L’anarchico pescarese Alfredo Cospito e la compagna Anna Beniamino sono accusati di strage politica per l’attentato del 2006, in cui due ordigni esplosero nel cuneese senza provocare feriti, e rischiano l’ergastolo, il primo, e 27 anni di carcere, la seconda. Decisione sulla conferma della pena rinviata alla Corte Costituzionale dalla Corte d’Appello. A Torino, dove si celebra il processo, manifestazione di solidarietà nei confronti degli imputati con scontri, disordini e un’aggressione.
TORINO – Sarà la corte Costituzionale ad esprimersi sull’ergastolo per strage politica per Alfredo Cospito, anarchico pescarese accusato, e già condannato in primo grado, per gli attentati dinamitardi avvenuti nel 2006 a Fossano, in provincia di Cuneo, quando due ordigni esplosero nei pressi della caserma per allievi carabinieri. Nessuno rimase ferito in seguito alle esplosioni.
In primo grado è stato condannato a 20 anni, ma la Corte d’Appello era chiamata a decidere a riformulare l’accusa in strage politica. Il procuratore generale Francesco Salluzzo ha chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno per dodici mesi. La difesa ha avanzato alcune eccezioni, che i giudici hanno accolto, rinviando alla Cort costituzionale la decisione sulla conferma o meno dell’ergastolo. qualora anche la corte costituzionale accettasse le eccezioni, Cospito verrebbe condannato ad una pena tra i 21 e 24 anni. Il pescarese, ritenuto capo della Federazione Anarchica Informale e già condannato a 12 anni per aver gambizzato l’amministratore delegato di Ansaldo Roberto Adinolfi, da 45 giorni si trova in regime di 41-bis e sta protestando contro questa misura con uno sciopero della fame prolungato.
In collegamento dal carcere di Sassari, dove si trova in regime di 41-bis, l’anarchico pescarese Alfredo Cospito, che rischia l’ergastolo per gli attentati del 2006 a Fossano, dopo aver salutato con il pugno chiuso una rappresentanza dei militanti anarchici presente in aula, ha letto una dichiarazione: «Leggo soltanto quattro righe. Prima di scomparire definitivamente nell’oblio del regime del 41 bis lasciatemi dire poche cose e poi tacerò per sempre. La magistratura della repubblica italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo più avere la possibilità di rivedere le stelle, la libertà. Seppellito definitivamente con l’ergastolo ostativo, che non ho dubbi mi darete, con l’assurda accusa di aver commesso una “strage politica”, per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno e che di fatto non hanno ferito e ucciso nessuno. Non soddisfatti, oltre all’ergastolo ostativo, visto che dalla galera continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con la mordacchia medievale del 41 bis, condannandomi ad un limbo senza fine in attesa della morte. Io non ci sto e non mi arrendo, e continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro, per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese. Siamo in 750 in questo regime ed anche per questo mi batto. Al mio fianco i miei fratelli e sorelle anarchici e rivoluzionari. Alla censura e alle cortine fumogene dei media sono abituato, queste ultime hanno unico obiettivo di mostrificare qualunque oppositore radicale e rivoluzionario. Abolizione del regime del 41 bis. Abolizione dell’ergastolo ostativo. Solidarietà a tutti i prigionieri anarchici, comunisti e rivoluzionari nel mondo. Sempre per l’anarchia».
La compagna Anna Beniamino invece ha affermato: «Questo è un processo politico, che si è mostrato teso fin dall’inizio alla somministrazione della pena esemplare, processo alle nostre identità di anarchici più che ai fatti, processo a chi non abiura le proprie idee. Una strage senza strage attribuita senza prove è il culmine di un crescente impegno di Antiterrorismo e Procure per esorcizzare lo spettro dell’anarchismo d’azione. Nello stesso disegno si colloca l’imposizione del regime 41 bis ad Alfredo Cospito, reo di intrattenere rapporti con il movimento anarchico dal carcere. Lo sciopero della fame ad oltranza che il compagno sta portando avanti dal 20 ottobre è l’extrema ratio contro isolamento e deprivazione sensoriale, fisica, psichica, contro un bavaglio politico. Bavaglio che gli ha impedito finanche di leggere le motivazioni dello sciopero stesso. Il 41 bis è il grado estremo di accanimento dei regimi differenziati: carceri dove l’isolamento continuato e il sovraffollamento delle sezioni comuni sono le due facce di un sistema teso ad annullare l’individuo. Carceri dove le stragi, quelle vere, si sono verificate e si verificano: nella repressione delle rivolte del 2020, nello stillicidio di suicidi, nel trattamento dei più poveri e fragili tra i prigionieri come “materiale residuale” della società tecno-capitalistica imperante. Se qualcosa accadrà ad Alfredo Cospito qualsiasi individuo dotato di pensiero critico capirà chi siano i mandanti ed esecutori del suo annientamento fisico, non essendo riusciti ad effettuare quello politico e ideale. Sono cosciente di essere ostaggio di un sistema che nasconde dietro al feticcio di “sicurezza” e “terrorismo” il suo collasso politico, economico, sociale, ambientale. Opporsi a questo è necessario. Potete distruggere la vita delle persone, non riuscirete a spegnere il pensiero e le pratiche antiautoritarie. Non riuscirete a spezzare la tensione rivoluzionaria, non riuscirete a spegnere l’anarchia. Saluto Alfredo e tutti i compagni»
Fuori dal Tribunale, mentre l’udienza veniva celebrata, un corteo di solidarietà da parte di circa duecento anarchici si è trasformato in disordini e proteste. Bombe carta, fumogeni, scritte sui muri e perfino un’aggressione nei confronti di un esercente che protestava contro gli atti vandalici.
