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L'Aquila

Beatrice Gioia rappresenterà l’Abruzzo nella finalissima di Miss Italia

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Originaria di L’Aquila, ma residente a Martinsicuro, Beatrice Gioia ha diciotto anni ed è stata selezionata per la finalissima di Miss Italia, in programma il prossimo 21 dicembre. «Sono molto emozionata ed orgogliosa di rappresentare la Regione, ma ancora non riesco completamente a rendermene conto».

TERAMO – Ha 18 anni, frequenta il liceo scientifico a San Benedetto del Tronto, è originaria de L’Aquila, ma  si è trasferita a Martinsicuro in seguito al sisma del 2009. Sarà Beatrice Gioia a rappresentare l’Abruzzo tra le 21 finaliste (una per ogni regione, più Miss Roma) nella finalissima di Miss Italia che si terrà il prossimo 21 dicembre.

«Ancora non riesco a realizzare completamente – afferma emozionatissima la ragazza – ma sono molto contenta e sono sicura che man mano che si avvicinerà la serata finale crescerà la tensione». Beatrice, che frequenta il quinto anno di liceo scientifico, vuole trarre il meglio da questa esperienza: «Voglio cogliere questa opportunità così importante, ma allo stesso tempo non voglio mettere da parte gli studi, anche in vista dell’università. Poi certo, tutte le 21 ragazze che sono rimaste in competizione coltivano il sogno di vincere. Ma devo dire che non c’è malizia o competitività tra noi».

Beatrice lo scorso anno ha partecipato per la prima volta ad un concorso di bellezza, arrivando in finale a Miss Blu Mare. Quest’anno invece è stata eletta Miss Sorriso Abruzzo nelle selezioni regionali a Cappadocia. Poi, durante le fasi prefinali svoltesi a Fano dal 16 al 18 settembre, alle quali si sono presentate 197 ragazze provenienti da tutta Italia, è stata selezionata tra le 21 miss che parteciperanno alla serata finale di Miss Italia. «Non me l’aspettavo, specie di arrivare prima alle selezioni regionali. Sono ovviamente molto contenta, ma anche molto orgogliosa di rappresentare questa Regione così bella. Amici e parenti fanno tutti il tifo per me. Perfino i professori e i miei compagni di scuola attendono con ansia la finale» aggiunge Beatrice.

Molto soddisfatto anche il papà, che afferma: «A casa siamo tutti contenti. Sarà un’esperienza bellissima, che spero potrà godersi appieno e che sono convito le sarà molto utile. Noi dal canto nostro siamo felici che possa prendere parte ad un concorso che da 83 anni è centrale nel nostro Paese. Per quanto riguarda il futuro di Beatrice invece, penso che l’importante sia che compia le scelte che possano renderla felice. Noi le daremo tutto il nostro supporto, senza imporle niente».

Appuntamento dunque il prossimo 21 dicembre per la finalissima di Miss Italia, nella quale Beatrice Gioia, di diciotto anni, originaria di L’Aquila, ma residente a Martinsicuro, rappresenterà l’Abruzzo.

L'Aquila

Pecora sgozzata, cotta e mangiata nel parco in pieno giorno: due arresti

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pecora sgozzata nel parco a pizzoli

I Carabinieri hanno prima trovato tracce di sangue e resti della sfortunata pecora, poi si sono imbattuti in un video sui social nel quale alcune persone trascinavano l’ovino nel parco. Due sono state identificate e sono finite in carcere.

L’AQUILA – Appesa ad un’altalena, dissanguata, scuoiata, cotta e mangiata, di pomeriggio, tra le altalene ed i giochi per i bambini, a Pizzoli. Per il triste epilogo riservato alla pecora sgozzata nel parco in pieno giorno due uomini di origine tunisina sono finiti in carcere, mentre proseguono gli accertamenti per identificare le altre persone che hanno preso parte al banchetto.

