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M'Art

Inaugura ad Alba Adriatica la mostra “Ballate da Rio Moro” con le poesie e le opere del Maestro Duccio Di Monte

«Duccio Di Monte è stato per il suo territorio uno dei portabandiera della ricerca artistica e poetica».

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mostra duccio di monte presentazione libro ballate da rio moro

Dal 15 aprile al 15 giugno resterà in allestimento la mostra “Ballate da Rio Moro” con le poesie e le opere del Maestro Duccio Di Monte. Nella giornata inaugurale verrà presentato anche il libro che dà il titolo alla mostra.

TERAMO – Inaugura il prossimo 15 aprile, e resterà in allestimento fino al 15 giugno, la mostra “Ballate da Rio Moro”, con le opere e le poesie del Maestro albense Duccio Di Monte. La mostra personale, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Alba Adriatica e dell’Associazione Ars Nova, resterà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, presso Villa Flaiani, al civico 32 di via Roma ad Alba Adriatica. L’ingresso è libero. All’inaugurazione, che si terrà alle 16:30, verrà anche presentato l’omonimo libro del Maestro. La presentazione critica è affidata a Giuseppe Bacci, mentre i curatori della mostra sono Andrea Di Monte e Sandria Di Monte. L’evento sarà allietato dalla lettura delle poesie intervallate da brani musicali proposti dai maestri Massimo Fava e Stefano Befacchia. Modera il giornalista Alex De Palo.

“Ballate da Rio Moro” presenta un nutrito corpo di opere, pittoriche e grafiche eseguite con tecniche di alta ricerca, frutto di oltre sessant’anni di attività del Maestro. Afferma il critico d’arte Giuseppe Bacci: «Duccio Di Monte è stato per il suo territorio uno dei portabandiera della ricerca artistica e poetica, come risulta eloquentemente dalla sua produzione artistica. Egli è stato sempre presente apportando contributi in esposizioni, convegni, simposi e, nei
consensi artistici abruzzesi. Piacevolmente nostalgico e sapiente, così si presenta questo volume, che verrà ulteriormente arricchito nelle varie presentazioni del libro con la promozione di incontri d’esperienza e libere testimonianze: ricordi, poesie, prosa, annotazioni, sui fatti che caratterizzarono un particolare momento del tempo passato. Incontri che si terranno in svariati luoghi, ma principalmente laddove, il sentimento si accende di amore, nella propria città di Alba adriatica, con il contributo di personaggi del territorio abruzzese, attenti studiosi della fenomenologia artistica contemporanea e amici di lungo corso che, con qualità di giudizio e di equilibrio, possono offrire alle generazioni future stimoli e contenuti nel presente, affinché essi possano cooperare a costruire un mondo migliore».

E ancora: «il verseggiare di Duccio Di Monte, in questa raccolta poetica, è un dolce
navigare nel mare dei suoi ricordi che non ha la pretesa di biografarci la sua vita, bensì di orientarci sul suo tempo trascorso configurando il suo pensiero tra spirito apollineo e dionisiaco. Egli ci racconta con colori forti e composizioni vibranti l’affascinante ispirazione artistica, l’inventiva e l’introspettiva che è in lui. Il suo manifesto pittorico dichiara l’urgenza del recupero di identità, la grandezza delle cose semplici, la sublimità della natura umana, l’anelito al trascendente, infondendo bellezza negli abiti virtuosi del vissuto quotidiano e li manifesta in opere che assumono il valore edificante della vita ordinaria. Attraverso le forme splendide dell’arte ha riscattato, fino ad esorcizzare, l’esistenza quotidiana nelle sue sofferenze e nelle sue gioie. Tutte le sue opere, disegni, pitture e poesie, confluiscono a comporre un momento di storia del suo percorso di vita e d’arte dove il tempo viene considerato come una sorta di schema entro il quale collocano i fatti che si succedono, per cui il concetto di “tempo” si accompagna al concetto di “spazio” e si raffigura come un continuo, omogeneo e ritmico cambiamento lineare (e dunque misurabile) attraverso il quale il presente diviene passato».

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“Book in Showroom”: successo per la prima edizione

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prima edizione book in showroom martinsicuro

Successo per la prima edizione della rassegna letteraria Book in Showroom, organizzata dalla T&T di Martinsicuro in collaborazione con l’associazione culturale Martinbook, che è andata in scena venerdì all’interno dello showroom di via dei Castani.

TERAMO – L’autore Luca Servato ha presentato il suo libro “Green Economy – Responsabilità sociale” alla prima edizione di Book in Showroom. Un incontro molto partecipato che ha suscitato grande interesse da parte del pubblico presente e che ha dato il via ad un interessante dibattito sul tema con l’autore e il moderatore, dottor Alduino Tommolini.

