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Abruzzo

Meritocrazia Italia: “Il Green Pass una sconfitta dello Stato democratico”

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Non sono i cittadini ad aver “creato” il coronavirus e non sono i cittadini i responsabili di una pandemia che non conosce tregua. Bisognerebbe entrare nella lucida visione dei fatti per comprendere che lo Stato dovrebbe garantire la sicurezza nazionale attraverso un programma informativo e non preclusivo. La formazione, l’informazione e la regolamentazione dovrebbero indurre i cittadini alla prudenza ma sempre privilegiando la libera scelta tra vaccinarsi o meno. Pertanto, sulla scia dei timori diffusi, è annunciato per la giornata di oggi un nuovo decreto. Secondo le anticipazioni, dovrebbe prevedere tra l’altro anche l’obbligo di green pass per i luoghi a rischio di assembramento a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento. Sarebbe passaggio indispensabile ai fini della variazione dei parametri di misurazione delle zone a rischio, e così consentire a tutte le regioni di restare ‘bianche’ almeno per la stagione estiva ed evitare diffuse misure restrittive. Negli auspici, servirebbe a incentivare l’accesso alle vaccinazioni. La questione è complessa e merita soluzioni di minore semplicismo, perché ogni misura è adeguata e legittima soltanto se risponde a un ragionevole bilanciamento tra interessi contrapposti e, nel verso di dar tutela ad alcuni diritti fondamentali, non finisca per comprimerne oltremodo degli altri. L’obbligatorietà del green pass, per l’accesso a servizi essenziali come per la fruizione di quelli di realizzazione di sé (per intendersi, quelli in questi mesi definiti ‘non rilevanti’, ma dei quali si è scoperta l’importanza ai fini di una adeguata qualità della vita e che pure rappresentano un tassello importante della vita sociale ed economica), implicherebbe una surrettizia introduzione dell’obbligo di vaccinazione che invece si è scelto, per ragioni di natura diversa, di non introdurre espressamente. Una scelta priva di coerenza e non rispettosa della libertà personale di cui all’art. 13 cost. e di quella di autodeterminazione terapeutica. Esigenze di tutela dell’incolumità pubblica e libertà personale devono essere contemperate attraverso determinazioni di maggiore rigore e serietà. Senza cedere a facili allarmismi, è vero che il rischio di nuove chiusure e di nuovi contagi non è scongiurato. Coerentemente con le proposte avanzate nei mesi scorsi, Meritocrazia Italia sollecita l’adozione di una strategia di reazione realmente utile alla costruzione di un equilibrio stabile e improntata a rigore logico e ragionevolezza. Tanto sarebbe stato necessario fare nell’ultimo anno in termini di riadeguamento infrastrutturale e organizzativo in diversi ambiti e tanto è ancora necessario fare. Oggi, come ieri, la scelta non può essere quella di affidarsi a opzioni di mera repressione. Occorre piuttosto puntare alla certezza dei comportamenti consentiti, se del caso con nuovi rigorosi protocolli, a un maggior impegno nel monitoraggio del rispetto delle regole, all’innalzamento del livello di sicurezza sanitaria, specie nei luoghi di cura, studio e lavoro. A favore del pieno esercizio delle libertà personali e di un’agevole ripresa delle attività economiche. L’invito alla vaccinazione passi per più adeguate campagne informative, per consensi realmente liberi e consapevoli. Da sempre convinta, però, che il primo prezioso contributo provenga dall’impegno dei singoli, Meritocrazia Italia sollecita anche i cittadini a percorrere la strada della prudenza. Confida in condotte di responsabilità, nell’interesse proprio e altrui, e in una massima spontanea adesione alla campagna vaccinale in corso. La libertà è davvero tale se esercitata con responsabilità.

Teramo

Convocato per il 30 luglio il Consiglio Comunale a Martinsicuro

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Lo ha comunicato il presidente Umberto Tassoni. Seconda convocazione per il giorno successivo.

TERAMO – Si riunirà il prossimo 30 luglio alle 13:15 in prima convocazione ed il giorno successivo alla stessa ora in seconda convocazione, il Consiglio Comunale di Martinsicuro, come reso noto dal presidente Umberto Tassoni.

Due gli appuntamenti all’ordine del giorno:

  • Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1 lett. a.d. lgs. n. 267/200 – sentenza Tribunale di Teramo n. 1253/2023
  • Assestamento generale di Bilancio 2024/2026 e verifica degli equilibri ai sensi degli artt. 175, comma 8 e193 del d. lgs. n. 267/2000

La seduta del Consiglio Comunale può essere seguita in diretta sulla pagina Facebook del Comune.

