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Marche

Samb: Fedeli è su di giri. A gonfie vele la vendita dei tagliandi per le due gare contro il Cosenza

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Comincia a crescere la tensione per la gara di andata dei Quarti di Finale dei PlayOff di serie C.

Unica superstite delle terze classificate nei tre gironi di categoria, la Samb si prepara da testa di serie a fare visita al Cosenza che ha eliminato il Trapani, terza del girone C.

Vigilia di euforia mescolata ad ansia e speranza per entrambe le società rossoblù.


Il presidente della compagine calabrese, Eugenio Guarascio, si è detto entusiasta di vivere un’altra sfida che evoca ricordi dei vecchi tempi della B (l’ultimo precedente risale infatti alla stagione 1988/89, ultima apparizione della Samb in B).

Per Guarascio fondamentale sarà l’apporto del suo pubblico.


Dalla parte della Samb, il presidente Fedeli (uscendo un po’ dal silenzio stampa) è convinto che con prestazioni simili a quelle di mercoledì scorso al Riviera contro il Piacenza, la sua squadra potrà proseguire il cammino e arrivare fino in fondo.

Un Franco Fedeli che mai si era “sbottonato” così positivamente, entusiasta fino all’inverosimile soprattutto dopo aver ammirato la grande e meravigliosa cornice di pubblico che ha illuminato in maniera spettacolare la vittoriosa serata contro i biancorossi emiliani.

Grandi numeri per il patron della Samb che si coccola i 6500 presenti mercoledì scorso al “Riviera” (76000 Euro d’incasso) in attesa di un probabile sold-out per la gara di ritorno contro i “Lupi calabresi” domenica prossima 3 giugno ore 20:30.

L’obiettivo è quello di superare i quasi ottomila di Samb-Lecce dello scorso torneo (secondo turno dei PlayOff, 21 maggio 2017): a sette giorni dal fischio d’inizio sono stati venduti già 2000 tagliandi (un centinaio degli ospiti).

Per la gara d’andata, invece, ecco la situazione a poco più di 48 ore dal fischio d’inizio (Stadio San Vito-Marulla, mercoledì 30 maggio ore 20:30).


Vendita biglietti Cosenza – Sambenedettese

ultimo aggiornamento (sito Cosenza Calcio): 27 maggio 2018 alle 21:09


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Pesaro-Urbino

Focolaio di dengue nelle Marche, oltre 100 casi accertati a Fano

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Regione Marche conferma che ci sono oltre 100 casi di dengue accertati nella zona di Fano, ma assicura che la situazione è sotto controllo.

PESARO-URBINO – 102 casi accertati e una decina probabili. Nel nord elle Marche, più precisamente intorno a Fano, si è sviluppato un focolaio di dengue, malattia infettiva trasmessa da alcune zanzare.

Nelle farmacie comunali sono stati distribuiti 800 kit contenenti 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro. Contestualmente, il comune ha avviato una campagna di disinfestazione del territorio.

La dengue è diffusa principalmente nei climi tropicali o subtropicali, ma nell’ultimo anno sono stati segnalati casi anche in Lombardia ed Emilia-Romagna. Il focolaio nelle Marche rappresenta il caso italiano con il maggior numero di trasmissioni autoctone, cioè non legate a infezioni contratte all’estero. In Italia, dal primo gennaio al 24 settembre, sono stati confermati 500 casi di dengue, di cui 436 associati a viaggi all’estero e 64 autoctoni. Nessun caso si è rivelato fatale.

La malattia può provocare febbre, mal di testa, dolori articolari ed un’eruzione cutanea simile a quella del morbillo. Nei casi più gravi, e più rari, può provocare anche letali emorragie interne. Si trasmette attraverso la puntura della zanzare tigre, pertanto si raccomanda di eliminare acqua stagnante da vasi o ciotole per animali e di adottare le dovute precauzioni contro le punture.

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Fermo

Operazione della DDA contro il traffico di droga a Caivano: un arresto nel fermano

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Questa mattina il Gip di Napoli ha emesso, su richiesta della DDA, 50 ordinanze di custodia cautelare per traffico di droga e favoreggiamento del clan Angelino-Gallo di Caivano: un arresto è stato compiuto anche nel fermano.

FERMO – E’ stato tradotto nel carcere fermano il soggetto cinquantenne di origine campana, in arresto in seguito ad un’operazione della DDA. Il Gip di Napoli infatti, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha emesso 50 ordinanze di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravati dalla finalità di agevolare i clan Angelino-Gallo. Dei 50 arrestati, 49 sono finiti in carcere.

Il clan menzionato è indicato come egemone nel territorio di Caivano. L’associazione sgominata oggi si sarebbe occupata dell’approvvigionamento degli stupefacenti all’ingrosso ed avrebbe poi organizzato l’immissione della droga sul mercato al dettaglio. LE dosi erano destinate quasi esclusivamente alle piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde.

Sarebbero circa 25 le piazze collegate dal sodalizio, nelle quali i prezzi venivano in qualche modo “calmierati”. Il giro d’affari sarebbe ammontato a circa 500 mila euro mensili.

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Fermo

Civitanova Marche, arrestato per tentata estorsione ex boss pugliese

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Salvatore Annacondia, detto “manomozza” per un incidente di pesca in seguito al quale ha perso un arto, è stato arrestato dalla Polizia, che si è presentata all’appuntamento con l’imprenditore fermano vittima della tentata estorsione.

FERMO – Salvatore “manomozza” Annacondia torna in carcere. Il sessantasettenne con un passato da boss della malavita organizzata in Puglia prima, e da collaboratore di giustizia poi, è stato arrestato per tentata estorsione nei confronti di un imprenditore fermano.

Annacondia risiede a Civitanova Marche, dopo un periodo trascorso a Porto San Giorgio. Considerato un esponente di spicco della microcriminalità pugliese per tutti gli anni ’80, nel 1991 si è pentito ed ha confessato di essere responsabile di 72 omicidi. Si era rifatto una vita nelle Marche, con una nuova identità, dove lavorava nel settore della ristorazione.

Sulle indagini al momento trapela poco. Si pensa che l’imprenditore che ha denunciato Annacondia possa non essere l’unica vittima delle estorsioni, ma gli iqnuirenti mantengono il più serrato riserbo.

All’imprenditore l’ex boss avrebbe chiesto migliaia di euro, minacciando di morte lui e la sua famiglia qualora non avesse accettato. La vittima della tentata estorsione ha finito di accettare, ma ha al contempo avvisato la polizia, la quale si è presentata all’appuntamento per la riscossione del denaro, tenutosi a Civitanova

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