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Ancona

La Poesia entra al Premio Franco Enriquez: intervista alla vincitrice Gabriella Cinti

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gabriella cinti

Il prossimo mercoledì 30 agosto si terrà la serata conclusiva del XIX Premio Franco Enriquez che per la prima volta quest’anno presenta una sezione di poesia. Tra i premiati, la poetessa Gabriella Cinti, jesina di origine, che ha da poco sbarcato oltreoceano pubblicando una raccolta negli Stati Uniti.

ANCONA – Tutto è oramai pronto in vista della serata conclusiva del Premio Franco Enriquez – Città di Sirolo 2023, giunto alla sua diciannovesima edizione. Il prossimo mercoledì 30 agosto si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti. Presente per la prima volta quest’anno, una sezione dedicata alla Poesia che vede tra i premiata, la poetessa Gabriella Cinti.

Gabriella Cinti, autrice, jesina di origine, dopo aver trascorso un lungo periodo nel nord Italia, ha deciso di far ritorno nelle Marche. Svolge una doppio percorso letterario: al fianco dell’attività di saggistica, è una poetessa. Ha già dato alle stampe cinque raccolte e mentre raccoglie le idee in vista della prossima, ha sbarcato negli Sati Uniti con la raccolta “Song of Origins” (Idea Press). Il Premio Franco Enriquez 2023 le è stato assegnato per la raccolta “Prima”.

A breve riceverà il premio Enriquez e tra un mese lo Spoleto festival. Si emoziona ancora a ricevere riconoscimenti o sta cominciando ad abituarsi?

Sono davvero molto onorata e felice di questi due riconoscimenti per il grande prestigio che essi rivestono e specialmente per l’espansione in altri campi oltre quello della poesia in senso stretto, in cui il mio libro è stato riconosciuto. In particolare per il Premio Franco Enriquez, legato al teatro e alle arti che esaltano la parola, quest’anno nella sua diciannovesima edizione, questa Istituzione  ha scelto di introdurre per la prima volta anche la Poesia tra le discipline premiate e ho la gioia che il mio libro “Prima” (Puntoacapo Editrice, 2022) sia risultato premiato insieme alle grandissime figure poetiche di Eugenio De Signoribus ed Emilio Isgrò. La mia poesia è legata indissolubilmente alla dimensione fonica e al teatro della voce, quindi un riconoscimento di questa natura è per me di straordinaria significatività. Non di meno, anche lo Spoleto Art Festival con premiazione il 23 settembre, mi ha molto onorato perché l’ambito artistico mi è particolarmente vicino –  e non solo per le numerose copertine dei miei libri illustrati da artisti di rilievo ma anche per la componente pittorica sottesa alle mie metafore e caratterizzante direi il mio stile poetico.

Un premio nella sua Terra natale. La rende felice? Quanto è importante il territorio nella sua poetica?

Sono molto felice di questo riconoscimento che mi viene da una istituzione , e così prestigiosa, della mia regione, della mia provincia, cui sono molto legata per appartenenza familiare e per rinnovata scelta di ritornare a vivervi dopo più di venti anni trascorsi a nord, soprattutto a Milano. Mi pare un evento fortemente simbolico di una riconciliazione sostanziale sul piano pubblico, dato che in privato il tessuto di amicizie e di vicinanza mi ha sempre sorretto e rallegrato. Lei mi chiede della presenza del territorio nella mia poetica, e potrei dire che esiste uno spazio di geografia interiore delle Marche e in particolare della nostra provincia che lascia molta traccia di sé , sia pure in modo velato, nei miei scritti. Vi è un testo in modo particolare, dedicato a Recanati e a Leopardi, in cui si evince lo speciale profondo legame con quei luoghi, quanto i miei versi ne siano intessuti. Credo che le Marche esprimano una condizione, potrei dire di mitezza paesaggistica, di armonia degli spazi e dolcezza di orizzonti, che forse riflette anche una disposizione interiore dei suoi abitanti.

