fbpx
Connect with us

Focus

La vita dopo la morte: cosa succede ? L'Esperienza di Marco di Martinsicuro.

C’è una vita dopo la morte ?Intervista a Marco tornato dopo la morte.Ora hai paura della morte?

Pubblicato

il

Quando uno muore cosa sente ? che sensazioni si provano ?  usciamo dal nostro corpo materiale ?

Una ricerca scientifica cerca di dare risposta a queste domande dopo aver ascoltato i racconti di persone che hanno vissuto una esperienza di premorte e che poi sono tornate in vita.

Lo studio condotto dall’ Università di Southapton prevedeva l’ascolto dei racconti di oltre duemila persone che hanno subito un arresto cardiaco in 15 ospedali del Regno unito, le analisi hanno rivelato l’esistenza di una “finestra di consapevolezza” di alcuni minuti dopo che il cuore ha smesso di pompare sangue.

Quasi il 45% dei sopravvissuti ad un arresto cardiaco, poi rianimati, descrive un qualche tipo di coscienza nel periodo di tempo in cui  erano clinicamente morti, prima che il loro cuore fosse rianimato.

C’è una vita dopo la morte ?

Molte sono le esperienze raccolte in questi anni in altrettanti libri che raccontano di persone clinicamente decedute che lasciano il loro corpo e di aver assistito alle manovre di rianimazione sul loro corpo da un angolo della stanza, o da un punto di vista sollevato rispetto al loro corpo.

Sappiamo che il cervello non può funzionare quando il cuore cessa di battere,  si disattiva immediatamente  20-30 secondi dopo che il cuore si e’ fermato..

Sam Parnia ricercatore di New York sostiene che nonostante non ci sia più battito cardiaco e il cuore sia “fermo” la consapevolezza cosciente continua per più di 3 minuti dopo l’arresto cardiaco , non si tratta di immaginazione o autosuggestione, prosegue Parnia, molte persone descrivono tutto quello che accade nella stanza: discorsi fatti tra operatori sanitari, bip di macchinari , tutte cose che succedono durante la completa incoscienza dei pazienti.

Dei 2060 casi di pazienti in arresto cardiaco resuscitati e studiati per questa ricerca, il 23% di loro sostiene di aver avuto una esperienza di qualche tipo di consapevolezza mentre venivano rianimati.

I racconti però non sono tutti uguali, alcuni pazienti infatti non ricordano dettagli specifici ma sembrano emergere dei temi comuni, uno su cinque dice di aver sentito un insolito  senso di pace e quasi un terzo ha avuto la sensazione che il tempo rallentasse o accellerasse, una luce intensa, un grande sole luminoso, una sensazione di annegamento.

Intervista a Marco tornato dopo la morte.

Marco è un giovane ragazzo  di 27 anni di Martinsicuro e come ogni ragazzo dopo una settimana lavorativa passata dentro ad una fabbrica a rifinire pezzi di carbonio per auto da corsa, decide in un  piovoso sabato sera di novembre di uscire con gli amici per divertirsi e passare una serata in allegria.

Ma purtroppo non sa che quel sabato sera segnerà per sempre la sua vita e la vita dei suoi amici.

Dopo essersi incontrati nella piazza del paese i 3 amici decidono di partire con la loro auto in direzione di una famosa discoteca del riminese: Marco e al lato del guidatore, ride e scherza con i due amici quando all’improvviso una gomma della loro auto urta un grosso pezzo di metallo perso da un autotreno lungo la carreggiata dell’autostrada.

Chi è alla guida sorpreso da questo enorme pezzo di ferro cerca di evitare in tutti i modi l’impatto, ma durante le manovre evasive perde il controllo dell’auto che sbandando urta il guard rail e “cappotta” piu’ volte.

-Ciao Marco come stai ?

Marco :  Ciao, adesso bene grazie.

-Ti va di raccontarci questa tue esperienza di premorte ?

Marco :  Beh non so se possa essere definita esperienza di premorte o meno, però di sicuro sapevo che ero molto vicino a passare oltre: oltre questa vita.

-Perché dici di essere stato molto sicuro di passare oltre?

Marco : In quel momento mi sono sentito trasportato, mi sono sentito sospeso tra due mondi. Infatti in quel momento stavo pensando che fosse arrivata la mia ora, però non ero preoccupato anzi, l’unica forte sensazione era quella che mi stavo staccando dai miei cari e mi preoccupavo perchè avevo paura di non vederli mai più e di non poter nemmeno dire ciao a mia madre e ai miei nipotini… però una parte di me si sentiva attratta da quello che c’era oltre.

