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21 settembre 1975, Samb-Juve 2-2: auguri Maurizio Simonato. Samb…Angelica…

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Sta finendo l’estate del 1975 quando il “Fratelli Ballarin” si veste a festa per una gara storica.
Quel 21 settembre arriva a San Benedetto del Tronto la “vecchia signora”: la Juventus che aveva conquistato l’anno prima e senza grandi problemi, il suo sedicesimo scudetto.
Ad affrontarla è la Samb allenata dall’indimenticabile Marino Bergamasco, un allenatore che predica innanzitutto lavoro e umiltà.

Il tecnico triestino è al suo quarto campionato consecutivo nella “Riviera delle Palme”.
La gara è valida per la quinta giornata di Coppa Italia in un girone di ferro: Juventus, Inter, Ternana, Taranto e la nostra Sambenedettese.
Si qualifica al turno successivo solo una squadra. Nei precedenti tre incontri i rossoblù hanno rimediato altrettante sconfitte: 1-3 in casa contro la Ternana, 0-2 a Taranto “a tavolino” (2-2 sul campo) per aver effettuato tre sostituzioni invece delle due consentite e 0-3 a San Siro contro l’Inter in una gara nella quale la Samb avrebbe meritato, non dico il pari, ma una sconfitta meno netta.

La Juventus deve assolutamente vincere per qualificarsi ed è reduce dall’incontro di andata nei sedicesimi di finale della coppa dei campioni.
Ha affrontato il CSKA a Sofia uscendo sconfitta in rimonta (1-2):a dieci minuti dal termine della gara stava vincendo grazie a un goal realizzato da Pietro Anastasi nel primo tempo.
I Campioni d’Italia in carica sono allenati da Carlo Parola, un ex difensore bianconero, famoso per le sue “rovesciate aeree” e immortalato in un Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950 mentre effettua l’elegante gesto che la “Panini” di Modena volle adottare come marchio delle “Figurine dei Calciatori”.
Nella Juventus Fabio Capello si appresta a giocare la prima partita dell’anno, dopo un tormentoso problema al ginocchio.

Carlo Parola deve fare a meno dall’inizio del giovane Marco Tardelli che nella dura battaglia di Sofia ha anche perso un pezzo di dente, ma a sua disposizione c’è la migliore Juve con Zoff tra i pali, Cuccureddu e Gentile difensori esterni, Spinosi stopper, Scirea libero; sulla mediana giostrano l’arcigno Peppe Furino, Sergio Gori e Fabio Capello; esterni offensivi sono l’ex-rossoblu Franco Causio e il trentasettenne brasiliano Josè Altafini; in attacco Pietro Anastasi. La Samb risponde con Pigino tra i pali (il nuovo portiere rossoblù, che sostituisce Massimo Migliorini, aveva fatto il suo esordio in serie A nel dicembre precedente con la maglia del Torino proprio nel derby pareggiato 0-0 contro la Juventus), Della Bianchina e Catto difensori esterni, Agretti stopper, Anzuini libero; al centro ci sono Radio, prelevato dall’Empoli, Massimo Berta e “faina” Simonato che si spingono in avanti a supporto del “bomber”; i laterali offensivi sono Nicola Ripa detto “la foca” e Gregorio Basilico “figlio adottivo” di mister Marino Bergamasco; all’attacco c’è lo spietato, rabbioso, mitico “bomber” Francesco Chimenti.
Arbitra l’incontro il genovese Pier Luigi Levrero.

