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L'Aquila

Roseto: sabato 7/2 Alessandra Amoroso grazie all'UNITALSI sarà protagonista della XXX edizione di "sport per la vita"

Alessandra Amoroso madrina del 30° Gran Galà Internazionale, l’incasso andrà in beneficenza.

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ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE): Sarà Alessandra Amoroso l’ospite d’onore della XXX edizione della Manifestazione Internazionale di pattinaggio artistico “SPORT PER LA VITA” che quest’anno si svolgerà sabato 7 febbraio 2015 presso il Palazzetto dello Sport di Roseto degli Abruzzi (TE).

La cantante salentina sarà presente questo importante appuntamento perché è la testimonial del Progetto Bambini dell’U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) che beneficerà unitamente alla LEGA REGIONALE ABRUZZO “FIBROSI CISTICA”, dell’incasso della serata.

Il progetto bambini dell’U.N.I.T.A.L.S.I. ha a cuore tutti quei bimbi che con le loro famiglie conoscono, loro malgrado, le sofferenze della malattia. Grazie a questo progetto i nuclei familiari, che hanno i propri bambini ricoverati presso i maggiori ospedali pediatrici italiani, possono essere ospitati gratuitamente a Genova, Roma Perugia, Bari, San Giovanni Rotondo e Padova.

I volontari U.N.I.T.A.L.S.I. oltre a garantire l’alloggio offrono anche il servizio di trasporto, baby-sitting, servizi ludici in ospedale, sostegno psicologico e spirituale.

“Un esempio – spiega Dante D’Elpidio, vicepresidente nazionale dell’U.N.I.T.A.L.S.I. e rosetano – di come lo sport possa coniugarsi mirabilmente alla solidarietà. Voglio ringraziare gli organizzatori di Sport per la vita per avere voluto l’UNITALSI, anche quest’anno, come beneficiario degli incassi della serata e Alessandra Amoroso che non si tira mai indietro e che possiamo definire ormai unitalsiana doc”.

“Un’occasione importante – aggiunge Emanuele Trancalini, responsabile nazionale del Progetto Bambini dell’U.N.I.T.A.L.S.I. – per trovare sostegno per il nostro progetto che da dieci anni si occupa di dare alloggio gratuito alle famiglie dei bambini ricoverati nei principali ospedali pediatrici italiani”.

L'Aquila

Pecora sgozzata, cotta e mangiata nel parco in pieno giorno: due arresti

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pecora sgozzata nel parco a pizzoli

I Carabinieri hanno prima trovato tracce di sangue e resti della sfortunata pecora, poi si sono imbattuti in un video sui social nel quale alcune persone trascinavano l’ovino nel parco. Due sono state identificate e sono finite in carcere.

L’AQUILA – Appesa ad un’altalena, dissanguata, scuoiata, cotta e mangiata, di pomeriggio, tra le altalene ed i giochi per i bambini, a Pizzoli. Per il triste epilogo riservato alla pecora sgozzata nel parco in pieno giorno due uomini di origine tunisina sono finiti in carcere, mentre proseguono gli accertamenti per identificare le altre persone che hanno preso parte al banchetto.

La vicenda è stata resa nota dall’agenzia di stampa Agi. Due giudici delle indagini preliminari, Guendalina Buccella e Giovanni Spagnoli, hanno emesso una severa ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ghaddum Waddah, di 30 anni, e Wadia Mchirgi di 19. Il primo era già sottoposto all’obbligo di dimora, per via di una rissa. Il secondo invece era stato raggiunto da un divieto di dimora, per minacce e lesioni.

Insieme a loro c’erano altre persone ed i Carabinieri sono al lavoro per identificarli. Dovranno rispondere di uccisione di animale in luoghi pubblico e macellazione clandestina. Ad insospettire i militari della stazione di Pizzoli, alcune tracce di sangue. Seguendole, sono arrivati ad un cassonetto che conteneva le interiora della pecora sgozzata nel parco ed i resti della brace. Poco dopo sui social hanno visto un video, che aveva ricevuto anche diverse condivisioni, che mostrava un gruppetto di persone mentre trascinavano l’animale sul luogo del delitto.

Arrivati nell’area giochi, l’ovino è stato appeso ad un’altalena, dissanguato e scuoiato. Poi è stato acceso un fuoco ed è stato cotto. I due arrestati si trovano ora nel carcere di Preturo a causa, scrivono i Gip, di un «rischio di recidiva con riferimento alla commissione di reati commessi con violenza alle persone, un difetto di resipiscenza». Che denota «l’irrefrenabile pulsione alla commissione di reati commessi in particolare platealmente e con violenza».

Gli inquirenti cercheranno anche di stabilire se la pecora fosse stata rubata da qualche allevamento.

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L'Aquila

Azzannata dal suo pitbull a L’Aquila: si trova in condizioni gravissime

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donna aggredita dal suo pittbull a l'aquila

La padrona di un pitbull è stata aggredita insieme ad altre due persone dal suo stesso cane, a L’Aquila, per motivi ancora da chiarire.

L’AQUILA – E’ stata portata d’urgenza in ospedale e sottoposta ad un delicato intervento chirurgica, la donna aggredita la notte scorsa nella sua villetta a schiera dal suo stesso pitbull. Il suo cane infatti ha azzannato lei ed altre due persone, presenti in quel momento.

La padrona del cane è quella che ha avuto la paleggio. Le sue condizioni sarebbero molto gravi e la prognosi resta riservata. LE altre due persone, che non è chiaro se siano parenti conviventi o semplici ospiti della donna, se la sono cavata con una trentina di giorni di prognosi.

Non è chiaro cosa abbia acceso la scintilla di violenza nel pitbull che ha azzannato tre persone, tra le quali la sua padrona, a L’Aquila. Il cane è stato portato via dal servizio veterinario della Asl presso il canile comunale. Sul posto sono intervenute tre ambulanze ed una pattuglia della Polizia Locale

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L'Aquila

Tragedia a Goriano Sicoli, anziano resta intrappolato nell’auto in fiamme

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Potrebbe essere stato un cortocircuito a far scoppiare l’incendio nell’auto dell’anziano morto carbonizzato nelle campagne di Goriano Sicoli. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per contenere il rogo che ha coinvolto la vegetazione ed hanno fatto la macabra scoperta.

L’AQUILA – I Vigili del Fuoco sono intervenuti per circoscrivere e domare un incendio che si era sviluppato nelle campagne di Goriano Sicoli e quando hanno spento le fiamme hanno effettuato la macabra scoperta: un anziano di 93 anni originario di Cocullo è morto carbonizzato all’interno della sua auto.

Il rogo sarebbe divampato proprio all’interno dell’abitacolo della vecchia Panda, forse a causa di un cortocircuito. L’anziano non sarebbe riuscito ad uscire in tempo e sarebbe rimasto intrappolato all’interno dell’auto in fiamme.

Sulla vicenda indagano i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, i quali hanno subito informato lam Procura.

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