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Chieti

La Life Support di Emergency in rotta verso Ortona con 161 migranti a bordo

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migranti a bordo della life support di emergency in rotta verso ortona

Il porto assegnato dal governo alla nave Life Support della Ong Emergency è quello di Ortona. L’attracco è previsto per le 15:00, poi cominceranno le operazioni di sbarco dei 161 migranti salvati dal mare in tre distinte operazioni di soccorso avvenute in acque internazionali.

CHIETI – Ortona ritorna al centro del Mediterraneo e delle politiche della gestione dei flussi migratori, non soltanto nazionali. Dopo il primo sbarco in terra abruzzese di migranti salvati in acque internazionali, lo scorso 25 febbraio, oggi la Life Support sta navigando in direzione del porto di Ortona. Dopo le Marche di Acquaroli dunque, è l’Abruzzo di Marsilio la sponda indicata dal governo Meloni per lo sbarco dei migranti.

Nei mesi scorsi infatti le navi Geo Barrents e Ocean Viking hanno attraccato ad Ancona. Quello chietino invece è stato il porto assegnato dal governo all’imbarcazione Aita Mari, un peschereccio battente bandiera spagnola, che lo scorso febbraio ha salvato 38 persone al largo della Tunisia. Stesso porto indicato alla nave della Ong Emergency per lo sbarco dei 161 migranti salvati in acque internazionali al largo di Malta. Non scriviamo porto sicuro perché per definizione ogni porto è sicuro quando si è in mare. E non scriviamo nemmeno il più vicino, per evidenti motivi geografici.

La Life Support di Emergency.

Montano ancora le polemiche per le assegnazioni dei porti alle navi che salvano migranti in acque internazionali. Le critiche riguardano quello che a molti sembra una strategia per limitare l’azione delle imbarcazioni delle associazioni umanitarie: più mare devono coprire lungo le coste italiane, meno restano nella zona sensibile del Mediterraneo. Non solo una ridotta operatività, ma anche maggiori spese e difficoltà logistiche. I membri del Governo hanno spiegato che si aver preso questa decisione per allentare la pressione sui porti e sui centri di prima accoglienza del sud. Effettivamente l’hotspot di Lampedusa è al collasso. Prendiamo atto dunque che dopo Lampedusa il porto più vicino è quello di Ortona, seguito a ruota da Ancona. Nel novero dei porti assegnati risultano anche Bari e La Spezia.

Allo stesso tempo però, prendiamo atto che gli sbarchi non sono si sono fermati, anzi stanno viaggiando a ritmi impressionanti. E si potrebbe prendere atto anche del fatto che nemmeno “gli aiuti in casa loro” starebbero funzionando alla perfezione, alla luce di quanto visto nei giorni scorsi nelle acque al largo dellaLibia: la sedicente Guardia Costiera libica ha sparato alcuni colpi di avvertimento alle navi delle ong per non farle avvicinare ad un’imbarcazione in difficoltà.

Intanto a Ortona si attendono i migranti in arrivo sulla Life Support. L’attracco dovrebbe avvenire intorno alle 15:00, anche se le condizioni meteo potrebbero farlo slittare, poi dopo un primario screening sanitario, cominceranno le operazioni di identificazione, sbarco e ripartizione.

Chieti

Si grida ancora “al lupo, al lupo” nel vastese: morso un 15enne a Vasto Marina

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donna aggredita da un lupo a Palombaro

In spiaggia a Vasto Marina un ragazzo è stato morso da un animale selvatico, che secondo qualcuno potrebbe essere il lupo già avvistato nei giorni scorsi. Nella notte, anche un turista molisano ha raccontato di essere stato aggredito dall’animale.

CHIETI – “Il Mastino dei Baskerville” è uno dei romanzi di Arthur Conan Doyle che ha per protagonista Sherlock Holmes, il quale riesce a far luce su un misterioso canide che le persone reputavano di origine diabolica. Forse ci vorrebbe il leggendario investigatore per far luce sull’animale selvatico che da settimane spaventa la popolazione ed alimenta il dibattito nel vastese: è un lupo, o un grosso cane randagio? Ieri notte, un ragazzo di 15 anni è stato accompagnato in ospedale, dopo essere stato morso a Vasto Marina da quello che secondo diverse segnalazioni sarebbe un lupo. In ospedale, un turista proveniente dal Molise ha raccontato di aver vissuto la stessa disavventura.

Il giovane si trovava in spiaggia a Vasto Marina in compagnia di alcuni amici, quando ha ricevuto il morso, intorno all’una. Ha detto di non essersi accorto di nulla fino a che non ha sentito la fortissima fitta sulla gamba sinistra. L’animale poi si è dileguato ed il ragazzo è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Pio.

