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Chieti

Fondi raccolti nel settore della micologia, destinati ad altre attività in Abruzzo

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raccolta funghi

La denuncia dell’associazione consumatori Robin Hood: «Solo in Abruzzo i versamenti dei raccoglitori di funghi e quelli raccolti con le sanzioni nel settore micologia, vengono utilizzati per altre finalità».

PESCARA – L’Associazione consumatori Robin Hood assegna la maglia nera alla Regione Abruzzo per essere l’unica a distogliere fondi raccolti nel settore della Micologia e destinarla ad altre attività della Regione.

La normativa sulla raccolta dei funghi epigei spontanei  nasce sulla spinta delle associazioni di categoria nel 2006 ex legge regionale n. 34 per regolamentare un settore importante che vede oltre centomila appassionati in Abruzzo, garantire livelli minimi di conoscenza al fine della tutela della salute pubblica. Detta delle regole tra le quali un contributo per il funzionamento del sistema e come riportato nella legge Art. 23. Disposizioni finanziari I contributi di cui all’art. 5 sono introitati dalle Province e destinati all’espletamento delle funzioni derivanti dall’applicazione della presente legge ed al finanziamento di iniziative di miglioramento e difesa dell’ambiente nonché al finanziamento di corsi di formazione ed informazione in materia micologica ai sensi degli artt. 18 e 19.Le provincie rilasciano tesserini dove è possibile identificare il raccoglitore e gli adempimenti di legge autorizzativi.In piena pandemia la Regione Abruzzo,  ex L.R. 16 giugno 2020, n. 14  Disposizioni contabili per la gestione del bilancio 2020/2022, modifiche ed integrazioni a leggi regionali ed ulteriori disposizioni urgenti ed indifferibili. cancella i tesserini, i versamenti vanno nelle casse della Regione, che non ha di conseguenza nessun costo di gestione, modifica l’articolo 23 comma 1 citato in precedenza c”1. I contributi di cui agli articoli 5 e 21, comma 7, sono introitati dalla Regione e destinati al capitolo 102341, articolo 2, Missione 16, Programma 02, Titolo 1, denominato “Contributi per danni causati dalla fauna selvatica”.

Stravolgendo le originarie indicazioni della legge regionale   ed un principio sacrosanto e rispettato in tutte le Regioni che hanno normativa analoga che è quello di utilizzare le somme al settore dal quale provengono. Costringendo tra l’altro i raccoglitori ad ulteriori costi per i corsi.  

 Il Presidente dell’associazione Pasquale Di Ferdinando dichiara, «occorre porre nell’immediato una correzione a tale incresciosa situazione, ripristinando le finalità originarie e lavorare da subito per una legge che superi anche le numerose gabelle locali garantendo, così come avviene in altre regioni, un ristoro ai territori ed una semplificazione per chi va per boschi».

Chieti

Si grida ancora “al lupo, al lupo” nel vastese: morso un 15enne a Vasto Marina

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donna aggredita da un lupo a Palombaro

In spiaggia a Vasto Marina un ragazzo è stato morso da un animale selvatico, che secondo qualcuno potrebbe essere il lupo già avvistato nei giorni scorsi. Nella notte, anche un turista molisano ha raccontato di essere stato aggredito dall’animale.

CHIETI – “Il Mastino dei Baskerville” è uno dei romanzi di Arthur Conan Doyle che ha per protagonista Sherlock Holmes, il quale riesce a far luce su un misterioso canide che le persone reputavano di origine diabolica. Forse ci vorrebbe il leggendario investigatore per far luce sull’animale selvatico che da settimane spaventa la popolazione ed alimenta il dibattito nel vastese: è un lupo, o un grosso cane randagio? Ieri notte, un ragazzo di 15 anni è stato accompagnato in ospedale, dopo essere stato morso a Vasto Marina da quello che secondo diverse segnalazioni sarebbe un lupo. In ospedale, un turista proveniente dal Molise ha raccontato di aver vissuto la stessa disavventura.

Il giovane si trovava in spiaggia a Vasto Marina in compagnia di alcuni amici, quando ha ricevuto il morso, intorno all’una. Ha detto di non essersi accorto di nulla fino a che non ha sentito la fortissima fitta sulla gamba sinistra. L’animale poi si è dileguato ed il ragazzo è stato accompagnato al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Pio.

Qui, un turista molisano raccontava di aver ricevuto a sua volta un morso nei pressi della Bagnante.

