Gino Bucci, altresì noto come L’Abruzzese Fuori Sede, negli anni ha radunato una mole impressionante di estimatori, raccontando con leggerezza e ironia i pregi, le caratteristiche e le qualità che rendono unico l’Abruzzo. Ora ha dato alle stampe il suo primo libro “Rime Toscibili” e ce lo ha illustrato prima dell’uscita.
MARTINSICURO – Gino Bucci, laureato in Lettere, formatore, giornalista e scrittore, è ormai da anni una celebrità del panorama abruzzese, ma non soltanto. La sua pagina (Facebook e Instagram) “L’Abruzzese Fuori Sede” ha oltre 200 mila follower che ogni giorno seguono entusiasti i suoi contenuti, proposti sempre in una chiave ironica, anche quando toccano temi importanti. Tra le sue collaborazioni, quella che ci rende in assoluto più orgogliosi è proprio quella con Il Martino, per cui ha realizzato diverse interviste. Oggi invece, risponde alle nostre domande sul suo primo libro, “Rime Toscibili”.
Ciao Gino, grazie per questa intervista. Di solito, quando a fare le interviste sei tu, inizi con una formula che mi pare giusto rubarti. Di chi si lu fije?
So’ lu fije di Frida di la Poste e di Vincenzo di Fracchiò, entrambi ovviamente nativi di Colonnella in quanto, fino al 1963, la nobile Truentum non “faceva comune”. Voglio dire: sono nati a Martinsicuro ma ufficialmente risulta Colonnella. Questo comunque non viene avvertito come un problema da loro, se ne fregano proprio. Poi Colonnella è molto bellina.
Ti piace essere intervistato o preferisci il ruolo dell’intervistatore?
Preferisco un bel caffè macchiato caldo con un nonnulla di zabaione e sicuramente la seconda che hai detto.
“Rime Toscibili” il primo libro di Gino Bucci, in uscita il 7 luglio
Agli eventi, alle presentazioni, ma anche sul web, spesso i tuoi follower si rivolgono a te direttamente come all’Abruzzese Fuori Sede. Adesso preferiresti essere conosciuto come l’autore Gino Bucci?
Certo, ormai non sono più fuori sede e in realtà non lo sono quasi mai stato davvero. Preferirei essere noto come Ginetto, Scinetto oppure “Il timido Paolone”.
Non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni, ma raccontaci brevemente chi è L’Abruzzese Fuori Sede
Una persona a modino, un vero e proprio pezzo di pane unto. Lo considero un amico, in amicizia virile. Una di quelle persone che vedi ogni dieci anni e comunque guarda, un saluto accennato con la testolina glielo fai volentieri.
Ti è mai andato stretto come personaggio?
Dopo il primo lockdown sono arrivato a pesare 100 kg e indubbiamente la situazione si è fatta pesante. Giusto ieri ho perso una partita di tennis, contro un avversario alla portata, per motivi di mobilità (laterale e non solo). D’altronde dova si magne, Ddije c’accumbagne, ma credo sia giunto il momento di darsi una regolata.
E adessoil libro, “Rime Toscibili”. Raccontaci di che si tratta e come è nata l’idea di scriverlo?
Un libretto senza infamia e senza lode, una roba che personalmente non comprerei mai. Visto che qui mi sento a casa e so che tu non taglieresti mai una mia dichiarazione finanche scottante, ripeto quanto mi è stato scangellato da un noto giornale proprio l’altro giorno: se qualcuno non volesse accattarsi il libro (per motivi economici, di allergie, problematiche anche varie), ma volesse comunque leggerlo, può scrivermi in privato. Gli mando il PDF aggratise.
Quando uscirà il libro? Dove potranno acquistarlo i lettori? Lo presenterai?
Domani, a tutte le vie, lo presenteremo a tutta callara (domani sera a Teramo, per dire).
Gino Bucci insieme ad un ignaro Gianni Morandi
Un tour degno di una rockstar. Hai dunque superato la tua proverbiale timidezza e ci hai preso gusto a stare di fronte al pubblico?
Caro amico, trattasi comunque di lavoro. In molti paesi siamo rimborsati, in molti altri no, ma sperabilmente qualche copia la puoi vendere. Poi si tratta della solita questione: io non ho cercato e chiamato nessuno. La gente mi ha scritto, “viene di qua, vieni di là”, e io non me la sono sentita di rifiutare. Sono quaranta date, spesso non verrà nessuno: ce la faremo.
Vuoi dedicare un approfondimento al titolo? Rime Toscibili…
Fra i grandi vanti della mia vita, il più luminoso è indubbiamente “intoscibile”. Trattasi di un aggettivo derivante da “’nzi tosce” (non si tossisce), una neoformazione ben formata e pronta al grande salto (dizionario italiano). Da “intoscibile” può ricavarsi l’avverbio “intoscibilmente”. Le mie rime sono brutte e discutibili, quindi “toscibili”.
Si tratta di un progetto concluso, o in futuro ti rivedi ancora con la penna in mano? Hai altri progetti da autore in cantiere?
Non c’è mai stato nessun progetto, se non quello di scrivere. Anzi, se l’editore del giornale volesse ridiscutere gli accordi remunerativi…sarebbe pure ora, belle letture vi faccio fare eh? Eh?
Dipende, continuerai a realizzare interviste per noi anche quando sarai una celebrità ancor più conclamata?
Certo, devo completare il percorso per prendere il Tesserino e iscrivermi all’Albo dei Giornalisti. Ma anche se non avessi motivazioni simili, per voi lo farei (cuoricino).
E fuori dall’ambito letterario? Ti cimenti con qualche altra esperienza o ti “accontenti” del web e delle librerie?