Quindi hai sentito che la vita continua oltre la morte?

Marco: In un certo senso sì ho sentito che stavo andando da un’ altra parte però non so dirti dove!

-Spesso in queste esperienze si vede la luce o cose simili tu cosa vedevi?

Marco: Sinceramente non ho visto niente, vedevo solo buio; provavo a parlare ma non potevo; non avevo controllo sul mio corpo è l’unica cosa che ricordo perfettamente era la sensazione di passare oltre, una sensazione dolce e piacevole….. poi ad un tratto vedevo il mio corpo disteso  sull’asfalto e gente intorno a me, ricordo le luci dell’ambulanza e uno dei miei amici disteso a terra.

-Poi cosa ti è successo? 

Marco: Dopo quel tempo trascorso in quella particolare situazione, non ricordo più niente. Mi sono svegliato il giorno dopo, nel letto d’ospedale e mi hanno detto che ero andato  in arresto cardiaco per più di 3 minuti mentre gli operatori sanitari mi “defibrillavano”. Poi mi hanno detto che per circa un’ora mi sono trovato in serio pericolo di vita.

Cosa ti ha lasciato questa esperienza?

Marco:Inizialmente mi sono ritrovato molto confuso e così è stato per i giorni a seguire..un enorme confusione… mi sono ritrovato a fare i conti con la vita e tutte le credenze che ho rispetto alla morte. Penso di essermi trovato sospeso tra qui e quello che c’è dopo la morte, sono contento di essere vivo e da quel giorno mi lascio preoccupare meno da tutto ciò che la vita riserva per noi ed ho cominciato a dare più  importanza alle  cose quotidiane, che  prima forse  consideravo scontate e sinceramente sento che si è accesa una speranza: la forte speranza che la vita non finisce con la morte.

-Ora hai paura della morte?

Marco: Se devo essere sincero sì, però è una paura diversa rispetto a quella che avevo prima di questa esperienza, prima pensavo che sarebbe stata la fine di tutto ora la mia paura è più simile a quella che si prova prima di un lungo e avventuroso viaggio, non sai cosa ti succederà. Però sento che non sarà niente di preoccupante, anzi, magari forse la morte è la cosa più bella che ci possa accadere: mi sento come un bruco che prima o poi diventerà farfalla.

Focus

70 anni dalla scoperta del mammut di Scoppito: gli eventi in programma

Pubblicato

il

mammut 70 anni l'aquila scoppito

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a 70 anni dall’eccezionale ritrovamento del fossile nella cava Santarelli di Madonna della Strada, località del Comune di Scoppito, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la scoperta.

L’AQUILA – Nel marzo del 1954, presso la cava Santarelli, ubicata in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito, è stato portato alla luce un eccezionale ritrovamento: il mammut oggi esposto al Munda, Museo nazionale d’Abruzzo. Per celebrare i 70 anni della scoperta del mammut di Scoppito, il Munda ha organizzato una serie di eventi.

Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importantissimo della preistoria italiana, fra i più completi d’Europa, ha arricchito enormemente la conoscenza del Patrimonio paleontologico dei grandi mammiferi nel Quaternario sul suolo italiano.

La Mostra documentaria

Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data della scoperta. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il ritrovamento, da parte degli operai della fornace, dei primi resti. La notizia fu poi diffusa qualche giorno dopo, il 25 marzo, dal Corriere della Sera e ripreso da altre testate i giorni successivi.

Questi passaggi, oltre alle recenti donazioni di foto inedite, oggetto di una mostra documentaria visitabile dal 19 aprile nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, permettono di ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma, con la collaborazione di Antonio Ferri nel restauro.

È del 15 novembre 1957 l’importante documento del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, che dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.

L’accessibilità inclusiva

Grazie ad una consolidata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è in corso la realizzazione di due prototipi 3D: uno con  il particolare del cranio e della zanna e l’altro è un modellino di 30 cm del Mammut che vanno ad integrare il disegno in braille già presente nell’attuale allestimento. La progettazione è a cura dei docenti dell’ABAQ Simone Rasetti, Tecniche di modellazione digitale, e Marco Cortopassi, Scenotecnica. È stato effettuato, durante la conferenza stampa, un test di leggibilità con le tecniche di esplorazione tattile di un modellino di prova del cranio e della zanna del Mammut condotte dalla tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi. Questa attività di ricerca sulle modalità di apprendimento dell’immagine e dei processi cognitivi nelle persone non vedenti e ipovedenti si avvale della professionalità accademiche del laboratorio di modellazione dell’Accademia di Belle Arti e della tiflodidattica, tramite le tecniche di percezione tattile del rilievo operate dalla tiflologa,  volte a verificare il grado di acquisizione e restituzione dell’immagine, esperita al tatto e successivamente ricostruita nella mente dell’utente.