Tommolini ha commentato così l’evento: «Una stupenda serata nell’ambito della quale si è constatato che fare impresa significa innanzitutto avere una grande responsabilità sociale.
Una responsabilità verso gli unici veri elementi che stanno alla base delle aziende: le persone che ci lavorano dentro e quelle che compongono la collettività all’interno della quale le aziende vivono.

Abbiamo analizzato unitamente alle numerose persone intervenute e all’autore del libro, dott. Luca Servato, attraverso un appassionato e partecipato dibattito che difficilmente capita di vedere nel corso della presentazione di un libro, il modello della green economy, scoprendo insieme che può esistere concretamente una nuova via di essere impresa guardando non solo al benessere momentaneo, ma anche a quello delle future generazioni.

Siamo partiti chiedendoci se fare impresa in modo green costasse veramente di più e alla fine abbiamo convenuto sul fatto che essere green è una scelta collettiva (di istituzioni, cittadini e aziende) attraverso la quale creare un futuro sostenibile e benessere per l’intero pianeta e che in tale ottica questo modello economico costa probabilmente molto meno».

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Abruzzo

Raccolta fondi per la Tenda Yurta: la petizione dell’Accademia Teatrale Arotron

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tenda yurta accademia arotron

L’accademia teatrale Arotron, a Pianella dal 2014, è uno dei poli culturali più interessanti d’Abruzzo.

PESCARA – Fondata dal noto attore e doppiatore Franco Mannella, l’accademia Arotron nel corso degli anni ha educato all’arte teatrale centinaia di giovani abruzzesi, regalando inoltre al territorio spettacoli ed eventi culturali di prestigio.

Il forte vento degli scorsi giorni ha danneggiato uno dei luoghi simbolo di Arotron, la Tenda Yurta nella quale avevano luoghi alcuni dei più suggestivi spettacoli all’aperto dell’Accademia.

Sui social è prontamente partita una raccolta fondi, che ha già raggiunto la metà dell’obiettivo finale, per consentire alla grande tenda di essere ristrutturata.

Di seguito l’appello lanciato dalla pagina Facebook “Formazione Teatrale Arotron/Compagnia dell’Aratro: «Il forte vento dello scorso fine settimana ha gravemente danneggiato la nostra Tenda Yurta. La Tenda Yurta è un luogo magico, che ha ospitato innumerevoli volte l’atmosfera intima e atavica del racconto e che ha fatto da sfondo alla nascita di spettacoli e progetti. Ora la TENDA YURTA È IN PERICOLO e necessita di una ristrutturazione importante e urgente. Se hai amato ascoltare i racconti della Tenda Yurta, se hai ammirato il suggestivo profilo della tenda sul fianco della collina nelle Terre di Arotron, se sostieni Arotron e le nostre iniziative per la cultura sul territorio, o se vorrai aver e la possibilità di fare queste esperienze in futuro, AIUTACI!
Fai una DONAZIONE per aiutarci a sostenere le spese di ristrutturazione della Tenda Yurta a questo link: https://gofund.me/74c78481
GRAZIE A TE, potremo tornare ad offrire esperienze preziose nel nostro piccolo rifugio nelle praterie del quotidiano. Info al 3455411135».

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Ascoli Piceno

A Jesi la prima mondiale dell’opera “De bello gallico” di Nicola Campogrande

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opera de bello gallico jesi 2

La 56esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi vede il debutto dell’opera tratta dai Commentarii di Caio Giulio Cesare, su libretto di Piero Bodrato, domani sera alle 20:30.

ANCONA – Si terrà al Teatro Pergolesi di Jesi la prima mondiale dell’opera lirica “De bello gallico” di Nicola Campogrande per la 56^ Stagione Lirica di Tradizione. L’opera, tratta dai Commentarii di Caio Giulio Cesare su libretto di Piero Bodrato, vede la direzione d’orchestra di Giulio Prandi e la regia di Tommaso Franchin. Debutta domani, venerdì 24 novembre, alle ore 20:30, mentre la replica sarà domenica 26 novembre alle ore 16.

Il Teatro Pergolesi di Jesi, sede dal 1798 di attività lirica ininterrotta, e dal 1968 tra i 29 Teatri di Tradizione italiani, attende con ansia la prima mondiale dell’opera contemporanea “De bello gallico” con musica di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato dai Commentarii omonimi di Caio Giulio Cesare.

La direzione è affidata al maestro Giulio Prandi, tra i più stimati interpreti in festival e teatri internazionali, particolarmente attivo in ambito barocco. Suona il Time Machine Ensemble, canta il Coro Universitario del Collegio Ghislieri, maestro del coro Luca Colombo. La regia è di Tommaso Franchin, già regista a Martinafranca di Opera Italiana di Campogrande/Bodrato. Le luci sono di Marco Scattolini.

opera de bello gallico jesi

Scene e costumi sono affidate a Daniel Mall e Gabriele Adamo, i due studenti che hanno ottenuto una scrittura artistica in questa produzione in quanto vincitori della III edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia e Carrara. Il concorso è una nuova modalità per valorizzare giovani creativi che possono vedere realizzato il proprio progetto.

