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Teramo

Ritrovato il corpo senza vita di Cristian Muntianu, l’ipotesi è omicidio

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Potrebbe essere rimasto vittima di un omicidio Cristian Muntianu, il senza tetto di cui si erano perse le tracce da una ventina di giorni. Il suo corpo è stato ritrovato con i segni di una violenta colluttazione, non distante da dove sono partite le ricerche. Era stato occultato, ma è stato fiutato da un cane molecolare.

MARTINSICURO – Le ricerche di Cristian Muntianu, 47enne di origine rumena senza fissa dimora, hanno compiuto la svolta più tragica ed ora si indaga per omicidio. Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato in uno stabile disabitato alle spalle del centro commerciale “Il Grillo”, dove era solito recarsi per chiedere l’elemosina ai passanti. La palazzina abbandonata in cui è stata fatta la macabra scoperta è spesso utilizzata come riparo da tossicodipendenti e senza tetto. Proprio qui si erano concentrate le ricerche dei carabinieri dopo le prime segnalazioni.

Il cadavere di Cristian Muntianu è stato scoperto nello stesso stabile in cui aveva ricavato il suo giaciglio, che era già stato battuto e in cui erano state trovate tracce di sangue e altri segni di colluttazione. Il corpo però è stato trovato in un altro piano, in quello semiinterrato. Era occultato sotto lastre di isolamento, calcinacci ed altri scarti edili. Presentava i segni di uno scontro fisico ed almeno una ferita alla testa. È stato trovato solo in seguito all’intervento di un cane molecolare dei carabinieri di Bologna, che l’ha fiutato sotto il cumulo di macerie.

L’uomo, descritto da tutti come persone mansueta e gentile, era una presenza oramai stabile di fronte agli ingressi del centro commerciale. La sua prolungata assenza ha insospettito clienti e maestranze i quali hanno allertato i carabinieri. In tanti sui social hanno manifestato affetto nei suoi confronti e nei giorni scorsi era arrivato l’appello disperato della sorella. La donna, che non parla italiano, non aveva più notizie del fratello

A coordinare le indagini il sostituto procuratore Andrea De Feis, ieri sul luogo del ritrovamento per un primo sopralluogo. In base alle prime ipotesi investigative, Cristina Muntianu sarebbe rimasto ucciso in seguito un’aggressione o una lite nello stabile in cui era solito cercare rifugio, durante la quale sarebbe stato raggiunto da un colpo alla testa. Successivamente il suo corpo sarebbe stato trasportato e occultato nel seminterrato.

Teramo

Chiuso un borsettificio a Corropoli: lavoratori in nero e clandestini

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Operazione dei Carabinieri della Stazione di Corropoli e dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Teramo.

TERAMO – Su 22 dipendenti, 9 erano in nero. Ed erano oltretutto irregolari sul suolo italiano. Ma oltre a queste, sono state anche altre le violazioni che i Carabinieri hanno riscontrato all’interno del borsettificio chiuso oggi a Corropoli.

Titolare del laboratorio, una cittadina cinese. I nove non potevano avere un regolare contratto di lavoro, in quanto clandestini nel Paese.

Nel borsettificio chiuso a Corropoli poi i militi hanno riscontrato diverse carenze igienico-sanitarie, nonché le inottemperanze alle normative sulla formazione dei lavoratori e sulla sicurezza.

L’attività è stata dunque oggetto di decreto di sospensione ed alla titolare sono state comminate delle sanzioni per circa 72 mila euro.

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Teramo

Concorso per il posto da vice comandante della Polizia Locale ad Alba Adriatica, Siamo Alba: «doveva essere un interno»

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La lista d’opposizione in Consiglio Comunale ad Alba Adriatica critica la decisione di scegliere tramite concorso pubblico il prossimo vice comandante della Polizia Locale, escludendo di fatto il personale interno: «Casciotti ha dimostrato irriconoscenza». Critiche anche al Comandante Daniela D’Ambrosio.

TERAMO – «La procedura che è stata scelta, la mobilità volontaria fra Enti, esclude a priori la possibilità di partecipare alla selezione a personale interno al Comando in possesso di titoli, capacità, professionalità e cosa ancora più importante, esperienza acquisita sul campo». Siamo Alba critica la procedura scelta dall’Amministrazione per assegnare il posto da vice comandante della Polizia Locale di Alba Adriatica, che sarà assegnato tramite concorso pubblico.

Secondo i rappresentanti della lista, sarebbe stato più opportuno premiare l’esperienza e la competenza degli attuali membri del corpo, scegliendo tra loro il nuove vice Comandante. «Non stupisce che la Sindaca Casciotti ed il suo esecutivo facciano scelte discutibili sul personale, a volte anche ‘ad personam’, ma ciò che lascia più basiti è il silenzio assordante del Comandante della Polizia Locale che, condividendo tale scelta, decreta in prima persona l’assenza di personale all’interno del Corpo, formato e idoneo a ricoprire tale ruolo. E siccome sappiamo bene che non è così, resta incomprensibile come il Comandante della Polizia Locale Daniela D’Ambrosio possa tacitamente accettare una scelta del genere. Rimane solo da pensare che Ella stessa ne sia la regista se non complice, ragion per cui la invitiamo a far sentire la propria voce prendendo le distanze da tale scelta, sarebbe anche ora una volta tanto, per difendere quel personale che nel corso degli anni ha dato lustro al Corpo di Polizia Locale di Alba Adriatica, dimostrando preparazione, coraggio ed attitudine in situazioni delicate, così da ottenere fiducia ed attestati di stima dalle altre Forze di Polizia e dagli Organi superiori».

«Considerato che per la copertura in organico di altre figure professionali è stata scelta la
procedura del concorso pubblico oppure in alternativa l’attingimento da graduatorie di altri
Enti – conclude la nota – la Sindaca Casciotti, l’Assessore al Personale Pulcini e la Comandante della Polizia Locale D’Ambrosio spieghino perché solo per il posto di Vice Comandante abbiano deciso di ricorrere all’unica procedura che non consente di poter concorrere al personale interno in possesso di requisiti, senza nemmeno considerare che addirittura alcuni di loro sono idonei in graduatorie per Comandante della Polizia Provinciale oppure di altri Comuni. L’amministrazione Casciotti scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma sceglie di percorrere solo quello a cui è abituata».


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Teramo

Rapina al patronato ad Alba Adriatica: ingresso forzato ed ufficio a soqquadro

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Ignoti sono penetrati all’interno del patronato Enasc, in centro ad Alba Adriatica, alla ricerca di denaro: nulla è stato portato via, ma la struttura ha riportato alcuni danni in seguito alla rapina.

TERAMO – Un paio di notti fa il patronato Enasc, in pieno centro ad Alba Adriatica, ha subito una rapina. Tutti i cassetti e tutti i mobili sono stati aperti e tutto all’interno è stato messo soqquadro, ma nulla manca all’appello.

Nemmeno i computer ed i dispositivi elettronici presenti negli uffici. Molto probabile dunque che chi ha agito fosse alla ricerca di denaro, che però non era custodito nel patronato.

Per entrare i rapinatori hanno scassinato l’ingresso. Hanno agito con destrezza e nessuno ha sentito o udito nulla. E’ stata una dipendente del patronato ad accorgersi della rapina, ieri mattina. Al suo arrivo ha trovato la saracinesca alzata e la porta aperta. Dentro il caos.

Il colpo non ha fruttato alcun tipo di bottino agli autori, mentre le vittime hanno subito alcuni danni.

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