Il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila ha reso noto il bilancio delle attività investigative svolte nel 2023: 6 denunce per furto, 21 persone indagate a vario titolo, 75 beni antiquariali archivistici e librari e 1681 reperti archeologici e paleontologici recuperati.
L’AQUILA – Ha solo tre anni, ma è cresciuto abbastanza in fretta il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila, che ha competenza su Abruzzo e Molise e che oggi ha reso noto il bilancio dell’attività svolta nel corso del 2023 a contrasto e repressione di fenomeni criminali quali scavi clandestini, furti di beni culturali e contraffazione di opere d’arte.
Le attività del TPC hanno potuto contare sull’ausilio di altri reparti dell’Arma, come il 5° e il 16° Nucleo Elicotteri di Pescara e Rieti, il Nucleo Subacquei di Pescara e sul lavoro in sinergia con il personale delle Soprintendenze, degli Archivi e delle Diocesi. In questo modo sono state monitorate 99 aree aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o monumentali, mentre i controlli in esercizi commerciali di settore come mercatini, esercizi antiquariali e fiere sono stati 54. 2 quelli museali.
Tra le attività più importanti del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di L’Aquila nel 2023, la restituzione di una campana in bronzo risalente al 1864 alla parrocchia di Santa Maria Assunta di Ripabottoni, rinvenuta da privati nell’abitazione di un congiunto defunto e restituita alla comunità, il sequestro del tomo del 1662 intitolato “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, sottratto in epoca imprecisata dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena, la restituzione del dipinto raffigurante l’immacolata concezione alla Parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano, risalente al XVIII secolo.
Nel corso di tre distinte perquisizioni sono stati recuperati un tabernacolo in pietra risalente al XVI-XVII sec., oggetto di furto all’interno del Monastero della Beata Antonia, sito a L’Aquila, 144 beni di natura archeologica, 12 documenti archivistici risalenti al 1600-1800 e 2 dipinti olio su tavola, risalenti al 1600 di provenienza delittuosa.
A Basciano, in collaborazione con alcuni residenti, sono state recuperate quattro iscrizioni su pietra risalenti all’età romana e provenienti originariamente dal locale sito archeologico Vicus di San Rustico. I reperti, grazie alla proficua sinergia fra le istituzioni, sono stati esposti da luglio a dicembre 2023 nel Palazzo Comunale di Basciano. Infine a Chieti, a seguito di un’attività di monitoraggio dei siti di e-commerce coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Chieti, sono state sequestrate varie monete di natura archeologica e nello specifico monete d’argento di epoca Repubblicana e di età imperiale, monete di epoca tardoantica e di esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centrale orientale (zecche di Ancona, Guardiagrele e Chieti).
Ieri pomeriggio, nel piazzale antistante la stazione dei treni di Giulianova, sotto agli occhi attoniti di numerosi testimoni due fratelli marocchini sono stati aggrediti da altri ragazzi di origine straniera.
TERAMO – Non si conosce il motivo per il quale sia scoppiata la rissa andata in scena alla stazione di Giulianova ieri pomeriggio, lunedì 16 settembre, intorno alle ore 16:00. Due fratelli marocchini di 20 e 24 anni sono rimasti feriti. Sono stati raggiunti da calci, pugni ed anche da un fendente. Uno di loro è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Mazzini di Teramo e si trova attualmente in prognosi riservata.
Diversi i testimoni che hanno assistito alla rissa nel piazzale della stazione di Giulianova. Secondo alcuni gli aggressori erano egiziani, secondo altri pachistani. All’arrivo degli agenti di Polizia Ferroviaria, intervenuti pochi minuti dopo lo scoppio del parapiglia, si è assistito ad un fuggi fuggi generale.
Sono in corso le indagini per risalire a tutti quelli che hanno preso parte alla zuffa, anche mediante l’acquisizione delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza installate in zona.
Terminata la raccolta, le firme per chiedere il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata raccolte dal Comitato territoriale Martinsicuro saranno presentate al Comune dopo le previste vidimazioni.
TERAMO – Si avvia a conclusione la raccolta delle firme su supporto cartaceo, promossa dal Comitato territoriale di Martinsicuro per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata.
Nei prossimi giorni infatti, i moduli contenenti le firme raccolte nei gazebo, allestiti grazie all’impegno dei volontari, saranno sottoposti alle previste vidimazioni, organizzati e consegnati al Comune di Martinsicuro. «Tengo anzitutto a ringraziare – dichiara il Coordinatore del comitato territoriale Giorgio Anedda – i Consiglieri Comunali Giuseppe Capriotti, Simona Lattanzi e Marta Viola che si sono alternati ai banchetti per presenziare e validare le firme, nonché tutti i volontari che hanno impiegato il loro tempo ad allestire la raccolta nelle piazze, per strada, nelle feste, nelle sedi di partiti, sindacati e associazioni».
Nel corso delle attività di raccolta delle firme, tante persone, anche non di centrosinistra, si sono avvicinate spontaneamente per capire la portata di questo provvedimento legislativo, sintomo di una sensibilità trasversale su questo tema che incide sulla vita quotidiana di tutti. Alla luce di ciò l’attività del Comitato non si esaurisce con la consegna formale delle firme raccolte, ma continuerà la sua attività di informazione e sensibilizzazione sugli effetti negativi che tale scellerato provvedimento legislativo arrecherà sull’accesso ai servizi, in particolar modo sulla qualità dell’assistenza sanitaria, dell’istruzione, sulla dignità del lavoro e sulle politiche ambientali. «Il comitato è e sarà – continua Anedda – uno spazio aperto a tutti, che organizzerà incontri tematici sugli impatti che tale provvedimento avrà nella vita dei cittadini».
Nei prossimi giorni saranno formalizzate ulteriori iniziative pubbliche di informazione, che saranno anche occasione di ascolto, dialogo e comprensione di cosa significhi per il nostro territorio vedere applicata l’autonomia differenziata, per evitare di assistere inermi al decadimento della nostra democrazia e all’idea malsana, di qualche forza politica di centrodestra, di un’Italia sempre più divisa e frammentata.
Al termine della serata, dopo aver chiuso il suo locale, una ristoratrice di Mosciano Sant’Angelo è stata rapinata da due uomini incappucciati che le hanno sottratto l’incasso di giornata.
TERAMO – Aveva chiuso il ristorante e si apprestava a tornare a casa dopo la serata di lavoro la ristoratrice di Mosciano Sant’Angelo rapinata lo scorso sabato sera 14 settembre. Il furto è avvenuto all’esterno del locale, quando la donna aveva ormai raggiunto la sua auto.
Una volta entrata, due persone incappucciate hanno aperto lo sportello del passeggero ed hanno messo le mani sulla borsetta della donna, che conteneva l’incasso di serata.
La ristoratrice ha anche provato a fermarli, aggrappandosi alle gambe di uno dei due: spintonata e sbattuta a terra, ha riportato lievi lesioni ad una mano. Poi i due si sono dileguati a piedi.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della stazione locale e quelli della Radiomobile di Giulianova, i quali, dopo aver tranquillizzato la signora, hanno subito avviato le indagini per risalire ai responsabili, alle quali si sono aggiunti i militari dell’Aliquota Operativa del Nord di Giulianova.