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L'Aquila

Rigopiano, la prima sentenza a cinque anni dalla tragedia: non fu il terremoto a provocare la valanga

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prima sentenza su tragedia Hotel Rigopiano

Secondo il Tribunale Civile di Milano, la frana che travolse in pieno l’hotel Rigopiano, uccidendo 29 persone, non fu provocata dalle scosse di terremoto che stavano colpendo l’Abruzzo. Alla base della tragedia, la costruzione della struttura in una zona non sicura.

Il 18 gennaio del 2017 una valanga franò sopra l’hotel Rigopiano, una quarantina di chilometri da L’Aquila, uccidendo 29 persone che rimasero intrappolate sotto a ghiaccio e neve. A cinque anni da quei terribili e drammatici momenti, arriva la prima sentenza relativa alla tragedia del Rigopiano, che respinge la tesi secondo la quale la valanga fu provocata dal terremoto.

Quel giorno infatti, l’Abruzzo stava facendo i conti con una nevicata straordinaria, che paralizzò l’intero territorio. Contemporaneamente, diverse e potenti scosse di terremoto interessarono non soltanto quella regione. Tuttavia, in base a quanto ricostruito dalla Sesta sezione del tribunale civile di Milano, non furono i movimenti sismici a provocare la caduta di neve, ghiaccio e poi alberi e detriti, ma il distacco avvenne naturalmente. La tragedia dunque, in base alla prima sentenza del Tribunale Civile di Milano, non sarebbe da imputare ad una tragica ed imprevedibile fatalità, ma al fatto che l’hotel Rigopiano era ubicato in un punto in cui non doveva stare.

Questo emerge a cinque anni dall’evento che scioccò tutto il Paese, dalla prima sentenza relativa ad esso. Si tratta di quella relativa al ricorso di indennizzo, respinto, da parte di una compagnia assicurativa che invece invocava il nesso di causalità tra terremoto e valanga. Il processo a Pescara invece non è ancora entrato nel vivo, ma c’è chi dice che entro la fine dell’anno si potrebbe giungere ad una sentenza.

L'Aquila

A L’Aquila si parla di linguaggio scritto, parlato e su web al “DiParola Festival”

Il festival potrà essere seguito in presenza oppure on-line.

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diparola festival 2024 l'aquila

Giovedì 3 e venerdì 4 ottobre parte l’edizione 2024 del DiParola Festival, evento dedicato al linguaggio chiaro inclusivo accessibile. Un’iniziativa organizzata presso il Teatro dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Il tema sarà “la precisione”. Tra i relatori di spicco di quest’anno Donata Columbro, Edwige Pezzulli, Marina Pietrangelo e Shata Diallo.

L’AQUILA – A seguito del successo della prima edizione del 2023, con oltre 5000 partecipanti, e con la volontà di continuare ad approfondire e stimolare la cultura dei linguaggi chiari e accessibili, torna il DiParola Festival, quest’anno sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo. La seconda edizione è in programma giovedì 3 e venerdì 4 ottobre, sarà accessibile a tutti gratuitamente online e quest’anno anche dal vivo in una location d’eccellenza: la città di L’Aquila, Capitale della Cultura Italiana 2026, presso il Teatro dell’Accademia di Belle Arti, in via Leonardo da Vinci 6b.

Il tema di quest’anno è la precisione eil programma indagherà, con gli approfondimenti degli speaker e workshop dedicati, il valore della precisione del linguaggio quale strumento democratico per raccontare la complessità con parole comprensibili e mai banali.

La precisione è l’elemento chiave di una comunicazione efficace utile a diminuire l’ambiguità di un messaggio, qualunque sia l’argomento della conversazione. Il programma verterà ad approfondirne l’importanza in diversi contesti comunicativi tra cui la scuola, la sanità, il giornalismo e l’informazione, la scienza, il mondo del lavoro e delle Risorse Umane, la Pubblica Amministrazione, i viaggi e l’etnografia, la sicurezza, la finanza e l’arte.

Da quest’anno il festival è prodotto da Officina Microtesti e organizzato dalla neonata Associazione Linguaggi Chiari ETS: presieduta da Valentina Di Michele, ideatrice dell’iniziativa ed esperta di comunicazione, con un comitato scientifico composto da esperte del settore come Alice Orrù, Elena Panciera, Letizia Sechi e Roberta Zantedeschi. L’Associazione intende proporre un approccio collaborativo con i suoi associati al fine di migliorare la ricerca e promuovere la cultura del linguaggio chiaro, inclusivo e accessibile oltre che l’uso della parola come formativa, terapeutica, di inclusione e di promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali.