Da Jesi agli Stati Uniti il passo è breve. È stato complesso sbarcare oltreoceano? Le piacciono le trasposizioni delle sue opere in lingua inglese?

Devo dire che mi ero confrontata quest’anno con la emozionante esperienza di vedere pubblicate mie traduzioni come in rumeno, in polacco e in greco moderno , che mi danno la sensazione di poter affacciarmi in alcune direzioni europee ma questa avventura americana dovrebbe aprirmi orizzonti internazionali, sia per la sede, New York, del mio editore, sia per la piattaforma mondiale di Amazon in cui il mio libro è venduto, che ne permette l’acquisto in tutto il mondo. Inoltre entro la fine del mese sarà disponibile anche in forma di ebook, il che ne faciliterà moltissimo la distribuzione.

Per quanto riguarda la traduzione, frutto del magnifico, rigoroso e originale lavoro di Brenda Porster, la mia traduttrice americana, sono certa che la versione inglese rispecchi il mio testo con l’aderenza più fedele possibile ai messaggi contenuti nei miei versi.

E poi, dai lontani Stati Uniti, al vicino Abruzzo…

Sì esatto in autunno sono stata invitata a presentare le mie opere a Teramo, mentre altri progetti sono in fase di ideazione. Sono molto felice di essere stata chiamata e devo dire che oltre ad essere sempre stata accolta con affetto da questa Regione, ho riscontrato una certa sensibilità verso la Poesia e gli eventi culturali in generale.

Torniamo invece all’opera premiata a Sirolo. Il titolo è “Prima”: ci vuole illustrare cosa si cela dietro questa scelta?

Il titolo allude a una doppia anteriorità, prevalentemente nel senso di una spinta propulsiva a ritroso – fino alle forme primordiali del vivente – e della materia. In realtà, lo stato principiale rappresenta per me la forma dell’Assoluto, risponde a un bisogno spirituale e conoscitivo che mi ha accompagnato sin da piccola, quando scorsi da ragazzina in Leopardi il primo volto dell’infinito come idea e come sogno.

Quando penso all’origine – che ho indagato anche in termini di mitologia e di una antropologia del sacro -, la identifico in una Sacralità primordiale, sia pure indefinita e polimorfa, prevalentemente femminile, la cui idea è stata elaborata insieme alla nascita della coscienza, al confine tra l’uomo e le altre specie viventi. Questa Dea-Madre rispecchia cioè un’unità primigenia precedente le scissioni di genere, è unʼUna che ingloba e racchiude il due da cui nasce il molteplice. Si pone per me in analogia con la parola prebabelica, quella che incarna il mito di una compiutezza divina, anteriore alla divaricazione tra il significato e il significante.

Esiste comunque anche un mio “Prima” personale, che è quello della mia memoria affettiva e familiare, che perdura come un grande fondamento sentimentale ed esistenziale. 

Ha in cantiere nuove fatiche letterarie?

Molti sono i progetti, in particolare nella sistemazione e nei cantieri editoriali dei miei saggi dedicati all’archetipo del Labirinto e al mondo antico e nell’approfondire le mie ricerche intorno alla antropologia del sacro, argomenti che sono anche la sostanza anche della mia poesia.

Sul piano poetico ho ancora una altra raccolta che sto facendo sedimentare e maturare per una futura pubblicazione tra qualche anno. Più alla lontana ho in animo di pubblicare un’Antologica delle mie sei raccolte e che veda anche qualche testo più remoto, mai dato alle stampe, di una stagione poetica giovanile, ma a me cara per ragioni affettive e familiari.

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Investita e uccisa a Falconara Marittima, si è costituito l’automobilista: «non me ne ero accorto»

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Tragico incidente stradale questa mattina nei pressi di Rocca Priora. Ancora da identificare la vittima. Il corpo è stato trovato da un passante. L’automobilista non si è fermato, ma ha chiamato i Carabinieri in un secondo momento.

