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Chieti

Cna: «in Abruzzo fisco più leggero per le imprese a Teramo»

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cna tasse per imprese in abruzzo più leggere a teramo

Cna ha diffuso i dati di uno studio sull’impatto di tasse e balzelli sul reddito, dal titolo “Comune che vai, Fisco che Trovi”, dal quale emerge che in Abruzzo la situazione più favorevole alle imprese è quella di Teramo.

PESCARA – Centonovantadue giornate passate a lavorare per pagare tasse, tributi e balzelli vari, centosettantatre per la propria famiglia. E’ la sorte delle piccole imprese di Chieti e L’Aquila, così come la fotografa il rapporto dell’Osservatorio nazionale della CNA sulla tassazione applicata nel 2022 alle piccole imprese dal titolo “Comune che vai fisco che trovi”, che invece “incorona” Teramo come città un po’ meno tirannica quanto a pressione fiscale sulle piccole imprese. 

Presentato ieri a Roma alla presenza di numerose autorità istituzionali (ospiti del presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, c’erano il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo; i senatori Massimo Garavaglia, Antonio Misiani, Mario Turco) il rapporto delinea due classifiche, riferite a tutti i 114 capoluoghi di provincia d’Italia, che stabiliscono quale sia il cosiddetto “tax free day”, ossia il numero di giorni necessari a pagare il fisco, per poter fissare sul calendario la data in cui finalmente i profitti finiscono nelle proprie tasche; e quale sia invece, come causa di tutto questo, il “total tax rate”, ovvero l’ammontare complessivo sul reddito prodotto dai vari prelievi, un dato che in Italia si attesta mediamente al 52,7%

Singolare il caso di Chieti, i cui dati – che pure sono i peggiori tra i quattro capoluoghi – coincidono però perfettamente con la media Italia: e questo sia quanto al giorno della “liberazione” dalle tasse, fissato al 10 luglio; sia per quel che riguarda la pressione complessiva, pari al 52,7%. Con L’Aquila al 52,6% di pressione complessiva e “tax free day” che scatta il 10 luglio, resta da dire di Pescara e Teramo: qui alle piccole imprese, dal punto di vista del fisco, va un po’ meglio delle altre due città, visto che nel capoluogo adriatico il rapporto tra giorni trascorsi a lavorare per pagare i vari tributi e quello dedicato a produrre reddito per la famiglia è fissato a 188 e 177 (con tax free day che scatta il 6 luglio e pressione complessiva pari al 51,5%). Mentre a Teramo, miglior risultato in assoluto tra i quattro capoluoghi, il rapporto è di 187 a 178 giorni, con data di affrancamento dai balzelli vari che scende all’1 luglio, e una pressione che si attesta al 51,1%. Dati, questi, che nella graduatoria generale sui 114 centri analizzati, pongono Teramo alla 19esima piazza, seguita da Pescara (29esima), L’Aquila (64esima) e Chieti (68esima). 

Ovviamente, per avere un quadro omogeneo, lo studio della CNA ha preso in considerazione un modello medio identico di impresa su cui fare i conteggi: ricavi da 431mila euro; costo del personale (4 operai e un impiegato) di 165mila euro; costo del venduto di 160mila euro; altri costi ed ammortamenti per 56mila euro; reddito d’impresa di 50mila euro; laboratorio artigiano da 350 metri quadri e un valore commerciale di 250mila.

Claudio Carpentieri

Un modello medio, cui segue il complesso ginepraio di tasse e balzelli vari: un puzzle complesso di sigle che tolgono il sonno alle imprese, e in cui ci aiuta a districarsi Claudio Carpentieri, responsabile del Centro studi nazionale CNA che ha redatto lo studio: «La modifica della struttura delle entrate locali, dovuta all’attuazione di una parte della legge delega per il federalismo fiscale nel 2011, nel tempo, ha modificato la composizione del “Total Tax Rate” tra imposizione erariale, ovvero Irpef e Ivs e tassazione locale che, per la maggior parte, è composta da tributi che prescindono dalla realizzazione del reddito. Mi riferisco all’Irap anche se ora solo in piccola parte e solo fino all’anno d’imposta 2021, all’Imu, alla Tasi (solo per l’anno 2019, dal 2020 il tributo è stato accorpato nell’Imu) ed alla tassazione sui rifiuti solidi urbani, la Tari. Peraltro, questi tributi influenzano anche la tassazione erariale, dal momento che possono essere dedotti dal reddito d’impresa oggetto della tassazione erariale, Irpef ovvero dell’Ivs, i contributi previdenziali della gestione artigiani e commercianti». Per la cronaca, a guidare in Italia la classifica dei comuni più virtuosi in fatto di carico fiscale per le imprese è Bolzano: qui il tax free day scatta il 18 giugno, ovvero tre settimane prima di quanto accada a Teramo. Seguono Trento, Gorizia, Udine, Cuneo, Iglesias, Belluno, Sondrio Arezzo e Vicenza. Mentre, rovesciando la classifica, i dieci centri con la mano più pesante verso le tasche delle imprese sono Agrigento, Vercelli, Biella, Salerno, Livorno, Isernia, Cosenza, Taranto, Catania e Bologna. 

