fbpx
Connect with us

Musica&Retroscena

Rosa Chemical in concerto a Giulianova sabato 8 luglio

Il live di Villabanks invece è saltato. Biglietti rimborsabili entro il 30 luglio.

Pubblicato

il

concerto rose chemical giulianova

Rosa Chemical si esibirà in concerto nell’ambito del Terrasound Fest, organizzato da Best Eventi e Comune di Giulianova. L’ingresso è libero.

TERAMO – Sabato 8 luglio, alle 21:30, Piazza Bruno Buozzi di Giulianova ospiterà il concerto di Rosa Chemical nell’ambito del Terrasound Fest, festival organizzato da Best Eventi in collaborazione con il Comune di Giulianova.

Il live di Villabanks, programmato anch’esso l’8 luglio, è annullato per sopraggiunti motivi organizzativi indipendenti dall’artista. L’ingresso al Terrasound Fest sarà libero. I biglietti sono rimborsabili al circuito d’acquisto entro il prossimo 30 luglio. Maggiori informazioni al numero 085 9047726 e su www.besteventi.it

Èuscito venerdì 19 maggioBellu Guaglione”, il nuovo singolo di Rosa Chemical. Il brano è stato scritto da Rosa Chemical e Alessandro La Cava e prodotto da Bdope e Greg Willen, collaboratori storici dell’artista con i quali ha già pubblicato numerosi successi tra cui l’iconica saga “Polka”,e disponibile su tutte le piattaforme digitali (Capitol Records/Universal Music), oltre che in radio.

Libero dal pregiudizio e simbolo dell’amore senza norme prestabilite, in questo nuovo brano nato dal sample di “O’ Sarracino” di Renato Carosone e Nicola Salerno, Rosa Chemical rovescia il modello del “Bellu Guaglione” che “tutt”e ffemmene fa ‘nnammurà”, proponendo il racconto di un ragazzo che indossa i tacchi per uscire, ama senza distinzione e non vuole essere giudicato per questo: «Sarracino si sveglia nel 2023 e scopre che l’amore non è più solo quello di una volta. Piace a tutti nella sua fluidità, nel suo essere libero e privo di pregiudizi»

Dopo la partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo con Made in Italy” (certificato platino Fimi/Gfk) e un tour di successo appena terminato con tre date sold out ai Magazzini Generali di Milano, Rosa Chemical è pronto ad entrare nel campionato estivo con un messaggio ben preciso: ancora una volta, l’artista invita a essere se stessi senza farsi condizionare dalle norme imposte della società.

Rosa Chemical, nome d’arte di Manuel Franco Rocati, è un artista di Grugliasco (Torino), classe 1998. Si avvicina al mondo dell’arte prima come pittore, tatuatore, modello e poi come writer, disciplina che gli fa conoscere il mondo del rap. I suoi brani lo impongono nel panorama musicale urban attuale per i suoi testi eccentrici nati dall’esigenza di esprimersi senza filtri a 360°.

Musica&Retroscena

Vinicio Capossela ha presentato il suo ultimo album al Teatro Massimo di Pescara

Pubblicato

il

Vinicio Capossela pescara teatro massimo

“Tredici canzoni urgenti” è l’ultima fatica discografica del cantautore e pianista Vinicio Capossela, nei teatri italiano con il tour “Con i tasti che ci abbiamo” che il prossimo 8 novembre farà tappa ad Ancona.

PESCARA – La platea del Teatro Massimo ieri sera si è riposata per un paio d’ore, dopo l’invito della voce fuori campo che annunciava l’ingresso in scena di Vinicio Capossela: “lo spettacolo è custode del sogno, buon riposo”.

Riposo ben evidenziato dalla presenza di un divano come elemento centrale della scenografia, sopra il quale il cantautore ha dato inizio allo spettacolo. Divano emblema della trincea contemporanea: dal divano è possibile assistere, e volendo resistere, al sonno occidentale.

Durante il viaggio tra le “Tredici canzoni urgenti” (titolo del nuovo album dell’artista polistrumentista) al Teatro Massimo di Pescara, Vinicio Capossela ha toccato temi di stringente attualità: dal cambiamento climatico, all’importanza della memoria, passando per guerra, industria bellica e violenza di genere (“una maledizione che passa di generazione in generazione”). Questioni centrali del nostro quotidiano che però non devono farci perdere di vista gli ideali che dobbiamo difendere: amore, libertà e speranza da cui trarre forze nei momenti più difficili.

