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Fermo

Una fiaccolata per Giuseppe Lenoci, il giovane morto in un incidente stradale durante uno stage

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Il prossimo martedì 14 febbraio si terrà una fiaccolata a Monte Urano in ricordo di Giuseppe Lenoci, ad un anno dalla sua scomparsa in seguito ad un incidente stradale, durante uno stage. Venerdì scorso la famiglia ha tenuto una conferenza stampa.

FERMO – A distanza da un anno dalla tragedia che l’ha investita, la famiglia Lenoci riaccende i riflettori sulla morte del giovane Giuseppe, il ragazzo deceduto a soli sedici anni in un incidente stradale durante una trasferta legata allo stage che stava svolgendo in una ditta di termoidraulica di Fermo. Domani, martedì 14 febbraio, nel primo anniversario della scomparsa di Giuseppe Lenoci, a Monte Urano si terrà una fiaccolata in ricordo.

La commemorazione è stata presentata presso la sala consigliare del municipio, lo scorso venerdì 10 febbraio, alla presenza del sindaco di Monte Urano Moira Cannicola, durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i legali della famiglia, Vittorio Ravot e Pietro Siciliano, la dottoressa Grazia Serantoni  dell’Associazione Save The Parents, Romano Pesavento, presidente del CNDDU, coordinamento nazionale dei diritti umani, Luca Silenzi in rappresentanza della Camera del lavoro di Fermo, una rappresentanza del sindacato studentesco e una delegazione della squadra di calcio di Campiglione, il tecnico Bagalini, il presidente Lorenzo Moretti e la segreteria della società. Assenti invece, l’azienda e la scuola.

A distanza di un anno dalla tragedia capitata a Giuseppe Lenoci, la madre Francesca, il padre Sabino, il fratello Michael, lo zio Pasquale, e la zia Angela continuano a chiedere la verità. In casa, ogni cosa parla ancora del giovane: la sua maglia numero 9, le varie foto fin da quando è nato, i trofei vinti giocando a calcio, il suo armadio in cui c’è ancora tutto il suo abbigliamento.

Il dolore è ancora vivido. La madre Francesca tutti i giorni entra nella camera dove Giuseppe dormiva con il fratello Michael, per abbracciarne il cuscino. «Mi sono aggrappata alla fede, vado tutti i giorni a recitare il Rosario» afferma tra le lacrime. Piange tutti i giorni. Il padre Sabino invece cerca di farsi forza e sostenere la sua famiglia, ma quando è solo, dice, esplode. Il fratellino Michael afferma: «rima quando entravo in camera trovavo lui, oggi questa camera mi sembra enorme, vuota, fredda, ogni volta devo trovare il coraggio per dormirci». Lo zia Pasquale, che accompagno la famiglia sul luogo della tragedia quel fatidico 14 febbraio non riesce ancora a darsi pace: «mio figlio e Giuseppe non erano non cugini, erano più che fratelli».

A commentare la conferenza stampa tenutasi venerdì scorso, la madrina e zia di Giuseppe, Angela, che ha affermato: «è stato un primo e concreto passo. Abbiamo promesso di appurare tutta la verità su quanto accaduto e non ci fermeremo fino a che non lo avremo. Spero che la giustizia faccia luce piena su questa vicenda. A distanza di un anno non abbiamo ancora ricevuto risposte sufficienti circa le cause dell’incidente».

Il 14 febbraio, nel giorno del primo anniversario della morte di Giuseppe Lenoci, verrà celebrata una messa a suffragio alle ore 17:30 e poi, intorno alle 19:00, sfilerà una fiaccolata che partirà da piazza della libertà fino ad arrivare la cimitero.

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Si allaccia al contatore Enel con documenti falsi: denunciata 30enne a Pedaso

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Una donna di 30 anni di Pedaso è stata denunciata per sostituzione di persona: ha presentato documenti falsi per allacciarsi al contatore dell’energia elettrica, utilizzando l’identità di una persona ignara.

FERMO – Con l’aiuto di alcuni complici, ha presentato una documentazione fasulla utilizzando i dati personali di una persona ignara. In questo modo, una donna di 30 anni di Pedaso, è riuscita ad effettuare una voltura del contratto di fornitura elettrica con un’azienda presso un’altra abitazione, senza alcuna autorizzazione. La donna denunciata a Pedaso dunque, si è allacciata ad un contatore dell’energia elettrica, presentando documenti falsi.

Le indagini dei carabinieri sono partite in seguito agli accertamenti svolti dal personale tecnico del gestore della fornitura elettrica. La donna è stata denunciata per sostituzione di persona.

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Fermo

Blitz ai Tre Archi a Fermo: pitbull e uomini armati a proteggere la piazza di spaccio

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Undici misure cautelari per detenzione ai fini di spaccio. Due immobili sequestrati, insieme a droga ed armi. L’operazione della Polizia è scattata di notte, per evitare le vedette della piazza di spaccio di Fermo. Qualcuno si è barricato in casa e i Vigili del fuoco hanno dovuto sfondare le porte.

FERMO – Il quartiere Tre Archi è diventato una piccola Caivano. Come nel più grande supermarket della droga d’Europa, anche la piazza di spaccio di Fermo si è trasformata in un fortino sorvegliato da vedette mobili ed immobili, con uomini armati e pitbull a tener lontani eventuali ficcanaso. Così, per evitare di esser scoperti, i circa 100 agenti delle Questure di Fermo, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e Pesaro si sono mossi di notte, nel silenzio più assoluto.

