#IoVadoAlMuseo è un’iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali che prevede 20 giorni di ingressi gratuiti nell’anno solare in tutti i monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali.
Questo fine settimana, a partire da oggi venerdì 9, continuando per sabato e domenica 10 e 11 agosto, nell’ambito di #iovadoalmuseo sarà possibile visitare gratuitamente molti istituti Mibac.
I luoghi abruzzesi:
- Abbazia di San Clemente a Casauria, Castiglione a Casauria (PE);
- Abbazia di San Giovanni in Venere, Fossacesia (CH);
- Abbazia di Santo Spirito al Morrone, Sulmona (AQ);
- Castello Piccolomini – Collezione Torlonia e Museo d’Arte Sacra della Marsica, Celano (AQ);C
- Chiesa di San Bartolomeo, Carpineto della Nora (PE);
- Chiesa di San Bernardino, L’Aquila (AQ);
- Chiesa di San Domenico al Corso, Chieti (CH);
- Chiesa di San Pietro ad Oratorium, Capestrano (AQ);
- Chiesa di San Pietro in Albe, Massa d’Albe (AQ);
- MUNDA – Museo nazionale d’Abruzzo, L’Aquila (AQ);
- MUSE’ – Nuovo museo Paludi di Celano – Centro di restauro, Celano (AQ);
- Museo archeologico nazionale ‘La Civitella’, Chieti (CH);
- Museo archeologico nazionale d’Abruzzo – Villa Frigerj, Chieti (CH);
- Museo archeologico nazionale di Campli, Campli (TE);
- Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio, Pescara (PE);
- Taverna ducale, Popoli (PE).
I luoghi marchigiani:
- Antiquarium statale di Numana, Numana (AN);
- Galleria nazionale delle Marche, Urbino (PS);
- Museo archeologico nazionale delle Marche, Ancona (AN);
- Museo archeologico statale di Arcevia, Arcevia (AN);
- Museo archeologico statale di Ascoli Piceno, Ascoli Piceno (AP);
- Museo archeologico statale di Cingoli, Cingoli (MC);
- Museo archeologico statale di Urbisaglia, Urbisaglia (MC);
- Museo tattile statale Omero, Ancona (AN);
- Rocca demaniale di Gradara, Gradara (PS);
- Rocca Roveresca di Senigallia, Senigallia (AN).
L’immagine principale: ‘Città Ideale’, Pittore dell’Italia centrale (già attribuita a Luciano Laurana), 1480-1490 ? Olio su tavola, cm 67,7 x 239,4. L’opera è presente nel Palazzo Ducale di Urbino: Galleria Nazionale delle Marche.
La tavola conosciuta come Città ideale, proveniente dal Monastero di Santa Chiara di Urbino, apparteneva probabilmente alla famiglia ducale. Elisabetta da Montefeltro, figlia di Federico, potrebbe aver portato con sé il dipinto quando entrò nel Monastero, dopo essere rimasta vedova nel 1482.
Intorno al 1861 l’opera entra a far parte delle collezioni statali del Museo dell’Istituto di Belle Arti di Urbino, che diverrà Galleria Nazionale delle Marche nel 1912.
L’opera è stata attribuita a diversi artisti, tra cui anche all’architetto Luciano Laurana per l’alta precisione del disegno e la somiglianza degli elementi architettonici classici con quelli presenti nel Palazzo Ducale di Urbino, di cui l’architetto fu in parte il progettista.
Attualmente gli studiosi assegnano la tavola ad un generico pittore dell’Italia centrale, che l’ha dipinta, presumibilmente, tra il 1480 e il 1490.Varie ipotesi sono state formulate sul possibile uso di questa tavola. Essa è stata riconosciuta alternativamente come uno studio prospettico, come una spalliera lignea di un arredo, o come il modello per una scenografia.
Il dipinto rappresenta gli ideali di perfezione e armonia del Rinascimento italiano, nella forma ordinata e simmetrica di una città che viene raffigurata con i principi scientifici della
prospettiva centrale, evidente nel disegno geometrico della pavimentazione della piazza.
In primo piano, ai lati, si trovano due pozzi con gradinate a base ottagonale, posti in maniera perfettamente simmetrica. Domina la scena un grande edificio religioso a pianta circolare, forse un battistero o un mausoleo. La piazza è delimitata dalle facciate dei palazzi signorili rinascimentali, rivestite per lo più da marmi policromi che accentuano la visione prospettica. In successione si vedono edifici più bassi di tipo medioevale. Sullo sfondo a destra, in posizione arretrata, è visibile il prospetto di una chiesa e in lontananza, dietro di questo, un paesaggio collinare. Rari elementi di vegetazione decorano balconi e finestre e su un cornicione del primo palazzo a destra sono appollaiate due tortore, uniche creature visibili nel dipinto.
L’assenza dell’uomo, infatti, regna incontrastata e dona all’immagine la sensazione di un eterno silenzio.
Fonte: gallerianazionalemarche.it