Le altissime temperature dei giorni scorsi, unitamente alle preoccupazioni relative ad nuova ondata di calore già annunciata, fanno sollevare preoccupazioni per la salute dei lavoratori ai sindacati. Cgil: «Cigo e Cisoa per temperature elevate». Dino Pepe: «ci vuole un’ordinanza sindacale».
TERAMO – L’ondata di calore dei giorni scorsi non è ancora passata e già si teme per quella annunciata, che dovrebbe abbattersi nei prossimi giorni. Alte temperature e caldo asfissiante attesi tanto in Abruzzo quanto nelle Marche, che fanno innalzare il livello di rischio. Oltre alle normali preoccupazioni per la salute di bambini, anziani e soggetti fragili, adesso è la sicurezza dei lavoratori in relazione alla prossima ondata di calore a far temere i sindacati e discutere la politica locale.
«Edili, rider, agricoli, operatori dell’igiene ambientale, operai dell’industria, della logistica, del turismo e del terziario, conducenti di mezzi di trasporto, sono esposti in queste giornate a situazioni di grandissima difficoltà e rischio» constata la Cgil di Ascoli Piceno, che suggerisce: «E’ necessario in primis tutelare la salute e la sicurezza, garantendo pause aggiuntive, e dove le situazioni espongono ad un rischio eccessivo, oltre i 35 gradi, valutare di sospendere l’attività, come la normativa prevede per causa meteo, ovviamente utilizzando strumenti di tutela del reddito dei lavoratori. La salute e la sicurezza devono venire al primo posto e per questo dobbiamo rendere l’accesso alle CIGO [Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria ndr]o CISOA [Cassa Integrazione Salariale Operatori Agricoli, ndr] per temperature elevate, realmente esigibile, perché con la salute non si scherza».
Una posizione simile a quella espressa, in polemica con l’amministrazione regionale, dal consigliere Dino Pepe, secondo il quale: «Regione Abruzzo intervenga se possibile anche meglio di quanto hanno già fatto altre regioni. […] è dovere della Giunta Regionale attivarsi con una specifica ordinanza come hanno fatto le Regioni Calabria, Campania, Puglia, nonché indicare e promuovere anche di concerto con i Sindaci e nel raccordo con Associazioni di Impresa e organizzazioni sindacali dei lavoratori ogni utile azione avendo in mente con chiarezza che poter accedere – sin dal 2017 e per le sospensioni di attività legate al caldo – alla Cassa Integrazione Ordinaria a copertura economica delle ore non lavorate, non ha frenato l’attenzione né ha impedito il verificarsi di infortuni anche gravi e ciò proprio perché la Cassa Integrazione arriva se il datore di lavoro sceglie di sospendere l’attività e farne domanda: prima di tutto viene quindi la necessità di sospendere certe lavorazioni se sussistono condizioni di caldo insostenibile e poiché sappiamo bene che in molti casi non è così naturale attivare procedure di CIG il punto è ora attenzionare tutto il mondo del lavoro e fare in modo che siano tutelati anche gli ultimi. Altro che questioni risolte! Discutiamo al più presto la mia risoluzione!».