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Teramo

Martinsicuro, nasce il Movimento democratici e progressisti.

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MARTINSICURO – Renzi ha lasciato il Partito Democratico. Non stiamo parlando dell’ex segretario Matteo, ma dell’omonimo Marcello, che oggi ha reso noto che anche a livello locale si tenterà di portare avanti il Movimento democratici e progressisti, seguendo le orme degli ormai definiti scissionisti, termine più sinistro che di sinistra, che hanno dato vita all’omonimo gruppo parlamentare.

La settimana scorsa avevamo dato notizia dell’appello all’unità del centrosinistra, lanciato dal Partito Democratico e da Sinistra per Martinsicuro, ed oggi arriva puntualmente la comunicazione della nascita del nuovo progetto politico.

Nel comunicato si legge che <<bisogna costruire e radicare un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle Culture Socialiste, Liberali, Cattoliche, Democratiche ed Ambientaliste, al Mondo Civico e dal volontariato e alla grande mobilitazione popolare del recente referendum elettorale>>. Insomma, una formazione dalla vocazione pluralista,  tipo il Partito Democratico ma senza Renzi (Matteo). Proprio su questo punto continua il comunicato: <<ci proponiamo di ricostruire un centrosinistra plurale, non strangolato da ambizioni leaderistiche e da arroganti autosufficienze>>.  Infine continuando a scorrere si leggono parole dall’accento più marcatamente legato alla tradizione ideologica, come: <<il nostro principale valore morale è l’uguaglianza perché combattere la disuguaglianza non è una richiesta di ordine morale, ma anche e soprattutto una logica economica: se si allarga la forbice sociale si minano le condizioni stesse della crescita e conseguentemente la possibilità di una giusta ed equa ridistribuzione dei profitti tra i cittadini>>. Chi scrive non sa proprio immaginare come si pongano i liberali di fronte al concetto, seppur mitigato, di redistribuzione del reddito.

Se a qualcuno riesce difficile immaginare esponenti socialisti, cattolici e liberali, nello stesso gruppo, provi a ricordare il primo PD a guida veltroniana. All’epoca si assistette alla creazione di un’unica lista che raccoglieva al suo interno diverse anime, differenti tra loro, per superare definitivamente le fragili coalizioni elettorali che si presentavano compatte alle urne e si disgregavano poco dopo. In sostanza si passò dalle unioni di cristallo, tipo Prodi-Bertinotti-Mastella-Di Pietro, ad un progetto unitario. Da risultati elettorali incerti, sconfitte o vittorie per un pugno di voti, ad altri netti e indiscutibili, ovvero cocenti disfatte. Poi arrivò il 2013 ed il Pd arrivò primo ma non vinse, il segretario Bersani si dimise, ed iniziò l’era di Matteo Renzi, con la benedizione del presidente emerito Napolitano. Nel bene o nel male, nulla fu più come prima. Il PD riuscì ad esprimere tre governi da esso presieduti, sebbene grazie ad appoggi esterni spiegabili solo in termini di convenienza politica. La crescita dei consensi è stata costante, almeno fino a che il partito non è esploso. Ed ora, può ricominciare un processo di frammentazione, più elettorale che politica, che non è certo inedito a sinistra. Per esempio ai tempi degli epurati del Manifesto dal PCI, o in quelli della nascita di Rifondazione Comunista in seguito al stacco dai DS dopo la svolta della Bolognina.

In sostanza un nuovo gruppo va ad aggiungersi alla già folta schiera di formazioni politiche di sinistra. Oltre ai già citati PD e DP, si possono contare: Sinistra Italiana, che dopo un periodo di gestazione come gruppo parlamentare, si è ufficialmente costituito partito, con tanto di segretario; Possibile, il movimento creato da Pippo Civati, che come Stefano Fassina, lasciò il PD già a suo tempo, perché deluso dalla guida del segretario; infine ci sono le formazioni ancor più radicali, quelle che non rinunciano alla falce e martello per intenderci, come il rifondato Partito Comunista Italiano, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista ed altre innumerevoli listarelle.

In conclusione a sinistra la situazione appare confusa ed incerta, tanto sul piano nazionale che su quello locale. A breve verranno sciolte anche le ultime riserve per quanto riguarda le prossime amministrative e sarà più chiara la composizione partitica e movimentistica che si contenderà la fascia tricolore.

Teramo

Inaugurata la sede della Croce Rossa a Teramo

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INAUGURAZIONE CROCE ROSSA TERAMO

In occasione dei 130 anni del comitato teramano è stato tagliato il nastro della nuova sede di Piano della Lenta in via Brandimarte. Inaugurati anche 4 nuovi mezzi in dotazione all’associazione.

TERAMO – Ci sono voluti 130 anni, ma alla fine la Croce Rossa ha ottenuto il suo spazio. In tanti ieri, mercoledì 15 maggio, hanno partecipato all’inaugurazione della nuova sede del Comitato provinciale di Teramo della Croce Rossa Italiana. La partecipazione è stata perfino superiore alle attese.

L’evento è stato organizzato in concomitanza con un anniversario di rilievo: i 130 anni del comitato teramano, sorta alle 17:30 del 15 maggio del 1894, come ha spiegato la volontaria Anna De Carolis durante il suo intervento.

Dopo il taglio del nastro, la scoperta della targa e la benedizione da parte del vescovo Leuzzi alla nuova sede ed ai nuovi mezzi della Croce Rossa di Teramo, l’inaugurazione è proseguita con le testimonianze dei volontari, i quali hanno spiegato le parole chiave alla base dell’operato di Cri, prima di cedere la parola agli ospiti per i loro interventi.

