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I vincitori del Premio Celommi 2023 – III Biennale Internazionale Incisione e Scultura

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vincitori premio celommi 2023

Il tema dell’edizione di quest’anno erano i versi della Divina Commedia «Trasumanar significar per verba / non si porìa» (Paradiso, vv.70-71).

TERAMO – Ha suscitato grande interesse l’aperura della Biennale Internazionale di Incisione e Scultura. L’evento, organizzato dalla Fondazione Pasquale Celommi E.T.S. e dall’I.I.S. “Delfico-Montauti”, si è svolto il 20 ottobre 2023, presso l’Aula magna del Convitto Nazionale Melchiorre Delfico di Teramo. Nell’occasione, sono stati proclamati i vincitori del Premio Celommi 2023.

Tra gli oltre cento artisti partecipanti, che hanno presentato più di 250 opere, i vincitori del Premio Celommi 2023 sono stati, per la Sezione “Incisione formato libero”, Paweł Binéczycki con In the ocean I saw Something stronger than me, Agnieszka Lech-Bińczycka con Prelude e Manfred Egger con Rising Beyond II. Per la Sezione “Incisione mm 200 x 200”, i vincitori sono, invece, Tania Chou con Silent, Salvatore D’Acunzo con Natività, Remo Giatti con I miei fantasmi, Mario Alimede con Verso il primo cielo e Wang Nanhao con L’attesa. Hanno, infine, ottenuto la Menzione speciale gli artisti Vitaliano Angelini, Angelo Bagnasco, Isabella Branella, Coletta Cremonesi, Adam Czech, Enrico Di Sisto, Simone Fochesato, Ignacio Navarro Cortez, Maria Antonietta Onida, Giorgio Piccinno, Fabio Riaudo, Anna Wajda, Luciano Zarotti e Gemma Zucconi, mentre si è aggiudicata la Menzione Fondazione Celommi l’artista sudafricana Judy Woodborne, per l’incisione Axis mundi world tree. La Terza Biennale è stata, inoltre, impreziosita dalla partecipazione degli scultori Fausto Cheng, Marino Di Prospero e Angelo Maria Riocci. Per la Sezione “Scultura Multisensoriale”,  introdotta nella presente edizione, sono stati premiati gli artisti Franca Frittelli, Maria Angelica Mazzulli e Fabrizio Pedrali.

La Cerimonia di Premiazione, presentata da Stefania Pompeo, si è aperta con i saluti di Daniela Baldassarre, Dirigente del Convitto Nazionale “M. Delfico”. Il Coro del Liceo Musicale M. Delfico, diretto dal Prof. Edmondo Di Giovannantonio, ha eseguito, come brani di apertura della cerimonia, Roads di S. Dobrogosz e Michelle di J. Lennon e P. Mc.Cartney. In seguito, Viriol D’Ambrosio, Presidente della Fondazione P. Celommi, ha svolto una presentazione del “Premio Celommi 2023” e della Terza Biennale e ha anticipato il prossimo Concorso Artistico Nazionale. Iside Lanciaprima, Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Delfico-Montauti”, si è detta onorata della collaborazione al Premio Celommi e ha ringraziato gli alunni dei Licei Musicare, Classico e Artistico e i loro professori. Loredana Di Giampaolo, precedente Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Delfico-Montauti”, ha ringraziato la Fondazione P. Celommi e ha speso delle parole di presentazione in relazione al tema del concorso, sottolineando l’importanza della “filocalia”, ovvero l’amore per il bello, la verità e la giustizia, come valori fondanti della società.

Antonio Filipponi, Assessore alla Cultura, ha portato i saluti del Sindaco di Teramo Giuanguido D’alberto e ha messo in luce l’esigenza di dotare le nuove generazioni degli strumenti appropriati per riconoscere ed apprezzare la bellezza, che si concretizza anche nel Castello della Monica. Simona Cardinali, Consigliere regionale, si è detta felice di supportare la Fondazione Celommi e ha sostenuto la valorizzazione della cultura e dell’arte, come strumento per affrontare e superare le difficoltà e problematiche che caratterizzano la nostra contemporaneità. Il Prof. Paolo Coen, ordinario di Storia dell’Arte e Presidente del Corso di Studio del DAMS, in rappresentanza dell’Università di Teramo, si è così espresso: «Nel porgere i saluti del Magnifico Rettore sottolineo, ora come Presidente del DAMS, l’importanza  dello studio e della formazione avanzata nel settore delle Arti». Infine, il Viceprefetto Marinella Iodice ha portato i saluti del Prefetto Fabrizio Stelo e ha ringraziato tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione della Terza Biennale.

