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Pescara

Giorgia Meloni riceve i familiari delle vittime di Rigopiano

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giorgia meloni incontra con marsilio i parenti delle vittime di rigopiano

Marsilio: «Tragedia unica nel suo genere. Ci impegneremo affinché il processo d’appello avvenga nel più breve tempo possibile. Momenti molto toccanti. La premier era molto commossa, dimostrando la sua tipica umanità». Ieri a Roma la presidente del Consiglio Gorgia Meloni ha ricevuto i parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano, che chiedono verità e giustizia.

ROMA – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto ieri a Palazzo Chigi una delegazione di sopravvissuti e parenti delle vittime della tragedia di Rigopiano che, specie all’indomani della sentenza di primo grado, continuano a chiedere verità e giustizia. Ad accompagnare la delegazione dalla premier, il Presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio.

«E’ stato un incontro cordiale e molto toccante. La tragedia di Rigopiano è stata unica nel suo genere – commenta con voce contrita al termine dell’incontro il presidente abruzzese – C’è grande amarezza e preoccupazione per il fatto che ci sono voluti sei anni per arrivare al primo grado di giudizio, nonostante il rito abbreviato. Noi ci impegneremo per fare in modo che il processo d’appello avvenga nei più brevi tempi possibile, per arrivare alla verità in tempi utili affinché si possa parlare di giustizia».

Quando gli hanno chiesto lo stato d’animo della presidente del Consiglio, Marsilio ha chiosato: «Giorgia Meloni era molto commossa dimostrando la sua tipica umanità anche in questa occasione».

Lo scorso 23 febbraio si è chiuso il processo di primo grado, che ha lasciato insoddisfatti molte parti civili. L’iter processuale, che vedeva 30 imputati, si è concluso con 25 assoluzioni. Alla lettura della sentenza, che escluse la prevedibilità dell’evento e il reato di disastro colposo, in aula si è scatenato il finimondo, con le vive proteste dei parenti delle vittime.

M'Art

Un cortometraggio made in Abruzzo alla conquista di un festival londinese

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avio cortometraggio abruzzese a lift-off festival londra
Foto di Renato Barattucci.

“Avio – Assenza di vita nell’Intero Organismo”, cortometraggio realizzato in Abruzzo dal regista Mattia Peone, abruzzese al pari del cast e della troupe, è stato selezionato al Lift-Off di Londra, dove gareggerà come miglio corto.

PESCARA – Dopo aver riscosso successo in diversi festival di tutto il mondo ed aver ricevuto premi della critica, per il montaggio e come miglior film muto, “Avio – Assenza di vita nell’Intero Organismo”, cortometraggio realizzato interamente in Abruzzo, gareggerà come miglior cortometraggio al Lift-Off di Londra.

Il corto è firmato dal regista abruzzese Mattia Paone, che ne ha curato anche la sceneggiatura. Pure il cast e la troupe provengono dall’Abruzzo: Alessandro De Gregoriis (Direttore della fotografia), Silvio Scarapazzi (autore della colonna sonora), Ganluigi Antonelli (editing, mixing e mastering), Andrea Paone (attore) e Giorgia Starinieri (attrice).

“Assenza di Vita nell’Intero Organismo” è un film stimolante che esplora le potenziali conseguenze delle azioni dell’umanità. Il film è ambientato in un futuro possibile dove l’umanità ha perso la vista per sua stessa colpa.

Mattia Paone è un regista nato in Abruzzo e vive a Pescara. Crede fermamente nella possibilità di raccontare delle storie nel suo territorio e così ha girato AVIO interamente in Abruzzo, comprese le scene nelle grotte.

Il film fa parte del Lift-Off’s Filmmaker Sessions Online Film Festival, un evento pubblico disponibile tramite la piattaforma Vimeo che mette in mostra il talento dei veri registi indipendenti. Questa è una grande opportunità per gli spettatori di guardare il film comodamente da casa.

