fbpx
Connect with us

Chieti

L’esplosione alla Sabino Esplodenti è stata provocata da una granata d’artiglieria

La prima udienza del processo relativo all’incidente di tre anni fa, prevista oggi, è slittata al 3 ottobre.

Pubblicato

il

esplosione alla esplodenti sabino

Recuperati i corpi delle vittime, tutti operai esperti. Un testimone: «boato fortissimo, non potevamo far nulla». Il titolare: «dopo l’incidente del 2020 avevamo preso precauzioni più severe, sono sgomento».

CHIETI – Il giorno dopo la forte esplosione che ha provocato la morte di tre persone alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, non è ancora chiaro cosa abbia provocato la deflagrazione, ma si conosce cosa l’ha innescata: una granata d’artiglieria. La Procura indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

L’azienda non riesce a spiegarsi l’accaduto e si dice sconcertata. Alle colonne de Il Centro, il titolare della ditta ha affermato che dopo il 2020, quando nello stesso sito si verificò un’altra esplosione che anche in quell’occasione costò la vita a tre persone, erano state prese precauzioni severissime. Per gli interventi e le contromisure messe in campo, sarebbe stata investita una cifra pari ad un milione di euro.

Cosa sia successo non è chiaro al momento e le indagini stabiliranno se lo scoppio sia dovuto ad un difetto della spoletta o ad un incidente durante la lavorazione. A perdere la vita tre operai esperti: Fernando Di Nella, 62 anni di Lanciano, Gianluca De Santis, 40 anni di Palata in provincia di Campobasso, e Giulio Romano, 52 anni di Casalbordino. Quest’ultimo, residente a poche decine di metri dalla fabbrica in cui ha perduto la vita, tre anni scampò all’altro incidente mortale a causa di un cambio turno: al suo posto infatti, prese servizio una delle vittime. Le salme delle vittime del tremendo incidente sul lavoro di ieri sono state recuperate e trasferite in obitorio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Altre due persone sono rimaste ferite in seguito all’esplosione alla Sabino Esplodenti.

Uno degli operai che si trovava nella fabbrica in quel momento, ha affermato di aver udito un boato fortissimo e di essersi subito reso conto, non appena giunto nel punto in cui si è verificato lo scoppio, che per i suoi colleghi non ci fosse più nulla da fare. Nessuno dei presenti è stato in grado di indicare una possibile causa della deflagrazione.

Intanto, la prima udienza del processo relativo all’incidente di tre anni fa, nel quale morirono altri tre operai della Sabino Esplodenti, è cominciata ed è stata subito sospesa. E’ stata avanzata una richiesta di rinvio dovuta alla morte del legale della difesa, l’avvocato Barbetta, ed è stato nominato un nuovo difensore, che deve però ancora prendere visione dei fascicoli. Uno degli indagati poi, era assente per legittimo impedimento, avendo presentato un certificato di malattia. Ieri, quando ha appreso del nuovo scoppio, ha avvertito un malore. L’udienza dunque riprenderà il 3 ottobre. Sono nove gli indagati per omicidio colposo plurimo aggravato, mentre la Sabino Esplodenti è imputata per responsabilità amministrativa.

Chieti

Fumogeni e petardi: 5 Daspo ai tifosi a Teramo, 7 a Chieti

Pubblicato

il

polizia daspo digos reparto mobile

Destinatari del provvedimento 5 tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis” di Teramo e 7 tifosi aquilani che hanno assitto invece al match Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

TERAMO – Sono 12 in tutto i Daspo emessi dai questori di Teramo e Chieti nei giorni scorsi a causa del lancio di fumogeni e petardi in direzione del campo durante partite di calcio: 5 nei confronti di tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis”, 7 a tifosi aquilani che a luglio hanno seguito Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

Nel primo caso, hanno acceso una torce e fumogeni creando pericolo per la sicurezza pubblica e i Daspo emessi nei confronti dei 5 vanno da uno a cinque anni. Uno di essi è stato sottoposto anche alla misura dell’obbligo di comparizione  presso un Ufficio di Polizia in concomitanza con le gare del Taranto.

