ANCONA – L’assessore regionale al Bilancio Guido Castelli, d’intesa con il Presidente della Commissione Bilancio Renzo Marinelli e al Presidente della Commissione Attività Produttive Andrea Putzu ha promosso un tavolo di lavoro finalizzato alla verifica preliminare delle condizioni utili e necessarie per la istituzione di una Zona Economica Speciale nella nostra regione, un obiettivo molto caro al Presidente Acquaroli. A questo proposito si è svolto un incontro in videoconferenza tra i componenti del tavolo tra cui docenti universitari di UNICAM e UNIMC nonchè rappresentanti delle professioni e delle categorie unitamente ai dirigenti competenti della Regione, allo scopo di tracciare una road map di azioni finalizzate a sviluppare la strategia regionale per la ZES marchigiana cosi come già previsto dal primo DEFR della Giunta Acquaroli.
“L’obiettivo della riunione – ha sottolineato Castelli – è stato quello di elaborare un documento utile alla giunta regionale per verificare tempi, modalità e termini per l’istituzione nel territorio marchigiano di una Zes. Vorremmo che la politica regionale, riferita a questo ambito, potesse auspicabilmente entro l’estate disporre di un quadro prospettico che consenta di comprendere quali sono le formule che possono accompagnare la procedura amministrativa per la creazione della Zes e preliminarmente chiarire alcuni aspetti. Esistono in effetti alcune criticità da esaminare. Ad esempio, se e quanto (a legislazione vigente) costituisca un ostacolo il fatto che il porto di Ancona sia stato indicato, anche su disposizione dell’Autorità portuale anconetana, quale HUB di riferimento della Zes abruzzese. Altro necessario approfondimento è quello utile a verificare se il Ministero del Sud e della Coesione sociale (che recentemente ha rafforzato la dotazione finanziaria delle Zes) voglia limitare lo strumento alle sole aree del Sud o se, al contrario, intenda includere anche quei territori che, al pari delle Marche, sono state classificati in transizione. Si consideri che il Ministro Carfagna, in una recente audizione in Parlamento ha espressamente fatto riferimento ad una nuova regolazione delle zone economiche speciali. La Zes potrebbe rappresentare ” – ha concluso Castelli – ” non solo uno straordinario strumento di defiscalizzazione per le imprese marchigiane ma anche il perno di una programmazione regionale che, partendo dal Porto di Ancona, ritrovi finalmente quella unitarietà e quella sistematicità di cui avvertiamo sempre di più l’esigenza. Le ZES nascono come strategie di sviluppo delle aree retroportuali e il Porto di Ancona ha il rango necessario per svolgere questa funzione. Qualora tuttavia la strada della ZES dovesse risultare impraticabile dovremmo orientarci verso una Zona Logistica Speciale che, pur non presentando la stessa capacità di riprodurre franchigie fiscali propria della ZES, rappresenterebbe comunque uno strumento di pianificazione territoriali degna di nota e meritevole di attenzione.”
La donna permetteva ai ragazzi di 18 anni di effettuare acquisti illeciti con il “Bonus Cultura”, come telefoni e dispositivi elettronici, all’interno del suo negozio di Jesi.
ANCONA – Più di 530 mila euro, 140 dei quali in contanti depositati in una cassetta di sicurezza, sono stati sequestrai ad una commerciante di Jesi che ha ottenuto migliaia di euro di rimborsi grazie ad acquisti illeciti effettuati col “Bonus Cultura”. La donna infatti permetteva ai ragazzi di 18 anni di utilizzare l’incentivo per fare acquisti di smartphone, tablet ed altri dispositivi elettronici, non previsti dalla misura, che andrebbe invece impiegata per accedere a musei, teatri e cinema.
Lo hanno appurato le fiamme galle in seguito all’operazione “18App”. In base ai riscontri dei finanzieri, sarebbero stati all’incirca 2.500 i ragazzi che hanno approfittato del particolare servizio messo a disposizione dalla titolare del negozio. Ovviamente questo ha comportato un elevato numero di affari, anche redditizi a giudicare dall’importo del sequestro operato nei suoi confronti.
In seguito alle ricostruzioni patrimoniali e alla sentenza dell’Autorità Giudiziaria dorica, la Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro di depositi bancari, immobili e contanti per un importo di circa 530.000 euro, dei quali 140.000 rinvenuti all’interno di una cassetta di sicurezza intestata ad una terza persona, estranea ai fatti, ma nella disponibilità degli imprenditori.
L’imprenditrice è stata segnalata alla Procura di Ancona, insieme ad un socio, per indebita percezione di erogazioni pubblici ed è stata raggiunta, al pari dei giovani coinvolti negli acquisti illeciti col “Bonus Cultura” a Jesi, da una sanzione da 2.700 euro.
Massimo Stronati alla cerimonia di posa della prima pietra dell'hub Amazon a Jesi (Foto di Pierpaolo Mascia).
In seguito alla posa della prima pietra del polo logistico Amazon che sorgerà a Jesi, il direttore dell’Interporto Marche Massimo Stronati ha ricevuto alcune lettere minatorie, contenenti minacce a lui e alla sua famiglia, ed è stato messo sotto scorta.
