La giornalista jesina Laura Tangherlini alla platea intervenuta alla chiusura dell’anno accademico della Luaj ha parlato delle donne conosciute nelle terre devastate da guerra e cataclismi: «salvare la vita a tutti i costi»
Quando si viene a contatto diretto con guerra, violenza, dolore, rovina, follia non si può restare indifferenti. Guardando gli altri si entra in comunicazione, in empatia con chi soffre; ci si identifica, si soccorre, si cambia dentro, si diventa più forti. Ne ha fatto esperienza Laura Tangherlini, inviata RAI in terre sconvolte da conflitti e disastri naturali; in paesi dove si è esclusi e perseguitati, dove più che vivere si sopravvive: dove pure a soffrire moltissimo sono donne e bambini privi di ogni diritto, anche dei più elementari come sorridere e giocare. Sono mamme rimaste sole a prendersi cura di loro, senza risorse, mentre mariti e fratelli sono sul fronte a combattere. Di queste ha parlato la giornalista jesina Laura Tangherlini lo scorso il 1° giugno, nella Sala del Lampadario del Circolo Cittadino, gremita di pubblico, in occasione della chiusura dell’Anno Accademico 2022/2023 della Luaj, Libera Università per adulti di Jesi.
A presentarla è stato il presidente, Gabriele Fava, sintetizzando il suo curriculum in cui ad essere ricordati oltre ai suoi titoli di studio, sono stati i numerosi libri d’inchiesta e i premi per essi ricevuti. Prima che prendesse la parola il Presidente ha presentato un bilancio delle attività della Luaj di quest’anno. Lo ha definito «la quiete dopo la tempesta», alludendo all’annus horribilis della pandemia, il 2021 e ai disagi del successivo causati dalla doppia dislocazione della sede. Tutto invece quest’anno si è svolto regolarmente. Sono state presentate lezioni su discipline diverse seguite da un numero di iscritti sensibilmente aumentato rispetto agli anni precedenti, con argomenti proposti anche da studenti del Liceo Scientifico. Non sono mancate conferenze di notevole interesse, manifestazioni di simpatico intrattenimento in occasione di festività, partecipazione a spettacoli cinematografici e teatrali, iniziative di rilievo come l’allestimento di una mostra di pittura al Palazzo dei Convegni, visite culturali, l’assegnazione della cittadinanza benemerita al prof. Antonio Ramini come pure di un primo e un secondo premio a due partecipanti ad un importante concorso di Narrativa, Poesia, Arte. «Senza cultura non c’è libertà»” ha affermato il Presidente citando don Milani, osservando poi: «Indispensabili alla cultura sono onestà e desiderio di sapere».
Laura Tangherlini alla chiusura dell’anno accademico della Luaj ha parlato delle donne incontrate in Siria, Ucraina, Turchia, Gaza. Tutte in queste terre vivono situazioni difficili. A Gaza il mercato del lavoro è senza speranza per loro. Poche riescono a studiare, ma sono poi destinate a restare fra le pareti domestiche. Hanno incontrato con entusiasmo la giornalista e molto hanno volentieri raccontato. Gli uomini invece hanno mostrato diffidenza se non anche ostilità. Gli stranieri sono frequentemente controllati. Non è stata accettata nemmeno l’istallazione di un impianto di skateboard per far giocare i ragazzi. La situazione politica è complessa, incerta, magmatica.
In Ucraina invece Laura Tangherlini ha documentato guerra, violenze, devastazioni. Mancano ospedali, presidi sanitari e cure. Con le famiglie distrutte le donne sono spesso costrette a fare scelte di vita molto difficili: scappare o restare, lasciare i figli a qualcuno e raggiungere gli uomini al fronte o rimanere accanto ai loro bambini per proteggerli e salvarli da tanti pericoli. Altri problemi in Turchia dove non sono migliori le condizioni di vita. Molti i rifugiati dalla Siria, donne in particolare che tuttavia non sanno a chi rivolgersi per ottenere aiuti. Per altro residenza e domicilio devono coincidere, altrimenti si viene privati dei servizi. Problemi sociali sono anche poligamia e prostituzione forzata. L’Europa ha inviato sovvenzioni, ma a causa del terremoto la situazione è anche peggiorata. In Siria non senza difficoltà alcune donne sono riuscite a raggiungere posizioni di responsabilità non solo in ambito lavorativo. Ma la crisi anche qui è grave. Il conflitto non è ancora terminato e sono sempre i più deboli e indifesi a soffrire di più. Esistono sempre codici repressivi nei confronti delle donne. Possono subire stupri, rapimenti, essere usate come merce di scambio o vendute e costrette da bambine a un matrimonio. Hanno imparato però a coalizzarsi e tra loro si è instaurata una forte solidarietà.
Marco Rò e Laura Tangherlini
Laura Tangherlini non si è limitata a descrivere a voce. Ha aggiunto reportage filmati e interviste, così come nei suoi servizi televisivi. Non ha mancato pure di sorprendere quando ha presentato con il marito, Marco Rò, due canzoni tratte da un loro recente c.d., ‘A un passo da qui’, in cui hanno messo in musica – lui compositore, lei cantante e paroliera- le storie che hanno raccolto. Come la poesia di Reema, una bimba siriana di otto anni; come la vicenda della separazione di un fratello e di una sorella che preferiscono non tornare nella loro Siria devastata o quella, tenerissima, di una donna che desidera solo ‘un piccolo armadio’ dove riporre i poveri abiti dei suoi bambini. Al termine, un atto di generosità. Sono stati messi in vendita i libri d’inchiesta della giornalista: il ricavato, ha dichiarato Laura Tangherlini, andrà alle famiglie in difficoltà da lei incontrate in paesi dove, «a un passo da qui» si soffre immensamente.
