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Abruzzo

Acqua dal Gran Sasso, Forum H2O e S.O.S. Onlus presentano un esposto, emerse irregolarità

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Teramo. Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Forum H2O in merito alle presunte contaminazioni dell’acqua del Gran Sasso:

“Il Forum H2O e la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus hanno inviato un esposto a tutti gli enti competenti e anche alle procure di Teramo e L’Aquila nonchè alla Corte dei Conti sulla questione delle captazioni dell’acqua del Gran Sasso e del ripetersi di situazioni di contaminazione.

Le associazioni con un accesso agli atti hanno potuto ricostruire dettagliatamente la situazione che ha portato alla dichiarazione di emergenza da parte della Regione e alla chiusura per oltre quattro mesi del punto di prelievo presso i laboratori. Ricordiamo che circa 100 litri/secondo vengono captati direttamente presso i Laboratori e altre 800 litri/secondo dalla zona presso le gallerie autostradali.

Grazie allo studio di questa documentazione, allegata all’esposto, e al confronto con i requisiti di legge, sono emerse quelle che appaiono gravi irregolarità, omissioni, errori e inadempienze di tipo strutturale, gestionale e delle modalità di monitoraggio e controllo.

Ricordiamo che i Laboratori del Gran Sasso sono classificati quale Impianto a Rischio di Incidente Rilevante secondo il D.lgs.105/2015 ed è quindi sottoposto a precisi obblighi, sia derivanti dalle previsioni contenute direttamente nel decreto sia per quelle contenute nel Rapporto di Sicurezza, nel Piano di Emergenza Interno (P.E.I.) e nel Piano di Emergenza Esterno (P.E.E.). Inoltre sono vigenti le normative relative alla sicurezza dei lavoratori. Facciamo notare che per la nostra esperienza quasi nessuno conosce i contenuti del Piano che dovrebbe essere attuato in caso di emergenza. Questo la dice lunga sulla capacità del sistema di rispondere a scenari di rischio che possono essere anche di tipo catastrofico.

Monitoraggio dell’acqua

L’attività che ha comportato la contaminazione dell’acqua (pulizia di cristalli con l’uso del solvente) è stata avviata il 24 agosto. Il primo monitoraggio utile dell’ARTA con riscontro della sostanza è avvenuto il 30 agosto (il precedente era avvenuto il 16 agosto). Pertanto per una settimana il punto di prelievo non è stato monitorato dalla ASL.

Discordanza tra laboratorio della  Ruzzo Reti Spa e della ASL-ARTA

L’Arta ha riscontrato presenza di diclorometano nei prelievi del 30 agosto e dell’1 settembre. La Ruzzo Reti ha svolto monitoraggi con il proprio laboratorio il 29 agosto e in contemporanea con l’ARTA l’1 settembre. La Ruzzo non ha mai riscontrato la presenza di diclorometano. Pertanto vi è una evidente discordanza tra risultati dei laboratori della Ruzzo Reti Spa e della ASL-ARTA, addirittura su campioni prelevati nello stesso giorno.

Poichè anche il laboratorio dell’INFN, seppur in punti diversi, ha riscontrato il diclorometano praticamente dappertutto, riteniamo che quello della ASL-ARTA non possa essere considerato un falso positivo mentre i risultati della Ruzzo Reti Spa siano da considerarsi falsi negativi.

Limiti di legge e comunicazioni sulla presenza di contaminazione

L’episodio riguardante la presenza presso il Gran Sasso di diclorometano nelle acque destinate al consumo umano di agosto-settembre 2016 e quello relativo alla presenza di cloroformio (si veda oltre per i dettagli) di novembre-dicembre 2016, a parte le criticità che riguardano i monitoraggi, sono stati entrambi contraddistinti da valori al di sotto dei limiti di legge oppure dei limiti indicati dall’Istituto Superiore di Sanità per le sostanze non tabellate nel D.lgs.31/2001 per le acque potabili (20 microgrammi/litro per il Diclorometano e 30 microgrammi/litro per il Cloroformio, ammesso e non concesso che in assenza di clorazione vada applicato questo limite per questa sostanza) ma superiori a quelli per le acque sotterranee fissati dal D.lgs.152/2006 (0,15 microgrammi/litro per entrambe le sostanze).

Oltre al punto di captazione dell’acqua i laboratori del Gran Sasso hanno monitorato, solo dall’1 settembre,  altri pozzetti e un punto in cui addirittura la falda è affiorante sotto il pavimento della Sala A. Le concentrazioni di Diclorometano sono risultate anche maggiori, fino a 11,783 microgrammi/litro. Non ci risultano comunicazioni agi organi competenti circa i superamenti dei limiti di legge in falda. Le acque sono state mandate a scarico, cioè nei corsi d’acqua. Non risulta che nell’immediatezza siano stati avvertiti gli organi di controllo, Parco nazionale compreso, nè che siano stati assicurati monitoraggi.