La vicenda è stata resa nota dall’agenzia di stampa Agi. Due giudici delle indagini preliminari, Guendalina Buccella e Giovanni Spagnoli, hanno emesso una severa ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ghaddum Waddah, di 30 anni, e Wadia Mchirgi di 19. Il primo era già sottoposto all’obbligo di dimora, per via di una rissa. Il secondo invece era stato raggiunto da un divieto di dimora, per minacce e lesioni.

Insieme a loro c’erano altre persone ed i Carabinieri sono al lavoro per identificarli. Dovranno rispondere di uccisione di animale in luoghi pubblico e macellazione clandestina. Ad insospettire i militari della stazione di Pizzoli, alcune tracce di sangue. Seguendole, sono arrivati ad un cassonetto che conteneva le interiora della pecora sgozzata nel parco ed i resti della brace. Poco dopo sui social hanno visto un video, che aveva ricevuto anche diverse condivisioni, che mostrava un gruppetto di persone mentre trascinavano l’animale sul luogo del delitto.

Arrivati nell’area giochi, l’ovino è stato appeso ad un’altalena, dissanguato e scuoiato. Poi è stato acceso un fuoco ed è stato cotto. I due arrestati si trovano ora nel carcere di Preturo a causa, scrivono i Gip, di un «rischio di recidiva con riferimento alla commissione di reati commessi con violenza alle persone, un difetto di resipiscenza». Che denota «l’irrefrenabile pulsione alla commissione di reati commessi in particolare platealmente e con violenza».

Gli inquirenti cercheranno anche di stabilire se la pecora fosse stata rubata da qualche allevamento.

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L'Aquila

Azzannata dal suo pitbull a L’Aquila: si trova in condizioni gravissime

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donna aggredita dal suo pittbull a l'aquila

La padrona di un pitbull è stata aggredita insieme ad altre due persone dal suo stesso cane, a L’Aquila, per motivi ancora da chiarire.

L’AQUILA – E’ stata portata d’urgenza in ospedale e sottoposta ad un delicato intervento chirurgica, la donna aggredita la notte scorsa nella sua villetta a schiera dal suo stesso pitbull. Il suo cane infatti ha azzannato lei ed altre due persone, presenti in quel momento.

La padrona del cane è quella che ha avuto la paleggio. Le sue condizioni sarebbero molto gravi e la prognosi resta riservata. LE altre due persone, che non è chiaro se siano parenti conviventi o semplici ospiti della donna, se la sono cavata con una trentina di giorni di prognosi.

Non è chiaro cosa abbia acceso la scintilla di violenza nel pitbull che ha azzannato tre persone, tra le quali la sua padrona, a L’Aquila. Il cane è stato portato via dal servizio veterinario della Asl presso il canile comunale. Sul posto sono intervenute tre ambulanze ed una pattuglia della Polizia Locale

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L'Aquila

Tragedia a Goriano Sicoli, anziano resta intrappolato nell’auto in fiamme

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Potrebbe essere stato un cortocircuito a far scoppiare l’incendio nell’auto dell’anziano morto carbonizzato nelle campagne di Goriano Sicoli. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per contenere il rogo che ha coinvolto la vegetazione ed hanno fatto la macabra scoperta.

L’AQUILA – I Vigili del Fuoco sono intervenuti per circoscrivere e domare un incendio che si era sviluppato nelle campagne di Goriano Sicoli e quando hanno spento le fiamme hanno effettuato la macabra scoperta: un anziano di 93 anni originario di Cocullo è morto carbonizzato all’interno della sua auto.

Il rogo sarebbe divampato proprio all’interno dell’abitacolo della vecchia Panda, forse a causa di un cortocircuito. L’anziano non sarebbe riuscito ad uscire in tempo e sarebbe rimasto intrappolato all’interno dell’auto in fiamme.

Sulla vicenda indagano i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, i quali hanno subito informato lam Procura.

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