Lavoro nelle scuole come formatore anche intoscibile; ultimamente abbiamo fatto un bel progetto a Martinsicuro, con i bambini, sul dialetto e tutte cose. Poi ho la partita iva come copywriter e personaggio Facebook, nonché per chiedere dei rimborsi anche molto, molto, molto pesanti ai vari comuni che mi chiamano.
Grazie a te e a tutta la redazione de “Il Martino” (questo è quello che faccio dire per finta alla fine delle interviste, in realtà in pochissimi ci hanno ringraziato davvero, ma tu già lo sai: che mondaccio).
Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso dicembre dopo trent’anni di latitanza, è morto nella notte nell’ospedale San Salvatore di L’Aquila. dopo nove mesi detenzione
L’AQUILA – Non ha trascorso in carcere gli ultimi minuti della sua vita, Matteo Messina Denaro, il boss stragista di Cosa Nostra condannato all’ergastolo al 41bis. Il super latitante arrestato dopo trent’anni di fuga, si è spento dopo nove mesi di prigionia la notte scorsa, lunedì 25 settembre, all’ospedale San Salvatore di L’Aquila, nel quale si trovava ricoverato già da diverso tempo. Negli ultimi giorni le sue condizioni si sono aggravate e il boss, che ha rifiutato l’accanimento terapeutico nel suo testamento biologico, è entrato in coma irreversibile. Dopo la cessazione dell’alimentazione assistita, Matteo Messina Denaro è morto e la Procura ha disposto l’autopsia per accertarne la causa del decesso.
Il boss si trovava in ospedale in seguito ad un’operazione chirurgica, le cui complicazioni si sono rivelate fatali. Messina Denaro era affetto da un tumore al colon che gli era stato diagnosticato durante la latitanza. La sua malattia avrebbe avuto un ruolo chiave nella sua cattura. Dopo l’arresto è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche: dalla prima si era ripreso, dopo la seconda non ha più lasciato l’ospedale, dove era stata allestita una stanza di massima sicurezza allestita apposta.
Al suo capezzale, nei giorni scorsi era arrivata anche la figlia naturale, Lorenza, riconosciuta solo pochi giorni fa. Durante la sua detenzione, avrebbe mantenuto un comportamento impeccabile senza mai creare disordini. E senza mai parlare: con lui, oltre ad un capitolo nero della storia della seconda Repubblica, se ne vanno tanti misteri sui quali bisogna ancora fare luce.
I due giovani, di 21 e 22 anni, erano già gravati da precedenti in materia di precedenti. Prima del controlli si sono disfatti della droga che avevano con sé, ma gli agenti hanno proceduto con le perquisizioni domiciliari.
TERAMO – Quando hanno visto la paletta della polizia, hanno lanciato fuori dal finestrino un involucro nel quale gli agenti ipotizzano potesse trovarsi qualche stupefacente. Due ragazzi, di 21 e 22 anni residenti nel pescarese, sono stati arrestati a Silvi e sottoposti ai domiciliari per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I due sono stati fermati per un controllo a Silvi, dal personale del Commissariato di Atri, lo scorso sabato 23 settembre.
Il loro gesto non è passato inosservato ai poliziotti che prima hanno eseguito le peqruisizioni personali e veicolare, trovando qualche grammo di hashish, e poi hanno esteso i controlli nelle abitazioni dei due. Qui è stato trovato il grosso della droga.
Nella casa del ventunenne, gli agenti hanno rinvenuto 5 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa mezzo chilo, mentre in quella del ventiduenne hanno recuperato 16 involucri contenenti 18 grammi di cocaina e un’altra trentina di grammi tra marijuana ed hashish, oltre ad un bilancino di precisione.
I due ragazzi arrestati a Silvi sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza per direttissima.
Un uomo è stato sorpreso a spacciare a Martinsicuro, mentre a Giulianova i Carabinieri hanno rintracciato un evaso dai domiciliari ed un uomo condannato per furto. Nella casa di un ragazzo sorpreso alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, i militi hanno trovato una piantina di marijuana. Sei le patenti ritirate.
TERAMO – I Carabinieri delle compagnie di Alba Adriatica e Giulianova hanno eseguito controlli antispaccio in tutta la costa della provincia teramana, da Martinsicuro a Silvi Marina. Tre persone sono state arrestate, in due differenti operazioni, mentre altre sette sono state denunciate. Durante i controlli poi, i militi hanno sorpreso un uomo che aveva evaso gli arresti domiciliari e rintracciato un altro nei cui confronti è stata emessa un’ordinanza di carcerazione.
A Martinsicuro i Carabinieri hanno visto un uomo cedere una dosa di cocaina ad un ragazzo. Lo spacciatore è stato arrestato ed incarcerato, mentre il giovane è stato segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore di sostanze stupefacenti.
A Roseto degli Abruzzi i militi hanno fermato per un controllo un’auto con a bordo un ragazzo. Il suo comportamento ha suggerito che potesse aver assunto qualche sostanza, pertanto i militari hanno deciso di fare una perquisizione domiciliare. Hanno in questo modo trovato una piantina di marijuana in infiorescenza, dal peso di circa 100 grammi, ed il materiale per confezionare le dosi una volta pronta.
Durante i controlli antispaccio sulla costa teramana poi, i Carabinieri hanno anche rintracciato un uomo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, che non hanno trovato in casa, a Giulianova, al momento del controllo. Si era recato in un bar, dove è stato arrestato. Sempre a Giulianova, un’altra persona è stata arrestata su disposizione del Tribunale di Teramo: deve scontare un anno per furto.
Altri sei soggetti poi, sono stati deferiti durante i controlli sulle strade, perché trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore al consentito. A tutti loro è stata levata la patente.