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Pesaro-Urbino

Fiumi di droga dalla Campania alle Marche: 11 arresti. Cocaina nascosta anche nei giochi dei bambini

Al vertice un detenuto attualmente in carcere, che gestiva il traffico tramite famigliari e uomini di fiducia.

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17 in tutto i soggetti indagati, 11 le custodie cautelari, 9 delle quali in carcere, in seguito all’operazione “Affari di Famiglia” condotta dalle fiamme gialle. In meno di un anno di indagini, sequestrati 5 chili di cocaina.

PESARO – All’alba dello scorso lunedì 25 settembre, le fiamme gialle dei Comandi Provinciali di Pesaro e Urbino, unitamente ai militari di Torre Annunziata, hanno fatto scattare l’operazione “Affari di Famiglia” in seguito alla quale sono scattate le manette intorno ai polsi di 11 persone. 9 sono finite in carcere, 2 agli arresti domiciliari. Gran parte degli arrestati è di origine campana ed è gravata da precedenti. Le accuse sono di spaccio, riciclaggio, antiriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. durante le operazioni sono state effettuate diverse perquisizioni, alle quali ha preso anche l’unità cinofila. In base alle ricostruzioni della Guardia di Finanza, i soggetti arrestati gestivano un fiorente traffico di droga che partiva dalla Campania e finiva nelle Marche.

La droga, in particolare cocaina, veniva recuperata attraverso canali di spaccio attivi nella zona di Torre Annunziata e da qui transitava verso Marotta Mondolfo, dove veniva stoccata a grandi quantità presso case o spazi nelle disponibilità dei soggetti coinvolti dalle indagini. Indagini partite nel 2022 e svolte congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Pesaro e dalla Stazione Carabinieri di Fano con il contributo della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Pesaro. Gli inquirenti hanno scoperto che un gruppo di persone di origine campana gestiva le principali piazze di spaccio delle province pesarese ed urbinate. Le forze dell’ordine sono poi risalite alla fonte dello stupefacente. Solamente nel periodo in cui si sono svolte le indagini e finanzieri e carabinieri hanno iniziato ad accumulare le prove, il gruppo ha mosso circa 5 chili di cocaina, con approvvigionamenti pari a 500 grammi ogni due settimane.

Il nome dell’operazione nasce dal vertice dell’organizzazione, un uomo detenuto in carcere che affidava le proprie direttive a famigliari e persone di fiducia. Le persone coinvolte nel traffico di droga dalla Campania alle Marche hanno dimostrato grossa spregiudicatezza e gli inquirenti hanno accertato che non si facessero scrupoli ad utilizzare anche i figli minorenni, che spesso hanno accompagnato i genitori alle consegne, oppure hanno assistito alle operazioni di taglio e confezionamento delle dosi. In qualche caso le fiamme gialle hanno accertato che la droga era stata nascosta nei giocattoli dei bambini, oppure nel seggiolone e via discorrendo.

Nella disponibilità dei membri del sodalizio c’erano telefoni, veicoli e immobili, intestati a prestanome. 17 in tutto gli indagati, 11 le misure cautelari. 9 persone si trovano ora rinchiuse nelle carceri campane e marchigiani, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.


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Strangola la moglie malata e tenta il suicidio a Fano: allarme lanciato dal figlio

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Pirma ha strangolato a mani nude la donna, poi ha ingerito una massiccia quantità di barbiturici. Ora L’uomo che ha ucciso la moglie a Fano si trova piantonato in ospedale in stato d’arresto. Il silenzio dei genitori ha insospettito il figlio che si è recato sul posto.

PESARO-URBINO – Tragedia a Fano dove si è consumato l’ennesimo femminicidio, seguito da un tentativo di suicidio non andato a buon fine. Un uomo di 70 anni, Angelo Sfuggiti, ha strangolato la moglie,  Rita Talamelli di 66 anni, prima di tentare di farla finita. I soccorsi sono stati allertati dal figlio della coppia, giunto sul posto perchè preoccupato dal fatto che non riusciva a mettersi in contatto coi genitori. Quando ha visto la madre esanime e il padre al suo fianco in stato quasi catatonico ha chiamato il 118. che poi a sua volta ha avvisato la polizia.

Quello avvenuto in via Montefeltro a Fano è il femminicidio numero 106 a partire dell’inizio dell’anno. Sembrerebbe che la donne fosse affetta da disturbi di tipo psichiatrico. Tra lei ed il marito, ex titolare della pizzeria “da Angelo”, potrebbe essere scoppiata una lite e sembrerebbe che l’uomo, dopo il femminicidio, abbia vegliato il corpo della moglie per ore, intontito dalle pillole.

Agli agenti lacasa è apparsa in ordine, segno che il delitto si sia consumato in un momento di furia. Il marito non avrebbe usato né coprde, né altro, ma avrebbe strangolato la moglie a mani nude, sebbene la dinamica dei fatti non sia stata ricostruita nel dettaglio.

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Doppio allarme bomba nei Tribunali di Pesaro e Urbino: evacuati

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Intorno alle 7 una telefonata anonima ha segnalato la presenza di un ordigno all’interno del Palazzo di Giustizia.

PESARO – Dopo le ispezioni di Carabinieri e Finanzieri con l’unità cinofila all’interno dei Tribunali di Pesaro e di Urbino, il doppio allarme bomba lanciato questa mattina, venerdì 17 novembre, è rientrato.

A far scattare i protocolli di sicurezza, una telefonata anonima giunta questa mattina intorno alle 7:30, che segnalava la presenza degli ordigni. I Tribunali sono dunque stati evacuati in via precuazionale, durante le operazioni di ricerca.

Ad Urbinno è stata transennata via Raffaello, a partire dall’omonima Porta fino all’incorcio tra via Bramante e via Santa Mergherita. A Pesaro invece, è stata delimitata l’area antistante il Tribunale, piazzale Carducci.

Una volta rientrati l’allarme bomba, sono state fatte rientrare anche le persone all’interno dei tribunali di Pesaro ed Urbino.

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Investito di proposito e preso a martellate: folle lite in strada a Fermignano

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L’episodio è avvenuto alle prima ore di questa mattina. La vittima dell’aggressione è il titolare di un supermercato che è stato preso a martellate mentre si stava recando ad aprire l’attività, a Fermignano. Alla base dell’aggressione, un gestaccio rivolto ad un automobilista.

PESARO-URBINO – Ha evitato un’auto che stava per travolgerlo a grande velocità mente attraversava la strada ed ha rivolto un gestaccio contro l’automobilista che stava per metterlo sotto. Il conducente dell’auto ha inchiodato, ha ingranato la retro, lo ha urtato di proposito e poi è sceso dall’auto con un martello in mano e lo ha colpito ripetutamente. La folle lite in strada è avvenuta a Fermignano: l’uomo preso a martellate si trova ora ricoverato a Urbino, mentre sono in corso le ricerche per risalire al suo aggressore.

I fatti si sono svolti poco dopo le 6:30 di questa mattina, lunedì 16 ottobre. Il titolare del Conad di Fermignano stava andando verso il negozio, quando, mentre attraversava la strada, ha rischiato di essere investito da un’auto che procedeva a velocità sostenuta. Il pedone si è schivato ed ha lanciato il gesto di stizza che ha provocato la reazione scomposta dell’automobilista.

Solo l’arrivo di un addetto di Marchemultiservizi ha fermato l’aggressione. L’uomo con il martello in mano è rimontato in macchina e si è allontanato, mentre la persona raggiunta dai colpi era riuscita a trovare riparo dietro un guardrail. Ferito, è stato accompagnato in ospedale ad Urbino.

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