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Pescara

L’ombra della ‘ndrangheta sull’agguato di Pescara

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Dell’inchiesta che ha portato alla cattura del killer e del mandante dell’agguato nel bar di Pescara dello scorso 1 agosto, è stata informata anche la Dda, relativamente alle connessione tra la ‘ndrangheta e alcuni ambienti pescaresi.

PESCARA – Il procuratore capo Giuseppe Bellelli, ha illustrato in conferenza stampa i dettagli dell’indagine che hanno condotto all’arresto del killer e del mandante dell’omicidio e del tentato omicidio di Walter Albi e Luca Cavallito. Oltre ai dettagli relativi all’agguato, il procuratore ha reso noto che dell’inchiesta è stata informata anche la Dda, relativamente alle possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcuni ambienti di Pescara.

Ad ordinare l’esecuzione sarebbe stato Natale Ursino, originario di Locri, ma residente nel teramano, pregiudicato. Il sicario sarebbe stato Cosimo “Mimmo” Nobile, pescarese già noto alle forze dell’ordine. Il movente sarebbe stato un affare saltato: Albi, la persona rimasta uccisa, titolare di una patente nautica, sarebbe stato pagato per portare un “carico” in Sud America, ma non l’avrebbe fatto. Gli inquirenti presumono che il contenuto del carico trasportato fosse cocaina. Questo avrebbe fatto decretare la sentenza. Cavallito, la persona rimasta gravemente ferita, non sarebbe stata una vittima casuale, ma un bersaglio preciso dell’agguato: sarebbe stato lui ad introdurre Albi ad Ursino.

Quel giorno, l’1 agosto 2022, Cavallito e Albi sarebbero caduti in una trappola. Ai due Ursino avrebbe dato appuntamento nel bar in cui si è consumato l’agguato. Poco prima che il killer aprisse il fuoco, avrebbe perfino scritto ad uno delle due vittime che stava arrivando. Invece era lontano. Al suo posto si sarebbe presentato Nobile, che avrebbe sparato ad Albi e Cavallito.

Gli elementi che hanno permesso agli inquirenti di formulare queste ipotesi sono stati ricavati dalle analisi sui telefoni cellulari recuperati sulla scena, dai quali sono stati recuperati messaggi e note vocali utili non solo a ricostruire l’agguato, ma anche le cause che hanno portato ad esso, dal ritrovamento dello scooter e del casco utilizzati, dal rinvenimento dell’arma utilizzata, che è risultatati essere stata rubata ad una guardia giurata nel 2022 a Cepagatti, e dalle dichiarazioni rese da Cavallito.

Pescara

Merce contraffatta dalla Puglia all’Abruzzo: sequestrati 320 mila articoli

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Le fiamme gialle hanno stroncato un traffico di merce contraffatta che partiva dalla Puglia si riversava nei negozi d’Abruzzo: migliaia di prodotti non sicuri sequestrati a Bari e Pescara.

PESCARA – Migliaia di prodotti non in regola, soprattutto apparecchi elettrici, elettronici, accessori per la telefonia e cover, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a Bari e Pescara. 320 mila in tutto gli articoli sequestrati in negozi e nel magazzino da dove la merce proveniva. Le fiamme gialle infatti, hanno ricostruito la filiera della merce contraffatta che dalla Puglia arrivava in Abruzzo.

Il fornitore aveva la sua base a Bari. Qui gli investigatori sono arrivati in seguito ad alcuni controlli effettuati lo scorso mese nel capoluogo abruzzese. In alcuni negozi, gestiti sia da italiani che da stranieri, i finanzieri hanno trovato sugli scaffali e nelle vetrine gli articoli non conformi. 305 mila i prodotti sequestrati in questa prima fase, tra articoli di bigiotteria, cover e portachiavi contraffatti, per un valore di oltre 130 mila euro.

Approfondendo le indagini sulla documentazione contabile rinvenuta negli esercizi controllati, gli inquirenti sono arrivati nel capannone da dove partiva la merce. Qui è avvenuto il sequestro penale di altri 13.000 articoli tra prodotti elettrici ed elettronici e portachiavi contraffatti per un valore sul mercato di oltre 53.000 euro, oltre ad un sequestro amministrativo di altri 3.500 articoli elettrici ed elettronici per un valore di 6.800 euro. Il titolare è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari e segnalato alla Camera di Commercio di Bari.

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Pescara

Lite tra adolescenti a Pescara: minorenne accoltellato in pieno centro

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Un ragazzo minorenne di 15 anni, è stato accoltellato in pieno centro a Pescara, colpito da diversi fendenti. E’ grave, ma non in pericolo di vita. La Polizia cerca l’aggressore, presumibilmente un coetaneo. Tra i due sarebbe scoppiata una lite per motivi di gelosia.

