Le tensioni crescenti tra le popolazioni che abitano il nord del Kosovo ed il sud della Serbia, sono nuovamente sfociate in scontri e proteste, in seguito ai quali sono rimasti feriti 34 soldati delle forze Nato, tra i quali 14 italiani del 9° Reggimento Alpini di L’Aquila.
L’AQUILA – La frontiera tra il sud della Serbia e il nord del Kosovo torna a farsi caldo. Le tensioni sono tornate a palesarsi già alla fine dello scorso anno e nei giorni scorsi sono tornati ad acuirsi in seguito alle elezioni dello scorso 26 aprile. La popolazione serba che vive in Kosovo, che a dicembre ha paralizzato le arterie del Paese con barricate e blocchi stradali per protestare contro il divieto di circolazione di targhe serbe, ha manifestato violentemente contro l’elezione dei sindaci kosovari-albanesi, la cui elezione è stata da loro boicottata: hanno tentato di impedire ai nuovi sindaci di insediarsi presso le sedi di competenza. Ne sono nati disordini, sfociati in scontri con le forze di peace keeping della Nato (Kfor, Kosovo Force): lancio di oggetti, pietre e perfino bombe molotov. 34 soldati ungheresi, moldavi e italiani sono rimasti feriti negli scontri in Kosovo: 14 i connazionali, appartenenti al 9° Reggimento Alpini di L’Aquila. Quattro di essi sono abruzzesi.
Tre dei soldati italiani feriti hanno riportato ustioni e fratture, ma le loro condizioni non destano preoccupazioni. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto è in contatto con il Comando Operativo di Vertice Interforze, con il Comandante della Kfor e con le autorità di Serbia e Kosovo ed ha parlato con il Ministro della Difesa del Kosovo Armend Mehaj, sottolineando che: «in questo momento è di vitale importanza porre in essere tutte le azioni necessarie per mitigare le tensioni e scongiurare ogni possibile escalation tra le parti». Poi, facendo gli auguri di pronta guarigione ai militi feriti, Crosetto ha puntualizzato: «I nostri militari continuano a impegnarsi per la pace».
«Auguro a tutti i militari Kfor della Nato che sono rimasti feriti oggi in Kosovo una pronta guarigione, in particolare ai tre alpini del “9° Reggimento L’Aquila”, impegnati con i loro colleghi nelle operazioni di pace dall’altra parte del mare Adriatico. Ho avuto modo di sentire il loro comandante, il colonnello Mario Bozzi, che mi ha rassicurato sulle loro condizioni. Le ferite sono lievi e spero che potranno tornare al più presto ad abbracciare i loro familiari» il commento del presidente di Ragione Abruzzo Marco Marsilio.
Il Ministero della Difesa rende noto che le proteste contro i sindaci kosovari-albanesi sono avvenute nelle città di Mitrovica Nord, Zvecan, Zubin Potok e Leposavic. La Kfor (Kosovo Force) è intervenuta come forza d’interposizione tra la popolazione serbo kosovara e la Kosovo Police, giunta sul posto per consentire l’insediamento dei sindaci. Nel pomeriggio di ieri, lunedì 30 maggio, le proteste a Zvecan sono diventate violente e intorno alle 16:50 si è verificato il lancio di molotov, con all’interno chiodi, petardi e pietre, ha provocato feriti tra le forze militari della Kfor.