Slitta a domani il consiglio comunale di Teramo previsto ieri, il primo dopo le Elezioni, saltato a causa di una pec mai arrivata alla Consigliera di minoranza Provissiero. Reciproco scambio di accuse tra le maggioranza ed opposizione.
TERAMO – Il primo Consiglio comunale di Teramo dopo le Elezioni Amministrative, in programma ieri, lunedì 26 giugno, è saltato ed è stato rinviato a mercoledì, a causa di un errore durante la convocazione dei consiglieri: a Caterina Provvisiero di Futuro In non è mai arrivata. Secondo la maggioranza la Consigliera ha sbagliato a comunicare l’indirizzo pec, mentre per la minoranza sarebbe una scusa per non ammettere i propri errori.
Sono stati proprio i consiglieri di maggioranza a non presentarsi dopo la riunione dei capigruppo convocata dal Presidente del Consiglio Comunale, quando è emerso la questione. Carlo Antonetti era in procinto di sostenere il suo intervento, ma è stato fermato prima. La scelta della maggioranza è stata motivata come atto di «responsabilità e rispetto». specificando però che «la Provvisiero ha partecipato alla riunione che anticipava l’odierna seduta, quindi ne era perfettamente a conoscenza».
In serata è giunta anche una nota: «a seguito di comunicazione formale della Consigliera Provvisiero relativa ad una errata comunicazione del proprio indirizzo pec ed una conseguente mancata ricezione della convocazione, la maggioranza consiliare regolarmente ed unanimemente presente alla seduta odierna ha ritenuto in ottica di profonda collaborazione istituzionale e volontà di partecipazione di dover rinviare le attività consiliari. Si tratta di una scelta fatta per colmare le lacune e il vulnus generato da un errore materiale di una opposizione che ancora una volta si trincera dietro cavilli burocratici per non ammettere la propria totale assenza di contenuti e visione politica e amministrativa. Del resto la scelta stessa dell’orario del consiglio odierno, alle 14.30, è frutto della disponibilità di questa maggioranza a cambiare di fronte alle necessità espresse dai Prof. Di Egidio e Prof. Provvisiero, impossibilitati a partecipare ai lavori qualora si fossero svolti in mattinata visti gli impegni scolastici. Diteci voi se è questa antidemocraticità!”, si spiega nella nota.
Una ricostruzione rigettata con decisione dalla diretta interessata, che ha affermato: «Se il Comune di Teramo non è in grado di convocare regolarmente un Consiglio comunale, e di gestire le relative pec e la conseguente ricevuta di avvenuta consegna, questo non è un mio problema, ma lo è certamente per il sindaco D’Alberto. L’ho sentito utilizzare espressioni quali ‘perdoniamo la Provvisiero’, ‘concediamo di rinviare il Consigliò, ‘atto di cortesia’ […] ridicole affermazioni, la prossima volta, prima di parlare a vanvera, si informi meglio. Posso comprendere il nervosismo di un sindaco che a fine giugno ancora non approva il rendiconto del 2022, posso capire che sia sotto pressione per i tanti silenziosi malpancisti della maggioranza, e pure che il non essere in grado neanche di convocare un consiglio comunale sia una figuraccia assoluta, ma non si permetta più di alterare la realtà, con idiozie grottesche e con un frasario non degno delle Istituzioni oltre che del normale rispetto per le persone e per la verità».
Laconico il commento di Carlo Antonetti sulla vicenda: «Siamo al teatro dell’assurdo. La maggioranza non si presenta ed imputa ad una consigliera di non aver fornito un indirizzo corretto».