ANCONA – La posa della prima pietra dell’hub Amazon che sorgerà a Jesi è stata presentata con entusiasmo ed in generale la notizia è stata ben accolta da molti cittadini. Ma non tutti, a giudicare dalle minacce di morte recapitate via posta al direttore dell’Interporto MArche Massimo Stronati. E’ stato lo stesso destinatario a rendere noto di aver ricevuto «numerose minacce pervenute in forma scritta ed anonima all’incolumità fisica». Le minacce non sarebbero state rivolto solamente a lui, ma anche alla sua famiglia.
Il direttore ha espresso gratitudine alle forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, per la protezione ricevuta. Stronati infatti è stato posto sotto scorta, in seguito alle lettere minatorie.
Sulla vicenda si è espresso anche il primo cittadino di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, che ha così commentato: «Forte vicinanza e pieno sostegno a Massimo Stronati per le assurde lettere minatorie ricevute. L’ho sentito e gli ho espresso la piena e totale solidarietà mia personale e dell’Amministrazione comunale tutta, confermando i sensi di stima e assicurando il prosieguo della positiva interlocuzione avviata in questi mesi».
La X edizione di “Prevenzione e Sicurezza” si è svolta nel comune di Castelplanio, dove si è svolta la prima manifestazione, quattordici anni fa. Diverse le autorità presenti, nutrita la schiera di forze dell’ordine ed operatori del soccorso che hanno illustrato ai ragazzi l’importanza di prevenire i pericoli e le tecniche per gestire le emergnze.
ANCONA – Più di 400 studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, oltre 200 operatori e 300 volontari si sono ritrovati lo scorso sabato 27 maggio in viale dello Sport, presso l’area campi sportivi di Macine, per la X edizione di “Prevenzione e Sicurezza”, una giornata di formazione sulle tecniche di protezione civile. Più di 2800 le presenze globali.
Gli studenti che hanno preso parte alla giornata di esercitazione e sensibilizzazione, hanno indossato l’elmetto di protezione, hanno trasportato barelle, si sono mossi su corde e funi, hanno provato le manovre salvavita ed hanno assistito ad un’esercitazione in emergenza simulata. Tanti i volontari che si sono messi a disposizione delle classi dell’Istituto Scolastico comprensivo “Carlo Urbani” di Maiolati Spontini, Castelplanio e Poggio San Marcello.
L’idea è nata quattordici anni fa a Lorenzo Mazzieri, coordinatore provinciale della protezione civile e Alessio Avaltroni, ingegnere formatore e segretario della Protezione Civile di Castelplanio. La decima edizione della manifestazione “Prevenzione e sicurezza”, svoltasi nei campi sportivi e nelle aree del Viale dello Sport a Macine del comune di Castelplanio, è stata promossa dai volontari del gruppo Protezione Civile Castelplanio con il supporto dei gruppi volontari dei comuni vicini e con il patrocinio della Protezione Civile della Regione Marche. L’organizzazione della giornata ha visto la partecipazione anche dell’ingegner Michele Fabbretti, della dottoressa Veronica Giovannelli e dell’educatrice Federica Mosca.
La manifestazione dedita alla sicurezza si è intrecciata al progetto “Scuole Sicure”, che ha come obbiettivo quello di dare agli alunni la conoscenza e preparazione nel sapersi destreggiare in qualsiasi situazione di emergenza.
La giornata didattica è stata preparata con cura dai gruppi comunali di protezione civile di Castelplanio e dei paesi limitrofi, che hanno allestito gli spazi in modo da poter accogliere gli stand e i mezzi di tutti i partecipanti, che si sono organizzati in gruppi per poter condividere con i più giovani il senso del loro lavoro, avvicinarli alle istituzioni e aiutarli a comprendere, gestire ed evitare le situazioni di rischio e pericolo.
Tutti i dirigenti e rappresentanti delle realtà coinvolte hanno ringraziato per aver avuto l’opportunità di vivere una mattinata con i bambini delle scuole primaria e con i ragazzi della scuola secondaria di primo grado.
I ragazzi e le ragazze hanno potuto incontrare l’Aeronautica Militare, la Capitaneria di Porto, i Carabinieri e i Carabinieri Forestali, la Polizia di Stato e la Polizia Stradale, il Soccorso Alpino Speleologico, la Croce Rossa Militare, la Guardia di Finanza, il 112 Emergenza, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, i Vigili del Fuoco ed inoltre i volontari di Protezione Civile, le Unità Cinofile da Soccorso, la Croce Rossa Italiana, l’associazione nazionale degli Alpini, i Carabinieri in congedo, la Vigilanza Antincendio Boschivo e i Vigili del Fuoco. In concomitanza col ventennale della scomparsa del dottor Carlo Urbani, erano inoltre presenti i volontari di Ancona di Medici Senza Frontiere.
Hanno preso parte all’evento il prefetto di Ancona Darco Pellos, l’assessore regionale alla Protezione Civile Stefano Aguzzi, il dirigente della Direzione Protezione Civile e Sicurezza della regione Marche Stefano Stefoni, i sindaci della Vallesina e alcuni sindaci della Val Misa e tanti genitori dei ragazzi e delle ragazze presenti.