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Abruzzo

Martinsicuro, la prima serata dell’Ottava edizione del Martinbookfestival, di nuovo una realtà

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Finalmente siamo giunti al cuore del festival. il 27 luglio, presso la casa truentina, sul lungomare nord di Martinsicuro, il Sindaco Massimo Vagnoni e il Presidente dell’Associazione culturale del Martinbook, Matteo Bianchini, aprono la serata ringraziando tutto il pubblico presente e gli ospiti mettendo in risalto la partecipazione e la passione di entrambi. Un ringraziamento particolare viene rivolto all’ex Sindaco Paolo Camaioni e all’ex Assessore alla cultura, Boris Giorgetti per l’appoggio che hanno sempre dato ad ogni forma di manifestazione culturale del paese. Lo stesso Matteo Bianchini mette in risalto, con il suo intervento, l’importanza della cultura che riesce sempre a tenere unito un paese.

La serata si apre con gli ospiti del salotto, moderata dalla bravissima giornalista Elisabetta Gnani, la quale, con garbo e professionalità, si è intrattenuta con i primi quattro artisti presenti. Il primo è stato Antonio Di Muzio, giornalista del quotidiano “Il Messaggero”, che ci ha presentato il suo libro: “Incantesimo salentino”. Il suo, come ci spiega l’autore, è un po’ un libro anche autobiografico legato alle leggende che girano intorno al salento. Il libro è anche un thriller psicologico, un viaggio dell’inconscio nei fantasmi del passato. Dopo che l’attrice Sara Palladini affronta con “incanto” la prima lettura, la moderatrice chiede all’autore perchè la civetta ha un ruolo fondamentale nel libro. L’autore spiega che essa è l’animale sacro di Minerva, un altro punto di riferimento importante. E alla fine tutto si congiunge in modo magico. Inoltre il ritmo è abbastanza cinematografico affidato alla penna e alla fantasia di uno scrittore dallo stile originale e dinamico.

Poi è stata la volta di Alice Barnabei, psicologa e psicoterapeuta dell’infanzia, con il suo “Diario di una coltre di grano”. Nella sua opera, l’autrice affronta il tema dei disturbi del comportamento alimentare, un problema molto attuale: Anoressia, Bulimia, Disturbo dell’alimentazione controllata. Per l’autrice raccontare di questo mondo ha rappresentato una sfida molto delicata. Come dice lei stessa, c’è un grido all’interno dell’animo umano, riportato nel suo libro, che sceglie di attaccare il corpo e non le parole. I toni di Anna, infatti, la protagonista, sono i toni del non detto che scende in profondità fino a devastarne la psiche e il corpo che si ribella in tutti i modi possibili.

Il terzo ospite, Sara Caramanico, giornalista al suo terzo romanzo, ci parla di Stella, la protagonista che è una ragazza che ama la poesia e la letteratura ma non abbastanza il suo corpo. Un po’ le due opere, quella della Caramanico e della Barnabei, si somigliano, al centro di entrambe ci sono temaniche di non accettazione di se stesse. Sono personaggi che si sentono esclusi da una società che ci vuole assolutamente tutti uguali e perfetti esteriormente, mentre invece si tralascia l’unicità dell’individuo e del suo essere bello indipendentemente dalla figura corporea. Il messaggio che lancia l’autrice è appunto l’accettazione di ritovarsi in quello che si è veramente, cercando di non emulare il mondo cinico della perfezione intesa come bellezza estranea all’anima.

Infine è stata la volta di Luca Olivieri, poeta per eccellenza e amante dell’arte in tutti gli aspetti propri di una sensibilità che caratterizza questi autori. Io li chiamo gli autori nascosti per volontà, poeti di strada, i cantastorie, gli empatici, quelli che il mondo non riconosce, quelli che posseggono il vero antitodo contro ogni forma si superficialità. Sono i poeti che sanano ogni ferita, i poeti che scrivono dopo aver ascoltato se stessi entrando negli altri. Lo fanno senza ricompense, senza lodi. Lo fanno perchè non hanno tradito il rispetto per la lingua e per i rapporti umani, quelli veri e costruttivi. Quando prendono la penna danno vita a dei versi che in un certo senso ci riscattano dalla nostra indifferenza catapultata in un mondo che non è più nostro. Luca Olivieri è alla sua prima pubblicazione, una raccolta di poesie nata grazie ad un concorso a cui ha partecipato arrivando secondo. Essa porta il titolo di “Le caverne” ed è un viaggio introspettivo all’interno delle sue caverne. Era ciò che voleva realizzare, attraverso il buio arrivare a quella luce che permette di guardare il mondo in modo del tutto nuovo. La sua poesia infatti è molto visiva ed al tempo stesso evocativa. Evoca e ricorda antichi mondi e lontani altrove, dove la poesia è il lunguaggio riconosciuto da tutti.

