Il consigliere regionale d’opposizione Antonio Blasoli denuncia diverse criticità nell’ospedale di Popoli, emerse in seguito ad un sopralluogo da lui eseguito, tra cui mancanza di infermieri, medici e oss nel Pronto Soccorso e in altri reparti, l’inutilizzo di macchinari sofisticati e costosi e strutture inagibili.
PESCARA – Tutti i reparti hanno bisogno di maggior personale sanitario, in particolar modo il Pronto Soccorso, che è di molto sotto organico. Alcune strutture presenti nell’area dell’ospedale poi, sono chiuse perché rese inagibili dai terremoti del 2009 e del 2016 o perché in situazione di contenzioso giudiziario. Alcune apparecchiature particolarmente costose e sofisticate infine, giacciono inutilizzate. Queste sono alcune delle criticità dell’ospedale di Popoli contro le quali il consigliere regionale di minoranza Antonio Blasoli punta i dito.
Ieri, lunedì 20 marzo, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare che cosa è emerso da un sopralluogo che il consigliere ha effettuato lo scorso 8 marzo. Blasoli denuncia «criticità emerse dai confronti avuti con medici, personale infermieristico ed oss». In particolare in Pronto Soccorso dove «bisogna rilevare la cronica mancanza di personale, che si riscontra a dire il vero anche in altri reparti, ma in Pronto Soccorso registra una situazione particolarmente preoccupante, destinata peraltro a peggiorare».
Infermieri, medici operatori socio sanitari sono di gran lunga inferiori a quanto ne occorrerebbero e nel caso di servizi esterni o trasferimenti di pazienti, rimane in servizio pochissimo personale, che si trova a dover gestire interi reparti. Questo a fronte di un aumento degli accessi all’ospedale registrato lo scorso anno, che le proiezioni danno oltretutto in crescita: «In sostanza, se al Santo Spirito di Pescara 4/5 medici si occupano di circa 200 pazienti al giorno, a Popoli un solo medico assiste 50 pazienti a turno» afferma Blasoli.
Un’altra criticità emersa nel sopralluogo del consigliere nel Pronto Soccorso, riguarda lo spreco di risorse pubbliche. Nell’ospedale di Popoli infatti è presente una delle tre apparecchiature per la telemedicina di cui si è dotata la Asl di Pescara. Le altre sono a Penne e Pescara appunto. Ebbene, quelle presenti nell’ospedale di Popoli e Penne, afferma ancora Blasoli, non vengono utilizzate. «Gli strumenti in questione, che sarebbero utilissimi per consentire consulenze immediate a distanza, specie per la stroke e la neurochirurgia, sono in realtà rimasti al palo, almeno per quanto riguarda Popoli e Penne. Alla collettività sarebbero costate circa 24.000 euro al mese per cinque anni (per un totale di 1.440.000 euro), per poi essere riscattate dalla Asl alla scadenza del contratto di affitto. Tuttavia il servizio non è mai partito, costringendo i pazienti del Pronto Soccorso di Popoli a spostarsi con il personale al seguito verso altri ospedali».
L’apparecchiatura per la telemedicina «ferma al palo».
Un’altra questione affrontata dal consigliere è quella relativa alle strutture presenti nell’area dell’ospedale inagibili in seguito ai terremoti del 2009 e del 2016, oppure per contenzioisi giudiziari. Blasoli rende noto che «assieme ai consiglieri comunali del Partito Democratico di Popoli chiederemo un incontro al Direttore generale della Asl per esigere risposte, rivendicare un’immediata presa in carico delle criticità, e fare una panoramica sugli immobili presenti nell’area dell’ospedale. Alcuni sono stati chiusi a seguito dei terremoti del 2009 e 2016, altri sono stati oggetto di contenzioso giudiziario con le ditte appaltatrici. Occorre fare una ricognizione dei problemi e una stima certa di quando torneranno agibili, in quanto abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di spazi angusti e stanze sovraffollate».
Le altre criticità segnalate dal consigliere riguardano il Centro del Risveglio e il Centro per disturbi alimentari. Il primo è in attesa degli arredi, mentre il secondo, nonostante una buona partenza, ha subito un brusco stop causato in parte dalla carenza di personale e in parte dalla pandemia, in seguito alla quale alcune sue aree sono state destinate ad altri scopi. «Oggi il centro è sostanzialmente formato da un solo ambulatorio, in attesa della conclusione dei lavori nei locali situati sopra il CUP. Invitiamo però la Asl a ragionare su questa scelta. Separare gli ambulatori per la diagnosi da quelli del trattamento, in due immobili diversi, non ci sembra affatto funzionale, e oltretutto non risolverebbe neanche l’aspetto della riservatezza».
“Avio – Assenza di vita nell’Intero Organismo”, cortometraggio realizzato in Abruzzo dal regista Mattia Peone, abruzzese al pari del cast e della troupe, è stato selezionato al Lift-Off di Londra, dove gareggerà come miglio corto.
PESCARA – Dopo aver riscosso successo in diversi festival di tutto il mondo ed aver ricevuto premi della critica, per il montaggio e come miglior film muto, “Avio – Assenza di vita nell’Intero Organismo”, cortometraggio realizzato interamente in Abruzzo, gareggerà come miglior cortometraggio al Lift-Off di Londra.
