Saranno 21 i primi laureati del Corso di Studi triennale in Ingegneria Biomedica dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Domani la prima seduta del corso di laurea inaugurato tre anni fa.
PESCARA – Domani, venerdì 28 luglio, l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” celebra i suoi primi 21 ingegneri biomedici. Si terrà infatti presso l’Aula Rossa nel Campus Universitario di viale Pindaro la prima sessione di laurea del corso di laurea in Ingegneria Biomedica inaugurato tre anni dall’Università di Chieti-Pescara.
La Commissione di Laurea sarà presieduta dal Presidente del Corso di Studi, professor Enrico Spacone. Alla solenne proclamazione prenderanno parte anche l’ex Rettore, professor Sergio Caputi ed il nuovo Rettore, professor Liborio Stuppia.
Questa prima sessione di laurea del ciclo di studi in Ingegneria Biomedica si caratterizza anche per un importante risultato: tutti i 21 neo dottori sono arrivati alla discussione delle rispettive tesi in anticipo rispetto ai tempi previsti, poiché hanno completato il proprio percorso in meno di tre anni, essendo stato il CdL in Ingegneria Biomedica attivato a novembre del 2020.
Questi i nomi dei primi dottori in Ingegneria Biomedica della “d’Annunzio”: Flavio Aceto, Mara Annecchini, Elisabetta Antelmi, Francesca Basile, Pamela Bellisario, Deborah Cattafesta, Gaia Di Filippo, Lorenzo Di Silverio, Valentina Evangelista, Benedetta Leone, Marika Macerola, Lorenzo Mappo, Alessandra Medico, Luigi Pio Milazzi, Gianmaria Piedimonte, Ciro Piserchia, Federico Rapetti, Marco Scannella, Luca Serioli, Giuseppe Spaltro, Alessia Tozzi.
Il nuovo Corso di Laurea è stato fortemente voluto dal Dipartimento di Ingegneria e Geologia della “d’Annunzio” sotto la guida del suo Direttore, il professor Marcello Vasta, con il pieno ed attivo sostegno dall’ex Rettore, Sergio Caputi, e della professoressa Oriana Trubiani, Direttore del Dipartimento di Tecnologie Innovative in Medicina e Odontoiatria. Sin dal suo avvio il corso di laurea in Ingegneria Biomedica dell’Università di Chieti-Pescara ha avuto grande successo, registrando un elevato numero di immatricolazioni. Il Corso di Studi è stata una delle più brillanti testimonianze della innovativa e ampia offerta formativa elaborata e realizzata dall’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio”: rappresenta una perfetta e sinergica convergenza fra il mondo dell’ingegneria e quello della medicina, attenta ed aggiornata alle richieste del mondo del lavoro.
Sulla scia dell’eccellente avvio registrato dalla triennale, nell’anno accademico 22/23, l’Università “G. d’Annunzio” ha attivato il Corso di Laurea Magistrale (LM21) in Ingegneria Biomedica che consente ai laureati di completare l’intero percorso di alta formazione nel settore.
Il professor Spacone.
«Come Presidente del Corso di Laurea – sottolinea il professor Enrico Spacone – sono molto orgoglioso del lavoro fatto in questi primi anni dai colleghi del Consiglio di Corso di Studio, dal personale di segreteria e soprattutto dagli studenti, che hanno creduto nel nostro progetto e si sono impegnati per conseguire nel minor tempo possibile il titolo di ingegnere biomedico. I risultati – conclude il professor Spacone – confermano la bontà dell’intuizione di chi ha voluto, con tenacia, portare nel nostro Ateneo un corso di laurea così attuale e versatile».
Destinatari del provvedimento 5 tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis” di Teramo e 7 tifosi aquilani che hanno assitto invece al match Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.
TERAMO – Sono 12 in tutto i Daspo emessi dai questori di Teramo e Chieti nei giorni scorsi a causa del lancio di fumogeni e petardi in direzione del campo durante partite di calcio: 5 nei confronti di tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis”, 7 a tifosi aquilani che a luglio hanno seguito Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.
Nel primo caso, hanno acceso una torce e fumogeni creando pericolo per la sicurezza pubblica e i Daspo emessi nei confronti dei 5 vanno da uno a cinque anni. Uno di essi è stato sottoposto anche alla misura dell’obbligo di comparizione presso un Ufficio di Polizia in concomitanza con le gare del Taranto.
A Chieti invece, fumogeni e petardi sono stai lanciati in direzione del campo, creando anche danni alla pista di atletica che circonda il terreno di gioco. Sei dei provvedimenti emanati hanno la durata di un anno, uno invece di cinque. Quest’ultimo dovrà comparire alle forze dell’ordine ogni volta che L’Aquila è impegnata in una partita, amichevoli comprese.
Lo sbarco è avvenuto nella notte, dopo tre giorni di navigazione. A bordo uomini, donne e bambini salvati in mare in tre diversi recuperi avvenuti al largo della Libia.
CHIETI – La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee ha attraccato nella notte al porto di Ortona, dove sono sbarcati i 128 migranti recuperati in tre diverse operazioni di salvataggio avvenuti nel weekend.
Tutti i soccorsi sono avvenuti al largo della Libia. Nel pomeriggio di sabato sono stati caricati a bordo della nave 61 persone, mentre nella notte sono state recuperati prima 33 migranti, tutti esenza giubbotto salvagente, e poi altri 34. Gli operatori della Ong parlano di evidenti bruciature sui loro corpi e sintomi da intossicazione. Uno è collassato subito dopo l’arrivo dei soccorsi in mare.
E inevitabilmente si riaprono le polemiche relative all’assegnazione del porto sicuro. Ortona dista tre giorni di navigazione dai punti in cui i migranti sono stati fatti salire a bordo della Ocean Viking.
Un’ottantina dei migranti sbarcati ieri notte dovrebbe rimanere in Regione, mentre gli altri verranno distribuiti in altre regioni. La Ocean Viking potrebbe subire il fermo amministrativo in base al decreto Piantedosi.
Il materiale esplodente è stato trovato presso l’abitazione di un cinquantatrenne ortonese l’estate scorsa. Il peso complessivo dei candelotti esplosivi trovati ad Ortona supera i 60 chili.
CHIETI – I candelotti esplosivi che la Guardia di Finanza ha sequestrato oggi, sono stati trovati in estate ad Ortona nel corso della perquisizione presso l’abitazione di un cinquantatrenne. In casa aveva anche un fucile da caccia e diverse cartucce calibro 12.
I finanzieri hanno proceduto al sequestro di quanto reperito e al deferimento del proprietario dell’edificio alla Procura della Repubblica di Chieti per i reati di detenzione abusiva di armi, detenzione e commercio abusivo di sostanze deflagranti.
Mentre il RaCIS dei Carabinieri sta effettuando le analisi per accertare la natura chimica dei composti dinamitardi e il loro eventuale utilizzo in colpi precedenti, procedono le indagini per capire quali fossro scopo e provenienza degli esplosivi.
Intanto, i finanzieri locali, una squadra artificieri ed antisabotaggio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Chieti, una unità dei Vigili del Fuoco e il personale del 118 hanno attuato, in totale sicurezza, le operazioni di brillamento dei candelotti esplosivi artigianali trovati ad Ortona.