Il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale
del Pd, Dino Pepe, chiede alla Giunta Marsilio di verificare al più
presto se ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza per i
comuni della provincia di Teramo, in particolare quelli delle aree interne
già colpite dagli eventi sismici, messi in ginocchio e danneggiati dal forte
vento e dal maltempo che si è registrato nella giornata di ieri, 4 febbraio, e
di adoperarsi affinché si possa ottenere il riconoscimento dello stato di
calamità naturale dal Governo centrale, così da ottenere fondi per quelle
attività agricole che hanno subito gravi danni a strutture e coltivazioni a
causa delle intemperie.
“In tutto il teramano si sono
registrati numerosi danni, dalla fascia costiera fino alle aree interne –
sottolinea Pepe – sin dalle prime ore di ieri mattina i Vigili del Fuoco,
che voglio ringraziare per la professionalità, la grande umanità e l’impegno
profusi, sono stati impegnati in decine e decine di interventi che hanno
interessato l’intero territorio provinciale. I danni maggiori li ha causati il forte
vento con i tetti e le coperture di alcuni capannoni ed edifici addirittura
divelti, tegole e calcinacci volati via, alberi e rami pericolanti e antenne
spazzate via. Si sono poi registrati anche alcuni incendi prontamente
domati, uno dei quali ha richiesto anche l’intervento di un Canadair”.
Tra le aree più colpite c’è stato
l’entroterra, con i comuni di Campli, Castelli, Canzano, Colledara, Isola del
Gran Sasso, Montorio al Vomano, Torricella e Tossicia che hanno subito i
maggiori danni. Impressionanti le immagini giunte da Montorio al Vomano
dove la furia del vento ha causato pesanti danni al patrimonio pubblico ed ai
privati. Non è andata meglio a Teramo dove, per tutta la giornata, il
forte vento ha causato danni ai palazzi con diverse zone transennate per il
pericolo di caduta di tegole e calcinacci. Stessa situazione per la fascia
costiera dove pioggia e vento l’hanno fatta da padrone per tutta la
giornata.
“Chiedo che la Giunta Marsilio e
gli assessori competenti si attivino in tempi rapidissimi per valutare la
richiesta dello stato di emergenza, così da avere anche una reale
ricognizione dei danni pubblici e privati, e che si adoperino per capire se
ci sono margini che richiedere al Governo centrale il riconoscimento dello
stato di calamità naturale per il nostro settore agricolo, danneggiato dal
maltempo di ieri” chiosa Pepe. “Soprattutto l’entroterra ha fatto
registrare profonde ferite e danni, in particolare in quelle zone già messe in
ginocchio dagli eventi sismici, così come l’intero comparto agricolo dove
ancora non si sono rimarginate le ferite della “tempesta perfetta” di tre anni
orsono”.