Da Il Martino cartaceo n. 16 del 20.08.2016
In origine le sagre erano delle feste popolari con le quali si celebrava il raccolto annuale, e alle quali si accompagnavano fiere e mercati. Spesso durante quest’ultime si svolgevano anche riti religiosi (il termine sagra viene infatti dall’aggettivo latino sacer, sacro) come una consacrazione o la celebrazione di un santo, magari il santo protettore del borgo in questione.
Oggi quest’ultima componente è andata perduta, tuttavia le sagre continuano ad avere grande successo, anche perché in molte occasioni ci permettono di rievocare, e in alcuni casi di divulgare, i piatti della “cucina povera” abruzzese, cosa che avviene grazie alla sagra dei ceci a Navelli o a quella delle lenticchie a Santo Stefano di Sessanio.
Un’altra importantissima tipicità regionale, come ben si sa, è l’agnello, celebrato con sagre che si tengono nella zona del Gran Sasso e della Maiella.
Sempre continuando sul settore delle carni, non si può non fare riferimento alle sagre della porchetta di Campli e di Ripateatina.
Tuttavia, vi sono anche delle pietanze tipiche che ancora oggi rimangono sconosciute a causa della mancanza di eventi che le celebrino a dovere: tra queste ricordiamo la cosiddetta “musisca”, o “muscischia”, ovvero strisce di carne di pecora salate e poi essiccate al sole, annoverate in un documento del 1787 e nel “Viaggio in Abruzzo Citeriore” di Michele Tenore, datato 1831.
Un altro piatto per così dire dimenticato è il “marcetto”, formaggio notissimo menzionato anche da D’Annunzio.
Ma durante le sagre è possibile degustare anche dei piatti che abitualmente non penseremmo mai di mangiare: è il caso della sagra delle ranocchie che si tiene annualmente a Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana. Agli abitanti di Cappelle dei Marsi molto tempo fa era affibbiato il soprannome di “ranocchiari”, e la pietanza principe di questa sagra non poteva che essere la ranocchia fritta, accompagnata da un contorno di insalata.
Ma Cappelle dei Marsi non è l’unico luogo in cui poter assaporare questa squisitezza: anche Molina Aterno ha una sua (purtroppo semisconosciuta) sagra delle ranocchie e degli gnocchi.
Non dimentichiamo le patate, altre protagoniste di numerosissime sagre: le più note sono quella di Barisciano, in provincia de L’Aquila, che si tiene solitamente in autunno e quella di Pizzoferrato, in provincia di Chieti.
Ci sono poi le sagre dello zafferano, tra Navelli e Civitaretenga, dell’aglio rosso a Sulmona e del tartufo a Valle del Sangro e nella zona dell’Aterno (Beffi, Fontecchio, Succiano).
Da citare anche la sagra delle castagne a Ocre, nella seconda metà di ottobre, in cui le castagne vengono abbinate a zuppe e minestre a base di ceci e lenticchie.
Ma il problema legato a quasi tutti questi eventi è che, essendo organizzati per la maggior parte nei borghi e nei paesini dell’entroterra, rimangono spesso sconosciuti, in particolare ai turisti che in estate frequentano molto più la costa che l’interno.
Quasi nessuno probabilmente potrà dire di aver mai sentito parlare della sagra del cerìje, termine spagnolo con cui si indica il castrato, che si tiene annualmente a Rocca di Cambio.
Sarebbe quindi auspicabile che a questi eventi dell’interno venisse data più risonanza e che magari, lungo le coste, fossero organizzate sagre che propongano cibi più tradizionali, meno consumistiche e più folkloristiche, diverse da quelle che ogni anno si svolgono nelle nostre città di mare con l’unico scopo di attrarre turisti. Chissà che un turista non sia ancora più invogliato da ranocchie e gnocchi, o dal cerìje o dalle lumache piuttosto che dal solito panino con la salsiccia?
Questo permetterebbe anche di mantenere vivo in tutta la regione il nostro patrimonio culinario senza lasciare che si conservi soltanto in alcuni paesini abbandonati e dimenticati dai più e che si perda nelle zone costiere e più frequentate.
Vi salutiamo ora con un breve elenco di alcune sagre imperdibili nel nostro territorio:
Sagra delle Virtù Teramane – il 1 Maggio a Teramo – Abruzzo Ogni anno il 1 Maggio la città di Teramo ospita questa sagra molto particolare, con il suo piatto principe, le Virtù. La ricetta di origine contadina, è una zuppa molto ricca, fanno da degno contorno alle Virtù i carciofi e zucchine fritte e le polpettine di carne.
- Sagra della Seppia – nel mese di Giugno a Tortoreto Lido – TE/Abruzzo La sagra della seppia si svolge ogni anno nel mese di Giugno, e sono cinque giorni di sagra con diversi piatti a base di seppie da gustare sul lungomare di Tortoreto Lido.
- Sagra delle fregnacce al sugo di papera – nel mese di Luglio a Montepagano -TE/Abruzzo La Sagra delle fregnacce al sugo di papera è l’occasione per tutti i buongustai a caccia di sapori particolari di poter assaggiare questo piatto molto particolare: la tradizionale pasta all’uovo, completamente lavorata a mano, viene condita con il sugo di papera fatto cuocere a fuoco lento per più di quattro ore.
- Sagra “de lu stennmass” – nel mese di Luglio a Roseto Degli Abruzzi – TE/Abruzzo Evento enogastronomico in cui si possono gustare, le tante ricette che derivano dal mattarello (“lu stennmass” in dialetto Abruzzese). Sono molte le specialità offerte: dagli antipasti ai primi, dai secondi con salsicce, arrosticini, formaggio fritto e frittelle ai dolci tipici abruzzesi e teramani.
- Sagra del Tartufo – nel mese di Luglio a Campovalano – TE/Abruzzo Campovalano in questa sagra riesce ad offrire la massima espressione organolettica del tartufo. Ogni sera sarà possibile degustare deliziosi piatti preparati con il tartufo, abbinati a piatti della tradizione camplese.
- Sagra del Prosciutto Abruzzese – nel mese di Agosto a Basciano – TE/Abruzzo L’allegro borgo di Basciano celebra ogni anno una delle sue specialità tipiche: il prosciutto. La sagra inoltre, ospita al suo interno, un’altra memorabile manifestazione: il Festival abruzzese del ‘ddu bbotte (la fisarmonica diatonica).