Il blitz della Polizia è scattato in contemporanea in diversi appartamenti del quartiere Tre Archi di Fermo: undici le misure cautelari al termine. Tutti di origine nordafricana gli arrestati. Qualcuno ha provato a barricarsi all’interno della propria abitazione, ma sul posto erano già presenti i Vigili del fuoco che grazie allo speciale equipaggiamento in dotazione, hanno aperto la strada ai poliziotti.

Qualcun altro ha provato a sguinzagliare i grossi molossoidi contro gli agenti, pertanto ai cani sono state somministrate dosi di sonnifero dai tecnici veterinari specializzati, a loro volta interpellati dalle forze dell’ordine, che attendevano dietro barriere d’acciaio opportunamente preparate. Sul posto, anche tre ambulanze.

Oltre alla “sede centrale” sono stati perquisiti anche i “distaccamenti” di Montegranaro (FM), ed anche di Morrovalle (MC) e Ripatransone (AP). L’attività di spaccio infatti coinvolgeva anche altre province ed in queste località i soggetti coinvolti avevano interessi e punti d’appoggio. Due persone sono finite in carcere e due raggiunte da divieto di dimora nella provincia fermana e ascolana e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Altre due sono state arrestate in flagranza nel corso dell’operazione, sorpresi in possesso di quantitativi di droga.

Nel corso di una delle perquisizioni in una abitazione ubicata in Montegranaro sono stati rinvenuti oltre tre chili di sostanza stupefacente, eroina ed hashish, in buona parte già divisa in 880 dosi destinate allo spaccio al dettaglio. E’ stato, inoltre, disposto il sequestro preventivo di 2 immobili utilizzati per l’attività di smercio della sostanza. Il primo è in via Tobagi, l’altro in via Paleotti. Inoltre, sono stati sequestrati due cani molossoidi utilizzati da uno degli arrestati per tentare di fermare gli agenti, un rottweiler e un dogue de Bordeaux adulti. In un appartamento sono stati rinvenuti e sequestrati una katana, 2 machete e una fiocina da sub. Tutti i soggetti coinvolti sono di origine magrebina ed hanno un’età ricompresa tra i 20 e i 35 anni.

L’indagine ha preso avvio nel 2022, in seguito ad una perquisizione domiciliare in via Tobagi. In quell’occasione, l’occupante ha aizzato un grosso cane rottweiler contro gli agenti, dando il comando: «attacca, attacca». Un poliziotto è stato morso alla coscia dal molossoide di 60 chili. Il cane è stato poi confiscato, mentre un ventenne marocchino è stato arrestato.

Successivamente, gli investigatori hanno continuato a tenere d’occhio l’immobile del quartiere Tra Archi di Fermo, documentando un insolito via vai: molte persone provenienti da altre zone, entravano nel palazzo e ne uscivano pochi minuti dopo. Anche grazie ai sistemi di videosorveglianza, i poliziotti hanno identificato alcune persone che erano già state segnalate in qualità di assuntori.

Il 30 marzo scorso invece, nello stesso appartamento di via Tobagi un tunisino è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco alla coscia sinistra. Poco dopo alcune bande rivali, i cui componenti sono di diversa origine extracomunitarie, si sono fronteggiate e scontrate. Secondo gli inquirenti si trattava di scontri per il controllo della piazza di spaccio del quartiere Tre Archi di Fermo. Un trentacinquenne albanese è stato arrestato per tentato omicidio e l’arma utilizzata è stata sequestrata. L’immobile è stato chiuso e la piazza di spaccio smantellata, ma è stato presto ricostituita in un altro appartamento, questa volta in via Paleotti.

Da qui dunque, il blitz di qualche notte fa, lunedì 18 settembre. 11 in tutto le misure cautelari, ma sono ancora in corso le indagini per risalire a tutti i corrieri. I due immobili sono stati sequestrati.

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Fermo

Anziano aggredito da tre pitbull, salvato da un agente fuori servizio

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anziano aggredito da tre pitbull salvato da agente fuori servizio

Il poliziotto ha sentito le grida ed è corso sul posto. La vittima dell’aggressione è un signore di 74 anni. Denunciato per mancata custodia di animali il proprietario dei cani.

FERMO – La vicenda è avvenuta la sera dello scorso 28 agosto, sebbene sia stata resa nota dalla Questura soltanto oggi. Un poliziotto fuori servizio che si trovava in piazza Marconi a Grottazzolina ha udito alcune grida provenienti dai giardini pubblici ubicati nelle vicinanze ed ha deciso di andare a dare un’occhiata. Qui ha trovato un anziano, un signore di 75 anni che oltretutto conosceva, che chiamava disperatamente aiuto: tre grossi pitbull, lasciati incustoditi, lo avevano aggredito.

Il signore stringeva in braccio un cagnolino di piccola taglia, che probabilmente ha scatenato la furia dei cani più grossi, e perdeva copiosamente sangue da una mano. L’agente non ha avuto un attimo di esitazione, è montato sulla sua auto e con essa si è riuscito a frapporsi fra l’anziano ed i cani. L’uomo è salito faticosamente in macchina, mentre gli animali continuavano a scagliarsi contro la fiancata dell’auto, che si è poi messa in moto ed ha seminato i “segugi”.

L’anziano aggredito da tre pitbull è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’ospedale Murri di Fermo, dove ha ricevuto una prognosi di 20 giorni. Il suo cagnolino invece, che ha preso in braccio per proteggerlo, non ha riportato ferite. Nel frattempo, è stato individuato il proprietario dei cani, che è stato denunciato per la mancata custodia degli animali e denunciato alla competente Azienda Sanitaria.

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