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Fumogeni e petardi: 5 Daspo ai tifosi a Teramo, 7 a Chieti

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Destinatari del provvedimento 5 tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis” di Teramo e 7 tifosi aquilani che hanno assitto invece al match Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

TERAMO – Sono 12 in tutto i Daspo emessi dai questori di Teramo e Chieti nei giorni scorsi a causa del lancio di fumogeni e petardi in direzione del campo durante partite di calcio: 5 nei confronti di tifosi tarantini che hanno seguito il match Monterosi Tuscia – Taranto, disputato a settembre allo stadio “Bonolis”, 7 a tifosi aquilani che a luglio hanno seguito Chieti F.C 1922- L’Aquila 1927.

Nel primo caso, hanno acceso una torce e fumogeni creando pericolo per la sicurezza pubblica e i Daspo emessi nei confronti dei 5 vanno da uno a cinque anni. Uno di essi è stato sottoposto anche alla misura dell’obbligo di comparizione  presso un Ufficio di Polizia in concomitanza con le gare del Taranto.

A Chieti invece, fumogeni e petardi sono stai lanciati in direzione del campo, creando anche danni alla pista di atletica che circonda il terreno di gioco. Sei dei provvedimenti emanati hanno la durata di un anno, uno invece di cinque. Quest’ultimo dovrà comparire alle forze dell’ordine ogni volta che L’Aquila è impegnata in una partita, amichevoli comprese.

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Sbarcati ad Ortona i 128 migranti a bordo della Ocean Viking

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Foto tratte dall'account X di Sos Mediterranee

Lo sbarco è avvenuto nella notte, dopo tre giorni di navigazione. A bordo uomini, donne e bambini salvati in mare in tre diversi recuperi avvenuti al largo della Libia.

CHIETI – La nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranee ha attraccato nella notte al porto di Ortona, dove sono sbarcati i 128 migranti recuperati in tre diverse operazioni di salvataggio avvenuti nel weekend.

Tutti i soccorsi sono avvenuti al largo della Libia. Nel pomeriggio di sabato sono stati caricati a bordo della nave 61 persone, mentre nella notte sono state recuperati prima 33 migranti, tutti esenza giubbotto salvagente, e poi altri 34. Gli operatori della Ong parlano di evidenti bruciature sui loro corpi e sintomi da intossicazione. Uno è collassato subito dopo l’arrivo dei soccorsi in mare.

E inevitabilmente si riaprono le polemiche relative all’assegnazione del porto sicuro. Ortona dista tre giorni di navigazione dai punti in cui i migranti sono stati fatti salire a bordo della Ocean Viking.

Non è la prima volta che Ortona ospita uno sbarco di migranti, ma è la prima volta che vede la Ocean Viking. In passato invece la nave ha dovuto fare rotta verso le Marche.

Un’ottantina dei migranti sbarcati ieri notte dovrebbe rimanere in Regione, mentre gli altri verranno distribuiti in altre regioni. La Ocean Viking potrebbe subire il fermo amministrativo in base al decreto Piantedosi.

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Distrutti dalla GdF 930 candelotti esplosivi trovati in una casa a Ortona

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candelotti esplosivi ortona

Il materiale esplodente è stato trovato presso l’abitazione di un cinquantatrenne ortonese l’estate scorsa. Il peso complessivo dei candelotti esplosivi trovati ad Ortona supera i 60 chili.

CHIETI – I candelotti esplosivi che la Guardia di Finanza ha sequestrato oggi, sono stati trovati in estate ad Ortona nel corso della perquisizione presso l’abitazione di un cinquantatrenne. In casa aveva anche un fucile da caccia e diverse cartucce calibro 12.

I finanzieri hanno proceduto al sequestro di quanto reperito e al deferimento del proprietario dell’edificio alla Procura della Repubblica di Chieti per i reati di detenzione abusiva di armi, detenzione e commercio abusivo di sostanze deflagranti.

Mentre il RaCIS dei Carabinieri sta effettuando le analisi per accertare la natura chimica dei composti dinamitardi e il loro eventuale utilizzo in colpi precedenti, procedono le indagini per capire quali fossro scopo e provenienza degli esplosivi.

Intanto, i finanzieri locali, una squadra artificieri ed antisabotaggio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Chieti, una unità dei Vigili del Fuoco e il personale del 118 hanno attuato, in totale sicurezza, le operazioni di brillamento dei candelotti esplosivi artigianali trovati ad Ortona.

candelotti esplosivi artigianali ortona

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