Dopo i saluti delle autorità, il critico d’arte Emidio Di Carlo è intervenuto, menzionando le novità introdotte dall’intelligenza artificiale anche nel mondo dell’arte; allo stesso tempo, ha evidenziato la necessità di una sensibilità artistica fondamentale per individuare l’essenza spirituale della realtà, sensibilità che non può non caratterizzare l’artista. Inoltre, ha presentato la Terza Biennale come occasione di incontro tra la realtà di ieri e quella di oggi.

Subito dopo la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio Celommi 2023, si è svolta, presso il Castello Della Monica, l’inaugurazione della mostra della Terza Biennale, nella quale sono state esposte le opere degli artisti succitati, insieme alle incisioni di altri autori, selezionate dalla giuria. La giuria, guidata da Emidio Di Carlo, è composta dal Maestro d’arte, docente e artista Michele De Santis, dai professori Massimiliano Donatiello e Luigi La Bella e dalla dottoressa Vincenza Capulli. Il gruppo di lavoro comprende Vincenza Capulli, Benedetta Clementoni, Anna Castorani, Viriol D’Ambrosio, Enrico D’Andrea, Stefania Di Carlo, Krizia Di Edoardo, Loredana Di Giampaolo, Iside Lanciaprima, Caterina Provvisiero, Criseide Toscani.

L’evento è stato realizzato con il patrocinio e il sostegno della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Fondazione Tercas, del BiM, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dei Comuni di Castelli, Nereto e Roseto degli Abruzzi.

La Mostra della III Biennale Internazionale di Incisione e Scultura, a ingresso libero, resterà aperta fino al 28 ottobre 2023 con i seguenti orari:

  • Da Martedì a Venerdì ore 09:00 – 13:00
  • Da Giovedì a Domenica ore 16:00 – 19:00
  • Domenica ore 10:00 – 13:00

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“Book in Showroom”: successo per la prima edizione

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prima edizione book in showroom martinsicuro

Successo per la prima edizione della rassegna letteraria Book in Showroom, organizzata dalla T&T di Martinsicuro in collaborazione con l’associazione culturale Martinbook, che è andata in scena venerdì all’interno dello showroom di via dei Castani.

TERAMO – L’autore Luca Servato ha presentato il suo libro “Green Economy – Responsabilità sociale” alla prima edizione di Book in Showroom. Un incontro molto partecipato che ha suscitato grande interesse da parte del pubblico presente e che ha dato il via ad un interessante dibattito sul tema con l’autore e il moderatore, dottor Alduino Tommolini.

Tommolini ha commentato così l’evento: «Una stupenda serata nell’ambito della quale si è constatato che fare impresa significa innanzitutto avere una grande responsabilità sociale.
Una responsabilità verso gli unici veri elementi che stanno alla base delle aziende: le persone che ci lavorano dentro e quelle che compongono la collettività all’interno della quale le aziende vivono.

Abbiamo analizzato unitamente alle numerose persone intervenute e all’autore del libro, dott. Luca Servato, attraverso un appassionato e partecipato dibattito che difficilmente capita di vedere nel corso della presentazione di un libro, il modello della green economy, scoprendo insieme che può esistere concretamente una nuova via di essere impresa guardando non solo al benessere momentaneo, ma anche a quello delle future generazioni.

Siamo partiti chiedendoci se fare impresa in modo green costasse veramente di più e alla fine abbiamo convenuto sul fatto che essere green è una scelta collettiva (di istituzioni, cittadini e aziende) attraverso la quale creare un futuro sostenibile e benessere per l’intero pianeta e che in tale ottica questo modello economico costa probabilmente molto meno».

