Tutto cade nel dimenticatoio se la scomparsa di una persona non è infarcita da notizie gossip o retroscena che catalizzano l’attenzione del lettore…noi non dimentichiamo i nostri corregionali scomparsi di cui non si parla più o morti senza che sia stata fatta luce sul perché!
Per persona scomparsa si intende una persona di cui viene denunciata la scomparsa alla polizia, i cui spostamenti sono sconosciuti e per la quale si hanno timori in merito alla sua sicurezza o al suo benessere. L’autorità che gestisce e monitora il fenomeno è il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse che si avvale di un ufficio istituito con decreto del ministro dell’Interno. Il Commissario straordinario svolge un ruolo di raccordo tra le istituzioni interessate, le associazioni più rappresentative a livello nazionale, gli organismi internazionali ed i familiari delle persone scomparse, trattando personalmente i casi nuovi per sollecitare maggiori possibilità di incidere sulla loro rapida risoluzione. Particolare attenzione è riservata ai rapporti con i mass-media per poter usufruire delle loro potenzialità di comunicazione.
Sono 1258 i cadaveri non identificati secondo l’ultimo censimento curato dall’ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. I dati sono riferiti al 30 aprile 2014 e tengono conto anche del tragico bilancio degli oltre 500 corpi, recuperati nel mare di Sicilia, dei migranti provenienti dal nord Africa.
Il Registro dove sono censiti i cadaveri non identificati viene aggiornato periodicamente ed è consultabile on line. In questo modo, attraverso la diffusione delle informazioni riguardanti i segni fisiognomici particolari e le circostanze del rinvenimento dei corpi, si intende facilitare il riconoscimento dei cadaveri.
Fin qui tutto “perfetto”, se non fosse che nella pratica le cose non stanno proprio così, infatti basta prendere come rifermento la nostra regione e andare a spulciare un po’ più da vicino alcuni casi, per rendersi conto che la realtà dei fatti è ben diversa!
Sono 395 le persone scomparse negli ultimi trent’anni in Abruzzo e mai ritrovate, e la regione è al tredicesimo posto in Italia nella classifica degli scomparsi (che sono 24.912 in tutto il Paese, in base agli ultimi dati). Nel dettaglio, 128 sono scomparse da Pescara, 51 da Chieti, 78 da Teramo e 138 dall’Aquila.
Dal 13 ottobre 2012 l’Associazione Penelope, volta ad aiutare le famiglie delle persone scomparse, era presente anche a Pescara. Al momento la sezione abruzzese scioltasi dallo scorso luglio, è in mano alla coraggiosa e caparbia signora Annalisa Loconsole figlia di Antonio Loconsole scomparso dal 2004 in Puglia.
Abbiamo raggiunto al telefono la signora Annalisa che ci ha dato informazioni molto interessanti sul caso Taddei, non nascondendo una certa amarezza nell’accertare come non vi sia, nella nostra regione, un coordinamento tra la Prefettura, volontari e le famiglie…
A farne purtroppo le spese sono proprio queste ultime lasciate a loro stesse nel dolore e nell’angoscia di risposte che non arriveranno mai! Non solo durante le ricerche ma anche successivamente, come per il caso di Eleonora Gizzi, l’educatrice di Vasto ritrovata cadavere sotto un viadotto, la cui morte è avvolta ancora nel mistero nonostante diverse segnalazioni.
La Loconsole denuncia la passività delle istituzioni, infatti dichiara di essersi mossa personalmente richiedendo le mappe dei percorsi fatti dalle unità cinofile per trovare tracce del passaggio di Daniele Taddei, il magazziniere di Sant’Omero scomparso lo scorso primo agosto ma senza ottenere risposte dal Prefetto, che l’ha liquidata dicendo che “il territorio e impervio, l’entroterra abruzzese è ostico, le ricerche sono difficoltose!”.
“Bisogna fare presto” dichiara “fino ad ora il tempo è stato clemente, la neve non è ancora caduta copiosa sui monti del Gran Sasso…orami Daniele manca da quattro mesi e se l’inverno entrerà nel vivo, la speranza di trovare tracce del suo passaggio saranno sempre più flebili!”.
Voci di paese vorrebbero Daniele all’estero lontano dalle delusioni che lo avevano turbato ma Annalisa non crede a queste insinuazioni, come non ne sono convinti i familiari di Daniele.
Con tono provocatorio mi dice: “Secondo lei come può un giovane con ventieuro in tasca, appena 5/6 euro di benzina nel serbatoio della sua auto, essere fuggito all’estero? I famigliari di Daniele dispongono di tutti i riferimenti del suo conto corrente e hanno dimostrato alle forze dell’ordine come dal primo agosto non vi è stata nessuna transizione. Inoltre non dimentichiamo che assieme a Daniele è scomparsa anche la sua auto una Nissan Micra di colore grigio (targa CX238JG).”
Possibile che nessuno abbia incrociato Daniele in quei giorni di agosto? Turisti, operatori del settori, vacanzieri?
Noi resteremo in contatto con la signora Loconsole che ci ha annunciato come per il mese di dicembre organizzerà in Abruzzo assieme all’Associazione Penelope, un importante evento volto a sensibilizzare l’attenzione delle istituzioni su questo doloroso tema che coinvolge tutti noi in un sincero e profondo senso civico.
E’ doveroso ricordare alcuni particolari di Daniele, perché anche noi del Martino vogliamo, nel nostro piccolo, poter contribuire.
Daniele è alto 1.80, occhi e capelli castani, al momento della scomparsa indossava una maglietta a maniche corte con un fondo arancione e righe blu, un paio di jeans e scarpe da tennis “Nike” con una striscia verde.