Dal Martino cartaceo n.23 del 21.12.2015
Guido Di Fabio, allenatore ed ex calciatore (centrocampista), nasce a Martinsicuro il 5 settembre 1965.
Sin da piccolo, come hanno fatto tutti i bimbi dell’epoca, si divertiva a giocare con gli amici nelle partitelle organizzate nei vari spiazzi di campi incolti, sistemati a campi di calcio in molte zone della città truentina, là dove ora si erge il cemento in maniera brutale, sul lungomare, nei nuovi quartieri e nelle zone del centro.
Regolarmente accompagnato da papà Vittorio, Guido di “Pizzichì” (nome della sua casata, famiglia locale molto conosciuta, laboriosa e rispettata) già a 16 anni fa il suo esordio nei professionisti, in serie C1 con la maglia giallorossa del Giulianova di Ezio Volpi che lo fa esordire il 7 marzo 1982 a Reggio Calabria: è una gara caldissima tanto che sul 2-0 per gli abruzzesi il match viene sospeso per invasione di campo. Due campionati con il Giulianova, uno in C1 e l’altro, quello in C2, con il grande ex mister della Samb, Marino Bergamasco.
Alle soglie della maggiore età ecco il doppio salto: nell’estate 1983 viene chiamato in serie B dalla gloriosa Sambenedettese con la quale esordisce il 30 ottobre dello stesso anno, nella gara vinta 2-0 al “Ballarin” contro la Cavese. Con i rossoblù disputa quattro tornei, tutti in serie B, 100 gare totali realizzando due reti fondamentali per la salvezza: la prima rete rossoblù del 2-1 contro il Taranto il 9 giugno 1985 (giorno in cui il “Ballarin” andò in “pensione”) e la seconda rete del 4-1 rifilato al Palermo l’8 giugno 1986 nel “neonato” Stadio “Riviera delle Palme”.
Nell’estate 1987 la fulminea apparizione con il Parma di Zeman. Guido gioca soltanto poche gare in Coppa Italia, tra cui la sfida contro i rossoneri del Milan del neo allenatore Arrigo Sacchi il 2 settembre. Al 90° la gara termina in parità 2-2 con le reti rossonere di Gullit e Van Basten. Si va ai calci di rigore e il Parma vince malgrado l’unico errore dal dischetto fosse proprio del centrocampista truentino che ricorda l’episodio con il sorriso tra le labbra così come l’amichevole precampionato contro gli imbattibili del Real Madrid.
Subito dopo, il passaggio al Messina: 99 presenze e 2 reti in tre anni di serie B, con Francesco Scoglio e Zeman sulla panchina e “l’astro nascente” Salvatore Schillaci in campo.
Nel 1990 torna a nord, al Piacenza che milita in serie C1 e qui ritrova come allenatore Gigi Cagni, amico di squadra ai tempi della Sambenedettese. Vince il campionato e viene riconfermato l’anno successivo in B dove indossa anche la fascia di capitano e colleziona in totale 64 presenze e una rete.
A fine torneo ritorna per un anno a sud, a Caserta in serie C1 dove gioca 29 gare e segna una rete.
L’estate successiva eccolo in Toscana, nel Siena in C1 dove, con Silvio Baldini allenatore, colleziona 62 presenze e due reti.
Nell’estate 1995 si avvicina a casa, nella Fermana di mister Marco Alessandrini con la quale vince il torneo di C2 nella finale playoff contro il Livorno.
L’anno successivo ritorna in serie B, alla corte di mister Osvaldo Jaconi, con il Castel di Sangro appena promosso in B dopo la finale playoff vinta a Foggia ai rigori contro l’Ascoli: gli abruzzesi riescono miracolosamente a salvarsi.
Da Osvaldo Jaconi a Ivo Iaconi che, nell’estate 1997, lo chiama in C1 per tornare di nuovo alla Fermana: quattro anni con i “canarini” con i quali riesce ad ottenere la storica promozione in serie B nel torneo 1998/99. Qui gioca 144 gare segnando 6 reti.
Chiusa la parentesi marchigiana, nel 2002/03 è ancora con mister Ivo Iaconi in C1 nel Pescara a contribuire alla promozione in “cadetteria” degli abruzzesi prima di chiudere a Chieti, l’anno successivo in C1, la sua lunga militanza nei tornei professionistici.
Ha 39 anni, è stato contattato dalla Cavese ma il buon Guido rinuncia per stare vicino a suo papà Vittorio, improvvisamente e gravemente ammalatosi, che ben presto purtroppo verrà a mancare.
E’ un duro colpo per Guido, sempre molto legato alla sua famiglia, ai suoi genitori, alle sue sorelle Paola e Alessandra e a suo fratello Stefano.
Chiude la carriera di calciatore nella squadra della sua città, il Martinsicuro, e lì comincia ad allenare nel torneo di Promozione Abruzzese. Dopo le esperienze nel Lanciano (è il vice di Pagliari) e nella “Primavera” del Lecce nel 2011/12, guida la Maceratese alla promozione in serie D e con lei rimane per altri due anni ottenendo discreti risultati. Allena per un breve periodo la Fermana in D lo scorso torneo per poi ricevere la chiamata in Eccellenza dal Presidente del Martinsicuro Luigi D’Egidio il 16 maggio scorso. Un’altra sfida da vincere per Guido Di Fabio, martinsicurese DOC, tenace, battagliero e sensibile: 23 anni tra i professionisti in 12 squadre diverse, 700 gare totali non raggiunte per poche presenze, per un meraviglioso atto d’amore verso il suo caro babbo, un gesto che vale molto, anche più di quella serie A meritata ma mai arrivata. Di lui dire GRANDE sarebbe poco. AD MAIORA Guido!!!!!