Per giorni sono proseguite le ricerche della maestra di ballo di Lanciano, anche in mare. Sabato è ricomparsa in provincia di Caserta, sostenendo di essere stata rapita da due uomini che hanno tentato di ucciderla. In commissariato a Lanciano, ha raccontato la verità.
CHIETI – Dopo sette ore di fronte agli inquirenti, ha raccontato la verità. Non era stata rapita da due uomini incappucciati che avevano cercato di ucciderla. Era stata lei ad allontanarsi e a gettarsi in uno stagno, con l’intento di farla finita. Poi Milena Santirocco, la maestra di ballo lancianese della quale si erano perdute le tracce dalla scorsa domenica 28 aprile , è tornata sui suoi passi.
Sabato 4 maggio, intorno alle 22:30, si è presentata alla caffetteria Nacca di Castel Volturno, chiedendo di poter chiamare i famigliari. Era bagnata, sporca, con graffi e tagli sui polsi. Ai Carabinieri intervenuti poco dopo ha raccontato di essere stata rapita da due uomini incappucciati, che l’hanno legata e trascinata via. Dopo il tentato omicidio, fingendosi morta, sarebbe riuscita a mettersi in salvo. Non aveva però saputo immaginare i motivi alla base del rapimento.
La versione fornita da Milena Santirocco però non ha convinto gli inquirenti, che ieri l’hanno ascoltata a lungo in commissariato a Lanciano. Alla fine, ha cambiato versione ed ha raccontatao una storia completamente diversa: si è allontanata volontariamente, voleva farla finita. E’ stata lei stessa a gettarsi in acqua, ma non è riuscita a togliersi la vita ed ha inventato la storia del rapimento.
Per sei giorni, durante i quali il suo telefono è rimasto spento, sono proseguite le ricerche di diversi operatori delle forze dell’ordine in diverse regioni. Sono stati passati al setaccio Lanciano, Tornino di Sangro, dove è stata ritrovata la sua auto con una gomma forata, e Casalbordino. Le ricerche sono state effettuate anche in mare e lungo ampie porzioni del litorale abruzzese. La Procura di Vasto aveva aperto un procedimento contro ignoti per sequestro di persona. «Non si è allontanata volontariamente» aveva affermato il legale Antonio Cozza.
Eppure i dubbi degli inquirenti sono emersi abbastanza in fretta, anche prima della ricomparsa della maestra di danza e di fitness. Perché il profilo Facebook è stato cancellato? Perché il telefono risultava spento? Quale poteva essere il motivo di un rapimento? Come mai la sua auto era stata ritrovata a Torino di Sangro con un chiodo in una ruota? Domande alle quali ha alla fine risposto lei stessa, facendo luce sul suo allontanamento, durato sei giorni.