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Abruzzo

Raccolta fondi per la Tenda Yurta: la petizione dell’Accademia Teatrale Arotron

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tenda yurta accademia arotron

L’accademia teatrale Arotron, a Pianella dal 2014, è uno dei poli culturali più interessanti d’Abruzzo.

PESCARA – Fondata dal noto attore e doppiatore Franco Mannella, l’accademia Arotron nel corso degli anni ha educato all’arte teatrale centinaia di giovani abruzzesi, regalando inoltre al territorio spettacoli ed eventi culturali di prestigio.

Il forte vento degli scorsi giorni ha danneggiato uno dei luoghi simbolo di Arotron, la Tenda Yurta nella quale avevano luoghi alcuni dei più suggestivi spettacoli all’aperto dell’Accademia.

Sui social è prontamente partita una raccolta fondi, che ha già raggiunto la metà dell’obiettivo finale, per consentire alla grande tenda di essere ristrutturata.

Di seguito l’appello lanciato dalla pagina Facebook “Formazione Teatrale Arotron/Compagnia dell’Aratro: «Il forte vento dello scorso fine settimana ha gravemente danneggiato la nostra Tenda Yurta. La Tenda Yurta è un luogo magico, che ha ospitato innumerevoli volte l’atmosfera intima e atavica del racconto e che ha fatto da sfondo alla nascita di spettacoli e progetti. Ora la TENDA YURTA È IN PERICOLO e necessita di una ristrutturazione importante e urgente. Se hai amato ascoltare i racconti della Tenda Yurta, se hai ammirato il suggestivo profilo della tenda sul fianco della collina nelle Terre di Arotron, se sostieni Arotron e le nostre iniziative per la cultura sul territorio, o se vorrai aver e la possibilità di fare queste esperienze in futuro, AIUTACI!
Fai una DONAZIONE per aiutarci a sostenere le spese di ristrutturazione della Tenda Yurta a questo link: https://gofund.me/74c78481
GRAZIE A TE, potremo tornare ad offrire esperienze preziose nel nostro piccolo rifugio nelle praterie del quotidiano. Info al 3455411135».

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Ascoli Piceno

A Jesi la prima mondiale dell’opera “De bello gallico” di Nicola Campogrande

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opera de bello gallico jesi 2

La 56esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi vede il debutto dell’opera tratta dai Commentarii di Caio Giulio Cesare, su libretto di Piero Bodrato, domani sera alle 20:30.

ANCONA – Si terrà al Teatro Pergolesi di Jesi la prima mondiale dell’opera lirica “De bello gallico” di Nicola Campogrande per la 56^ Stagione Lirica di Tradizione. L’opera, tratta dai Commentarii di Caio Giulio Cesare su libretto di Piero Bodrato, vede la direzione d’orchestra di Giulio Prandi e la regia di Tommaso Franchin. Debutta domani, venerdì 24 novembre, alle ore 20:30, mentre la replica sarà domenica 26 novembre alle ore 16.

Il Teatro Pergolesi di Jesi, sede dal 1798 di attività lirica ininterrotta, e dal 1968 tra i 29 Teatri di Tradizione italiani, attende con ansia la prima mondiale dell’opera contemporanea “De bello gallico” con musica di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato dai Commentarii omonimi di Caio Giulio Cesare.

La direzione è affidata al maestro Giulio Prandi, tra i più stimati interpreti in festival e teatri internazionali, particolarmente attivo in ambito barocco. Suona il Time Machine Ensemble, canta il Coro Universitario del Collegio Ghislieri, maestro del coro Luca Colombo. La regia è di Tommaso Franchin, già regista a Martinafranca di Opera Italiana di Campogrande/Bodrato. Le luci sono di Marco Scattolini.

opera de bello gallico jesi

Scene e costumi sono affidate a Daniel Mall e Gabriele Adamo, i due studenti che hanno ottenuto una scrittura artistica in questa produzione in quanto vincitori della III edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia e Carrara. Il concorso è una nuova modalità per valorizzare giovani creativi che possono vedere realizzato il proprio progetto.

Protagonista nel ruolo di Cesare è il baritono Giacomo Medici (Cesare), reduce da una felice tournée in Corea del Sud nel ruolo di Rigoletto e in Giappone come Alfio in Cavalleria Rusticana. Completano il cast due talenti dalla promettente carriera: il tenore Oronzo D’Urso, che canta nel doppio ruolo di Aulo Irzio/Vercingetorige, ed il soprano ucraino Nikoletta Hertsak nel ruolo della Figura Allegorica.

