FARINDOLA – A pochi giorni dal 18 gennaio, primo anniversario della tragedia dell’hotel Rigopiano in cui morirono 29 persone emergono nuovi particolari sulle indagini.
I ritardi nei soccorsi e la caotica gestione delle telefonate hanno portato ad altre due segnalazioni chieste dai carabinieri forestali alla Procura di Pescara per altrettanti dirigenti pubblici: il responsabile della sala operativa del 118 di Pescara e una funzionaria della Prefettura.
Agli atti c’è lo stralcio di una telefonata acquisita nelle concitate ore del 18 gennaio nella quale la funzionaria, rivolgendosi all’operatore del 112 dei carabinieri, afferma: “Ma l’hotel Rigopiano è stato fatto stamattina”. Erano invece le ore 18.09, e la valanga aveva già sommerso l’albergo.
Alla luce di queste due telefonate si è appreso quindi che i due funzionari sono stati segnalati per omissione d’atti d’ufficio dai carabinieri, ma al momento non si hanno riscontri sul fatto che siano o meno stati inseriti nel registro degli indagati.
Spunta poi anche una riunione “segreta” che si sarebbe svolta tra il governatore della regione Abruzzo D’Alfonso e alcuni prefetti e tecnici. Un vertice di cui non esisterebbe alcun verbale, ma che viene portato alla luce dalle carte dell’inchiesta attraverso un’intercettazione del Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco.
L’incontro si sarebbe svolto alle 15.30 del 18 gennaio 2017, contemporaneamente al lavoro dei Centri di coordinamento e soccorso attivati dalla Provincia di Pescara e, secondo quanto riporta Il Messaggero, questo vertice avrebbe distolto l’ex prefetto, Francesco Provolo, dalla supervisione della sala operativa negli istanti in cui una prima richiesta di soccorso per Rigopiano non venne presa in considerazione.
Tuttavia la riunione non avrebbe avuto come argomenti la situazione del pescarese e, anzi, quando il presidente Di Marco cercò l’attenzione del braccio destro del governatore dicendo che c’erano problemi seri e che servivano turbine, questi gli avrebbe risposto che stavano parlando di altro, cioè paesi isolati per la neve e black out, e questo anche se una mail dal Rigopiano era già arrivata alla Regione poco prima delle 14.00. Una mail a cui nessuno ha mai risposto.