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M'Art

Seconda edizione di “Pescara in Arte”, rassegna di arte, letteratura e cultura

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PESCARA – Grande partecipazione per l’apertura, lo scorso mercoledì 28 dicembre, della seconda edizione di “Pescara in Arte”, la rassegna di arte, letteratura e cultura coordinata dal critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone ed organizzata da Endas Abruzzo.

Nel corso del pomeriggio si è svolta l’inaugurazione della collettiva degli artisti Bruno Sambenedetto, Mario Di Paolo, Italo Pulcini, Daniela Verducci, Mara Carusi, Fred Nardecchia, Silvana Altigondo, Rosella Carloni, Eugenia Tabellione, Arianna Leardi, Maria Francesca De Laurentiis, Claudia Scardetta, Domenico Milillo, Giuseppina Lena, Raf Dragani, Nicola Granata, Assunta Blasetti, Mauro Giangrande, Marilena Santomaggio, Tiziana Marchionni, Iole Ortens, Angelica Di Francesco, Iryna Shcherbakova, Genny Di Loreto, Moira Centorame, Moira Di Febo, Maria Pacchione, Giusi Polidori, Stefania Scarpa, Isabelle Ferrini, Alessandra Giampietro, Valeria Verlengia, Sabrina D’Angelo, Marco Pompei, Chiara Pompei, Lidia Di Blasio, Sabrina D’Angelo, Valeria Verlengia, Tiziano Viani, Stefano Schiazza, Daniela Lavric, Paola Ciccarini, Sonia Tiberi, Patrizia Gianvittorio, Grazia De Pascali e l’ Omaggio agli artisti Carmine Galiè e Giulia Magni, con le letture della poetessa Marisa D’Angelo. Nell’occasione è intervenuto il noto economista Nino Galloni, che ha presentato i suoi ultimi libri.

«È un importante evento organizzato dall’Endas – ha sottolineato l’assessore alla Cultura e Beni Culturali del Comune di Pescara, Maria Rita Carota – nel quale c’è tanta bellezza, tanta manifestazione di arte in varie espressioni. Quindi è molto bello poter passare questi giorni natalizi visitando questo spazio dell’Aternino destinato alla cultura. C’è un economista molto noto, molto importante, figlio anche di un noto Ministro della Repubblica italiana, quindi questa è l’ulteriore dimostrazione che quando si parla di arte e di cultura ogni argomento importante per la cittadinanza, può essere un importante momento di confronto. Abbiamo un cartellone molto ricco e variegato, questa esposizione dal 28 di dicembre al 5 gennaio al Circolo Aternino è un ulteriore fiore all’occhiello di questo cartellone culturale della città di Pescara. Io sono molto contenta che ci sia questa frizzante attività nella nostra città perché vuol dire che c’è tanto bisogno di tornare a stare insieme, di tornare a confrontarsi su temi importanti dell’arte e della cultura in genere, con tutte le espressioni e con qualsiasi manifestazione che possa dare emozioni a chi frequenta questi luoghi».

«Siamo felicissimi – ha rimarcato il presidente dell’Endas Abruzzo, Simone D’Angelo – perché lo scorso anno, alla prima edizione di “Pescara in Arte”, ad un certo punto abbiamo dovuto quasi chiudere i battenti per la nuova zona rossa che era stata istituita per il Covid. Quest’anno invece le restrizioni non ci sono e possiamo vivere a pieno questa bellissima manifestazione con tantissimi artisti. Quest’anno abbiamo voluto inserire il Premio Endas Cultura Abruzzo per dare un contributo all’arte e far sì che le persone che eccellono possano essere riconosciute in tutte le sfaccettature. La location è il Circolo Aternino, una location storica della città di Pescara, importantissima, che in questa settimana diventerà un tripudio di arte. Tanti artisti e tante perone potranno davvero ammirare colori, opere, cultura e tanto altro. Quale migliore occasione per tornare alla socialità? È la cosa che ci è mancata di più in questi anni: stare insieme, vivere l’arte, la cultura, poter parlare di cose belle che il lavoro quotidiano, anche sotto Covid, ha sempre contraddistinto la nostra vita e proprio questi momenti di socialità e convivialità ci sono mancati».

