Sabato 25 marzo verranno piantate 50 nuovi alberi nel parco “Cerasari” di Giulianova, per l’iniziativa “Un albero in più”, per la quale sono stati ringraziati in sala consiliare l’associazione e il presidente Nicola Di Battista. Ma l’associazione culturale protesta per l’abbattimento dei pini presenti in zona ospedale e organizza un dibattito pubblico.
TERAMO – Da una parte l’Amministrazione comunale celebra le numerose piantumazioni effettuate in quattro anni di mandato e ringrazia pubblicamente chi organizza iniziative in tal senso, dall’altra il Pd protesta per l’abbattimento dei pini in zona ospedale ed organizza un dibattito pubblico al quale invita la cittadinanza. A Giulianova dunque si discute di alberi e il patrimonio arboreo cittadino diventa oggetto di confronto politico.
Nicola Di Battista e Nicola Di Giuseppe insieme all’assessore Paolo Giorgini
Sabato 25 marzo avverrà la messa a dimora di 50 nuovi alberi nel parco “Cerasari”, per l’iniziativa “Un Albero in più”, giunta alla sua seconda edizione. I volontari dell’associazione si prenderanno cura dei nuovi alberi che saranno piantati a Giulianova per i primi tre anni di vita. Il presidente dell’associazione che cura la manifestazione, Nicola Di Battista, è stato ringraziato pubblicamente in sala consiliare: «L’ Amministrazione Comunale ringrazia Nicola e la sua associazione – sottolinea l’ assessore Paolo Giorgini – perché, oltre al nostro impegno, si deve a persone come loro, e a tutti i cittadini che hanno accolto la proposta , se Giulianova, oggi e nei prossimi anni, sarà più verde, vivibile e amica dell’ambiente.»
«Sono cinquanta, gli alberi acquistati e che saranno messi a dimora – spiega Nicola Di Battista, presente in municipio con il Vice Presidente Nicola Di Giuseppe -Il successo dello scorso anno e l’entusiasmo dei cittadini, ci hanno incoraggiati e convinti a ripetere l’esperienza». La piantumazione inizierà alle 9:30 di sabato prossimo nel parco “Cerasari”.
Intanto l’amministrazione comunale celebra «3800 essenze messa a dimora dall’ Amministrazione Comunale in quattro anni di mandato», rese possibili da «progetti su larga scala e, sempre più spesso, dalla collaborazione di singoli o associazioni». Eppure proprio un’associazione cittadina, il circolo culturale Demos, protesta per l’abbattimento dei pini presenti nella zona dell’ospedale. Sul tema ha organizzato un dibattito pubblico, giovedì 23 marzo, dalle ore 18:00 alle 20:00 presso la sala Buozzi in largo Acerbo, al quale invita tutta la cittadinanza. «Sulla base della relazione tecnica valutativa del Comune, l’Arch. Maria Antonietta Adorante, paesaggista ed esperta di arredo urbano e il Dott. Mario Arteconi, biologo, apriranno Il Dibattito che sarà aperto a tutti i cittadini. L’evento si svolgerà secondo modalità democratiche. Al fine di garantire la massima obiettività dell’evento, saranno formalmente invitati il Sindaco, la Giunta, il tecnico incaricato dal Comune, i partiti politici e tutti i consiglieri comunali. È possibile prenotare il proprio intervento mandando una mail a: associazioneculturaledemos1652@gmail.com».
La lista si era opposta al risultato degli scrutini, dal quale era emerso uno scarto di appena 11 voti. Elezioni valide dunque ad Atrisecondo il Tar dell’Abruzzo, che ha respinto il ricorso avanzato da Alleanza Civica.
PESCARA – Le schede sono state ricontate, gli scrutini sono validi ed il sindaco è stato eletto democraticamente e legittimamente. Il Tar dell’Abruzzo ha respinto il ricorso avanzato dalla lista Alleanza Civica di Atri, che chiedeva l’annullamento delle Elezioni Comunali del 14 e 15 maggio scorsi. Il motivo che ha spinto la lista ad impugnare il risultato elettorale è lo scarto di voti tra le prime due liste, quantomeno esiguo: appena 11 voti su 6.300 elettori.
