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Marche

«Fai un salto nelle Marche» la campagna social con Gianmarco Tamberi

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Il nuovo testimonial della regione è il campione di salto in alto Marco Tamberi che ha prestato il proprio volto per la campagna social “Fai un salto nelle Marche”.

ANCONA – Dopo le polemiche dei mesi scorsi sulla scelta del testimonial per promuovere le bellezze che la regione ha da offrire, prende avvio oggi la campagna social promozionale della Regione Marche con il social ambassador Gianmarco Tamberi, campione del mondo e campione olimpico di salto in alto.

Marchigiano doc, ha scelto la sua regione per vivere ed allenarsi. «Saltiamo, è il caso di dire, nel 2024 – così il presidente della Regione e assessore al turismo, Francesco Acquaroli – lanciando la nuova campagna per la promozione attraverso i social network, che ha come protagonista il nostro campione olimpico e mondiale, già social ambassador dal 2022. Anche in questa nuova campagna Gianmarco ha saputo farsi ispirare e cogliere nuovi spunti per raccontare le tante peculiarità della nostra regione, con la sua impronta e la capacità di divertirsi. Le Marche hanno molto da offrire, in ogni stagione, e noi vogliamo continuare a raccontarlo per ampliare sempre di più l’offerta e i target di riferimento».

Da oggi, per i prossimi mesi, sui canali social della Regione e di Gianmarco saranno pubblicati i nuovi video promo e i nuovi scatti realizzati nelle scorse settimane in cinque località marchigiane, una per provincia, raccontando, con la solita ironia e genuinità tipiche dell’oro olimpico, le mille sfaccettature delle Marche. “Arte e cultura”, “Benessere”, “Escursioni e natura”, “Enogastronomia” e “Borghi incantevoli” sono i topic principali dei spot che si alterneranno per raccontare la variegata offerta turistica dell’unica regione al plurale. Tante, insomma, le cose che si possono scoprire se si sceglie di fare “un salto nelle Marche”: una regione che riesce ad accontentare tutti i visitatori in tutte le stagioni. I contenuti della campagna saranno caricati sulle piattaforme online e i social network, per ampliare la riconoscibilità del territorio marchigiano e delle sue unicità anche attraverso un pubblico più giovane e un target più trasversale.

Ascoli Piceno

La Russia ordina l’arresto di un cameraman ascolano: avrebbe superato i confini della Federazione senza permesso

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simone traini cameraman ascolano mandato d'arresto russia

Simone Traini, cameraman ascolano, e la giornalista Rai Stefania Battistini sono destinatari di un mandato d’arresto emesso dal distrettuale Leninsky di Kursk, in Russia. Sono accusati di essere entrati illegalmente nel territorio della Federazione, passando dall’Ucraina.

ASCOLI PICENO – Il cameraman ascolano Simone Traini e la giornalista del Tg1 Stefania Battistini lo scorso 6 agosto sarebbero entrati in Russia per documentare un’incursione di unità armate ucraine nella regione di Kursk e per questo sono destinatari di un ordine d’arresto.

Lo afferma l’agenzia di stampa Interfax, la quale cita fonti del servizio stampa della magistratura russa. In base a quanto riportato, sarebbero entrati in Russia in compagnia di altre persone non identificate, a bordo di un veicolo militare ucraino. Al momento non si trovano nel territorio della Federazione.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro degli Esteri Tajani, che su X (ex Twitter), ha definito il mandato d’arresto russo una «nuova persecuzione nei confronti della libertà di stampa». Usigrai «chiede una presa di posizione unanime del Governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo». Secondo la Rai il mandato d’arresto rappresenta «un atto di violazione della libertà d’informazione»

L’operatore e la reporter italiani non solo gli unici giornalisti ad essere stati inserito nella lista dei ricercati da Mosca: ci sono anche Nick Walsh della Cnn, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle, Natalya Nagornaya, corrispondente dell’emittente tv ucraina 1+1, ed altre due giornaliste ucraine, Diana Butsko e Olesya Borovik.

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Pesaro-Urbino

Focolaio di dengue nelle Marche, oltre 100 casi accertati a Fano

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Regione Marche conferma che ci sono oltre 100 casi di dengue accertati nella zona di Fano, ma assicura che la situazione è sotto controllo.

PESARO-URBINO – 102 casi accertati e una decina probabili. Nel nord elle Marche, più precisamente intorno a Fano, si è sviluppato un focolaio di dengue, malattia infettiva trasmessa da alcune zanzare.

Nelle farmacie comunali sono stati distribuiti 800 kit contenenti 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro. Contestualmente, il comune ha avviato una campagna di disinfestazione del territorio.

La dengue è diffusa principalmente nei climi tropicali o subtropicali, ma nell’ultimo anno sono stati segnalati casi anche in Lombardia ed Emilia-Romagna. Il focolaio nelle Marche rappresenta il caso italiano con il maggior numero di trasmissioni autoctone, cioè non legate a infezioni contratte all’estero. In Italia, dal primo gennaio al 24 settembre, sono stati confermati 500 casi di dengue, di cui 436 associati a viaggi all’estero e 64 autoctoni. Nessun caso si è rivelato fatale.

La malattia può provocare febbre, mal di testa, dolori articolari ed un’eruzione cutanea simile a quella del morbillo. Nei casi più gravi, e più rari, può provocare anche letali emorragie interne. Si trasmette attraverso la puntura della zanzare tigre, pertanto si raccomanda di eliminare acqua stagnante da vasi o ciotole per animali e di adottare le dovute precauzioni contro le punture.

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Fermo

Operazione della DDA contro il traffico di droga a Caivano: un arresto nel fermano

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Questa mattina il Gip di Napoli ha emesso, su richiesta della DDA, 50 ordinanze di custodia cautelare per traffico di droga e favoreggiamento del clan Angelino-Gallo di Caivano: un arresto è stato compiuto anche nel fermano.

FERMO – E’ stato tradotto nel carcere fermano il soggetto cinquantenne di origine campana, in arresto in seguito ad un’operazione della DDA. Il Gip di Napoli infatti, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha emesso 50 ordinanze di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravati dalla finalità di agevolare i clan Angelino-Gallo. Dei 50 arrestati, 49 sono finiti in carcere.

Il clan menzionato è indicato come egemone nel territorio di Caivano. L’associazione sgominata oggi si sarebbe occupata dell’approvvigionamento degli stupefacenti all’ingrosso ed avrebbe poi organizzato l’immissione della droga sul mercato al dettaglio. LE dosi erano destinate quasi esclusivamente alle piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde.

Sarebbero circa 25 le piazze collegate dal sodalizio, nelle quali i prezzi venivano in qualche modo “calmierati”. Il giro d’affari sarebbe ammontato a circa 500 mila euro mensili.

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