Qui, un turista molisano raccontava di aver ricevuto a sua volta un morso nei pressi della Bagnante.

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Nave Ong Sea-Eye sequestrata ad Ortona, appello al governo tedesco: «legge italiana contraddice quella internazionale»

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sea-eye sequestrata ad ortona

Le navi delle Ong tedesche Sea-Eye e Mare-Go sono state state sequestrate per 20 giorni, rispettivamente ad Ortona e Lampedusa per aver violato le disposizioni governative in materia di soccorsi in mare: la prima ha effettuato un salvataggio mentre faceva rotta verso il porto assegnato, la seconda si è rifiutata di raggiungere Trapani ed ha attraccato a Lampedusa.

CHIETI – La legge italiana che regola i salvataggi in mare «contraddice le leggi internazionali» secondo l’equipaggio della Sea-Eye 4, bloccata ad Ortona, dove è stata sequestrata per 20 giorni. L’Ong reputa di non aver fatto nulla di irregolare, dal punto di vista del diritto del mare, e si appella al governo tedesco per ricevere aiuto e riprendere il largo. Va dunque in scena in Abruzzo un nuovo scontro tra governo e organizzazioni umanitarie internazionali in merito alla gestione dei flussi migratori e all’accoglienza nel nostro Paese, dopo le polemiche relative alla distanza tra punto di salvataggio e porto assegnato dal governo che hanno avuto come palcoscenico Ortona.

In una nota il commento della Ong tedesca: «Abbiamo contatta il ministro federale degli Esteri Annalena Baerbock con una richiesta d’aiuto. La legge italiana del 24 febbraio vieta le operazioni di soccorso dopo l’assegnazione di porto sicuro. Allo stesso tempo, le binavi di soccorso vengono assegnate a porti lontani, in modo che il viaggio duri diversi giorni. Durante questo periodo. gli equipaggi ricevono spesso ulteriori chiamate di emergenza che, secondo il diritto internazionale, non possono ignorare. Le leggi internazionali hanno peso maggiore, tuttavia, le autorità italiane stanno fermando le navi a causa della nuova legge. Le navi possono essere trattenute a tempo indeterminato per ripetute violazioni della legge. C’è quindi da temere che tutte le navi di soccorso vengano arrestate in pochi mesi Questo non deve accader».

La Sea-Eye bloccata ad Ortona non è l’unica nave di una Ong ad essere stata sequestrata. Stessa sorte infatti è toccata alla Mare-go, anch’essa tedesca, fermata a Lampedusa, dove ha attraccato, dopo che si è rifiutata di raggiungere il porto che le era stato assegnato, Trapani. Complessamente le due navi hanno portato in salvo 86 persone, alla deriva in mare su imbarcazioni non adatte alla navigazione.

«Le navi di soccorso civile non dovrebbero essere ritenute responsabili per aver condotto molteplici operazioni di soccorso; devono essere revocate le sanzioni alla Sea-Eye 4 e alla Mare-Go – chiosa la Ong tedesca – le navi civili di soccorso siano piuttosto utilizzate in modo ottimale dalle autorità italiane e maltesi al fine di salvare quante più vite possibili».

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Trovato un corpo in mare, forse è il marittimo disperso al largo di Ortona

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Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Ancona
Immagine d'archivio.

Nelle acque pugliesi è stato trovato un corpo senza vita e si presume che possa essere quello del marittimo siriano disperso nel marzo scorso dalla nave ucraina che stava facendo rotta verso il porto di Ortona.

CHIETI – Al largo delle coste pugliesi, il mare ha restituito i resti di un uomo. Il corpo trovato senza vita in acqua, potrebbe essere quello del marittimo disperso al largo di Ortona il 30 marzo scorso, le cui ricerche non diedero esito positivo.

Verranno ora eseguiti tutti gli accertamenti del caso per stabilire con certezza la sua identità e dare un nome al copro trovato senza vita in mare. I genitori e la sorella del marittimo disperso sono stati contatti per eseguire il test del Dna.

Gli esami toglieranno ogni dubbio, ma tutto lascia pensare che il corpo trovato in mare possa essere quello del marittimo siriano disperso al largo di Ortona. La notte tra il 29 e 30 marzo, è scomparso dalla nave ucraina Zeko Y, che dalle Isole Tremiti stava facendo rotta verso il porto abruzzese.

Le ricerche vennero attivate immediatamente e proseguirono per giorni senza sosta, senza portare purtroppo a nessun risultato concreto. Nei giorni scorsi le acque di Puglia hanno restituito ciò che si presume possa essere il suo feretro.

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