Presenza di cloroformio a novembre e dicembre

Nel pozzetto dei laboratori a novembre e dicembre, con le acque a scarico, sono state riscontrate concentrazioni di cloroformio oltre i limiti di legge per le acque sotterranee. La fonte di questa contaminazione non è nota visto che non può essere addebitata alla clorazione che non c’è. Non ci pare che gli enti si siano preoccupati di capirne l’origine. Il Cloroformio è una sostanza tossica e probabilmente cancerogena.

Spettrometro dei laboratori fuori-uso

L’attività di pulizia dei cristalli all’interno dei laboratori è stata avviata nonostante fossero consapevoli del fatto che lo spettrometro necessario a monitorare gli inquinanti fosse fuori uso. Fatto estremamente grave visto che i laboratori sono classificati quale impianto a rischio di incidente rilevante.

Assenza di comunicazioni alla Prefettura di L’Aquila e alla popolazione

Il Piano di Emergenza Esterno dei Laboratori del Gran Sasso prevede precisi obblighi di comunicazione per qualsiasi problema, anche potenziale, possa verificarsi. La Prefettura di L’Aquila è l’ente preposto al coordinamento di tutti gli altri Enti ma nessuno gli ha comunicato alcunchè! Inoltre nel Piano è scritto chiaramente che bisogna avvertire la popolazione per qualsiasi problematica, compresa l’interruzione del prelievo.

Irregolarità delle captazioni

L’Istituto Superiore di Sanità e la stessa ASL hanno ammesso che le captazioni ai laboratori e ai tunnel non rispettano i requisiti di legge (Art.94 del Testo Unico dell’Ambiente) in quanto le sostanze stoccate sono troppo vicine ai punti di prelievo. Tale previsione di legge chiarisce che la gestione dell’acqua potabile si fonda intanto sulla prevenzione, non essendo possibile, anche per i limiti intrinseci connessi al monitoraggio ex post (ad esempio, per i tempi di risposta dei laboratori per le analisi e per le azioni previste in caso di incidente), rincorrere i casi di contaminazione. La prevenzione è, quindi, un obbligo di legge. Facciamo notare, tra l’altro, che tra campionamento e rilascio del relativo referto analitico possono passare anche 24-36 ore, come accaduto puntualmente in questo caso, con il prelievo avvenuto il 30 agosto, i risultati giunti la sera del 31 agosto e la messa a scarico effettuata nella mattinata dell’1 settembre. Tutto questo tempo non potrebbe essere disponibile in altre occasioni.

Monitoraggio ai rubinetti

Ufficialmente il Diclorometano non risulta cercato da parte della ASL nelle acque distribuite nel teramano, anche tra il 30 agosto e l’1 settembre. La ASL sostiene che l’ARTA comunque avrebbe segnalato anomalie come ha fatto per le acque prelevate quei giorni nei laboratori. Peccato che quello che fa testo sono i referti e l’elenco delle sostanze da cercare è determinato dalla ASL e non dall’ARTA.

Monitoraggio della radioattività nell’acqua

La ASL deve assicurare normalmente il monitoraggio della radioattività nell’acqua fin dal 2001 rafforzando i controlli in caso di potenziali rischi. Nel laboratori vengono usate fino a 45 sorgenti radioattive per calibrare la strumentazione, alcune di queste abbastanza consistenti. Nella documentazione a cui abbiamo avuto accesso tale monitoraggio non è emerso. Viene svolto?

Efficacia dei lavori di messa in sicurezza svolti e nuovi interventi

Il Commissario Balducci ha speso 84 milioni di euro per la messa in sicurezza dei laboratori. Oggi si rileva l’inefficacia di quegli interventi. La ASL e l’ISS lo avevano segnalato per tempo.

Ora si pensa a nuovi costosissimi interventi. È evidente che bisogna capire bene che tipo di opere sono state fatte nel passato; se è una questione di parzialità di intervento o di irregolarità dello stesso prima di intervenire di nuovo. Ovviamente la Corte dei Conti dovrebbe accendere un faro sulla questione.