Il “Ballarin”, in quell’ultimo giorno estivo dell’anno, è pieno come un uovo ed è una bolgia, come sempre.
I dirigenti, dal presidentissimo Arduino Caioni ai suoi collaboratori, sono soddisfatti per l’incasso di questa gara in previsione del lungo e duro campionato di serie B.
L’incontro è per la Samb molto importante soprattutto per testare la condizione della squadra, quasi identica e “riciclata” rispetto a quella che l’anno prima si era salvata tranquillamente togliendosi anche delle inaspettate soddisfazioni. La domenica successiva inizia il torneo di B, ancora più difficile e competitivo del precedente.
L’obiettivo che si prefiggono i rossoblù da questo lussuoso incontro di Coppa Italia è quello di non sfigurare, e cercare di limitare i danni e attutire l’amarezza della pesante sconfitta casalinga contro la Juve di Charles e Sivori in Coppa Italia il 25 gennaio 1961 (1-4), unico precedente al “Ballarin” tra le due squadre in competizioni ufficiali.
Le premesse per una gara spettacolare ci sono tutte: si scontrano il gioco aperto di Bergamasco con la passione e la facilità realizzatrice delle “zebre”.

La Samb gioca con la classica casacca rossoblù, la Juventus con quella a strisce verticali bianconere.
I rossoblù, nel primo tempo, attaccano verso la curva Sud, “il tempio del tifo”. La gara inizia e già si ha la sensazione di assistere ad una partita avvincente e spettacolare.
In campo Mauro Della Bianchina, che durante il campionato verrà sostituito dal grande e giovanissimo Arcadio Spinozzi, si prende cura del “barone” Franco Causio; il duro Franco Catto marca Josè Altafini; “bimbo” Agretti si “attacca” ad Anastasi mentre Radio controlla a distanza Fabio Capello. Dall’altra parte Cuccureddu “malmena” il nostro Basilico, Claudio Gentile si occupa di Nicola Ripa, il compianto Gaetano Scirea insegue affannosamente “faina” Simonato e Luciano Spinosi si danna su “bomber” Chimenti.

I primi minuti della contesa vedono le due squadre “studiarsi” tatticamente ma, la forza degli undici bianconeri viene fuori soprattutto quando toccano la palla Furino, Causio e Capello. E’ proprio Fabio Capello che sblocca il risultato poco prima della mezz’ora di gioco: è il 26’ quando l’ex rossoblù Franco Causio batte una punizione.
La difesa della Samb resta incredibilmente immobile e l’opportunista Capello insacca facilmente da circa tre metri dalla porta difesa da Antonio Pigino.
Neanche il tempo di rendersi conto dello svantaggio che arriva il raddoppio dei Campioni d’Italia sempre con Capello: sono passati cinque minuti.
L’azione è simile a quella del primo goal: calcio di punizione dal settore sinistro dell’attacco bianconero.
Questa volta sulla palla si porta l’ex cagliaritano Sergio Gori: disegna una traiettoria alta che attraversa tutta la luce della porta rossoblù fino a giungere nella parte opposta.
Raccoglie Capello che da posizione angolatissima, quasi sull’out di fondo, riesce a spedire il pallone in rete con un’”incornata” di testa. Mentre il pallone si infila tra il palo e il nostro Pigino, Aldo Anzuini resta fermo sulle gambe.
La doppietta delle “zebre” in soli cinque minuti avrebbe potuto abbattere qualsiasi squadra ma non la nostra Sambenedettese!!

Con umiltà e a testa bassa, colpita da due svarioni difensivi, i rossoblù cominciano a tessere la tela del gioco e alla fine del primo tempo riescono a dimezzare lo svantaggio.
Un preciso lancio di Francesco Radio trova “bomber” Chimenti che supera di scatto Luciano Spinosi, e dal vertice destro dell’area piemontese, mentre gli esce incontro Dino Zoff, lo “fulmina” con un preciso diagonale rasoterra: 1-2!

Tripudio del “Ballarin”! Finisce il primo tempo e nella ripresa la Juventus lascia sotto la doccia Capello e Altafini.
Al loro posto entrano Tardelli (con mezzo dente rotto) e Oscar “Flipper” Damiani.

