Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria commenta soddisfatto la brillante operazione antidroga dei Baschi Azzurri: «nonostante la carenza di personale il fatto che decine di unità sono in “ferie forzate” da parte del direttore, la Polizia Penitenziaria continua imperterrita nella sua attività di prevenzione e repressione dei reati».
TERAMO – In seguito ad una perquisizione straordinaria nel Reparto di Media Sicurezza del carcere di Castrogno, avvenuta all’alba dello scorso lunedì 5 febbraio, la Polizia Penitenziaria ha rinvenuto e sequestrato 3 microcellulari e 20 grammi di hashish. I possessori sono stati denunciati.
E’ il Sappe a dar notizia dell’operazione antidroga: «Nonostante la carenza di 54 unità (un quarto dell’organico stabilito dal Ministero!) e nonostante diverse decine di unità sono in “ferie forzate” da parte del direttore – afferma Giuseppe Pallini, segretario provinciale di Teramo – la Polizia Penitenziaria continua imperterrita nella sua attività di prevenzione e repressione dei reati, svolgendo quotidianamente un’opera eccellente nella repressione e prevenzione dei reati all’interno delle strutture penitenziarie».
Esprime apprezzamento al personale del carcere teramano di Castrogno anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, il quale rileva che nelle carceri italiane «il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga»’ e che ‘«nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi». «Ogni giorno, la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. Noi – aggiunge il leader del Sappe – riteniamo sia preferibile che i detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entità, scontino la pena fuori dal carcere, nelle comunità di recupero, per attuare ogni sforzo concreto necessario ad aiutarli ad uscire definitivamente dal tragico tunnel della droga e, quindi, a non tornare a delinquere. Spesso, i detenuti tossicodipendenti sono persone che commetto reati in relazione allo stato di malattia e quindi hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione».
E sul possesso ed uso di cellulari in cella, Capece evidenzia, infine, che «è sempre e solo grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri della Polizia penitenziaria che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna degli istituti ed è positivo avere appreso dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che gli appelli lanciati dal SAPPE da tempo sarebbero stati finalmente raccolti tanto che si sta lavorando al progetto di schermatura degli istituti, proprio per neutralizzare l’utilizzo dei telefoni cellulari e scoraggiarne l’introduzione, garantendo così quella prevenzione che, in casi di questo tipo, può risultare più efficace della repressione».
Il giovane è stato immortalato dalle telecamere di sicurezza e qualche giorno prima aveva compiuto un altro furto nella stessa attività, un supermercato. Era anche destinatario di un foglio di via.
TERAMO – Dopo il primo furto, era tornato sul luogo del delitto, un supermercato di via Pannella, per mettere a segno un secondo colpo, una bottiglia di liquore, ma è stato immortalato dalle telecamere. Il direttore ha così chiamato la Polizia e poco dopo gli agenti hanno fermato e denunciato per furto e violazione del foglio di via un ragazzo di 19 anni di origine tunisina.
Il ragazzo che aveva sottratto la bottiglia di liquore è stato riconosciuto dal direttore del supermercato di Teramo come l’autore di un precedente furto commesso nello stesso esercizio, soltanto qualche giorno prima.
Il giovane era destinatario di un provvedimento di divieto di ritorno nel Comune di Teramo. Quando gli agenti lo hanno trovato, ha tentato di nascondere la refurtiva e di negare tutto.
Accompagnato presso gli uffici della Questura Questura per gli accertamenti di rito è stato deferito all’autorità competente per furto e per violazione del Foglio di Via.
Fondamentale è stata la segnalazione di un’amica al Numero Unico per le emergenze 112. Il ragazzo è stato rintracciato grazie alla localizzazione del suo cellulare.
TERAMO – Dopo aver visto una stories su Instagram nella quale un amico minacciava di volersi gettare da un ponte, la notte scorsa, 17 settembre, una ragazza ha lanciato l’allarme al 112. Immediatamente, la Questura di Teramo ha avviato le ricerche ed il suicidio del ragazzo è stato sventato.
Le volanti disseminate sul territorio si sono subito messe a setacciare ponti e cavalcavia. Il giovane che minacciava di farla finita è stato rintracciato poco dopo, mediante la localizzazione del cellulare. Una pattuglia della Squadra Volanti lo ha raggiunto in via Cona.
Gli agenti hanno instaurato con lui un dialogo e lo hanno tranquillizzato. Poco dopo sul posto è intervenuto anche il personale sanitario, al quale il ragazzo è stato affidato.
La presenza del veicolo in apparente stato di abbandono era stata segnalata da alcuni giorni, nella zona dell’Anfiteatro Romano.
TERAMO – Nella giornata di ieri, lunedì 16 settembre, i Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di Teramo hanno effettuato una serie di controlli, anche in borghese. Durante queste perlustrazioni, che si sono concentrate nel centro del capoluogo, i militari hanno ritrovato un’auto rubata a Nereto nel maggio scorso.
Il veicolo, una Fiat Panda, si trovava nella zona dell’Anfiteatro Romano. La sua presenza era stata segnalata da alcuni giorni. L’auto rubata a Nereto, è stata restituita al legittimo proprietario.
Durante i controlli, in seguito ai quali sono state identificate 147 persone e controllati 78 veicoli, i Carabinieri hanno anche identificato un gruppo di giovane magrebini. Uno di essi aveva una modica quantità di hashish ed è stato segnalato alla Prefettura in qualità di assuntore.
I militari hanno anche presidiato gli uffici postali del territorio per sensibilizzare anziani e soggetti fragili sui tentativi di truffe ai quali sono maggiormente esposti. Proprio la campagna avviata dall’Arma presso parrocchie, poste, ospedali e luoghi di aggregazione degli anziani, ha dato i suoi frutti ed ha permesso ad una donna di sventare una truffa tentata nei suoi confronti.
La signora è stata contatta da un sedicente Maresciallo che chiedeva denaro per risolvere presunti problemi legali della figlia. La donna non è cascata nel sotterfugio, ha contatto la figlia al cellulare ed ha avvisato i Carabinieri, quelli veri, che una volta raggiunta e tranquillizzata l’anziana, residente a Silvi Marina, hanno immediatamente avviato le indagini.