Il salotto si è concluso con la partecipazione commovente del pubblico e degli ospiti grazie anche alla magnifica interpretazione di Sara Palladini alla quale sono state affidate tutte le letture e alla brava moderatrice Elisabetta Gnani che ha saputo con delicatezza tirar fuori da tutti gli autori il nucleo delle loro passioni donandolo ad un pubblico attento e composto.

La seconda parte del festival ha avuto l’onore di ospitare lo scrittore Viliam Antonio Amighetti con la sua opera: “Il grido della farfalla”. Moderato dalla giornalista Noris Cretone l’autore ha tirato fuori tutto il meglio di sè. Insieme hanno creato un contesto tale da farci per un attimo dimenticare le nostre paure e preoccupazioni attraverso un linguaggio costruttivo e ironico che ha la capacità di infondere coraggio. La giornalista Noris e l’autore hanno creato un angolo di emotività ironica che assomiglia ad un’ascia di guerra tesa a combattere le nostre battaglie personali. Alta la comunicazione, alte le tematiche, alto il linguaggio che nella sua semplicità, ci ha riportati al vero senso della vita. L’ ironia con la quale affronta la sua malattia, il cancro, che tanto ci spaventa è stata una sorta di cura che andrebbe presa di pari passo con le cure mediche. La perdita delle persone con le quali ha vissuto per mesi nel reparto di oncologia ha fatto in modo di riportare a galla i valori di una vita che non aveva mai perso. Con il suo sano umorismo che caratterizza il libro, ha voluto regalare alle persone che condividevano la sua stessa sofferenza un pezzeto di vita e uno scampolo di immortalità come dice l’autore stesso. Quando ci si sente abbandonati da tutti, perfino dalla fede, naturale reazione all’inizio, o si cerca una via d’uscita o ci si arrende anticipando i tempi di una morte annunciata. Lui ha trovato una via d’uscita, soprattutto in quel reparto di dolore. Ha scelto di continuare a vivere giocando con la morte che sì è innamorata della sua ironia, della sua voglia di vivere e ha deciso di combattere insieme a lui. La forza di questo romanzo è proprio questa: il coraggio di coinvolgere anche gli spauracchi della nostra vita. La malattia e la morte ne hanno subito il fascino rimanendo per il momento “fregati e contenti”. Quasi una forma d’immortalità. La giornalista e l’autore ci hanno regalato momenti di assoluta autenticità. Le parole, scorrevano nell’aria attraverso la voce di Sara che ha letto i brani fino a far vibrare le corde di tutti quelli che erano presenti.

La serata si è conclusa con la mostra della pittrice locale Paola Celi, la cui arte è un sorriso aperto di chi ama la vita in tutte le sue sfaccettature. I suo disegni sono l’espressione di un sentire proprio degli artisti che sanno ancora commuoversi.

Infine è stata la volta di Giacinto Cistola, musicista e didatta. Lo conosciamo tutti. Ha fatto moltissime cose, maestro di musica e gran conoscitore dei sentimenti umani. La sua chitarra è questo: una voce che chiama alla quale non si può non rispondere. Il maestro Giacinto Cistola è prima di tutto un poeta. La sua sensibilità e l’attenzione ai suoni è una necessità che lo spoglia del superfluo, un atto estremo che lo rende spesso suscettibile nei confronti del rumore dovuto alla non comunicabilità. Con la sua musica si ricomincia a parlare, attraverso un silenzio ricercato, volutamente fatto di sole note.

La serata è stata un successo. Io personalmente mi sono emozionata molto.

Ringrazio profondamente, e credo di esprimere anche il pensiero di molti, tutta l’associazione Martinbook, dal presidente Matteo Bianchini ad Alessandra Bucci, Sara Palladini, Vilalba Cistola e Gaia Santori, gli ospiti, le autorità, Mimmo Iurlaro al quale è stata affidata la parte tecnica e il pubblico che ha risposto all’invito facendosi promotore di una cultura che non vuole essere saccente ma forte e disinteressata. Una cultura che mira ad unire un paese e le sue tradizioni.

Teramo

Convocato per il 30 luglio il Consiglio Comunale a Martinsicuro

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Lo ha comunicato il presidente Umberto Tassoni. Seconda convocazione per il giorno successivo.

TERAMO – Si riunirà il prossimo 30 luglio alle 13:15 in prima convocazione ed il giorno successivo alla stessa ora in seconda convocazione, il Consiglio Comunale di Martinsicuro, come reso noto dal presidente Umberto Tassoni.