I modelli 3D tattili potranno essere fruiti anche dai visitatori normovedenti, preziosa opportunità per attivare una sensorialità troppo spesso inibita, anche per la consapevolezza dell’impossibilità di toccare le opere d’arte nel contesto di una visita museale.

Video

Due documenti storici del 1954 appartenenti all’Archivio Luce Cinecittà, che si ringrazia per la concessione di utilizzo: Uscito dalla preistoria, durata 55’’e Lo scheletro di un grosso mammuth trovato presso L’Aquila, segnalato dal Presidente del CdA di Abruzzo film Commission Piercesare Stagni, Rep. Incom. senza sonoro, durata 3’, completano la suggestiva ricostruzione animata del Mammut già in proiezione nel Bastione realizzata dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo.

Tecnologia realtà aumentata

È stata possibile la produzione di contenuti digitali 3D fruibili con tecnologia AR core per la ricostruzione 1:1 del Mammuthus Meridionalis. Tramite un QR code sulla pedana, i visitatori potranno avere un’esperienza di visita più dinamica ammirando il Mammut nelle affascinanti forme che aveva quando era in vita. RUP Maria Rita Copersino – Segretariato Regionale MiC -Abruzzo

Convegno scientifico

Nel mese di ottobre avrà luogo un convegno scientifico di rilevanza nazionale “Il Mammut del Castello – Settant’anni dalla sua scoperta. Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene” per condividere i risultati acquisiti attraverso nuove metodologie di indagine e  restauro. Verranno affrontati diversi aspetti scientifici quali l’evoluzione geologica del bacino aquilano, la paleobotanica e paleoclima; il confronto tra il Mammut meridionalis di Madonna della Strada con gli altri elefanti del Pleistocene; lo stato dell’arte della diagnostica e del restauro; l’esemplare nella realtà aumentata 3D e bodymass; i primi risultati della paleopatologia, nonché il tema del ruolo sociale attuale della divulgazione scientifica.

Annullo filatelico

Per rafforzare il potenziale narrativo è stato previsto un annullo filatelico dedicato al Mammut

Accompagnamento didattico

Si sta provvedendo, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento  ai visitatori per una maggiore conoscenza del Mammut.

Premio Fossili regionali

Nel corso della conferenza stampa la direttrice del MuNDA Federica Zalabra ha ricevuto la targa di riconoscimento del Premio Fossili Regionali 2023 al Mammut per la Regione Abruzzo consegnata da due membri del comitato regionale della Società Paleontologica Italiana e la paleonotologa Maria Adelaide Rossi e Marco Romano dell’Università degli Studi della Sapienza. L’iniziativa è nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della società Palaeontologist in Progress e il Consiglio SPI per favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico italiano.

Continue Reading

Ancona

A Castelfidardo “Il Condominio Sogni” con Neri Marcorè, promosso dalla Lega del Filo d’Oro

Pubblicato

il

IL CONDOMINIO SOGNI

ANCONA – Il 13 marzo 2024 alle ore 21, presso il Teatro Astra di Castelfidardo, va in scena lo spettacolo “Il Condominio Sogni”, una produzione della compagnia Il Cantiere dei Sogni, per la regia di Gianni Giorgetti e Marinella Sbiroli, con l’adattamento testi di Francesco Mercurio, l’arrangiamento musicale di Alberto Bodini, i costumi di Fiorisa Bonifazi e le coreografie di Alessia Piscini.

La pièce teatrale, promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. – Ente Filantropico e patrocinata dal Comune di Castelfidardo, con il contributo di Neri Marcorè e il Maestro Leonardo De Amicis – rispettivamente testimonial e ambassador della Fondazione – rappresenta un viaggio emozionante che attraverso il potere dei sogni abbraccia un forte messaggio di inclusione.

La compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni” è composta da ragazzi e ragazze con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, volontari e attori amatoriali. Grazie alla forza creativa dell’immaginazione, i ragazzi della compagnia riescono a valicare i limiti imposti dalla disabilità: l’attività teatrale rappresenta la possibilità di andare oltre se stessi, oltre il buio e il silenzio, permettendo loro di esprimersi sviluppando le proprie capacità. Sul palcoscenico, infatti, va in scena l’attore, non la sua disabilità e con questo approccio positivo ed inclusivo la compagnia intende mettere sempre al centro la persona, valorizzandola nel suo percorso creativo, che trova espressione nel corpo e quindi nel movimento. Ecco che ogni gesto si trasforma in un potente strumento di comunicazione e autentica espressione, aiutando chi non vede e non sente ad uscire dall’isolamento imposto dalla propria condizione.