Il festival si aprirà il 29 maggio e sarà proiettato per due settimane. Per acquistare i biglietti e guardare il film, gli spettatori possono visitare https://vimeo.com/ondemand/liftoffmay23p1 . Chi guarderà AVIO su Vimeo potrà votarlo per permettergli di accedere alla sessione successiva in cui verrà votato dalla giuria.

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Pescara

Stende il fratello con una testata e rapina il commesso del suo negozio a Cepagatti

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cc 112 carabinieri posto di blocco

Disordini a Cepagatti nella serata di ieri, dove un uomo è entrato nel locale del fratello e lo ha colpito con una testata. Un dipendente ha filmato la scena e lui gli ha rubato il telefonino.

PESCARA – Stava per abbassare la serranda della sua attività, a Cepagatti, quando un ultimo avventore è entrato, ma non si trattava di un cliente interessato ad un acquisto dell’ultimo minuto: era suo fratello, 38enne già noto alle forze dell’ordine, che l’ha colpito al volto con una testata. I motivi dell’aggressione sono al momento sconosciuti.

In seguito al colpo, il commerciante è caduto a terra privo di sensi. Un commesso dell’esercizio, resosi conto di quanto stava accadendo, ha tirato fuori il proprio smartphone ed ha filmato la scena. Per tutta risposta l’aggressore lo ha minacciato, gli ha strappato il telefono dalle mani e si è allontanato.

I Carabinieri lo hanno rintracciato poco dopo recuperando il telefonino, che è stato restituito al proprietario. L’uomo che ha steso con una testata il fratello a Cepagatti invece è stato denunciato per lesione aggravata e rapina impropria

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Pescara

Detenuto morto suicida, scoppia la rivolta nel carcere di Pescara

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Quando si è sparsa la voce che un detenuto è morto suicida, è scattata la protesta delle altre persone rinchiuse nel carcere di Pescara, che hanno rifiutato di rientrare in cella ed hanno creato disordini. Poliziotti e Carabinieri all’esterno del carcere per il pericolo di rivolta.

PESCARA – Un uomo di 41 anni originario di Avezzano, detenuto nel carcere di Pescara, è morto suicida . Ha eluso la sorveglianza e si è impiccato. Immediatamente il personale di Polizia Penitenziaria ha lanciato l’allarme, ma il tempestivo intervento del 118 si è rilevato inutile ed personale sanitario non è stato in grado di rianimarlo.

Quando la notizia si è sparsa è scoppiata la protesta degli altri detenuti, che hanno rifiutato di rientrare in cella ed hanno seminato il caos all’interno del carcere. A causa del pericolo rivolta, all’esterno del carcere sono intervenute anche pattuglie di Carabinieri e Polizia, per presidiare la zona e monitorare la situazione.

Ne dà notizia il sindaco di Polizia Penitenziaria FP CGIL. Il Coordinatore regionale per l’Abruzzo Gino Ciampa afferma: «E’ un clima decisamente teso quello che stiamo vivendo nel carcere di Pescara negli ultimi giorni. Già ieri c’è stato un tentativo di suicidio con un detenuto che si è dato fuoco e ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale. I Poliziotti penitenziari sono stremati. Manca più del 30% delle 170 unità di Polizia Penitenziaria previste con un sovraffollamento di detenuti del 131%».

Mirko Manna, coordinatore Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria commenta: «Solo il senso del dovere della Polizia Penitenziaria permette di tenere ancora in piedi il sistema penitenziario. Le aggressioni contro i poliziotti e gli atti di autolesionismo dei detenuti, stavolta purtroppo portato al gesto estremo nel carcere di Pescara, rendono le condizioni di lavoro all’interno degli istituti penitenziari, davvero difficili. Nei prossimi giorni solleciteremo anche il Governo durante gli incontri istituzionali già previsti, per cercare di individuare interventi immediati».

Resta dunque critica la situazione nel carcere di Pescara, dove negli ultimi due giorni un detenuto è morto suicida ed un altro ha tentato di fare lo stesso, senza riuscirci. Le persone carcerate lamentano condizioni insopportabili, mentre il Personale di Polizia Penitenziaria lamenta condizioni di lavoro insostenibili e personale numericamente inadeguato per gestire senza incidenti la struttura.

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