La Samb, come consuetudine del buon Marino, si ripresenta con lo stesso undici. E’ il quinto minuto quando Gregorio Basilico, dalla tre quarti di campo, batte un calcio di punizione.
La palla arriva a “faina”-Simonato che, sebbene pressato da Furino, riesce a far partire un tiro angolatissimo S’insacca alla sinistra di Zoff che si dispera: 2-2!
Maurizio Simonato può così festeggiare degnamente il suo 28° compleanno!!! Il “Ballarin” diventa una bolgia e la Samb, in questo secondo tempo, spinge all’attacco sorretta alle spalle dal calore e dall’incitamento assordante del “Tempio del Tifo”!

I rossoblù salgono in cattedra e quasi annientano, con ripetute azioni geometriche, i Campioni d’Italia.
Della Bianchina e Catto sono superlativi, Agretti addirittura si spinge in avanti, Berta e Radio ordinati e instancabili dettano il ritmo.
Basilico si destreggia nelle sue specialità, le finte e le controfinte subendo anche molti interventi duri!
Ripa è sempre in movimento, Simonato delizia la platea con i suoi tocchi di fino e Chimenti “morde”, costantemente arrabbiato con i difensori avversari!!

La Samb reclama un netto fallo di rigore di Spinosi su Chimenti al 23’ ma l’arbitro sorvola…
Poco più tardi una punizione di Berta si stampa violentemente sulla traversa e, sulla ribattuta, Simonato di testa manda la palla a toccare lo spigolo alto della porta bianconera.

La Samb gioca e la “Vecchia signora”, stanca, si difende come può anche colpendo duro: Basilico è costretto ad abbandonare il campo, ormai malconcio.
Viene sostituito a cinque minuti dal termine da Claudio Trevisan che, tre minuti più tardi, chiama Zoff ad una miracolosa parata!!
L’arbitro fischia la fine.

La Samb avrebbe meritato la vittoria per il gioco espresso e per le occasioni avute, dopo aver commesso due ingenuità difensive che le sono costate molto care.
La storica rimonta sui Campioni d’Italia si è fermata al pareggio in una gara memorabile da consegnare ai posteri.

Il pubblico è in festa, il tecnico bianconero si complimenta con gli avversari e Mister Marino Bergamasco “accarezza” per un po’ i suoi giocatori con la consapevolezza, comunque, che nessuna impresa è stata compiuta e che bisogna continuare a lavorare duro e sodo La domenica seguente comincia il campionato di serie B e la Samb deve onorarlo e ottenere almeno la salvezza che puntualmente e senza affanni verrà raggiunta!
Grande Marino, Samb… Angelica!!!

IL TABELLINO COMPLETO DELLA GARA:

Coppa Italia 1975-76 – 5a giornata-Girone 1

San Benedetto del Tronto, Stadio “F.lli Ballarin”

domenica 21 settembre 1975, ore 16.30

SAMB-JUVENTUS 2-2

SAMB: Pigino; Della Bianchina, Catto F.; Radio, Anzuini, Agretti; Ripa, Berta, Chimenti, Simonato, Basilico (85’ Trevisan). 12° Gonnelli, 13° Marchini, 14° Daleno, 15° Marini. Allenatore: Marino Bergamasco.

JUVENTUS: Zoff; Gentile, Cuccureddu; Furino, Spinosi, Scirea; Causio, Gori, Anastasi, Capello (46’ Tardelli), Altafini (46’ Damiani). 12° Alessandrelli, 14° Morini F., 15° Savoldi Gia.. Allenatore: Carlo Parola.

ARBITRO: Pier Luigi Levrero di Genova.

MARCATORI: 26’ e 31’ Capello, 44’ Chimenti; 5’ st Simonato.

NOTE: Spettatori 13000 circa; ammoniti Tardelli, Catto e Cuccureddu.


Per info su Oggi Sport: https://oggisport.it/ e la pagina Facebook https://www.facebook.com/oggisport/?notif_id=1597904047411099&notif_t=page_fan

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70 anni dalla scoperta del mammut di Scoppito: gli eventi in programma

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mammut 70 anni l'aquila scoppito

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a 70 anni dall’eccezionale ritrovamento del fossile nella cava Santarelli di Madonna della Strada, località del Comune di Scoppito, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la scoperta.