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Abruzzo

In arrivo il primo weekend da bollino rosso: Anas sospende 900 cantieri

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Per far fronte al primo grande esodo estivo, Anas ha comunicato che circa il 70% dei cantieri presenti sulle strade e sulle autostrade è stato sospeso. Alcuni però restano inamovibili.

TERAMO – Dal 27 luglio al 3 settembre verranno sospesi 906 cantieri presenti sulle strade e sulle autostrade del Paese, pari al 70% di quelli attualmente attivi. Lo ha comunicato Anas, spiegando di aver preso questa decisione per agevolare il traffico durante il periodo dell’esodo estivo.

«In vista dell’esodo estivo – ha spiegato l’Amministratore Delegato Aldo Isi – abbiamo potenziato i presìdi su tutto il territorio nazionale e limitato la presenza dei cantieri con l’obiettivo di rendere più agevole e sicuro per tutti gli utenti il viaggio lungo gli itinerari di breve, media e lunga percorrenza della nostra rete».

Non tutti i cantieri presenti sulle autostrade però potranno essere sospesi e per conoscere quali sono quelli inamovibili Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire la pagina Esodo Estivo.

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Pescara

L’omicidio di Thomas era premeditato, il movente un debito da 70 euro

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Il ragazzo sedicenne ucciso a Pescara sarebbe caduto in un agguato: il branco lo stava cercando per un debito da 70 euro legato allo spaccio di hashish. E’ quanto emerso dalle analisi dei cellulari dei presunti killer e e dei loro complici.

PESCARA – L’omicidio di Thomas Luciani, il sedicenne brutalmente ucciso in un parco nel centro di Pescara lo scorso 23 giugno, sarebbe stato premeditato. Il ragazzo non avrebbe incontrato casualmente i suoi assassini, ma questi sarebbero stati sulle sue tracce , in una sorta di caccia all’uomo. A tradirlo, un selfie nei pressi della stazione, che ha fornito indizi sulla sua posizione a chi lo stava cercando. Il motivo, un debito da 70 euro.

Per l’omicidio di Thomas sono stati fermati due ragazzi, coetanei della vittima. Insieme a loro, erano presenti altri quattro ragazzi. Dopo averlo accoltellato a morte, lo hanno lasciato agonizzante, tra le sterpaglie, non lontano dalla stazione centrale di Pescara. Poi sono andati al mare.

Thomas, originario di Rosciano, ma ospite di una comunità molisana, avrebbe utilizzato i 70 euro che il branco gli aveva affidato per acquistare hashish, per divertirsi con gli amici a Pescara nel fine settimana. Il sabato il presunto omicida ha provato più volte a mettersi in contatto con lui, ma aveva il telefono spento, anche per non dover rispondere alla comunità. La domenica il ragazzo viene immortalato in un selfie caricato sui social da un amico, nei pressi della stazione. Il branco esce a cercarlo. Uno dei due presunti killer ha un coltello con sé. Nei piani di Thomas ci sarebbe quella di far ritorno alla comunità che lo ospita. E’ in cerca di 10 euro per il treno per Vasto, dove abita la sua ragazza. Da lì, avrebbe raggiunto Campobasso. Il treno partiva alle 18:00. Attorno alle 17:00 però il ragazzo ha incontrato i suoi assassini ed è stato ucciso in un parco.

E’ quanto hanno ricostruito gli inquirenti tramite l’ascolto delle testimonianze e l’analisi dei telefoni cellulari delle persone coinvolte, tutte minorenni. A far propendere per l’ipotesi dell’agguato premeditato sono due elementi in particolare: la foto che ritrae Thomas nei pressi del luogo del delitto, poche ore prima del suo omicidio, e un video che lo ritrae in sella ad uno scooter in compagnia di uno dei presunti assassini, nel 2023. Questi aveva dichiarato di non conoscere l’identità della vittima.

Il gip del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cristina Tettamanti, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari avanzata dai legali di uno dei due sedicenni indagati per l’omicidio, che resta dunque nel carcere minorile di Bari: non sarebbero emersi indizi e circostanze utili, secondo il giudice, a far dubitare della capacità di intendere e di volere del minore, quanto piuttosto una fredda determinazione nel commettere l’azione delittuosa. Per i legali il ragazzo è a rischio suicidio. L’altro sedicenne indagato si trova attualmente nell’istituto penale minorile di Roma.

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