Elio e le Storie Tese ad ottobre saranno in scena ad Ancona e Pescara con lo spettacolo teatrale “Mi resta un dente solo e cerco di riavvitarlo” con la regia di Giorgio Gallione.
ANCONA – Prima il Teatro delle Muse, il 20 ottobre, poi, il giorno successivo, il Teatro Massimo di Pescara. Ci sono anche Marche ed Abruzzo tra le tappe dello spettacolo teatrale che riporta Elio e le Storie Tese in tour sui palchi della Penisola. Più Rolling Stones che Beatles gli “elii” sono ancora insieme nonostante tutto, nonostante gli annunci di scioglimento e i tour d’addio.
Sfiniti dal dover rispondere quotidianamente ad almeno 20 persone a testa che chiedono «Quando tornate insieme?» e «Ma non vi eravate sciolti?» (per non parlare del tasso), Elio e le Storie Tese risolvono il problema tornando nei teatri diretti dal famoso regista Giorgio Gallione, con lo spettacolo “Mi resta un dente solo e cerco di riavvitarlo” prodotto da Hukapan e Imarts.
La band\circolo intellettuale ha presentato a modo suo lo spettacolo, affidandosi ai commenti di altre persone. Ad esempio quello attribuito al regista: «Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo” è un picaresco viaggio musicale nel repertorio vecchio… (e anche no…!) di Elio e le Storie Tese. Una radiografia folle e ragionata della nostrana Terra dei Cachi 2023 dove gergo, ironia, incursioni surreali e filosofia assurdista disegnano un bel paese italiota grottesco e contemporaneo, popolato di bellimbusti modaioli e adrenalinici o di improbabili ammaestratori di cozze, di onorevoli poco onorati o di coltivatori biologico/transgenici, di bizzarri animali da bestiario fantastico o da hippies ormai imbolsiti e fuori tempo massimo. Canzoni, monologhi, scherzi musicali, performance strumentali virtuosistiche e sciagurate, come è nello stile mitico e identitario del gruppo. Grande capacità musicale e talento compositivo al servizio di un racconto deflagrato e sempre sorprendente, dove metodo e follia, genio e sregolatezza incrociano continuamente strade e ispirazioni. Un concerto teatrale senza un attimo di tregua, dove lo sguardo dissacrante e giocoso di Elio e le Storie Tese genera comicità e paradosso. Uno sberleffo ironico e autoironico, dove il Riso o il Comico non sono mai digestivi, ma piuttosto sovversione del senso comune, strumenti del pensiero divergente, ludica e ragionata aggressione alla noia. Uno sguardo beffardo e esilarante che attraverso la musica e le canzoni crea divertimento, spiazzamento e stupore… perché, dice il poeta, senza lo stupore c’è soltanto l’ovvio».
Ci sono però anche altre recensioni tra quelle segnalate nel comunicato stampa di presentazione dello spettacolo. Ad esempio quella della sedicente tiktoker ASMR Gabriela Falagnulo («la solita cxxxxa»), o quella di un influencer, tal Peto69 («Amme ezio e le cose tese non mi anno mai piaciuti xke sn boomer e cringe e nn sn rap»). Qualche dubbio aleggia sulla veridicità dei due account, ma i dubbi sono presto spazzati dai commenti tecnici. Il Dottor Manlio Conticini, commercialista del gruppo ha commentato: «Aleeeeeeeeee!». Ancor più entusiasta il commento attribuito all’Agenzia delle Entrate di Milano: ««ALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!».
Un’automobilista ha sorpreso una coppia di amanti fare sesso sulle mura storiche, nella zona del mercato coperto di Jesi, ha filmato la scena ed ha caricato il tutto sui social network.
ANCONA – Il video è diventato virale ed ha suscitato una pioggia di critiche, anche a chi lo ha caricato: un’automobilista ha sorpreso due amanti che facevano sesso, appoggiati alle mura storiche di via Nazario Sauro a Jesi, ed ha filmato la scena. L’episodio si è verificato nella notte di domenica scorsa, 24 settembre.
Di lì a a poche ore, si sarebbe tenuto l’ultimo giorno di festa patronale, pertanto il centro ero pieno di bancarelle. I due focosi amanti, presi da un impeto irrefrenabile, si sono appartati nei pressi di una nicchia presente sulla cinta muraria e, coperti da un’automobile parcheggiata nelle vicinanze, hanno ritenuto che questo fosse sufficienti ad avere la privacy di cui necessitavano. Così non è stato.
Molti i commenti goliardici in rete collegati all’intrattenimento per adulti della festa patronale di quest’anno, ma non mancano gli indignati e quelli che biasimano la persona che ha postato sui social il video dei due che fanno sesso sulle mura storiche di Jesi.
Non è ancora ben chiara la dinamica dell’incidente domestico in seguito al quale una bambina di 2 anni è rimasta ustionata su tutto il corpo, ad Ancona, dopoche le è caduta addosso l’acqua bollente di una pentola.
ANCONA – Cosa sia successo è ancora tutto da ricostruire. In quel momento in casa, nel quartiere Palombare di Ancona, c’erano solo la mamma, di origine afgana, ed una bambina di 2 anni che è rimasta ustionata su tutto il corpo dopo che le è caduta addosso una pentola contente acqua bollente.
La Croce Rossa è intervenuta tempestivamente ed ha condotto la bimba al Salesi di Ancona, dove però i medici hanno disposto il trasferimento presso il Centro Grandi Ustionati del l’ospedale Bufalini di Cesena,a causa dell’entità delle lesioni riportate.
La piccola ha riportato ustioni di secondo grado sul torace e sulle gambe, mentre non sarebbe stata colpita sul volto e sul collo.