«Oggi prendiamo atto con il massimo rispetto del rigetto da parte del TAR Abruzzo del ricorso da noi presentato» commenta con una nota stampa Alleanza Civica. «Questo margine così esiguo ha legittimamente sollevato interrogativi e preoccupazioni tra i cittadini. Abbiamo pertanto ritenuto doveroso sottoporre il materiale elettorale e gli esiti delle operazioni di voto a un’attenta verifica condotta da professionisti competenti».
Secondo i rappresentanti della lista «sono emerse alcune rilevanti incongruenze e importanti vizi, che ci hanno spinto a intervenire affinché si facesse piena chiarezza sull’esito elettorale. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha, tuttavia, deciso di non accogliere il nostro ricorso, una decisione che rispettiamo, pur mantenendo il diritto di valutare ulteriori azioni legali che possano essere ritenute necessarie per il bene della nostra comunità».
La lista dunque accetta il risultato, pur riservandosi la possibilità di percorrere altre strade e continuando a nutrire qualche dubbio: «Rispettiamo il pronunciamento della magistratura e il verdetto finale delle urne. Ciò detto, è fondamentale comprendere che il rigetto del nostro ricorso non può cancellare i fatti che sono emersi durante l’esame del materiale elettorale, né la condotta tenuta dalla maggioranza che governa la città e dall’ente comunale in risposta al nostro ricorso. Riteniamo che tali avvenimenti debbano essere ulteriormente analizzati sia dal punto di vista giuridico, sia da quello politico e portati a conoscenza della popolazione attraverso un percorso di informazione e partecipazione collettiva da attuarsi nel prosieguo, un percorso che mira a garantire la massima trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini di Atri».
Il coordinamento di Italia Viva Val Vibrata chiede al presidente della Provincia di Teramo Camillo D’angelo, lo stato dell’arte delle opere sulla SP8, detta bonifica del Salinello, che, in base al progetto Elena, dovrebbe trasformarsi in una smart road.
TERAMO – «E’ di due mesi fa l’annuncio del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo circa l’adesione dell’Ente al progetto Elena per trasformare la SP8, più comunemente chiamata “bonifica del Salinello”, in unasmart road, ovvero una “strada intelligente”. Per Italia Viva Val Vibrata è necessario un piano complessivo di intervento su questa arteria, mettendo come priorità la sicurezza». Così comincia la nota diffusa dal coordinamento vibratiano del partito centrista in merito alla SP 8,«un asse viario di importanza strategica, essendo un collegamento rapido tra mare e montagna».
Secondo Italia Viva bisogna intervenire sulla gestione dei flussi di traffico per ridurre l’impatto ambientale, ed implementare la sicurezza stradale attraverso l’installazione di nuovi dispositivi per il controllo dei veicoli e nuova segnaletica stradale.
«Presidente D’Angelo” – conclude Antonio Lupi membro del coordinamento del movimento vibratiano – “a che punto è la progettazione? Ci può informare, in modo da portare a conoscenza tutti i cittadini vibratiani, sullo stato dell’arte di questo innovativo progetto che Italia Viva Val Vibrata ritiene di importanza strategica per la nostra vallata?»
Le fiamme gialle hanno scoperto un vorticoso sistema di fatture false, emesse per operazioni inesistenti, in base al quale decine di attività commerciali del centro Italia hanno ottenuto indebiti vantaggi fiscali.
TERAMO – Le indagini della Guardia di Finanza hanno preso avvio in seguito ad una segnalazione per operazioni sospette relativa ad una società operante sulla costa teramana, che si è scoperto poi essere una vera cartiera. Gli approfondimenti delle fiamme gialle infatti hanno fatto emergere un articolato sistema di fatture false per oltre 4 milioni di euro, emesse per operazioni inesistenti dalla società ubicata sulla costa teramana. In questo modo, decine di imprese commerciali ubicate nelle regioni centrali, in particolare le Marche e Roma, hanno commesso una frode complessiva all’Iva pari a un milione e duecento mila euro circa.
10 in tutto i rinvii a giudizio per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I finanzieri hanno svolto anche controlli riguardanti le movimentazioni sui conti bancari, appurando che un sistema di retrodatazione dei pagamenti delle fatture false, avvenuto attraverso numerosi prelevamenti di denaro contante. Il meccanismo è stato confermato dal soggetto che si è prestato all’emissione delle fatture false per milioni di euro, sulla costa teramana.