«È partita con il botto questa seconda edizione di Pescara in arte – ha detto soddisfatto Massimo Pasqualone – con il professor Nino Galloni che ci ha onorato della sua presenza, ma con 45 artisti, 3 scuole d’arte e tutta una serie di eventi: saremo tutti i pomeriggi fino al 4 gennaio con presentazioni di libri e poi chiuderemo il 5 con il Premio Endas Abruzzo per la cultura. Quindi una bellissima iniziativa al Circolo Aternino, ringrazio Endas per avermi affidato la curatela, ma ringrazio soprattutto l’Assessorato alla Cultura per averci dato questo posto meraviglioso. Ci sarà la presentazione di un libro molto bello di un giovanissimo studente, la prossima settimana tutta una serie di presentazioni. Le opere d’arte sono bellissime, danno tantissimo colore, sono legate a 3 scuole d’arte, abbiamo fatto 3 omaggi, a Carmine Galiè, Giulia Magni e Giusi Polidori. Poi 45 artisti che rappresentano tutti i linguaggi e gli stili dell’arte contemporanea. Siamo al centro culturale, storico e vitale di Pescara, al Circolo Aternino, l’inaugurazione con tantissima gente ha testimoniato la voglia di rinascita, di stare insieme e di partecipare agli eventi culturali».

«Sono molto contento – ha affermato Nino Galloni – anche perché in Abruzzo vengo volentieri per tanti motivi, culturali, turistici e via dicendo. Nell’occasione presento i miei ultimi 3 libri: uno in cui si racconta la storia dell’Italia in questi ultimi 50 anni e anche le mie esperienze, che si chiama ‘L’Italia tradita’, poi c’è ‘La rivolta delle coscienze’ in cui affronto le tematiche che si sono aperte dopo l’emergenza Covid, e quello che ho scritto durante a cavallo delle emergenza, in cui sostenevo che si sarebbe passati da un’emergenza all’altra e purtroppo sono stato buon profeta. Devo dire che questi testi hanno venduto tantissimo, più di quello che immaginavo, quando c’ero io che facevo una conferenza e poi alla fine la gente li acquistava volentieri e li leggeva, io sono abituato a tornare ‘sui luoghi del delitto’, quindi a ragionare con le persone che vogliono seguire un filone di pensiero non omologato. Alcuni sono andati bene con ‘La rivolta delle coscienze’, ovviamente anche nelle librerie e nei vari canali di distribuzione. Ovviamente stiamo parlando di una nicchia di persone che vogliono capire  come stanno andando le cose in Italia, in Europa e nel mondo a livello dell’economia, ma non solo. È un libro per chi vuole interessarsi al proprio presente e al proprio futuro. Il Covid e la guerra in Ucraina? I due eventi hanno in comune una inettitudine totale delle classi politiche e dirigenti nostre ed europee in generale che ci hanno consegnato mani e piedi ad interessi americani per quanto riguarda la questione dell’Ucraina, per cui le sanzioni invece che indebolire la Russia tutto sommato l’hanno rafforzata, e stanno indebolendo enormemente il nostro Paese e tutta l’Europa e questo è inaccettabile. Così come l’emergenza Covid fu affrontata sin dall’inizio con mezzi sufficienti, soprattutto in Italia, dove avevamo tagliato i posti della Sanità pubblica, dove nei posti come i pronto soccorso e la terapia intensiva, non era sostituibile da quella privata».

Così proseguirà la seconda edizione di “Pescara in Arte”: il 29 dicembre, alle 16.30, verrà presentato il volume di Andrea Genovese, “L’amore ai tempi del coronavirus”. Il 3 e 4 gennaio Massimo Pasqualone dialogherà con gli scrittori del gruppo editoriale Il Viandante-Chiaredizioni: Vittorio Sirolli, Andrea Verrocchio, Roberto Marzetti, Luigi La Guardia, Gabriele Domenicone, Paolo Carretta, Lucio Taraborrelli, Chiara Taraborrelli, Paolo Martocchia, Luca Dragani, Emanuele Cipollone, Arturo Bernava, Guglielmo Angelozzi, Attilio Ortolano, E.R.A., Nadia Tortora. Il 5 gennaio, alle ore 16, si terrà la cerimonia della prima edizione del Premio Endas cultura Abruzzo e per l’occasione verranno premiati per il loro impegno culturale diverse personalità che si sono distinte nel loro settore di appartenenza.

