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L'Aquila

Arriva a L’Aquila il progetto “Italia Brilla”, per avvicinare i bambini alle materie Stem

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Il progetto “Italia Brilla – Costellazione 2023”, promosso dall’associazione non-profit “Il Cielo Itinerante”, che nasce per avvicinare i più piccoli alle materie Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) farà tappa a L’Aquila il 12 aprile.

L’AQUILA – Il Cielo Itinerante, l’associazione italiana non-profit fondata nel 2021 con l’obiettivo di avvicinare allo studio delle materie STEM i bambini e le bambine in situazioni di povertà educativa e di disagio sociale, annuncia la nuova tappa della terza edizione del progetto “Italia Brilla – Costellazione 2023” a L’Aquila il prossimo 12 aprile.

L’iniziativa si sviluppa attraverso un viaggio in tutte le regioni d’Italia per portare la scienza dove di solito non arriva, con laboratori pratici di scienza e osservazioni guidate del cielo con telescopi professionali, il tutto con la guida di divulgatori scientifici. In ogni tappa i bambini hanno la possibilità di partecipare a due laboratori pratici: nella tappa di L’Aquila, il primo, “Earth in a bubble”, introduce le potenzialità dei satelliti nel capire come sta cambiando il nostro pianeta dallo spazio, e come questi siano utili per comprendere il surriscaldamento globale. Il secondo laboratorio, “Lanciatori spaziali”, permetterà loro di vedere come viene lanciato in orbita un satellite e come funziona il lanciatore VEGA, utilizzato dall’Agenzia Spaziale Europea. Infine, tutti i ragazzi e le ragazze coinvolti avranno l’occasione di osservare il cielo grazie a telescopi professionali.

Il progetto, patrocinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e con il riconoscimento dell’ESA – Agenzia Spaziale Europea, prevede in ogni tappa la collaborazione di diversi partner esterni, che a L’Aquila sarà Save the Children, attraverso il progetto Youth in STEM and Beyond – USB.

Per la tappa di mercoledì 12 aprile in collaborazione con Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, le attività si svolgeranno dalle 17:00 alle 22:00 presso il Punto Luce L’Aquila, situato nella frazione di Pagliare di Sassa presso la Parrocchia di Santa Giusta, in Via Duca degli Abruzzi; i Punti Luce di Save the Children sono centri dell’Organizzazione che sorgono nei quartieri e nelle periferie maggiormente svantaggiate delle città, per offrire opportunità formative ed educative gratuite.

Inoltre in Abruzzo Il Cielo Itinerante farà tappa anche a Penne, in provincia di Pescara, il 13 aprile, e le attività si terranno in collaborazione con l’ente Rotary Club Vestini Penne-Loreto[1]  dalle 17:00 alle 22:00 presso la sala polivalente in Piazza Luca Da Penne. L’ente fa parte di una rete globale di più di 1 milioni di soci che si impegnano per risolvere i problemi reali del mondo, occupandosi anche di sostenere l’istruzione.

«La matematica è un “abilitatore di futuro”. L’inclusione di tutti i bambini, senza distinzione di genere o provenienza sociale, nella comprensione di questo linguaggio, è una condizione indispensabile per sostenere le pari opportunità, l’esercizio di una cittadinanza consapevole e la tenuta della democrazia – commenta Ersilia Vaudo, Founder e Presidente de Il Cielo Itinerante. «Farlo attraverso la possibilità di scoprire il cielo e avvicinare i ragazzi alla scienza attraverso il gioco può mettere in atto una trasformazione profonda, in grado di mettere in moto la voglia di proiettarsi in avanti e immaginare per sé stessi prospettive nuove».

«Siamo convinti che le materie STEM rappresentino elementi essenziali per una società inclusiva, che possa offrire a tutte e tutti le stesse opportunità, indipendentemente dalla condizione socio-economica in cui ci si trova – commenta Alessia Mosca, Founder e Vicepresidente dell’associazione – Abbiamo bisogno di idee e nuove invenzioni, per affrontare sfide enormi ed essere in grado di ridurre il nostro impatto ambientale. Ma se non ci sono conoscenze idonee, non si riesce a progredire e a portare innovazione. Questo è un dovere morale per una società più equa e una necessità per salvare l’umanità stessa. Da qui è nata dunque l’idea alla base di “Italia Brilla – Costellazione 2023″, che domani farà tappa a L’Aquila».