ANCONA – A trovarla è stata una residente della zona, che si era recata alla fermata dell’autobus. Ha notato prima alcune macchie di sangue, poi un cappellino, poi una scarpa ed alcuni detrititi lasciati da una macchina. Più in là, ad una decina di metri, c’era quello che inizialmente sembrava un fagotto di abiti gettato a terra. Era invece il corpo di una donna investita e uccisa lungo la via Flaminia a Falconara Marittima, non lontano dalla raffineria Api.

L’impatto si sarebbe verificato intorno alle 7:00 mentre il ritrovamento del corpo è avvenuto verso le 8:00. L’auto che ha travolto la donna, ancora da identificare, non si è fermata, ma qualche ora più tardi il conducente si è presentato ai Carabinieri, sostenendo di non essersi accorto in un primo momento dell’investimento.

Vicino al luogo dell’incidente, la Polizia Locale aveva ritrovato un paraurti, che si sarebbe staccato dall’auto che ha colpito la donna investita ed uccisa stamane a Falconara Marittima. La zona in cui si è verificato l’investimento non presenta strisce pedonali e per i pedoni non è facile attraversare la strada.

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Morti sospette nella Rsa di Offida: assolto in Appello l’infermiere accusato di omicidio

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In primo grado aveva ricevuto una condanna all’ergastolo per la morte di 7 anziani, ospiti di una Rsa di Offida. Assolto «perchè il fatto non sussiste». I giudici hanno chiesto l’immediata scarcerazione.

ANCONA – Clamoroso colpo di scena presso la Corte d’Appello di Ancona che ha completamente ribaltato la sentenza nei confronti di Leopoldo Wick ed ha assolto l’infermiere condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio, relativamente all’inchiesta sulle morti sospette in una residenza per anziani di Offida. Secondo i giudici anconetani che hanno chiesto l’immediata scarcerazione «il fatto non sussite».

Nel giugno dello scorso anno invece, il Tribunale di Macerata aveva concordato con le accuse della Procura di Ascoli e lo aveva condannato all’ergastolo per omicidio. Nel mirino degli inquirenti 7 morti sospette, oltre ad altri quattro tentati omicidi. In base alle accuse, Wick avrebbe somministrato dosi letali di farmaci ai pazienti che aveva in cura dal 2017 al 2018.

In Appello la Procura ha chiesto la conferma della condanna, ma la Corte ha ribaltato la sentenza. Arrestato una prima volta nel giugno del 2020 su ordine del Gip di Ascoli, venne rilasciato l’anno seguente dalla corte d’Assise. Poi, nel 2022, il rientro in carcere dopo il ricorso della Procura e la decisione della Cassazione.

Oggi, l’infermiere è stato assolto dall’accusa di omicidio per le morti sospette nella Rsa di Offida. Quando la Corte ha dato lettura della sentenza, l’imputato è scoppiato in lacrime. Oltre all’assoluzione, i giudici hanno revocato i risarcimenti precedentemente stabiliti e condannato le parti civili al pagamento delle spese processuali.

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Anziano investito sulle strisce: ricoverato per accertamenti

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anziano investito sulle strisce jesi incidente polizia locale ambulanza

Al volante dell’auto che l’ha travolto, una donna di 83 anni che si è immediatamente fermata a prestare soccorso.

ANCONA – Chi ha assistito alla scena ha temuto per il peggio, ma fortunatamente non sarebbero gravi le condizioni dell’anziano classe ‘ 37trasferito all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dopo essere stato investito mentre attraversava sulle strisce pedonali, all’incrocio tra via Largo Grammercato e via Cesare Battisti.

L’incidente è avvenuto intorno alle 10:15. Dopo l’urto, l’uomo è rimasto riverso sull’asfalto. Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce Verde, per il trasporto in Pronto soccorso.

Al volante dell’auto che ha investito un anziano sulle strisce pedonali a Jesi, una signora di 83 anni, che si è subito fermata. Praticamente sotto shock, non si dava pace dopo aver visto ni che condizioni si trovava l’infortunato, che però non desterebbero particolari preoccupazioni ai medici.

Sul posto è arrivata anche una pattuglia della Polizia Locale per i rilievi del caso e per regolare il traffico.

Pierpaolo Mascia

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