MONTEPAGANO – Un cielo stellato, in una serata di febbraio dal clima insolitamente mite, un lungo striscione e le note di “Musica che Resta” incorniciano l’antico borgo di Montepagano. É questa l’atmosfera con cui ieri sera una piazza gremita, non solo di paganesi ma anche di numerosi fan arrivati da diverse zone Italia, si è preparata ad accogliere il giovane talento abruzzese.
Una festa in onore di Gianluca Ginoble che torna nel borgo natio di Montepagano, dopo aver conquistato con il Volo il terzo posto del podio al Festival di Sanremo. Una festa annunciata qualche giorno fa e che si colloca nel decennale del Volo che iniziò a muovere i primi passi nel 2009, con la partecipazione al programma della Clerici “Ti lascio una canzone”.
Gianluca arriva alle 18.00, accolto da un applauso scrosciante. Pacato e sorridente saluta e si apre in un’intervista in piazza, moderata da un giornalista. Appare visibilmente emozionato e pacato, proprio come sono abituati a vederlo i suoi concittadini che gli hanno riservato un’accoglienza da star internazionale.
Un riconoscimento non solo all’artista ma anche ai suoi due compagni di viaggio, Ignazio Boschetto e Piero Barone, che hanno fatto conoscere l’Italia nel mondo e che continuano a rappresentare con garbo e stile.
Ma
com’è cambiato Gianluca nel corso di questi 10 anni?
Passeggiando per il borgo e raccogliendo le impressioni della gente, viene fuori il ritratto di un ragazzo affabile e genuino, attaccato alle sue radici e alla sua famiglia. Ci parlano di Gianluca come uno di loro, chiamandolo “Il nostro Gianluca”. Uno che quando ritorna nel suo piccolo borgo si ferma a prendere il caffè al bar del paese e non perde occasione per salutare e scambiare battute con tutti. Uno che potrebbe trascorrere le sue vacanze estive chissà dove ma che sceglie di tornare a casa e di stare sulla spiaggia di Roseto, con gli affetti di sempre; uno che agli happy hour preferisce le partitelle a calcio con gli amici.
Il Volo nel suo percorso artistico ha calcato i palchi più prestigiosi e conosciuto artisti di fama mondiale. Seguendo i passi di Bocelli e Pavarotti è riuscito a divulgare la raffinatezza del bel canto anche all’estero ed elevare in modo esponenziale il nostro paese nel mondo.
Un ascesa nell’olimpo della musica, culminata con la vittoria di Sanremo 2015 con un genere musicale di nicchia ma che negli ultimi anni sta raccogliendo sempre più consensi e che ha permesso loro di conoscere non solo grandi personaggi del mondo della musica. A novembre, infatti, hanno incantato Trieste cantando l’Inno di Mameli davanti al Presidente Mattarella mentre, lo scorso gennaio, si sono esibiti davanti a Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Panama. Gianluca, nonostante il successo, è apparso il ragazzo di sempre che con i suoi modi semplici e cortesi ha saputo far conoscere geograficamente l’Abruzzo anche a Woody Allen, attraverso il Montepulciano d’Abruzzo.
Fortemente legato ai suoi luoghi, non perde mai occasione di evidenziarne le bellezze in qualsiasi parte del mondo si trovi. L’ultima risale alla Kermesse sanremese durante la quale ha fatto innamorare Antonello Venditti (Ospite di una delle serate) degli arrosticini, in dialetto “li rustell”, facendogli prendere confidenza con termini dialettali abruzzesi, come si evince da un divertente video che sta spopolando sul web.
Come dichiara nell’intervista in piazza «Questo è un posto speciale perché sto bene quando sto qua, è casa mia. Io continuo a vivere qui e non vedo l’ora di tornare per rivedere tutti i paganesi e la mia famiglia che è la cosa più importante.»
Tutto questo amore per la musica e per la sua gente, ieri sera gli è tornato indietro a dismisura attraverso gli occhi lucidi della gente, le manifestazioni di affetto e l’operosità dei suoi conterranei, della Pro Loco, del Fan Club, del bar del paese che si sono occupati dell’organizzazione della festa, allestendo anche un rinfresco per tutti i presenti. Un modo per omaggiare con semplicità e calore non solo l’artista ma anche il ragazzo di 24 anni (compiuti lo scorso 11 febbraio) che è l’orgoglio del suo paese e di un’intera regione.
Un giovane consapevole che la strada da percorrere è ancora tanta ed è forse proprio questa umiltà, oltre all’indiscusso talento, a renderlo così amato. Quando gli viene chiesto cosa consiglierebbe ai ragazzi che vogliono inseguire un sogno, non solo nella musica, ma in ogni campo della vita, lui risponde che non si sente di dare consigli.
«Io ho ancora tanti sogni e obiettivi da raggiungere, ad esempio imparare a suonare il piano; prima di dirlo agli altri devo dirlo a me stesso. Studia per il futuro! »
Ma il motore che manda avanti questo giovane talento è la famiglia. Ringrazia i suoi genitori ma soprattutto una persona. Si tratta del suo caro nonno Ernesto che sin da piccolo gli ha trasmesso l’amore per la musica lirica.
La serata volge al termine con i saluti del sindaco di Roseto, Sabatino di Girolamo, che premia il cantante con una targa, ringraziandolo per aver fatto conoscere i luoghi della sua terra e renderli visibili in tutto il mondo.
Arriva il momento dei saluti e scatta un vero e proprio bagno di folla che lo avvolge. Sorrisi e foto con tutti, con la sua infinita disponibilità e cortesia.
E rispetto alle polemiche sanremesi sugli insulti ricevuti in sala stampa, i tre cantanti hanno vinto non solo sul palco ma soprattutto nella vita, riuscendo a battere le offese con il garbo e le buone maniere che sono il loro tratto distintivo.
Presto rivedremo Il Volo in una serie di firmacopie – come afferma lo stesso cantante – poi a marzo il tour in America e in Giappone. Il 22 uscirà “Musica”, il nuovo disco, con due inediti e poi tanti altri progetti: un tour estivo che potrebbe prevedere anche una data in Abruzzo.