Una delle novità di questa edizione è l’istituzione dell’Osservatorio sui Linguaggi Chiari, i cui dati saranno presentati in occasione dell’evento e che nel suo primo anno indagherà l’applicazione del linguaggio chiaro e accessibile nei siti web della Pubblica Amministrazione.

Tra i 14 relatori di quest’anno, ci sono nomi di spicco come Donata Columbro, giornalista per La Stampa e Internazionale e data humanizer, Edwige Pezzulli, astrofisica, divulgatrice e autrice di programmi scientifici (Superquark, Noos), Marina Pietrangelo, ricercatrice senior del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGSG-CNR, condirettrice del Centro di ricerca LinDeLab Laboratorio su Linguaggi e democrazia e Presidente dell’Associazione per la qualità degli Atti amministrativi e Shata Diallo, Inclusion Lead in Mida, fondatrice di YOBBO – Youth Beyond Borders e membro dell’intergruppo parlamentare per i diritti fondamentali della persona.

Il Festival è stato anticipato a settembre da “Aspettando DiParola”, tre presentazioni online di libri pubblicati di recente: “La finanza chiara e semplice” della notissima divulgatrice finanziaria Ginevra Zucconi Galli Fonseca, “Scrivere storie di guarigione”, della psicologa e psicoterapeuta Nicoletta Cinotti e “Neurodivergente. Capire e coltivare la diversità dei cervelli umani” della ricercatrice e psicolinguista Eleonora Marocchini.  

DiParola Festival è gratuito se fruito online e si tiene in presenza a L’Aquila: è possibile iscriversi all’evento attraverso il sito https://www.diparolafest.it/.Il programma completo è online https://www.diparolafest.it/programma-2024/

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L'Aquila

Piantagione di marijuana a L’Aquila, denunciato 64enne

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piantagione marijuana l'aquila denunciato uomo 64 anni

Operazione del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di L’Aquila nella frazione di Camarda.

L’AQUILA – Aveva allestito una piccola piantagione di marijuana e custodiva qualche barattolo di vetro contente infiorescenze di marijuana e hashish, l’uomo di 64 anni denunciato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

piantagione marijuana l'aquila denunciato uomo 64 anni 2

Il personale del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di L’Aquila, durante alcuni servizi di controllo mirati, dopo aver identificato l’uomo ha eseguito una perquisizione domiciliare. Qui hanno trovato la coltivazione e il prodotto già coltivato.

L’uomo di 64 anni è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila, mentre la piantagione di marijuana è stata sequestrata.

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L'Aquila

Gli sfila Rolex e chiavi della macchina: furto con destrezza in pieno centro ad Avezzano

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112 cc carabinieri norm

Una donna ha finto di perdere l’equilibrio e si è gettata addosso ad un uomo, che probabilmente era stato pedinato. In un lampo gli ha sottratto un orologio dal valore di svariate migliaia di euro e le chiavi della macchina, con la quale si è dileguata.

L’AQUILA – Derubato dell’orologio che aveva al polso, un Rolex da svariate migliaia di euro, e delle chiavi della macchina, una Mercedes, in un lampo e senza accorgersi di nulla nulla. E’ capitato ieri mattina ad Avezzano, nella centralissima via Corradini, dove un medico è rimasto vittima di un furto con destrezza.

Aveva effettuato alcuni acquisti in una farmacia del centro e li aveva riposti in macchina, quando è stato urtato da una donna. In mano aveva le chiavi dell’auto ed alcuni documenti. La donna ha finto di perdere l’equilibrio per gettarsi contro di lui. In un attimo, gli ha sfilato chiavi ed orologio, poi si è dileguata.

L’uomo si è accorto che gli mancava l’orologio solo dopo qualche istante. La donna era già sparita. Ha immediatamente raggiunto la sua auto per mettersi sulle sue tracce per denunciare il furto, ma arrivato al parcheggio ha fatto una seconda, amara, scoperta: mancava anche l’auto.

Probabilmente la vittima del furto avvenuto ad Avezzano è stata scelta con cura, dopo che ha parcheggiato la lussuosa auto. Secondo le prime ipotesi, sarebbe stato pedinato fino a un punto abbastanza lontano per permettere la fuga e in non aveva più contatto visivo con l’auto. Non è escluso che chi ha agito avesse un complice.

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