A Chieti invece, fumogeni e petardi sono stai lanciati in direzione del campo, creando anche danni alla pista di atletica che circonda il terreno di gioco. Sei dei provvedimenti emanati hanno la durata di un anno, uno invece di cinque. Quest’ultimo dovrà comparire alle forze dell’ordine ogni volta che L’Aquila è impegnata in una partita, amichevoli comprese.

Continue Reading

Chieti

Sbarcati ad Ortona i 128 migranti a bordo della Ocean Viking

Pubblicato

il

migranti ocean viking sbarcati ad ortona
Foto tratte dall'account X di Sos Mediterranee

Lo sbarco è avvenuto nella notte, dopo tre giorni di navigazione. A bordo uomini, donne e bambini salvati in mare in tre diversi recuperi avvenuti al largo della Libia.

CHIETI – La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee ha attraccato nella notte al porto di Ortona, dove sono sbarcati i 128 migranti recuperati in tre diverse operazioni di salvataggio avvenuti nel weekend.

Tutti i soccorsi sono avvenuti al largo della Libia. Nel pomeriggio di sabato sono stati caricati a bordo della nave 61 persone, mentre nella notte sono state recuperati prima 33 migranti, tutti esenza giubbotto salvagente, e poi altri 34. Gli operatori della Ong parlano di evidenti bruciature sui loro corpi e sintomi da intossicazione. Uno è collassato subito dopo l’arrivo dei soccorsi in mare.

E inevitabilmente si riaprono le polemiche relative all’assegnazione del porto sicuro. Ortona dista tre giorni di navigazione dai punti in cui i migranti sono stati fatti salire a bordo della Ocean Viking.

Non è la prima volta che Ortona ospita uno sbarco di migranti, ma è la prima volta che vede la Ocean Viking. In passato invece la nave ha dovuto fare rotta verso le Marche.

Un’ottantina dei migranti sbarcati ieri notte dovrebbe rimanere in Regione, mentre gli altri verranno distribuiti in altre regioni. La Ocean Viking potrebbe subire il fermo amministrativo in base al decreto Piantedosi.

Continue Reading

Chieti

Distrutti dalla GdF 930 candelotti esplosivi trovati in una casa a Ortona

Pubblicato

il

candelotti esplosivi ortona

Il materiale esplodente è stato trovato presso l’abitazione di un cinquantatrenne ortonese l’estate scorsa. Il peso complessivo dei candelotti esplosivi trovati ad Ortona supera i 60 chili.

CHIETI – I candelotti esplosivi che la Guardia di Finanza ha sequestrato oggi, sono stati trovati in estate ad Ortona nel corso della perquisizione presso l’abitazione di un cinquantatrenne. In casa aveva anche un fucile da caccia e diverse cartucce calibro 12.

I finanzieri hanno proceduto al sequestro di quanto reperito e al deferimento del proprietario dell’edificio alla Procura della Repubblica di Chieti per i reati di detenzione abusiva di armi, detenzione e commercio abusivo di sostanze deflagranti.

Mentre il RaCIS dei Carabinieri sta effettuando le analisi per accertare la natura chimica dei composti dinamitardi e il loro eventuale utilizzo in colpi precedenti, procedono le indagini per capire quali fossro scopo e provenienza degli esplosivi.

Intanto, i finanzieri locali, una squadra artificieri ed antisabotaggio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Chieti, una unità dei Vigili del Fuoco e il personale del 118 hanno attuato, in totale sicurezza, le operazioni di brillamento dei candelotti esplosivi artigianali trovati ad Ortona.

candelotti esplosivi artigianali ortona

Continue Reading

Più letti

Copyright © 2020 by Iseini Group | Il Martino.it iscritto al tribunale di Teramo con il n. 668 del 26 aprile 2013 | R.O.C. n.32701 del 08 Marzo 2019 | Direttore: Antonio Villella | ISEINI GROUP S.R.L - Sede Legale: Martinsicuro, Via Gabriele D'annunzio 37, Cap 64014 - Sede Operativa: Alba Adriatica (TE) via Vibrata snc, 64011 - P.Iva 01972630675 - PEC: iseinigroup@pec.it - Numero REA: TE-168559 - Capitale Sociale: 1.000,00€ | Alcune delle immagini interamente o parzialmente riprodotte in questo sito sono reperite in internet. Qualora violino eventuali diritti d'autore, verranno rimosse su richiesta dell'autore o detentore dei diritti di riproduzione.