Compatibilità di alcuni esperimenti con il contesto ambientale e sociale

La presenza di 1.040 tonnellate di nafta pesante, 1.292 tonnellate di trimetilbenzene (pseudocumene, un neurotossico), 45 sorgenti radioattive, dal Cesio137 all’Americio 241 (di cui 3 abbastanza rilevanti), seppur utilizzate in appositi contenitori, è completamente ed inequivocabilmente incompatibile con la presenza di punti di captazione. L’uso di migliaia di tonnellate di sostanze pericolose per gli ambienti acquatici nonchè di sostanze radioattive all’interno di un vero e proprio serbatoio di acqua come il Gran Sasso, che rifornisce sorgenti a decine di chilometri di distanza (dal Tirino alle Sorgenti del Pescara passando per il Vera), a nostro avviso è troppo rischioso perchè in caso di incidente rilevante gli effetti si potrebbero avere su vastissime aree.

Siamo assolutamente favorevoli alla ricerca scientifica ma non si può non agire con un downgrading del livello di rischio tramite l’allontanamento dai laboratori delle sostanze più pericolose (possibilmente con esclusione dei laboratori dagli obblighi della Direttiva Seveso) e con maggiore livello di radioattività. La ricerca deve avvenire tenendo conto dei limiti e della vulnerabilità di un patrimonio ambientale e territoriale che sostiene una comunità umana e diversi ecosistemi molti dei quali unici e sottoposti a tutela.

Monitoraggio delle acque in uscita dalle gallerie

Il Piano di Emergenza Esterno prevede dei campionatori all’uscita delle gallerie lato Teramo, quando le acque intercettate nei laboratori sono ormai miscelate con quelle captate presso le gallerie autostradali, con automatico scarico delle acque in caso di anomalie. Tale strumentazione non ha segnalato alcun problema a fine agosto 2016. Da quanto abbiamo appreso negli incontri durante gli accessi agli atti e nell’assemblea pubblica svoltasi il 22 marzo scorso a Isola del Gran Sasso, tali sonde, a parte parametri generali quali pH, torbidità ecc., misurano esclusivamente il Trimetilbenzene (pseudocumene) tra le sostanze usate nei laboratori.

Appare evidente l’insufficienza di tale strumentazione in considerazione delle molteplici sostanze che potenzialmente potrebbero essere trovate nell’acqua a causa della irregolarità delle captazioni.

Toluene/solidi sospesi: precedenti casi di contaminazione

Nella nota della ASL di Prot.82932/16 del 10/10/2016 si fa riferimento ad altre problematiche di contaminazione avvenute dopo il caso del 2002 del trimetilbenzene, con altri parametri: solidi sospesi e toluene.  A cosa si riferisce la ASL? Come sono stati gestiti questi episodi?

Uso del potabilizzatore

Nell’esposto si chiede di conoscere se si è usato il potabilizzatore dall’1 ottobre al 16 dicembre e, se sì, con quali autorizzazioni”.

Teramo

Inaugurata la sede della Croce Rossa a Teramo

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INAUGURAZIONE CROCE ROSSA TERAMO

In occasione dei 130 anni del comitato teramano è stato tagliato il nastro della nuova sede di Piano della Lenta in via Brandimarte. Inaugurati anche 4 nuovi mezzi in dotazione all’associazione.

TERAMO – Ci sono voluti 130 anni, ma alla fine la Croce Rossa ha ottenuto il suo spazio. In tanti ieri, mercoledì 15 maggio, hanno partecipato all’inaugurazione della nuova sede del Comitato provinciale di Teramo della Croce Rossa Italiana. La partecipazione è stata perfino superiore alle attese.

L’evento è stato organizzato in concomitanza con un anniversario di rilievo: i 130 anni del comitato teramano, sorta alle 17:30 del 15 maggio del 1894, come ha spiegato la volontaria Anna De Carolis durante il suo intervento.

Dopo il taglio del nastro, la scoperta della targa e la benedizione da parte del vescovo Leuzzi alla nuova sede ed ai nuovi mezzi della Croce Rossa di Teramo, l’inaugurazione è proseguita con le testimonianze dei volontari, i quali hanno spiegato le parole chiave alla base dell’operato di Cri, prima di cedere la parola agli ospiti per i loro interventi.

Ricca la parterre di autorità civili e religiose, tra cui il Prefetto Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente, il Magnifico Rettore Dino Mastrocola, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzo Stefano Pallotta, il consigliere provinciale Flavio Bartolini e la vice sindaca Stefania Di Padova. A rappresentare l’associazione invece, la presidente del comitato teramano Fiorenza Di Falco, e la vice presidente della Croce Rossa Italiana Debora Diodati. Una menzione particolare spetta a Margerita Di Sante, presidente della sezione femminile della Cri, fautrice, insieme alla sua collaboratrice Titti Fasulo, di tante e tanto importanti iniziative sociali.

