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Chieti

Al bar si ordinavano marijuana e cocaina: arrestati i giovani gestori

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I controlli dei carabinieri sono avvenuti prima nel locale, dove sono spuntate fuori marijuana e cocaina già pronte per essere vendute, poi si sono spostati nella casa della coppia, a Sambuceto, dove è stato trovato altro stupefacente, oltre all’occorrente per confezionare le dosi. I due sono ai domiciliari, mentre il bar in cui è stata trovata la droga è stato chiuso.

CHIETI -Il locale era frequentatissimo, forse a causa delle serate “stupefacenti” che organizzava. I carabinieri di Chieti hanno chiuso un bar ed arresto i due titolari per detenzione ai fini di spaccio, dopo aver trovato, nel corso di un controllo, ingenti quantitativi di marijuana e cocaina.

Nella serata di ieri, domenica 19 febbraio, i militari del Nor, in seguito a numerose segnalazioni ricevute da parte di cittadini e residenti della zona, hanno effettuato un controllo presso il noto locale. Qui hanno segnalato un avventore in qualità di assuntore, dopo averlo sorpreso con circa due grammi e mezzo di marijuana. Marijuana che i carabinieri di Chieti sospettano possa aver acquistato direttamente all’interno del bar, i cui gestori sono stati arrestati, dove sono stati trovati occultati diversi sacchetti di cellophane contenenti la stessa sostanza, 15 grammi, e cocaina, 7 grammi. Tutto già diviso in dosi e pronto per essere venduto. Oltre allo stupefacente, i carabinieri hanno trovato anche materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi ed un bilancino di precisione.

I militi hanno deciso dunque di approfondire le indagini ed eseguire una perquisizione domiciliare all’interno dell’abitazione della giovane coppia, a Sambuceto, accompagnati dall’unità cinofila. Qui è stato trovato altro materiale utile per le indagini.

I due titolari del bar in cui è stata trovata droga, cocaina e marijuana, sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima, mentre

Chieti

227 lavoratori irregolari: maxi sanzione ad un grande magazzino di Chieti

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La Guardia di Finanza ha scoperto che dal 2021 un grande magazzino di Chieti impiegava sistematicamente a lavoratori irregolari: 227 quelli scoperti, dei quali 61 totalmente in “nero. Sanzione da 220 mila euro.

CHIETI – Impiegati senza regolare contratto di lavoro, straordinari pagati in nero o ore lavorative non correttamente registrate, assunzioni part-time per turni giornalieri che arrivavano fino alle 12 ore. Sono queste alcune delle irregolarità riscontrate dalle fiamme gialle chietine, che all’interno di un grande magazzino di Chieti dedito alla vendita di un’ampia gamma di prodotti, dall’abbigliamento ai mobili, passando per elettrodomestici e cosmetici, hanno scoperto l’impiego sistematico di lavoratori irregolari.

227 in tutto quelli irregolarmente assunti, 61 dei quali completamente in nero. Il “sistema” individuato dalle fiamme gialle, sarebbe stato allestito a partire dal 2021. Un ruolo chiave nelle indagini, lo hanno avuto le conferme di alcuni dipendenti o ex dipendenti, che non si sono più lasciati convincere dal cosiddetto “prendere o lasciare” dettato dall’impresa.

In tutto la maxi-sanzione della Guardia di Finanza ammonta a 220 mila euro: 180 mila per le giornate di effettiva presenza al lavoro dei dipendenti, 40 mila per altre irregolarità, come ’omessa o infedele registrazione di dati obbligatori sul “libro unico del lavoro” e la violazione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle retribuzioni.

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Chieti

Il generale Vannacci presenta il suo libro a Canosa Sannita, le sigle Lgbtqia+ chiedono la sospensione

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Il collettivo Zona Fucsia, insieme ad altre realtà associative, sindacali e politiche, si dissocia dalla presentazione del libro “Il mondo al contrario” del generale Vannacci a Canosa Sannita, in programma per il prossimo 14 ottobre.