De bello gallico è un’opera che, attraverso la figura e le imprese di Giulio Cesare, affronta con tono leggero i meccanismi del potere, dell’autocelebrazione, della seduzione delle masse, della guerra. Tutti temi drammaticamente molto attuali. Il libretto è liberamente derivato dai Commentarii de bello gallico, uno dei libri più famosi di tutta l’antichità, dedicato alla cronaca della lunga serie di campagne militari che, tra il 58 ed il 49 a.C., portarono il console Gaio Giulio Cesare a conquistare la Gallia Transalpina. «È l’opera che celebra l’impresa del condottiero, nel linguaggio scarno del resoconto militare, ma è anche il testo che fonda la grandezza del futuro dictator perpetuus di Roma, personaggio storico tra i più famosi di tutti i tempi e purtroppo modello di molti futuri dittatori che si sarebbero affacciati al palcoscenico della storia», spiega il librettista Piero Bodrato.

Firma la musica Nicola Campogrande, autore di un ricco catalogo orchestrale e da camera, e di numerosi lavori di teatro musicale tra cui #FolonOpera italianaLa notte di San Nicola, I due usignoliMacchinarioLegoAlianti. “Con i mezzi, i ritmi, il suono della contemporaneità, in ogni mia partitura cerco di non perdere mai di vista il piacere, sensoriale e intellettuale”, spiega il compositore. «In questo senso, il De bello gallico prosegue la tradizione dell’opera buffa italiana – seppur con qualche momento commovente o drammatico – con arie, cori, duetti, concertati che, con un linguaggio nuovo, si collegano a strutture codificate e riconoscibili dal pubblico. Le melodie sono chiare, memorizzabili. E la scrittura strumentale nasce in supporto alle voci, per mettere in evidenza la gioia di raccontare una storia attraverso il canto».

Nell’opera, Cesare incarna, alternandole, due figure. La prima è il Cesare della tradizione, il personaggio storico, l’uomo politico spregiudicato, che attraverso il racconto delle proprie imprese, sta costruendo la propria immagine. La seconda è invece quella dell’essere umano. Vanitoso, intelligente, abile manipolatore, spietato con i nemici quanto con gli stessi romani quando non gli siano alleati e fedeli, impegnatissimo in alleanze e intrighi, impassibile ma nevrotico e vittima di feroci mal di testa.

Intorno al protagonista del De Bello si muove il coro maschile, che rappresenta di volta in volta due gruppi umani: le moltitudini dei suoi legionari (rappresentati dall’amata Decima Legione), infaticabili combattenti, sorprendenti ingeneri, militari disciplinatissimi e micidiali; e le moltitudini dei popoli della Gallia, sconfitti, umiliati e cancellati da Cesare.

Con loro è presente in scena anche un soprano, una Figura Allegorica che rappresenta di volta in volta – e sorprendendo tutti – personaggi diversi: si presenta infatti, a seconda delle occasioni, come la Fortuna, la Gloria, Roma… E poi c’è un tenore: nel primo atto interpreta lo scrivano di Cesare, Aulo Irzio, che si occupa di stendere i Commentarii “De bello gallico”; nel secondo atto veste invece i panni di Vercingetorige, che prima è l’icona della resistenza gallica e poi diventa lo schiavo in catene presso la tenda di Cesare.

La Stagione Lirica di Tradizione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Marche; soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, partecipante aderente Comune di Monsano, partecipante sostenitore Camera di Commercio delle Marche, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat, sponsor P.S. Medical Center, sponsor tecnico Miriam Montemarani. Si ringraziano Bcc Ostra Vetere e tutti i Mecenati 2023 per il contributo erogato tramite Art Bonus.

Info e biglietti: Posto unico platea e palchi: 25 euro, ridotto 22 euro per under 18 e over 65. Loggione 10 euro. Biglietteria del Teatro Pergolesi – 0731 206888 – biglietteria@fpsjesi.comwww.fondazionepergolesispontini.com

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