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Un cortometraggio made in Abruzzo alla conquista di un festival londinese

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avio cortometraggio abruzzese a lift-off festival londra

“Avio – Assenza di vita nell’Intero Organismo”, cortometraggio realizzato in Abruzzo dal regista Mattia Peone, abruzzese al pari del cast e della troupe, è stato selezionato al Lift-Off di Londra, dove gareggerà come miglio corto.

PESCARA – Dopo aver riscosso successo in diversi festival di tutto il mondo ed aver ricevuto premi della critica, per il montaggio e come miglior film muto, “Avio – Assenza di vita nell’Intero Universo”, cortometraggio realizzato interamente in Abruzzo, gareggerà come miglior cortometraggio al Lift-Off di Londra.

Il corto in bianco e nero è firmato dal regista abruzzese Mattia Paone, che ne ha curato anche la sceneggiatura. Pure il cast e la troupe provengono dall’Abruzzo: Alessandro De Gregoriis (Direttore della fotografia), Silvio Scarapazzi (autore della colonna sonora), Ganluigi Antonellin (editing, mixing e mastering), Andrea Paone (attore) e Giorgia Starinieri (attrice).

“Assenza di Vita nell’Intero Organismo” è un film stimolante che esplora le potenziali conseguenze delle azioni dell’umanità. Il film è ambientato in un futuro possibile dove l’umanità ha perso la vista per sua stessa colpa.

Mattia Paone è un regista nato in Abruzzo e vive a Pescara. Crede fermamente nella possibilità di raccontare delle storie nel suo territorio e così ha girato AVIO interamente in Abruzzo, comprese le scene nelle grotte.

Il film fa parte del Lift-Off’s Filmmaker Sessions Online Film Festival, un evento pubblico disponibile tramite la piattaforma Vimeo che mette in mostra il talento dei veri registi indipendenti. Questa è una grande opportunità per gli spettatori di guardare il film comodamente da casa.

Il festival si aprirà il 29 maggio e sarà proiettato per due settimane. Per acquistare i biglietti e guardare il film, gli spettatori possono visitare https://vimeo.com/ondemand/liftoffmay23p1 . Chi guarderà AVIO su Vimeo potrà votarlo per permettergli di accedere alla sessione successiva in cui verrà votato dalla giuria.

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Ancona

Le opere di Patrizio Di Massimo in mostra a Palazzo Bisaccioni e alla Galleria Pianetti

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La collezione di opere dense di suggestioni dell’artista jesino Patrizio Di Massimo, che vive e lavora a Londra, resteranno in mostra fino al prossimo 3 settembre.

ANCONA – Realtà e irrealtà, fantasia e ragione, trascendenza e immanenza possono consapevolmente e  inconsapevolmente coesistere. Immagini improvvise, ricordi e intuizioni, parole dette e non dette  attraversano a volte  in un baleno la mente, svaniscono in un attimo o lasciano una persistente, indelebile memoria. Il mondo interiore è immenso e libero, riteneva Byron, privo quindi di innate contraddizioni. È  l’immediata considerazione che è possibile formulare visitando la mostra, allestita a Palazzo Bisaccioni e alla Galleria Pianetti e visitabile fino al 3 settembre, di Patrizio Di Massimo, artista jesino che vive e lavora a Londra, di cui è presentata una collezione di opere dense di significati e di suggestioni.

Patrizio di Massimo ha appunto dato forma a quanto di vero e assurdo, razionale e fantastico, sacro e profano, drammatico e bizzarro riconosce in lui o immagina sia negli altri. Già il manifesto della mostra ne rende idea. Lo strano personaggio raffigurato, ‘The Milliner’ (‘Il venditore di cappelli da donna’) richiama passato e presente. Appare subito come una reinterpretazione dell’angelo ritratto da Caravaggio nel ‘Riposo nella  fuga in Egitto’. Simile è il panneggio, ma inversa è la torsione del dorso e del viso che ha tratti non più celestiali,  pagani piuttosto e quasi fauneschi, riconoscibili come quelli dello stesso autore. Il vincastro è sostituito da una canna in parte nascosta tra variopinti cappelli, forse un simbolico riferimento alla ‘vetrina’ delle sue opere. Una dissacrazione? Piuttosto un gioco vagamente ironico, una combinazione libera di ricordi, rimandi, suggestioni.

