SCANNO – Scanno è un comune italiano di 1 883 abitanti situato in provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Il territorio comunale, circondato dai Monti Marsicani, è in parte compreso entro i confini del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e fa parte a sua volta della Comunità montana Peligna.
È un’importante stazione di soggiorno invernale ed estivo e fa parte del club I borghi più belli d’Italia. Nei dintorni vi sono il lago omonimo, appartenente però per tre quarti al comune di Villalago, gli impianti sciistici di Passo Godi e del Monte Rotondo, gli altopiani del Monte Greco e il Lago Pantaniello, nonché la riserva naturale delle Gole del Sagittario.
Scanno è inoltre nota come la Città dei fotografi; un luogo molto apprezzato da tanti autori italiani e stranieri.
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Le gole del Sagittario
STORIA
L’origine del nome comunemente si fa risalire al latino scamnum (sgabello), perché il colle su cui è stato costruito il centro storico somiglierebbe ad una piccola panca. In realtà il termine è più vicino ai fitotoponimi abruzzesi scandalo e scannèlla che indicherebbero il nome di una varietà rustica di orzo o le località in cui si coltivava.
Come risulta da una lapide romana conservata nel Museo della lana Scanno risulta già abitata in epoca romana, all’estremità nord del territorio dei Sanniti. Un antico insediamento presente nella valle del Sagittario è il pagus Betifulus, che è stato identificato con un centro minore dei Peligni la cui fortificazione doveva situarsi sulle pendici meridionali del colle di Sant’Egidio. Di questo centro si ha testimonianza viva nelle locali leggende popolari, infatti un mitico re di Battifolo in lotta contro l’Imperatore di Roma o contro il mago Pietro Baialardo compare in una storia sulla nascita del Lago di Scanno. Un’antica lapide inoltre ritrovata in località Acque Vive di Scanno ricorda un decurione di Betifulo.
Durante le invasioni barbariche Scanno rimane illesa per la struttura difensiva dei monti intorno al paese, ma durante le invasioni saracene prima ed ottomana poi invece non subì le stesse sorti. In questo periodo Scanno ha delle influenze orientali per il vestito femminile del paese. Infatti il copricapo femminile sembra un turbante, mentre i drappeggi del vestito sono colorati alla maniera orientale.
Durante il Medioevo segue le vicende feudali del contado peligno.
Il terremoto della Marsica del 1915 distrusse completamente Frattura vecchia. Centro che si spostò nel sito originario col nome di Frattura nuova o semplicemente di Frattura. Durante la seconda guerra mondiale, Carlo Azeglio Ciampi (cittadino onorario) si rifugiò a Scanno, ospitato da una signora del posto.
Nel 1956 è stato girato a Scanno e dintorni il film Uomini e lupi con Silvana Mangano ed Yves Montand.
Il terremoto dell’Aquila del 2009 provoca lievi danni alla Chiesa della Madonna delle Grazie e alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
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Scanno Antica
MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE
- Chiesa di Santa Maria della Valle
Detta anche della Madonna Assunta, si articola su tre navate ed è sostenuta da due pilastri con cuspidi posti a rinforzo della struttura dopo il terremoto del 1915. L’esterno, in pietra locale, è in stile romanico abruzzese. La facciata a coronamento orizzontale presenta tre portali con sopra altrettanti rosoni, di cui il centrale è il più grande. All’interno, nelle prime colonne dopo l’ingresso, è possibile osservare tracce di affreschi medievali, mentre nel presbiterio oltre un altare policromo vi è un coro ligneo. I confessionali e il pulpito, sempre realizzati in legno, sono opera dell’artista Ferdinando Mosca di Pescocostanzo. La cappella a destra dell’entrata è intitolata a San Costanzo e ne conserva una reliquia giunta a Scanno intorno al Settecento, quando a Roma venivano aperte le catacombe e i martiri ignoti che venivano battezzati con i nomi delle virtù.
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Chiesa di Santa Maria della Valle
Dedicata anche alla Madonna del Carmine, reca su un muro esterno un affresco rappresentante San Cristoforo.
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Chiesa di San Rocco
È la chiesa patronale, e al suo interno sono conservate varie statue tra cui Sant’Agata, Sant’Apollonia, la Fede e la Speranza, Santa Lucia, Santa Barbara e quella del titolare Sant’Eustachio.
- Chiesa di San Giovanni Battista
Utilizzata dopo ìl’epidemia di peste del 1764 come lazzaretto, fu adibita anche a scuola elementare, seggio elettorale e teatro. Attualmente accoglie una mostra permanente di statue sacre allestita da Michele Rak.
- Chiesa di Sant’Antonio da Padova
In passato affiancata da un convento, è caratterizzata da interni in sontuosissimo barocco costellati da stucchi dorati e pregevoli tele, nonché da un particolare organo.