Due gli appuntamenti all’ordine del giorno:

  • Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1 lett. a.d. lgs. n. 267/200 – sentenza Tribunale di Teramo n. 1253/2023
  • Assestamento generale di Bilancio 2024/2026 e verifica degli equilibri ai sensi degli artt. 175, comma 8 e193 del d. lgs. n. 267/2000

La seduta del Consiglio Comunale può essere seguita in diretta sulla pagina Facebook del Comune.

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Abruzzo

In arrivo il primo weekend da bollino rosso: Anas sospende 900 cantieri

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Per far fronte al primo grande esodo estivo, Anas ha comunicato che circa il 70% dei cantieri presenti sulle strade e sulle autostrade è stato sospeso. Alcuni però restano inamovibili.

TERAMO – Dal 27 luglio al 3 settembre verranno sospesi 906 cantieri presenti sulle strade e sulle autostrade del Paese, pari al 70% di quelli attualmente attivi. Lo ha comunicato Anas, spiegando di aver preso questa decisione per agevolare il traffico durante il periodo dell’esodo estivo.

«In vista dell’esodo estivo – ha spiegato l’Amministratore Delegato Aldo Isi – abbiamo potenziato i presìdi su tutto il territorio nazionale e limitato la presenza dei cantieri con l’obiettivo di rendere più agevole e sicuro per tutti gli utenti il viaggio lungo gli itinerari di breve, media e lunga percorrenza della nostra rete».

Non tutti i cantieri presenti sulle autostrade però potranno essere sospesi e per conoscere quali sono quelli inamovibili Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire la pagina Esodo Estivo.

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Pescara

L’omicidio di Thomas era premeditato, il movente un debito da 70 euro

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Il ragazzo sedicenne ucciso a Pescara sarebbe caduto in un agguato: il branco lo stava cercando per un debito da 70 euro legato allo spaccio di hashish. E’ quanto emerso dalle analisi dei cellulari dei presunti killer e e dei loro complici.

PESCARA – L’omicidio di Thomas Luciani, il sedicenne brutalmente ucciso in un parco nel centro di Pescara lo scorso 23 giugno, sarebbe stato premeditato. Il ragazzo non avrebbe incontrato casualmente i suoi assassini, ma questi sarebbero stati sulle sue tracce , in una sorta di caccia all’uomo. A tradirlo, un selfie nei pressi della stazione, che ha fornito indizi sulla sua posizione a chi lo stava cercando. Il motivo, un debito da 70 euro.

Per l’omicidio di Thomas sono stati fermati due ragazzi, coetanei della vittima. Insieme a loro, erano presenti altri quattro ragazzi. Dopo averlo accoltellato a morte, lo hanno lasciato agonizzante, tra le sterpaglie, non lontano dalla stazione centrale di Pescara. Poi sono andati al mare.

Thomas, originario di Rosciano, ma ospite di una comunità molisana, avrebbe utilizzato i 70 euro che il branco gli aveva affidato per acquistare hashish, per divertirsi con gli amici a Pescara nel fine settimana. Il sabato il presunto omicida ha provato più volte a mettersi in contatto con lui, ma aveva il telefono spento, anche per non dover rispondere alla comunità. La domenica il ragazzo viene immortalato in un selfie caricato sui social da un amico, nei pressi della stazione. Il branco esce a cercarlo. Uno dei due presunti killer ha un coltello con sé. Nei piani di Thomas ci sarebbe quella di far ritorno alla comunità che lo ospita. E’ in cerca di 10 euro per il treno per Vasto, dove abita la sua ragazza. Da lì, avrebbe raggiunto Campobasso. Il treno partiva alle 18:00. Attorno alle 17:00 però il ragazzo ha incontrato i suoi assassini ed è stato ucciso in un parco.

E’ quanto hanno ricostruito gli inquirenti tramite l’ascolto delle testimonianze e l’analisi dei telefoni cellulari delle persone coinvolte, tutte minorenni. A far propendere per l’ipotesi dell’agguato premeditato sono due elementi in particolare: la foto che ritrae Thomas nei pressi del luogo del delitto, poche ore prima del suo omicidio, e un video che lo ritrae in sella ad uno scooter in compagnia di uno dei presunti assassini, nel 2023. Questi aveva dichiarato di non conoscere l’identità della vittima.

Il gip del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cristina Tettamanti, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai legali di uno dei due sedicenni indagati per l’omicidio, che resta dunque nel carcere minorile di Bari: non sarebbero emersi indizi e circostanze utili, secondo il giudice, a far dubitare della capacità di intendere e di volere del minore, quanto piuttosto una fredda determinazione nel commettere l’azione delittuosa. Per i legali il ragazzo è a rischio suicidio. L’altro sedicenne indagato si trova attualmente nell’istituto penale minorile di Roma.

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