CHETI – Il libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci ha sollevato un vespaio di polemiche ed ha portato alla destituzione del generale stesso dal ruolo di guida dell’Istituto geografico militare. Ha però infranto anche ogni record di vendita per quanto riguarda un’autopubblicazione ed ha portato l’autore a presentare la sua opera in molte piazze. In diverse tappe del tour promozionale però, si sono levati voci di protesta e di indignazione. Non fa eccezione Canosa Sannita, in cui la presentazione del libro del generale Vannacci è in programma per il prossimo 14 ottobre e dove il collettivo Zona Fucsia ha chiesto all’amministrazione comunale di sospendere l’evento.

La richiesta del collettivo ha raccolto l’adesione di diverse sigle associative, politiche e sindacali, ma anche di singoli esponenti politici: Presenza Femminista, Mazì- Arcigay Pescara, Patate Bollenti, Abruzzo Pride, Anpi Comitato Provinciale Pescara, Arci Comitato provinciale di Chieti, CGIL Chieti, Belle Ciao Chieti, La Formica Viola, PAS – Partecipazione Attiva studentesca, LAS – Libera Associazione studentesca, Sinistra Italiana Pescara, Sinistra Italiana Abruzzo, Partito Democratico Provincia Chieti, Circolo PD G. di Vittorio, Giovani Democratici Provincia Chieti, Giovani Democratici Provincia Pescara, Giovani Democratici Abruzzo, Coalizione Civica Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Pescara, Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo, Giovanni Di Iacovo – Consigliere Comunale Pescara, Okay!, Oltre il Ponte A.T.S. Unite si può (Centri Antiviolenza di Ortona “Non sei Sola” e “Donn.è”), Dafne ETS. Oltre a queste si attendono altre adesioni.

Queste le ragioni espresse dal Collettivo Zona Fucsia: «Le ragioni della richiesta riguardano i contenuti del libro inaccettabili e offensivi che vanno a discapito delle minoranze discriminate e appartenenti alle categorie più vulnerabili. Il generale Roberto Vannacci, celebre per il suo libro “Il Mondo al contrario”, in cui esprime opinioni contro persone Lgbtqia+, il mondo del femminismo e migranti è espressione del peggior populismo e qualunquismo del nostro Paese. Il suo lavoro, oltre a contenere un numero ampio di refusi ed errori grammaticali, è veicolo dei più violenti e futili stereotipi, nocivi per una società progressista e che aspira a garantire i diritti per tutte e per tutti».


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Chieti

Truffa milionaria sul fotovoltaico: sequestrati 10 impianti tra Chieti e Pescara

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7 indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e sequestri preventivi per 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti. L’accusa è di artato frazionamento dei campi fotovoltaici.

CHIETI – All’operazione “Dirty Green” della Guardia di Finanza frentana, ha collaborato anche il Reparto Aeronavale di Pescara, che ha effettuato una serie di ricognizioni aeree. In seguito alle indagini disposte dal Sostituto Procuratore di Pescara Dottoressa Fabiana Rapiano, 10 impianti fotovoltaici e beni per oltre 24 milioni di euro, tra cui 58 immobili tra Chieti e Pescara, sono stati sequestrati dalle fiamme gialle di Lanciano, dirette dal Capitano Domenico Siravo. 7 persone sono state denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato.

I finanzieri hanno tracciato i contorni di un articolato sistema teso all’indebita percezione di incentivi statali, attraverso la prassi del cosiddetto “artato frazionamento dei campi fotovoltaici”. In sostanza, 4 società operanti su una medesima proprietà, hanno realizzato un parco fotovoltaico di potenza pari a 9,5 Megawatt, ma l’hanno frazionato in 10 piccoli impianti inferiori ad un Megawatt,. In questo modo, hanno potuto accedere agli incentivi GSE, Gestore dei Servizi Energetici, più del dovuto.

Oltre alle denunce per truffa aggravata, 4 persone sono state denunciate per l’illecito amministrativo previsto, Responsabilità amministrativa degli enti. Il Gip Francesco Marino, oltre ai 10 impianti fotovoltaici sequestrati, ha predisposto il sequestro preventivo di beni per oltre 24 milioni di euro: conti corrente, partecipazioni societarie e 58 immobili, tra cui ville, case di lusso e di interesse storico, ubicate a Pescara, Chieti, Lanciano, Mozzagrogna e Cepagatti.

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