Non è mancata la politica. In un mondo in cui la “politica diventa incivile”, ecco Capossela licenziare “canzoni ruggenti che nascono quando lo spettacolo deve diventare civile e cinico”. Più analista che storico, affronta il tema del fascismo come forza viva che tuttora opera. E non si tratta nemmeno di una spinta esterna alla quale resistere, bensì un moto interiore che caratterizza l'”inconscio” italiano. Qui entrano in gioco le canzoni dedicate al valore della Resistenza. In particolare, l’artista celebra gli sforzi eroici di alcune donne protagoniste di una storia minore di partecipazione, i cui nomi sono aspirazioni.

Pur con un tono scanzonato e musicalità morbide e di stampo anche popolare, l’artista filosofeggia sulle incoerenze della civiltà contemporanea e veste i panni dell’educatore. Educare, ed educarsi, alla gestione delle emozioni, e quindi alle sane relazioni ed all’amore, rimane la principale arma contro l’incombente nichilismo che attanaglia sempre di più la società occidentale.

Nel mezzo dello spettacolo, finalmente entra in scena dall’alto il “senno”, rappresentato da una luna gonfiabile (“adatta ai licantropi, agli innamorati ed ai lunatici”) in onore di Ludovico Ariosto (più volte citato) che scriveva: “nella valle lunare ci sono tutte le cose per le quali gli uomini perdono il senno, al punto tale che sulla terra non resta che follia”.

Andando verso la chiusura del concerto Vinicio Capossela inizia a scuotere la luna e la sala del Teatro Massimo di Pescara viene pervasa dalla follia in ripetuti e prolungati applausi, che oltre ad elogiare Vinicio, inneggiavano alla gioia.

Lo spettacolo si è chiuso con la canzone “Con i tasti che ci abbiamo” (che dà il nome al tour autunnale), che rappresenta un invito a far del proprio meglio con i mezzi che si hanno a disposizione, in antitesi con l’ “All you can eat” (brano suonato nelle fasi iniziali) di un occidente saturo, ma insaziabile che se non ha tutto quel che vuole allora può mangiare tutto quel che può: “se non c’è speranza nella terra dell’abbastanza allora mangiamo”.

Dopo due ore di riposo, lo spettacolo diventa custode della vita e la voce fuori campo dell’inizio augura un buon risveglio a tutti.

Continue Reading

Ancona

Vinicio Capossela porta “Tredici canzoni urgenti” a teatro a Pescara ed Ancona

Pubblicato

il

concerto vinicio capossela ancona pescara

Domani sera il talentuoso pianista sarà al Teatro Massimo di Pescara, mentre il prossimo 8 novembre si esibirà al Teatro delle Muse di Ancona, con il tour autunnale “Con i tasti che ci abbiamo”, con il quale Vinicio Capossela presenta il suo nuovo album “Tredici canzoni urgenti”. Ancora pochi biglietti disponibili.

PESCARA – Vinicio Capossela porta “Tredici canzoni urgenti” sul palco del Teatro Massimo domani sera, sabato 4 novembre, nel tour autunnale “Con i tasti che ci abbiamo”, titolo della canzone che chiude il suo nuovo album. Ancora qualche biglietto disponibile sui circuiti TicketOne e CiaoTicket. Evento organizzato da BestEventi, al quale è possibile rivolgersi per ottenere maggiori informazioni. Radio Capital è la radio ufficiale del tour.

“Tredici canzoni urgenti” (una produzione La Cupa) è il nuovo album di Vinicio Capossela uscito lo scorso 21 aprile su etichetta Parlophone per Warner Music Italy e presentato al Conservatorio di Milano lo scorso 20 aprile in un atto unico ricco di ospiti.

Tredici nuove canzoni scritte fra febbraio e giugno del 2022 e registrate nei mesi seguenti come diretta conseguenza del momento storico che stiamo vivendo.

Un disco musicalmente polimorfo e collettivo, che contiene molti strumenti, musicisti e ospiti, e che alterna diverse forme musicali, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub anni ‘90. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha costituiscono l’universo musicale di canzoni che nascono dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo. Un campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai nostri occhi ma che – schiacciati dall’incessante berciare della società dello spettacolo (che è sempre più la società dell’algoritmo) – non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire. Il tour teatrale è stato anticipato da una serie di concerti urgenti “a soggetto”.

Questa la nota di accompagnamento firmata dall’artista: «I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito, e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani.

Con i tasti che ci abbiamo, ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti.

Sono canzoni che non si sottraggono al tempo e che parlano da sé: affrontano i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi.

Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli.