Lungo il percorso della mostra ci si accorgerà che oltre a Caravaggio e al suo vivido colorismo sono evidenti richiami anche ad altri pittori: a Bosch, soprattutto, ma anche a Dalì, De Chirico, Kirkner, F. Kahlo e chissà quanti altri. Molte sono le opere in cui l’immagine dell’autore appare sotto specie, situazioni, travestimenti, metamorfosi diverse: in maschere enigmatiche, clownesche, in lotte furibonde contro demoni e animali fantastici che lo attanagliano per assimilarlo a loro; o come un ‘Caino’ che si accapiglia con un ‘Abele’ che è un altro se stesso; o stremato come un Ulisse naufrago su una remota scogliera; o, in immagini patinate, come un giovane cavaliere in armatura splendente che salva da un incantesimo una preziosa prigioniera: o in ambienti domestici, in riposo fra morbidi cuscini, travestito da fantasma o in  costume da illusionista o da Dracula.

È così che Patrizio di Massimo vede se stesso e gli altri in una ironica e autoironica fantasmagoria di immagini. È così pure che  riesce a trasformare in fiaba e magia anche le più semplici esperienze quotidiane. Una sezione della mostra riguarda ‘Baruffe e conflitti d’interesse’ con opere in cui inserisce amici e familiari che, sotto la sua regia, si contrastano umoristicamente in lotte ridicole. In tema di pandemia raffigura ancora demoni attorno a lui disteso sul letto di una sala operatoria, nascosti fra le lenzuola, insinuati in una ferita o nelle pieghe di un camice o trasformati nel sogno di una Medusa che incombe minacciosa su di lui addormentato. Orripilanti sono quelli di un grande trittico, ‘Alla rosa bianca e al pettirosso’, che allude alla ‘Deposizione’ di L. Lotto. La ‘rosa bianca’ è una ragazza ucraina pronta a difendersi con in braccio un fucile: il ‘pettirosso’ è, sulla destra, un ragazzo russo solo, triste, pensoso. Al centro, sul lenzuolo, invece del Cristo è distesa una donna in tuta militare che sta per essere gettata in una fossa da due ambigui personaggi. È palese che all’artista la donna appare come la più innocente, sacrificata vittima della guerra. Cornice alla scena è un recinto di lapidi abbattute, su una delle quali è posato un tenero pettirosso fra orribili mostri digrignanti che spuntano ovunque. In terra, solo qualche pallido, effimero petalo di rosa, memoria di una Bellezza  perduta.

Preferibile forse lasciare la mostra di Patrizio Di Massimo con impressioni più serene; come le immagini della sua bambina ad occhi sgranati che fissa con stupore chi la guarda, che strilla alla disperata o sfoglia assorta un libro, o dorme placidamente nel lettone accanto alla mamma. Nella più poetica delle immagini, ‘On the rocks’ è ritratta sorridente, senza timori, distesa su uno sperone di roccia sospeso nel cielo notturno accanto alla mamma addormentata e al papà che guarda incantato la luna. Nell’immenso spazio celeste, il miracolo della vita.

Augusta Franco Cardinali

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L'Aquila

La rinascita di L’Aquila al centro di un convegno a Bruxelles

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rosetorchestra concerto bruxelles su rinascita l'aquila

Il maestro rosetano Falasca ha diretto la RosetOrchestra a Bruxelles, al termine di un convegno sulla rinascita di L’Aquila, mentre l’orafo Montaldi ha allestito la mostra di gioielli “I love abruzzo”.

L’AQUILA – Nella Grande Salle del Conservatoire Royal de Bruxelles, è andato in scena l’evento “Memoria e Identità – Storia di una rinascita”, organizzato e promosso dall’eurodeputata della Lega Elisabetta De Blasis e dal gruppo Identità e democrazia. Tema del convegno tenutosi a Bruxelles, la rinascita di L’Aquila.

Al centro dell’incontro infatti, si trovava la ricostruzione della città dopo il terremoto del 2009, con un convegno sulle opportunità offerte a livello europeo. Presenti Marco Zanni, presidente gruppo Id, e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo. 

Al termine dei lavori del convegno, il maestro Daniele Falasca, rosetano e compositore di tutti i pezzi, ha diretto la RosetOrchestra in un concerto dedicato ai colori del Parco Nazionale, del Gran Sasso e del lungomare abruzzese.

In una sala invece, è stata allestita la mostra di gioielli “I love Abruzzo” del maestro orafo Giuliano Montaldi, il quale, per l’occasione, ha realizzato il “Giglio d’Europa”, simbolo di resistenza e resilienza della regione Abruzzo e un assaggio delle tipicità dei territori.

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