PESCARA – Sanguinante, si è trascinato fino ad una farmacia chiedendo aiuto. Presentava ferite ad un braccio e all’addome, forse di più. Il titolare della farmacia ha chiamato il 118 e gli ha fornito i primi soccorsi. Ieri sera, martedì 1 ottobre, intorno alle 20:00 un ragazzo minorenne di 15 anni di origine straniera è stato accoltellato in pieno centro a Pescara, all’angolo tra via Firenze e via Trieste.

Dopo essere stato colpito, il giovane si è recato in farmacia ed ha chiesto aiuto, visibilmente. La Polizia è subito intervenuta sul posto ed ha avvito le ricerche dell’aggressore. Il minorenne non è in pericolo di vita, ma ha riportato ferite serie ed ora si trova ricoverato in ospedale.

Il sospettato sarebbe un coetaneo della vittima. La lite tra i due, scaturita per motivi di gelosia, è avvenuta poco distante, di fronte a un bar. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze e la Scientifica ha effettuato i rilievi del caso. Verranno ora esaminate le immagini riprese dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza installati in zona, al fine di risalire al responsabile.

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Chieti

Incendi a Scerne di Pineto e Chieti Scalo, via libera a scuole e attività produttive dopo le analisi dell’Arta

La Kemipol: «ripartiremo il prima possibile. Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato».

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Le analisi dell’ARTA hanno rilevato la presenza di sostanze potenzialmente pericolose solo nelle aree immediatamente circostanti la Kemipol. I valori nell’area metropolitana di Chieti-Pescara non hanno superato i limiti. Riaprono scuole ed attività produttive.

PESCARA – Le aziende riprendono le attività e gli studenti tornano in classe a Scerne di Pineto, Chieti e negli altri comuni interessati dai fumi provenienti dagli incendi della Kemipol e della MagMa: i timori relativi alla nube tossica si stanno dissipando in seguito ai risultati delle analisi effettuate da ARTA, l’Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale.

La rete di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area metropolitana di Chieti-Pescara non ha registrato superamenti dei valori limite. L’agenzia ha comunicato che le prime analisi, effettuate a poche ore dall’incidente alla Kemipol, hanno rivelato «concentrazioni significative di sostanze chimiche organiche potenzialmente dannose per la salute umana, limitate però all’area immediatamente circostante il capannone incendiato. Già a un chilometro di distanza dal rogo, la situazione appare meno critica, con livelli di contaminazione decisamente inferiori».

A Scerne di Pineto, l’incendio è stato domato, ma i Vigili del Fuoco e il personale di Kemipol e del Gruppo Innocenti sono ancora impegnati nella messa in sicurezza dell’area. L’azienda, che l’anno prossimo celebrerà il suo cinquantesimo anniversario, ha espresso il desiderio di riprendere le operazioni nel più breve tempo possibile. «Nonostante i nostri sforzi per contenere le fiamme e limitarne gli effetti, siamo stati costretti a evacuare l’azienda in attesa dell’intervento immediato delle forze dell’ordine», si legge in una nota.

«Fortunatamente, nessuno dei nostri collaboratori ha riportato ferite. Desideriamo ringraziare tutti coloro che ci hanno supportato in questi momenti difficili, in particolare i Vigili del Fuoco di Teramo, L’Aquila, Roseto, Pescara, Chieti e Avezzano, i Carabinieri di Pineto e Atri, la Polizia Stradale di Pineto, il Sindaco di Pineto, i tecnici comunali e la Polizia Municipale. Siamo grati per il loro intervento, che ci dà sicurezza per una pronta ripartenza. Un ringraziamento speciale va anche ai nostri competitor, che ci hanno offerto aiuto mettendo a disposizione i loro impianti per evadere gli ordini. In un mercato competitivo come il nostro, questo gesto è un grande esempio di fair play. Un ulteriore ringraziamento va ai nostri clienti per il loro supporto e comprensione».

Le analisi e i monitoraggi di ARTA dunque, non hanno rivelato situazioni di particolare criticità dopo gli incendi verificatisi a Scerne di Pineto e Chieti Scalo. In Abruzzo, sono installate 16 stazioni fisse di monitoraggio dell’aria, i cui dati, validati dagli operatori dell’agenzia, sono consultabili sul sito dedicato.

Anche se scuole e attività produttive oggi hanno ripreso il loro regolare corso, i divieti legati alla raccolta e al consumo di prodotti ortofrutticoli e foraggio per animali, all’utilizzo delle acque dei laghi ad uso irriguo e al pascolo e razzolamento degli animali restano in vigore fino a domani.

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