Con i tasti che ci abbiamo suoneremo e parleremo e canteremo nel riparo dei teatri in autunno. Il cuore urgente (per citare il telegrafista di Jannacci) non ha bisogno di maschere, scenografie e infingimenti, è un cuore messo a nudo, una radiografia a torace aperto. Soltanto riconoscendo la nostra finitezza possiamo costruire sui nostri limiti delle possibilità. Ed è quello che cercheremo di fare il prossimo autunno nei teatri, declinando il concetto dell’urgenza nell’essenzialità della musica, con una formazione di musicisti e musiciste aperta ad accogliere, di città in città, l’ospite e con un repertorio a scaletta libera incentrato sul perno di queste tredici canzoni, in una specie di mensa all you can eat a cui mangeremo tutti.

Impeggiamo per immegliarci e tutto sarà stato un regalo

Vinicio Capossela».

Continue Reading

Musica&Retroscena

Elio e le Storie Tese mandano in visibilio il Teatro Massimo di Pescara

Pubblicato

il

spettacolo elio e le storie tese pescara teatro massimo

Teatro Massimo di Pescara al gran completo per lo spettacolo di Elio e le Storie Tese. Due ore di viaggio all’interno del repertorio della band, tra gag, provocazioni e musica di qualità.

Per descrivere la tappa pescarese dello spettacolo che ha riportato Elio e le Storie Tese sui palchi italiani bisogna partire dalle banalità: sono dei fenomeni. Nel viaggio di circa due ore nel loro repertorio, condito di gag, spunti ironici e ottima musica, i sette elii (il blocco storico composto da Elio, Faso, Cesareo, Jantoman e Christian Meyer, più i soliti noti Vittorio Cosma, che sostituisce Rocco Tanica, e Paola Folli) ed il perfomer Poalo Mangoni hanno riportato in vita sul palco del Teatro Massimo di Pescara i più grandi successi della band, aggiornandoli se necessario. Un esempio? Il visagista delle dive della Terra dei Cachi «nel frattempo è morto».

Teatro al completo sia in platea che in galleria, con un pubblico entusiasta e partecipe, che «ben ha accolto questa proposta culturale». Nel viaggio a ritroso tra i più grandi successi del gruppo, non mancavano riferimenti di stringente attualità. Due esempi sono Andrea Giambruno e «l’ex ragazza del cantante dei Maneskin che aveva quella malattia. Ora non ricordo né il suo nome, né quello del cantante dei Maneskin, né quello della malattia». Per dire l’accuratezza.

Lo spettacolo è stato un classico esempio di quanto gli Elio e le Storie Tese hanno di meglio da offrire. Elio, perfetto istrione, ha messo le cose in chiaro salendo sul palco applaudendo il pubblico che applaudiva e tenendo poi in maniera magistrale il palco. Faso non solo è stato impeccabile al basso, ma ha ben relazionato sul servaggio della gleba. Cesareo, pigro come pochi, ha regalato assoli magici stando seduto tutto il tempo. Christian Meyer ha dato sfoggio delle proprie abilità, mettendo in imbarazzo qualsiasi aspirante batterista, che probabilmente avrà deciso di cambiare strumento dopo averlo visto all’opera. Vittorio Cosma, alle tastiere ed alle vocine, si è dimostrato una spalla perfetta. Jonataman, «il motore immobile», ha suonato con maestria quasi ignorando la follia dei colleghi, a differenza di Paola Folli, la cui splendida voce ha dovuto assecondare i deliri del sopraccigliato cantante. Nel mezzo, le continue invasioni di campo di Mangoni, con cambi di costume degni di un trasformista. E poco importa se qualche volta ha stonato: non è mica da questi particolari che si giudica un grande attore.

La scaletta? Basti pensare che hanno aperto con la “Terra dei Cachi” e chiuso con “Tapparella”. Nel mezzo, tra le altre, “Supergiovane”, “Servi della gleba”, “Uomini col Borsello” e “Nel Boschetto della mia fantasia”. Serve altro? Probabilmente sì. Servono più concerti degli EELST. E chissà se l’astinenza da palcoscenico che li ha riportati in tour perduri e li conduca a nuove tournée.

Continue Reading

Più letti

Copyright © 2020 by Iseini Group | Il Martino.it iscritto al tribunale di Teramo con il n. 668 del 26 aprile 2013 | R.O.C. n.32701 del 08 Marzo 2019 | Direttore: Antonio Villella | ISEINI GROUP S.R.L - Sede Legale: Martinsicuro, Via Gabriele D'annunzio 37, Cap 64014 - Sede Operativa: Alba Adriatica (TE) via Vibrata snc, 64011 - P.Iva 01972630675 - PEC: iseinigroup@pec.it - Numero REA: TE-168559 - Capitale Sociale: 1.000,00€ | Alcune delle immagini interamente o parzialmente riprodotte in questo sito sono reperite in internet. Qualora violino eventuali diritti d'autore, verranno rimosse su richiesta dell'autore o detentore dei diritti di riproduzione.