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Chieti

Nave Ong Sea-Eye sequestrata ad Ortona, appello al governo tedesco: «legge italiana contraddice quella internazionale»

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sea-eye sequestrata ad ortona

Le navi delle Ong tedesche Sea-Eye e Mare-Go sono state state sequestrate per 20 giorni, rispettivamente ad Ortona e Lampedusa per aver violato le disposizioni governative in materia di soccorsi in mare: la prima ha effettuato un salvataggio mentre faceva rotta verso il porto assegnato, la seconda si è rifiutata di raggiungere Trapani ed ha attraccato a Lampedusa.

CHIETI – La legge italiana che regola i salvataggi in mare «contraddice le leggi internazionali» secondo l’equipaggio della Sea-Eye 4, bloccata ad Ortona, dove è stata sequestrata per 20 giorni. L’Ong reputa di non aver fatto nulla di irregolare, dal punto di vista del diritto del mare, e si appella al governo tedesco per ricevere aiuto e riprendere il largo. Va dunque in scena in Abruzzo un nuovo scontro tra governo e organizzazioni umanitarie internazionali in merito alla gestione dei flussi migratori e all’accoglienza nel nostro Paese, dopo le polemiche relative alla distanza tra punto di salvataggio e porto assegnato dal governo che hanno avuto come palcoscenico Ortona.

In una nota il commento della Ong tedesca: «Abbiamo contatta il ministro federale degli Esteri Annalena Baerbock con una richiesta d’aiuto. La legge italiana del 24 febbraio vieta le operazioni di soccorso dopo l’assegnazione di porto sicuro. Allo stesso tempo, le binavi di soccorso vengono assegnate a porti lontani, in modo che il viaggio duri diversi giorni. Durante questo periodo. gli equipaggi ricevono spesso ulteriori chiamate di emergenza che, secondo il diritto internazionale, non possono ignorare. Le leggi internazionali hanno peso maggiore, tuttavia, le autorità italiane stanno fermando le navi a causa della nuova legge. Le navi possono essere trattenute a tempo indeterminato per ripetute violazioni della legge. C’è quindi da temere che tutte le navi di soccorso vengano arrestate in pochi mesi Questo non deve accader».

La Sea-Eye bloccata ad Ortona non è l’unica nave di una Ong ad essere stata sequestrata. Stessa sorte infatti è toccata alla Mare-go, anch’essa tedesca, fermata a Lampedusa, dove ha attraccato, dopo che si è rifiutata di raggiungere il porto che le era stato assegnato, Trapani. Complessamente le due navi hanno portato in salvo 86 persone, alla deriva in mare su imbarcazioni non adatte alla navigazione.

«Le navi di soccorso civile non dovrebbero essere ritenute responsabili per aver condotto molteplici operazioni di soccorso; devono essere revocate le sanzioni alla Sea-Eye 4 e alla Mare-Go – chiosa la Ong tedesca – le navi civili di soccorso siano piuttosto utilizzate in modo ottimale dalle autorità italiane e maltesi al fine di salvare quante più vite possibili».

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Trovato un corpo in mare, forse è il marittimo disperso al largo di Ortona

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Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Ancona
Immagine d'archivio.

Nelle acque pugliesi è stato trovato un corpo senza vita e si presume che possa essere quello del marittimo siriano disperso nel marzo scorso dalla nave ucraina che stava facendo rotta verso il porto di Ortona.

CHIETI – Al largo delle coste pugliesi, il mare ha restituito i resti di un uomo. Il corpo trovato senza vita in acqua, potrebbe essere quello del marittimo disperso al largo di Ortona il 30 marzo scorso, le cui ricerche non diedero esito positivo.

Verranno ora eseguiti tutti gli accertamenti del caso per stabilire con certezza la sua identità e dare un nome al copro trovato senza vita in mare. I genitori e la sorella del marittimo disperso sono stati contatti per eseguire il test del Dna.

Gli esami toglieranno ogni dubbio, ma tutto lascia pensare che il corpo trovato in mare possa essere quello del marittimo siriano disperso al largo di Ortona. La notte tra il 29 e 30 marzo, è scomparso dalla nave ucraina Zeko Y, che dalle Isole Tremiti stava facendo rotta verso il porto abruzzese.

Le ricerche vennero attivate immediatamente e proseguirono per giorni senza sosta, senza portare purtroppo a nessun risultato concreto. Nei giorni scorsi le acque di Puglia hanno restituito ciò che si presume possa essere il suo feretro.

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