Dopo gli interventi dei relatori, sono stati consegnati alcuni riconoscimenti ai volontari che hanno prestato maggiormente servizio (50, 30 e 15 anni), dopodiché si è tenuta l’inaugurazione vera e propria della nuova sede della Croce Rossa di Teramo, ubicata in via Brandimarte a Piano della Lenta, con la visita ai locali.

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Teramo

La partenza del Giro d’Italia da Martinsicuro | FOTO

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foto giro d'italia martinsicuro partenza tappa 12

Grande partecipazione e tanto entusiasmo Martinsicuro per la partenza del Giro d’Italia: le foto della partenza della dodicesima tappa.

TERAMO – Le transenne sono state tolte, i mezzi delle squadre hanno lasciato i parcheggi ed oramai il serpentone rosa è alla volta di Fano, destinazione della dodicesima tappa. La partenza del Giro d’Italia da Martinsicuro è filata senza intoppi ed ha registrato un successo di pubblico: in tanti hanno affollato il lungomare per assistere o immortalare con una foto il momento della partenza.

Le nubi grigie della mattina non hanno oscurato l’entusiasmo degli appassionati che fin dalle prime ore della mattina hanno cominciato a curiosare tra gli stand e a radunarsi sotto al palco allestito per l’evento, al Molo Nord, per le presentazioni dei corridori e le premiazioni. Tanti gli appassionati di ciclismo provenienti da diverse parti del Paese ed anche dall’estero.

Per le vie del comune e nell’area stampa hanno sfilato anche i media nazionali ed internazionali. Anche in questo caso l’organizzazione si è dimostrata eccellente e l’accoglienza ha ricevuto il plauso dei giornalisti al seguito della carovana.

Più che soddisfatti il primo cittadino di Martinsicuro Massimo Vagnoni, alla partenza insieme all’assessore regionale D’Annuntiis per la foto di rito con la Maglia Rosa, e gli altri membri dell’Amministrazione presenti.

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Teramo

Siamo Alba al Prefetto: «incidenti con immigrati con disagi psichici in aumento»

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siamo alba sugli immigrati con disagi psichici ad alba adriatica

«Assegnati al Centro di Accoglienza Straordinaria di Roseto degli Abruzzi, ma in realtà domiciliati ad Alba Adriatica. Situazione delicata che si fa sempre più difficile».

TERAMO – Il gruppo consiliare d’opposizione Siamo Alba, torna sulla questione degli immigrati con disagi psichici ospitati dal Cas di Roseto degli Abruzzi, ma che in realtà sono «domiciliati nel Comune di Alba Adriatica». I membri della lista hanno portato la questione all’attenzione del Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, «facendo anche seguito a due interrogazioni presentate al consiglio comunale, l’ultima il 30 aprile scorso dalla consigliera comunale Laura D’Ambrosio».

Negli ultimi tempi, si registra un incremento dei casi in cui individui con problematiche
psichiche risultano coinvolti in episodi che turbano l’ordine pubblico – scrive il gruppo in una nota – . La delicata situazione ad Alba Adriatica diventa ogni giorno sempre più difficile da gestire perché le condotte, a volte aggressive dei disagiati, creano motivo di esasperazione e pericolo per i cittadini così come appare evidente lo stato di abbandono degli stessi malati che senza punti di riferimento bivaccano per strada od in luoghi malsani. La loro tutela e la tutela del cittadino necessitano di essere salvaguardati, riteniamo dunque improcrastinabile agire al fine di dare agli immigrati un migliore supporto e assistenza e per tale ragione sono state presentate le due interrogazioni consiliari, concernenti tale urgente e delicata problematica, in seno al Consiglio Comunale».

«Al fine di garantire un’adeguata assistenza a chi versa in queste condizioni inumane e una corretta gestione delle risorse – proseguono i rappresentanti di lista – sarebbe opportuno sollecitare una più attenta supervisione e coordinamento delle attività di sostegno. Inoltre, sarebbe auspicabile una collaborazione più efficace tra le varie istituzioni e i comuni coinvolti, nonché la definizione di responsabilità specifiche per le autorità locali al fine di garantire un monitoraggio continuo e un supporto adeguato a tali soggetti, indipendentemente dal Comune in cui sono domiciliati».

«Il Gruppo Consiliare Siamo Alba – conclude la nota – conseguentemente all’inerzia dimostrata
dall’Amministrazione nei confronti di questa problematica, si rivolge al Prefetto fermamente convinto che un’azione concertata e sinergica tra le istituzioni sia essenziale per garantire che gli immigrati, con evidenti e conclamati disagi psichici, ricevano l’assistenza e il supporto necessari per favorire la loro integrazione e il loro benessere nella comunità».

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