L'Aquila

Non si placano le polemiche sulla caccia al cervo in Abruzzo: delibera per abbattere 469 capi nell’aquilano

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caccia al cervo in abruzzo

La Giunta Regionale ha autorizzato l’abbattimento di 469 cervi in due aree dell’aquilano, a causa dei danni provocati alla colture dagli animali. Una petizione online del Wwf per chiedere lo stop ha già raccolto 60 mila firme.

L’AQUILA – Si apre la caccia al cervo in Abruzzo dopo la delibera di Giunta dello scorso 8 agosto che autorizza l’abbattimento di 469 animali in due aree dell’aquilano. L’obiettivo è quello di regolare la crescita indiscriminata degli erbivori che sta mettendo a dura prova campi e coltivazioni nell’area. Ovviamente però, la decisione ha scatenato le proteste degli animalisti, che vorrebbero bloccarla.

Il Wwf ha già lanciato una petizione online che ha in poche ore raccolto già più di 60 mila firme: «Consideriamo questa misura una delega eccessiva della gestione di una specie, simbolo della regione, ai cacciatori. Il numero degli esemplari presenti, non giustifica una tale strage».

Ma la Regione non sembra intenzionata a far marcia indietro: «L’abbattimento dei cervi è una dolorosa necessità, per ripristinare l’equilibrio ambientale. Dovunque si cacciano questi animali, di tutte le età, anche in regioni rosse. Questo piano si è reso necessario perché la popolazione dei cervi è raddoppiata» ha spiegato il presidente della Regione Marco Marsilio.

Per la caccia al cervo in Abruzzo sono previste differenti fasce di prezzo, con tariffe calcolate sull’età dei mammiferi da abbattere: 50 per un cucciolo, 100 per una femmina, 150 per un giovane maschio, 250 per un maschio adulto. Questi i prezzi per icacciatori abruzzesi. Per chi viene da fuori regione i costi lievitano e possono raggiungere i 600 euro.

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L'Aquila

Sesso nel parco, sotto la tovaglia da pic-nic: denunciati due giovani a Sulmona

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Due ragazzi sono stati interrotti mentre facevano sesso in un parco di Sulmona dai Carabinieri, chiamati dai passanti sbigottiti.

L’AQUILA – I Carabinieri hanno interrotto le loro effusioni intime, che tanto intime non erano: un ragazzo di 24 anni ed una ragazza di 20 anni sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico, a Sulmona, dopo essere stati sorpresi a fare sesso in un parco, intorno alle 19:00.

Si trovano vicino ad un’area frequentata da famiglie e bambini e sono stati proprio i passanti, sbigottiti, a chiamare il 112. I due ragazzi avevano cercato riparo da occhi indiscreti sotto ad una tovaglia da pic-nic.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti sul posto, hanno interrotto l’impeto d’amore ed hanno invitato i due a ricomporsi. Per entrambi è scattata dunque la denuncia. Rischiano una condanna da sei mesi a quattro anni e sei mesi di reclusione, senza la possibilità di ricorrere a riti alternativi come la messa alla prova, in caso di conferma dell’aggravante.

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L'Aquila

Bussi sul Tirino, la GdF mette i sigilli ad una società del popolo chimico

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chiuso un impianto del polo chimico a bussi sul tirino roan gdf

La società è accusata di aver inquinato il terreno circostante e le falde acquifere con sversamenti di sostanze non controllati. Era già monitorata ed aveva ricevuto diversi solleciti a risolvere le inadempienze. L’inquinamento in atto in questi giorni è stato segnalato dalla società stessa.

L’AQUILA – I militari del Reparto Operativo Aereonavale della Guardia di Finanza, su disposizione del Gip di Pescara, hanno chiuso un impianto industriale del polo chimico operante all’interno del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino.

Le fiamme gialle hanno eseguito il sequestro preventivo dello stabilimento, a causa dell’inquinamento prodotto dal 2015 ad oggi. Nonostante diverse sollecitazioni da parte degli Enti preposti, che stavano monitorando l’impianto, la società non ha fatto quanto in suo potere per evitare lo sversamento di sostanze altamente inquinanti e pericolose per la salute pubblica ed i finanzieri hanno messo i sigilli alla struttura.

Due persone risultano indagate per la compromissione e per il deterioramento nei terreni e nelle falde acquifere circostanti. L’inquinamento in atto è stato segnalato dalla società stessa, ma il Roan ha dimostrato, attraverso campionamenti ed analisi, la prolungata inadempienza rispetto all’adozione di misure specifiche finalizzate al contenimento del fenomeno e l’impianto di Bussi sul tirino è stato chiuso.

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