Protagonista nel ruolo di Cesare è il baritono Giacomo Medici (Cesare), reduce da una felice tournée in Corea del Sud nel ruolo di Rigoletto e in Giappone come Alfio in Cavalleria Rusticana. Completano il cast due talenti dalla promettente carriera: il tenore Oronzo D’Urso, che canta nel doppio ruolo di Aulo Irzio/Vercingetorige, ed il soprano ucraino Nikoletta Hertsak nel ruolo della Figura Allegorica.

De bello gallico è un’opera che, attraverso la figura e le imprese di Giulio Cesare, affronta con tono leggero i meccanismi del potere, dell’autocelebrazione, della seduzione delle masse, della guerra. Tutti temi drammaticamente molto attuali. Il libretto è liberamente derivato dai Commentarii de bello gallico, uno dei libri più famosi di tutta l’antichità, dedicato alla cronaca della lunga serie di campagne militari che, tra il 58 ed il 49 a.C., portarono il console Gaio Giulio Cesare a conquistare la Gallia Transalpina. «È l’opera che celebra l’impresa del condottiero, nel linguaggio scarno del resoconto militare, ma è anche il testo che fonda la grandezza del futuro dictator perpetuus di Roma, personaggio storico tra i più famosi di tutti i tempi e purtroppo modello di molti futuri dittatori che si sarebbero affacciati al palcoscenico della storia», spiega il librettista Piero Bodrato.

Firma la musica Nicola Campogrande, autore di un ricco catalogo orchestrale e da camera, e di numerosi lavori di teatro musicale tra cui #FolonOpera italianaLa notte di San Nicola, I due usignoliMacchinarioLegoAlianti. “Con i mezzi, i ritmi, il suono della contemporaneità, in ogni mia partitura cerco di non perdere mai di vista il piacere, sensoriale e intellettuale”, spiega il compositore. «In questo senso, il De bello gallico prosegue la tradizione dell’opera buffa italiana – seppur con qualche momento commovente o drammatico – con arie, cori, duetti, concertati che, con un linguaggio nuovo, si collegano a strutture codificate e riconoscibili dal pubblico. Le melodie sono chiare, memorizzabili. E la scrittura strumentale nasce in supporto alle voci, per mettere in evidenza la gioia di raccontare una storia attraverso il canto».

Nell’opera, Cesare incarna, alternandole, due figure. La prima è il Cesare della tradizione, il personaggio storico, l’uomo politico spregiudicato, che attraverso il racconto delle proprie imprese, sta costruendo la propria immagine. La seconda è invece quella dell’essere umano. Vanitoso, intelligente, abile manipolatore, spietato con i nemici quanto con gli stessi romani quando non gli siano alleati e fedeli, impegnatissimo in alleanze e intrighi, impassibile ma nevrotico e vittima di feroci mal di testa.

Intorno al protagonista del De Bello si muove il coro maschile, che rappresenta di volta in volta due gruppi umani: le moltitudini dei suoi legionari (rappresentati dall’amata Decima Legione), infaticabili combattenti, sorprendenti ingeneri, militari disciplinatissimi e micidiali; e le moltitudini dei popoli della Gallia, sconfitti, umiliati e cancellati da Cesare.

Con loro è presente in scena anche un soprano, una Figura Allegorica che rappresenta di volta in volta – e sorprendendo tutti – personaggi diversi: si presenta infatti, a seconda delle occasioni, come la Fortuna, la Gloria, Roma… E poi c’è un tenore: nel primo atto interpreta lo scrivano di Cesare, Aulo Irzio, che si occupa di stendere i Commentarii “De bello gallico”; nel secondo atto veste invece i panni di Vercingetorige, che prima è l’icona della resistenza gallica e poi diventa lo schiavo in catene presso la tenda di Cesare.

La Stagione Lirica di Tradizione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Marche; soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, partecipante aderente Comune di Monsano, partecipante sostenitore Camera di Commercio delle Marche, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat, sponsor P.S. Medical Center, sponsor tecnico Miriam Montemarani. Si ringraziano Bcc Ostra Vetere e tutti i Mecenati 2023 per il contributo erogato tramite Art Bonus.

Info e biglietti: Posto unico platea e palchi: 25 euro, ridotto 22 euro per under 18 e over 65. Loggione 10 euro. Biglietteria del Teatro Pergolesi – 0731 206888 – biglietteria@fpsjesi.comwww.fondazionepergolesispontini.com

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