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Macerata

Calzature e capi d’abbigliamento contraffatti: più di 2000 articoli sequestrati

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Operazione anticontraffazione della Compagnia della guardia di finanza di Macerata. Sequestro di più di 2000 articoli, tra calzature contraffatte e capi d’abbigliamento con marchi fasulli, in quattro imprese di Civitanova Marche.

MACERATA – Le calzature erano tutte griffate e i capi d’abbigliamento esibivano i marchi dei brand più prestigiosi, ma si trattava di prodotti contraffatti. Per questo motivo, le fiamme gialle maceratesi hanno dato esecuzione al sequestro di oltre due mila e seicento articoli, tra calzature contraffatte, abbigliamento e accessori con marchi d’alta moda fasulli, da quattro imprese operanti nel settore della moda a Civitanova Marche.

I finanzieri hanno eseguito una serie di verifiche in quello che è riconosciuto come il “distretto industriale della pelle, del cuoio e delle calzature”. I sequestri sono avvenuti in quattro distinte operazioni, tutte eseguite presso ditte che commerciano calzature, borse e accessori, capi d’abbigliamento e altri articoli di moda.

Gran parte dei prodotti in vendita mostravano i marchi di Gucci, Golden Goose, Hermes, Converse, Louis Vuitton, Fendi, Dior, Burberry, Yves Saint Laurent e Valentino, ma si trattava di capi contraffatti. Pertanto oltre due mila e seicento articoli sono stati sequestrati, mentre quattro imprenditori sono stati denunciati per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione.

Il comandante provinciale, tenente colonnello Ferdinando Falco, ha sottolineato che il fenomeno della contraffazione rappresenta un moltiplicatore di illegalità, dal momento che alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’immigrazione clandestina, dell’evasione fiscale e contributiva, del commercio abusivo, del riciclaggio e di altri gravi illeciti.

Macerata

Ricatti hard, abusi sessuali e atti persecutori su una minorenne: arrestato

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polizia 113 squadra mobile

MACERATA – Ha conosciuto una ragazza su TikTok, nel 2019, e dopo averla convinta a inviarle foto intime, l’ha ricattata per 4 anni, chiedendole altre foto, costringendola ad atti di autolesionismo come tagli e incisioni con spilli, autoerotismo e comportamenti lesionisti, come docce fredde notturne e induzione al vomito. Ogni volta pretendeva video e foto dei gesti della ragazzina. Oggi, l’uomo che ha perseguitato per anni con ricatti e abusi una ragazzina minorenne è stato arrestato.

Le indagini sono partite in seguito alla segnalazione della scuola frequentata dalla ragazzina, che all’epoca in cui è stata irretita era minorenne ed aveva appena 14 anni. La giovane proviene dal Bangladesh, così come il suo persecutore.

In diverse occasioni l’uomo, residente in un’altra provincia fuori regione, la raggiungeva in treno a Recanati o a Porto Recanati, dove la costringeva a subire abusi sessuali in qualche posto isolato delle due località. La frequenza di questo tipo di incontri era di circa una volta al mese. Oggi però, ad attenderlo a Recanati c’erano anche i poliziotti.

In un episodio, il ragazzo avrebbe picchiato e minacciato con alcuni coltellini la sua giovane connazionale. L’intimidazione era sempre la stessa: se non faceva quello che le chiedeva, lui avrebbe pubblicato sul web tutto il materiale acquisito nel corso degli anni.

Il Gip di Macerata ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e questa mattina gli agenti della Mobile sono andati a prelevare l’autore dei ricatti e degli abusi sulla ragazzina minorenne e lo hanno condotto nel carcere di Pesaro.

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Ascoli Piceno

Coldiretti Marche: «campagne bombardate dalla grandine, danni irreversibili»

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ASCOLI PICENO – L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle Marche nei giorni scorsi ha lasciati ben visibili i segni del suo passaggio: colture distrutte, smottamenti, alberi caduti e campi allagati. Con il fenomeno più temuto, la grandine, che nel tardo pomeriggio di venerdì 12 maggio, ha bombardato le province di Pesaro Urbino, Macerata e Ascoli Piceno. La Coldiretti fa la conta dei danni provocati da grandine e maltempo sulle campagne delle MArche.

Coldiretti Pesaro Urbino ha registrato danni irreversibili su vigne, grano, girasole, mais, frutteti in zona Tavernelle di Pesaro, Carignano di Fano, a Mombaroccio e Vallefoglia. A Cartoceto sono stati segnalati smottamenti. La grandine è arrivata dopo giorni di piogge che quest’anno, a differenza di altre aree del Paese, non sono mancate. «Stiamo andando a verificare i danni che, dove la grandine ha colpito, sono senza appello – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti PU – soprattutto in questa fase stagionale quando le piante vengono danneggiate in modo tale da impedirne il futuro sviluppo». Tra Grottammare e Ripatransone è stata colpita la zona dei vivai.

«Flagellato l’alloro, l’oleandro ma è partita la conta dei danni anche per quel che riguarda i vigneti che abbiamo in quella zona – precisa Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Ascoli Fermo – e siamo in contatto con i due Comuni per la richiesta dello stato di calamità.

Questa mattina le imprese sono impegnate nel tentativo di cicatrizzare le ferite sulle piante. Nell’areale dove la grandine ha colpito maggiormente, si stimano danni anche del 50% della produzione. Danni meno rilevanti anche su grano, orzo e favino». Danni ingenti anche a Monte San Martino (Macerata) su frutta, vigne. «L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».

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Macerata

Operazione anti riciclaggio internazionale a Macerata: sequestro da 720 mila euro

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La Guardia di Finanza di Macerata ha denunciato 3 soggetti e segnalato una società per il reato di riciclaggio internazionale: denaro sporco frutto di truffe veniva ripulito a San Marino e in California tramite operazioni commerciali di fatto inesistenti.

MACERATA – In seguito alle indagini coordinate dalla Procura di Macerata e condotte in sinergia con le Autorità Giudiziarie di San Marino e della California, le fiamme gialle hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro finalizzato alla confisca, per reati di riciclaggio internazionale. Due immobili e liquidità presenti nei conti correnti di tre soggetti, denunciati, per un importo pari a 720 mila euro.

Il provvedimento è scaturito in seguito all’indagine che ha ricostruito il tortuoso percorso che un imprenditore, residente in altra regione e già indagato per reati relativi alla truffa, faceva fare al denaro “sporco” per ripulirlo. Dopo aver allocato nei suoi conti correnti i soldi da ripulire, li aveva girati su quello intestato ad una società maceratese e ad un altro soggetto. La società maceratese ha poi effettuato bonifici bancari nei confronti di società di diritto straniero, In California e a San Marino, per operazioni commerciali in realtà mai avvenute.

Tre soggetti fisici sono stati denunciato per riciclaggio, mentre una società è stata segnalata per “responsabilità amministrativa”. Gli immobili sequestrati sono ubicati a Fermo e Ragusa.

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