Ricca la parterre di autorità civili e religiose, tra cui il Prefetto Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente, il Magnifico Rettore Dino Mastrocola, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo Stefano Pallotta, il consigliere provinciale Flavio Bartolini e la vice sindaca Stefania Di Padova. A rappresentare l’associazione invece, la presidente del comitato teramano Fiorenza Di Falco, e la vice presidente della Croce Rossa Italiana Debora Diodati. Una menzione particolare spetta a Margerita Di Sante, presidente della sezione femminile della Cri, fautrice, insieme alla sua collaboratrice Titti Fasulo, di tante e tanto importanti iniziative sociali.

Dopo gli interventi dei relatori, sono stati consegnati alcuni riconoscimenti ai volontari che hanno prestato maggiormente servizio (50, 30 e 15 anni), dopodiché si è tenuta l’inaugurazione vera e propria della nuova sede della Croce Rossa di Teramo, ubicata in via Brandimarte a Piano della Lenta, con la visita ai locali.

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Teramo

La partenza del Giro d’Italia da Martinsicuro | FOTO

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foto giro d'italia martinsicuro partenza tappa 12

Grande partecipazione e tanto entusiasmo Martinsicuro per la partenza del Giro d’Italia: le foto della partenza della dodicesima tappa.

TERAMO – Le transenne sono state tolte, i mezzi delle squadre hanno lasciato i parcheggi ed oramai il serpentone rosa è alla volta di Fano, destinazione della dodicesima tappa. La partenza del Giro d’Italia da Martinsicuro è filata senza intoppi ed ha registrato un successo di pubblico: in tanti hanno affollato il lungomare per assistere o immortalare con una foto il momento della partenza.

Le nubi grigie della mattina non hanno oscurato l’entusiasmo degli appassionati che fin dalle prime ore della mattina hanno cominciato a curiosare tra gli stand e a radunarsi sotto al palco allestito per l’evento, al Molo Nord, per le presentazioni dei corridori e le premiazioni. Tanti gli appassionati di ciclismo provenienti da diverse parti del Paese ed anche dall’estero.

Per le vie del comune e nell’area stampa hanno sfilato anche i media nazionali ed internazionali. Anche in questo caso l’organizzazione si è dimostrata eccellente e l’accoglienza ha ricevuto il plauso dei giornalisti al seguito della carovana.

Più che soddisfatti il primo cittadino di Martinsicuro Massimo Vagnoni, alla partenza insieme all’assessore regionale D’Annuntiis per la foto di rito con la Maglia Rosa, e gli altri membri dell’Amministrazione presenti.

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Teramo

Siamo Alba al Prefetto: «incidenti con immigrati con disagi psichici in aumento»

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siamo alba sugli immigrati con disagi psichici ad alba adriatica

«Assegnati al Centro di Accoglienza Straordinaria di Roseto degli Abruzzi, ma in realtà domiciliati ad Alba Adriatica. Situazione delicata che si fa sempre più difficile».

TERAMO – Il gruppo consiliare d’opposizione Siamo Alba, torna sulla questione degli immigrati con disagi psichici ospitati dal Cas di Roseto degli Abruzzi, ma che in realtà sono «domiciliati nel Comune di Alba Adriatica». I membri della lista hanno portato la questione all’attenzione del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, «facendo anche seguito a due interrogazioni presentate al consiglio comunale, l’ultima il 30 aprile scorso dalla consigliera comunale Laura D’Ambrosio».

Negli ultimi tempi, si registra un incremento dei casi in cui individui con problematiche
psichiche risultano coinvolti in episodi che turbano l’ordine pubblico – scrive il gruppo in una nota – . La delicata situazione ad Alba Adriatica diventa ogni giorno sempre più difficile da gestire perché le condotte, a volte aggressive dei disagiati, creano motivo di esasperazione e pericolo per i cittadini così come appare evidente lo stato di abbandono degli stessi malati che senza punti di riferimento bivaccano per strada od in luoghi malsani. La loro tutela e la tutela del cittadino necessitano di essere salvaguardati, riteniamo dunque improcrastinabile agire al fine di dare agli immigrati un migliore supporto e assistenza e per tale ragione sono state presentate le due interrogazioni consiliari, concernenti tale urgente e delicata problematica, in seno al Consiglio Comunale».

«Al fine di garantire un’adeguata assistenza a chi versa in queste condizioni inumane e una corretta gestione delle risorse – proseguono i rappresentanti di lista – sarebbe opportuno sollecitare una più attenta supervisione e coordinamento delle attività di sostegno. Inoltre, sarebbe auspicabile una collaborazione più efficace tra le varie istituzioni e i comuni coinvolti, nonché la definizione di responsabilità specifiche per le autorità locali al fine di garantire un monitoraggio continuo e un supporto adeguato a tali soggetti, indipendentemente dal Comune in cui sono domiciliati».

«Il Gruppo Consiliare Siamo Alba – conclude la nota – conseguentemente all’inerzia dimostrata
dall’Amministrazione nei confronti di questa problematica, si rivolge al Prefetto fermamente convinto che un’azione concertata e sinergica tra le istituzioni sia essenziale per garantire che gli immigrati, con evidenti e conclamati disagi psichici, ricevano l’assistenza e il supporto necessari per favorire la loro integrazione e il loro benessere nella comunità».

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