Il corto è firmato dal regista abruzzese Mattia Paone, che ne ha curato anche la sceneggiatura. Pure il cast e la troupe provengono dall’Abruzzo: Alessandro De Gregoriis (Direttore della fotografia), Silvio Scarapazzi (autore della colonna sonora), Ganluigi Antonelli (editing, mixing e mastering), Andrea Paone (attore) e Giorgia Starinieri (attrice).
“Assenza di Vita nell’Intero Organismo” è un film stimolante che esplora le potenziali conseguenze delle azioni dell’umanità. Il film è ambientato in un futuro possibile dove l’umanità ha perso la vista per sua stessa colpa.
Mattia Paone è un regista nato in Abruzzo e vive a Pescara. Crede fermamente nella possibilità di raccontare delle storie nel suo territorio e così ha girato AVIO interamente in Abruzzo, comprese le scene nelle grotte.
Il film fa parte del Lift-Off’s Filmmaker Sessions Online Film Festival, un evento pubblico disponibile tramite la piattaforma Vimeo che mette in mostra il talento dei veri registi indipendenti. Questa è una grande opportunità per gli spettatori di guardare il film comodamente da casa.
Il festival si aprirà il 29 maggio e sarà proiettato per due settimane. Per acquistare i biglietti e guardare il film, gli spettatori possono visitare https://vimeo.com/ondemand/liftoffmay23p1 . Chi guarderà AVIO su Vimeo potrà votarlo per permettergli di accedere alla sessione successiva in cui verrà votato dalla giuria.
Disordini a Cepagatti nella serata di ieri, dove un uomo è entrato nel locale del fratello e lo ha colpito con una testata. Un dipendente ha filmato la scena e lui gli ha rubato il telefonino.
PESCARA – Stava per abbassare la serranda della sua attività, a Cepagatti, quando un ultimo avventore è entrato, ma non si trattava di un cliente interessato ad un acquisto dell’ultimo minuto: era suo fratello, 38enne già noto alle forze dell’ordine, che l’ha colpito al volto con una testata. I motivi dell’aggressione sono al momento sconosciuti.
In seguito al colpo, il commerciante è caduto a terra privo di sensi. Un commesso dell’esercizio, resosi conto di quanto stava accadendo, ha tirato fuori il proprio smartphone ed ha filmato la scena. Per tutta risposta l’aggressore lo ha minacciato, gli ha strappato il telefono dalle mani e si è allontanato.
I Carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo recuperando il telefonino, che è stato restituito al proprietario. L’uomo che ha steso con una testata il fratello a Cepagatti invece è stato denunciato per lesione aggravata e rapina impropria
Quando si è sparsa la voce che un detenuto è morto suicida, è scattata la protesta delle altre persone rinchiuse nel carcere di Pescara, che hanno rifiutato di rientrare in cella ed hanno creato disordini. Poliziotti e Carabinieri all’esterno del carcere per il pericolo di rivolta.
PESCARA – Un uomo di 41 anni originario di Avezzano, detenuto nel carcere di Pescara, è morto suicida . Ha eluso la sorveglianza e si è impiccato. Immediatamente il personale di Polizia Penitenziaria ha lanciato l’allarme, ma il tempestivo intervento del 118 si è rilevato inutile ed personale sanitario non è stato in grado di rianimarlo.
Quando la notizia si è sparsa è scoppiata la protesta degli altri detenuti, che hanno rifiutato di rientrare in cella ed hanno seminato il caos all’interno del carcere. A causa del pericolo rivolta, all’esterno del carcere sono intervenute anche pattuglie di Carabinieri e Polizia, per presidiare la zona e monitorare la situazione.
Ne dà notizia il sindaco di Polizia Penitenziaria FP CGIL. Il Coordinatore regionale per l’Abruzzo Gino Ciampa afferma: «E’ un clima decisamente teso quello che stiamo vivendo nel carcere di Pescara negli ultimi giorni. Già ieri c’è stato un tentativo di suicidio con un detenuto che si è dato fuoco e ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale. I Poliziotti penitenziari sono stremati. Manca più del 30% delle 170 unità di Polizia Penitenziaria previste con un sovraffollamento di detenuti del 131%».
Mirko Manna, coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria commenta: «Solo il senso del dovere della Polizia Penitenziaria permette di tenere ancora in piedi il sistema penitenziario. Le aggressioni contro i poliziotti e gli atti di autolesionismo dei detenuti, stavolta purtroppo portato al gesto estremo nel carcere di Pescara, rendono le condizioni di lavoro all’interno degli istituti penitenziari, davvero difficili. Nei prossimi giorni solleciteremo anche il Governo durante gli incontri istituzionali già previsti, per cercare di individuare interventi immediati».
Resta dunque critica la situazione nel carcere di Pescara, dove negli ultimi due giorni un detenuto è morto suicida ed un altro ha tentato di fare lo stesso, senza riuscirci. Le persone carcerate lamentano condizioni insopportabili, mentre il Personale di Polizia Penitenziaria lamenta condizioni di lavoro insostenibili e personale numericamente inadeguato per gestire senza incidenti la struttura.