Per la festa dell’Albero 2023 la sezione pescarese del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio ha organizzato incontri di educazione ambientale con gli alunni di 4 plessi scolastici pescaresi.
PESCARA – Sono state 4 le scuole pescaresi in cui il Conalpa ha organizzato incontri di educazione ambientale ed ha piantato alberi ed arbusti insieme agli alluni, tra il 27 novembre e il 6 dicembre, in occasione della Festa dell’Albero 2023.
Il 27 novembre è stato messo a dimora un corbezzolo nella Scuola dell’infanzia Paritaria del Sacro Cuore insieme ai bambini e ai rappresentanti dell’associazione ecologista: Annalisa Petrucciani, presidente Conalpa Pescara-Chieti e Alberto Colazilli, presidente Conalpa nazionale ed esperto curatore di giardini.
Il 29 novembre sono stati piantumati corbezzoli, allori e filliree nell’Istituto Comprensivo Pescara 6, alla scuola primaria “Pineta Dannunziana” e alla scuola secondaria di primo grado “Benedetto Croce” in Via Scarfoglio.
Il 6 dicembre invece è stata la volta del Liceo Artistico Bellisario dove sono stati piantumati un Carrubo e un Solanum “Rantonetti”. Nel Liceo Artistico Misticoni invece si è svolta intensa attività di educazione ambientale a cura del biologo membro dell’associazione Dario D’Onofrio.
Per finire all’Istituto Comprensivo 6 di nuovo con gli alunni della Primaria per mettere a dimora un Lentisco (Pistacia lentiscus) che è uno dei simboli della Pineta Dannunziana.
«I rappresentanti del Conalpa Pescara hanno interagito con gli alunni parlando della corretta gestione del verde, della corretta potatura di alberi e arbusti e del valore del verde per combattere l’inquinamento e produrre mitigazione dell’isola di calore in città – spiega la presidente Annalisa Petrucciani -La nostra associazione è sempre impegnata in attività di educazione ambientale in cui vogliamo divulgare il valore degli alberi ai più piccoli».
«Piantare alberi è un gesto nobile che rappresenta una piccola grande azione di risanamento ambientale per migliorare la nostra città» commenta invece Alberto Colazilli, presidente nazionale del Conalpa. «Un gesto positivo che produce tanti benefici alla comunità oltre a sviluppare aggregazione e allegria tra i ragazzi».
«Tanta la partecipazione di bambini e insegnanti verso le problematiche del verde cittadino conclude Colazilli – Agli alunni abbiamo spiegato anche quanto sia importante per una città la progettazione e realizzazione di infrastrutture verdi in grado di combattere inquinamento e isola di calore. Infine abbiamo sottolineato un dato importantissimo, la gestione: i nuovi alberelli non vanno lasciati soli ma devono essere curati nel corso tempo».
Un uomo aveva nascosto 116 grammi di sostanza stupefacente in un’intercapedine ricavata in una poltrona.
PESCARA – Questa mattina i Carabinieri hanno deciso di eseguire un controllo nei confronti di un uomo di 35 anni noto per gravare intorno agli ambienti dello spaccio e sul conto del quale avevano raccolto alcuni elementi investigativi. In seguito alla perquisizione domiciliare, l’uomo è stato arrestato. I militi hanno trovato nascosti nella sua casa di Lettomanoppello 116 grammi di droga tra hashsish e marijuana, celati in un’intercapedine ricavata nella poltrona.
Il singolare nascondiglio era ubicato nel salotto dell’abitazione di Lettomanoppello: 88 grammi di hashish e 28 grammi di marijuana in tutto, nascosti in una poltrona. E’ dunque scattato l’arresto per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio e l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
I Carabinieri sono arrivati nell’appartamento dell’uomo in seguito a diverse segnalazioni. La sostanza stupefacente è stata scovata dal fiuto del cane dell’unità cinofila.
PESCARA – Aveva 145 grammi di cocaina e 43 di hashish nascosti in casa, l’uomo di 52 anni arrestato per spaccio stamane dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pescara.
I militari sono arrivati nel suo appartamento in seguito a diverse segnalazioni da parte di cittadini. La droga era nascosta in una credenza in cucina. A fiutarla, il cane del Nucleo Cinofilo di Chieti Bagheera, già protagonista di diversi sequestri.
L’uomo di 52 anni arrestato per spaccio a Pescara è stato confinato nella sua casa agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.