- Chiesa di San Michele Arcangelo
Situata presso il cimitero, è precedente il 1576.
- Chiesa di Sant’Antonio abate
Collocata in Strada Ciorla, viene fatta risalire al 1569 da una targa apposta sulla facciata, commissionata da un certo Ercole Ciorla, ma secondo altri documenti la sua fondazione sarebbe precedente.
- Chiesa della Madonna di Costantinopoli
Adiacente piazza San Rocco, vanta al suo interno, sopra l’altare maggiore, un affresco fra le più pregevoli opere d’arte presenti a Scanno: una Madonna con il Bambino, seduta sul trono e con un fondo che imita dei fiori in oro, che richiama l’arte senese del XV secolo, commissionata probabilmente da un certo De Ciollis intorno al 1418.
- Chiesa della Madonna delle Grazie
Sita in via De Angelis, presenta una pianta a croce greca ed è sede dell’omonima confraternita.
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Chiesa di Santa Maria delle Grazie
- Chiesa dell’Annunziata o della Madonna del Lago
Posta nei pressi del lago, al suo interno vi sono dipinti degli artisti locali Silvio e Arcangelo Centofanti e un altare in pietre dipinte.
- Chiesa di San Lorenzo a Iovana
Edificata in località Jovana, è festeggiata il 10 agosto. Dell’antica Jovana rimane solo la chiesetta, restaurata e riaperta al pubblico nel 1952.
Situato sul colle omonimo, tra Scanno ed il lago, venne edificata nel XVII secolo in stile romanico rurale. Conserva al suo interno, sopra l’altare e all’interno dell’abside, un affresco di Sant’Egidio realizzato da maestri della scuola napoletana nel 1796.
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Eremo di Sant’Egidio
LOCALITA’ TURISTICHE
Lago di Scanno
l lago si originò da una frana scesa dal Monte Rava e che ostruì il corso del Tasso (fiume). La causa di tale evento geologico fu a lungo attribuita, come sostiene lo storico romano Tito Livio, al terremoto del 217 a.C. Secondo studi recenti la frana avvenne circa 12.800 anni fa, verso la fine dell’ultima Era glaciale o già nel postglaciale. Il lago ha una superficie di circa un chilometro quadrato e una profondità di circa 32 metri. Il suo colore verde-azzurro è dovuto alla presenza di alghe e microalghe, alla composizione chimica delle acque (essenzialmente legata a quella calcarea delle rocce costituenti l’invaso) e, in ultimo, al riflesso della vegetazione circostante. Il principale (e unico) corso d’acqua immissario è il Tasso, mentre mancano emissari superficiali stabili, attivi invece con modalità carsiche e che collegano il lago con il Sagittario (fiume) e le Gole del Sagittario.
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Lago di Scanno al tramonto
EVENTI FOLCLORISTICI
Le Glorie
Le Glorie di Scanno sono tre:
- La sera del 16 gennaio, nello spiazzo adiacente alla Chiesa di Sant’Antonio abate, viene acceso un falò, mentre nella mattina della festa, dopo la messa, viene posto sul fuoco acceso un calderone ove vengono cotte le sagne alla ricotta offerte da una famiglia agiata del paese, dopo la benedizione dal prete officiante del cibo questo viene offerto ai fedeli accorsi per l’evento.
- Il 23 giugno davanti alla Chiesa di San Giovanni Battista viene acceso un fuoco mentre, all’interno della chiesa viene officiata una messa. Per questa celebrazione i fedeli portano una bottiglia piena di vino al cui interno viene immerso lo stelo di una rosa col fiore sbocciato. Dopo la benedizione delle bottiglie i fedeli le riporteranno a casa ed il vino così benedetto i fedeli lo considerano un toccasana per punture di insetti, dolori reumatici e piccole ferite.
- Il 10 novembre (dal tramonto) si celebrano le vere Glorie di San Martino. Nei due mesi precedenti i ragazzi del paese sono impegnati, raggruppati in squadre, ad accumulare la legna con la quale compongono grandi cataste nelle tre contrade del paese: la Plaja, Cardella e San Martino. Le cataste, abilmente incolonnate in particolari pire (alte fino a 20 mt.), verranno accese nel tardo pomeriggio fra canti, suoni, balli e schiamazzi. A tarda sera, quando i falò incominceranno a spegnersi, i ragazzi si dirigeranno nelle vie del paese inscenando una scherzosa quanto mai chiassosa “processione” detta di San Martino. Anche per i più piccoli tradizione vuole che possano avere sorprese piacevoli attraverso la preparazione della cosiddetta “pizza coi quattrini”, una sorta di focaccia fritta in padella che contiene anche una “monetina”.
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Scanno dall’alto durante Le Glorie