“Il lavoro della Lega del Filo d’Oro è da sempre orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla minorazione – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Questo stesso approccio inclusivo accomuna la compagnia teatrale Il Cantiere dei Sogni, che porterà in scena un sogno diventato realtà: quello dei nostri ragazzi, che tutti i giorni affrontano la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio facendoci emozionare per ogni traguardo raggiunto, come questo spettacolo che li vede protagonisti di una importante iniziativa di inclusione”.

“Il Condominio Sogni” è uno spettacolo che con la sua semplicità tocca nel profondo il cuore del pubblico. La trama, ambientata in un condominio, fa riferimento ad un tempo passato, in cui persino sognare era diventato difficile, fino a quando il divino Morfeo, accompagnato dai suoi fratelli Fantaso e Fobetore, decide di intervenire rivoluzionando le vite dei protagonisti, aprendo loro le porte dell’immaginazione onirica e della speranza. L’opera è, di fatto, un’allegoria: racconta dell’isolamento vissuto dalle persone sordocieche durante il lockdown e di quella luce di speranza, rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, che a sua volta è nata da un sogno ambizioso, ovvero quello di portare la luce del sogno a chi, vivendo isolato, non aveva il diritto di sognare. L’opera intende diffondere un forte messaggio di speranza sottolineando che “se puoi sognarlo, allora puoi farlo”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

Continue Reading

Abruzzo

Il New York Times celebra i vini abruzzesi: «scena vitivinicola entusiasmante»

Pubblicato

il

articolo del new york times sui vini abruzzesi

Eric Asimov, uno dei più importanti scrittori enoici del panorama statunitense, ha dedicato un articolo del New York Times ai vini abruzzesi: «L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

TERAMO – Cerasuolo e Montepulciano fanno girare la testa anche oltreoceano. Il New York Times ha dedicato un articolo entusiasta ai vini abruzzesi. La penna che l’ha firmato è quella di Eric Asimov, uno dei più celebri e stimati critici enoici a livello globale.

Il suo articolo intitolato “To Find Great Values in Italian Wine, Look to Abruzzo” (Per trovare grandi valori nel vino italiano, guarda all’Abruzzo, ndr) così comincia: «Ciò che sta succedendo nella scena vitivinicola abruzzese è entusiasmante e non solo per quanto riguarda i vini rossi. L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

Nel suo articolo celebra alcune delle tante famiglie che, con grande coraggio e innovazione, stanno apportando un cambiamento all’interno del panorama enologico della regione, esprimendo – al contempo – identità e coerenza con quelle che sono la storia e le tradizioni.

Un ritratto che esprime tenacia ma anche attaccamento al territorio e la voglia di emergere con vini che possono esprimere il carattere delle uve autoctone, dal Montepulciano D’Abruzzo al Trebbiano D’Abruzzo, con vini moderni e profondamente identitari.

“Questo genere di endorsement conferma che stiamo andando nella giusta direzione – dichiara Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – la spinta verso la qualità, la definizione delle sottozone e la revisione dei disciplinari con l’introduzione della menzione superiore aiuteranno i nostri produttori a specializzarsi sempre di più. Auspichiamo una grande crescita per il nostro territorio e siamo contenti che anche Oltreoceano si stiano sempre più interessando ai nostri progetti vitivinicoli.”

Continue Reading

Più letti

Copyright © 2020 by Iseini Group | Il Martino.it iscritto al tribunale di Teramo con il n. 668 del 26 aprile 2013 | R.O.C. n.32701 del 08 Marzo 2019 | Direttore: Antonio Villella | ISEINI GROUP S.R.L - Sede Legale: Martinsicuro, Via Gabriele D'annunzio 37, Cap 64014 - Sede Operativa: Alba Adriatica (TE) via Vibrata snc, 64011 - P.Iva 01972630675 - PEC: iseinigroup@pec.it - Numero REA: TE-168559 - Capitale Sociale: 1.000,00€ | Alcune delle immagini interamente o parzialmente riprodotte in questo sito sono reperite in internet. Qualora violino eventuali diritti d'autore, verranno rimosse su richiesta dell'autore o detentore dei diritti di riproduzione.