Uomini e mezzi in mare per testarne la prontezza contro idrocarburi sversati in mare, incendio a bordo di un mercantile, infortunio di un marittimo, abbandono di nave ed inquinamento che minaccia le coste.
Se tutto quello su cui si è esercitato il personale della Capitaneria di Porto lo scorso martedì 13 novembre succedesse davvero in una sola mattinata, staremmo pralando di un incidente nautico di proporzioni devastanti. Fortunatamente, si trattava solo di un’esercitazione nello specchio di mare di fronte a Porto Sant’Elpidio, coordinata della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto. I marinai hanno dimostrato che comunque saprebbero far fronte all’emergenza.
Lo scenario simulato era quello di una collisione in mare tra un mezzo navale e una piattaforma petrolifera. Sono da poco passate le 08:30, quando la Sala Operativa della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto riceve la segnalazione di uno sversamento di idrocarburi, nel tratto di mare antistante il comune di Porto Sant’Elpidio. Sversamento originato da una collisione tra una unità mercantile di grandi dimensioni e la piattaforma off-shore “Sarago Mare A”.
Oltre 500 i litri di prodotto inquinante riversatisi in mare. E, come se non bastasse, un marittimo gravemente infortunatosi a bordo. Una doppia emergenza, quindi.Un doppio sforzo per fronteggiarle entrambe, contemporaneamente. Priorità alla salvaguardia della vita umana in mare.
A prestare soccorso al marittimo infortunato ci pensa la Guardia Costiera di Civitanova Marche, che avvia e coordina le operazioni search and rescue (SAR). In parallelo, la Guardia Costiera picena dà inizio alle operazioni di contrasto, contenimento ed abbattimento dell’inquinamento in mare, secondo le procedure previste dal Piano Operativo di pronto intervento locale.
Intervengono in mare la Motovedetta CP727 di Porto San Giorgio e la Motovedetta CP731 ed il battello pneumatico A15 di San Benedetto del Tronto. Non è mancato l’intervento – previo necessario coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica – del rimorchiatore Eco-Elba: una unità navale altamente specializzata e dotata di attrezzatura antinquinamento. E, in aggiunta, mezzi messi a disposizione dalla società concessionaria dell’impianto: una motonave, un elicottero AW109S ed un drone.
Per verificare l’integrità strutturale della piattaforma, dopo una prima bonifica superficiale dell’area, si è reso necessario un intervento subacqueo condotto dagli uomini del 1° Nucleo Operatori Sub Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto.
Tante e diverse, quindi, le variabili messe a sistema in uno scenario che definir complesso è un eufemismo: salvaguardia della vita umana in mare, sicurezza della navigazione, tutela dell’ambiente marino e costiero.
L’esercitazione della Guardia Costiera a Porto Sant’Elpidio, che si è protratta per l’intera mattinata, ha superato a pieni voti l’esame del Comandante della Capitaneria di porto, Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, che, nel complimentarsi con tutto il personale coinvolto per l’esito dell’attività addestrativa, ha dichiarato: «Abbiamo testato le capacità di risposta a più emergenze in contemporanea. Abbiamo voluto stressare il sistema, dando delle priorità e raggiungendo ogni obiettivo. Vorrei porre l’accento sull’importanza di risposte coordinate in situazioni complesse. Sempre e comunque per preservare la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente marino e costiero».
In primo grado aveva ricevuto una condanna all’ergastolo per la morte di 7 anziani, ospiti di una Rsa di Offida. Assolto «perchè il fatto non sussiste». I giudici hanno chiesto l’immediata scarcerazione.
ANCONA – Clamoroso colpo di scena presso la Corte d’Appello di Ancona che ha completamente ribaltato la sentenza nei confronti di Leopoldo Wick ed ha assolto l’infermiere condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio, relativamente all’inchiesta sulle morti sospette in una residenza per anziani di Offida. Secondo i giudici anconetani che hanno chiesto l’immediata scarcerazione «il fatto non sussite».
Nel giugno dello scorso anno invece, il Tribunale di Macerata aveva concordato con le accuse della Procura di Ascoli e lo aveva condannato all’ergastolo per omicidio. Nel mirino degli inquirenti 7 morti sospette, oltre ad altri quattro tentati omicidi. In base alle accuse, Wick avrebbe somministrato dosi letali di farmaci ai pazienti che aveva in cura dal 2017 al 2018.
In Appello la Procura ha chiesto la conferma della condanna, ma la Corte ha ribaltato la sentenza. Arrestato una prima volta nel giugno del 2020 su ordine del Gip di Ascoli, venne rilasciato l’anno seguente dalla corte d’Assise. Poi, nel 2022, il rientro in carcere dopo il ricorso della Procura e la decisione della Cassazione.
Oggi, l’infermiere è stato assolto dall’accusa di omicidio per le morti sospette nella Rsa di Offida. Quando la Corte ha dato lettura della sentenza, l’imputato è scoppiato in lacrime. Oltre all’assoluzione, i giudici hanno revocato i risarcimenti precedentemente stabiliti e condannato le parti civili al pagamento delle spese processuali.
Il ragazzo, extracomunitario e non accompagnato, si era allontanato da Ripa Teatina e stava cercando di raggiungere Miano. La sua presenza a bordo è stata segnalata dal capotreno.
ASCOLI PICENO – Dopo la segnalazione del capotreno, la Polfer di San Benedetto del Tronto ha fermato un ragazzo minorenne, extracomunitario e non accompagnato, che era fuggito da una comunità educativa di Ripa Teatina. I fatti sono accaduti lo scorso 29 novembre.
La sua presenza a bordo è stata notata da un capotreno, che ha segnalato il minore non accompagnato. A San Benedetto, gli agenti di Polizia Ferroviaria sono saliti sul treno e lo hanno individuato. Accompagnato presso il Gabinetto di Polizia Scientifica del Commissariato, è stato identificato.
E’ così emerso che il ragazzo aveva lasciato la struttura educativa la mattina stessa. Dopo il disbrigo delle formalità del caso è stato affidato a personale dello stesso centro per il rientro in sede.
L’uomo è rimasto sempre cosciente. Sul posto i Vigili del Fuoco con un mezzo 4X4, un’autoscala e un elicottero, oltre a Carabinieri, Polizia e Polizia Locale. Il pozzo era profondo 7 metri.
ASCOLI PICENO – Mentre si trovava nelle campagne di contrada Monte Aquilino, nei dintorni di San Benedetto del Tronto, un uomo di 37 anni è caduto in un pozzo profondo 7 metri. Sembrerebbe che la causa della distrazione che l’ha portato a compiere un passo falso sia stato il telefono. L’episodio si è verificato nella mattinata di ieri, lunedì 4 dicembre.
Il pozzo era fortunatamente privo d’acqua. L’uomo è rimasto sempre cosciente. Sul posto sono arrivati Vigili del Fuoco, Carabinieiri, Polizia e Polizia Locale. I Vigili del Fuoco hanno impiegato un mezzo 4X4 ed un’autoscala per il recupero. Poco distante, a ridosso della Statale 16, era atterrato anche un elicoterro di soccorso.
Un operatore della squadra di San Benedetto del Tronto si è calato all’interno del pozzo con tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviale) ed ha raggiunto l’uomo caduto al suo interno. Dopo aver constato l’assenza di gas, attraverso strumentazioni specifiche, lo ha imbragato ed ha accompagnato la sua risalita.