L’AQUILA – Nel marzo del 1954, presso la cava Santarelli, ubicata in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito, è stato portato alla luce un eccezionale ritrovamento: il mammut oggi esposto al Munda, Museo nazionale d’Abruzzo. Per celebrare i 70 anni della scoperta del mammut di Scoppito, il Munda ha organizzato una serie di eventi.

Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importantissimo della preistoria italiana, fra i più completi d’Europa, ha arricchito enormemente la conoscenza del Patrimonio paleontologico dei grandi mammiferi nel Quaternario sul suolo italiano.

La Mostra documentaria

Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data della scoperta. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il ritrovamento, da parte degli operai della fornace, dei primi resti. La notizia fu poi diffusa qualche giorno dopo, il 25 marzo, dal Corriere della Sera e ripreso da altre testate i giorni successivi.

Questi passaggi, oltre alle recenti donazioni di foto inedite, oggetto di una mostra documentaria visitabile dal 19 aprile nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, permettono di ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma, con la collaborazione di Antonio Ferri nel restauro.

È del 15 novembre 1957 l’importante documento del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, che dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.

L’accessibilità inclusiva

Grazie ad una consolidata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è in corso la realizzazione di due prototipi 3D: uno con  il particolare del cranio e della zanna e l’altro è un modellino di 30 cm del Mammut che vanno ad integrare il disegno in braille già presente nell’attuale allestimento. La progettazione è a cura dei docenti dell’ABAQ Simone Rasetti, Tecniche di modellazione digitale, e Marco Cortopassi, Scenotecnica. È stato effettuato, durante la conferenza stampa, un test di leggibilità con le tecniche di esplorazione tattile di un modellino di prova del cranio e della zanna del Mammut condotte dalla tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi. Questa attività di ricerca sulle modalità di apprendimento dell’immagine e dei processi cognitivi nelle persone non vedenti e ipovedenti si avvale della professionalità accademiche del laboratorio di modellazione dell’Accademia di Belle Arti e della tiflodidattica, tramite le tecniche di percezione tattile del rilievo operate dalla tiflologa,  volte a verificare il grado di acquisizione e restituzione dell’immagine, esperita al tatto e successivamente ricostruita nella mente dell’utente.

I modelli 3D tattili potranno essere fruiti anche dai visitatori normovedenti, preziosa opportunità per attivare una sensorialità troppo spesso inibita, anche per la consapevolezza dell’impossibilità di toccare le opere d’arte nel contesto di una visita museale.

Video

Due documenti storici del 1954 appartenenti all’Archivio Luce Cinecittà, che si ringrazia per la concessione di utilizzo: Uscito dalla preistoria, durata 55’’e Lo scheletro di un grosso mammuth trovato presso L’Aquila, segnalato dal Presidente del CdA di Abruzzo film Commission Piercesare Stagni, Rep. Incom. senza sonoro, durata 3’, completano la suggestiva ricostruzione animata del Mammut già in proiezione nel Bastione realizzata dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo.

Tecnologia realtà aumentata

È stata possibile la produzione di contenuti digitali 3D fruibili con tecnologia AR core per la ricostruzione 1:1 del Mammuthus Meridionalis. Tramite un QR code sulla pedana, i visitatori potranno avere un’esperienza di visita più dinamica ammirando il Mammut nelle affascinanti forme che aveva quando era in vita. RUP Maria Rita Copersino – Segretariato Regionale MiC -Abruzzo

Convegno scientifico

Nel mese di ottobre avrà luogo un convegno scientifico di rilevanza nazionale “Il Mammut del Castello – Settant’anni dalla sua scoperta. Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene” per condividere i risultati acquisiti attraverso nuove metodologie di indagine e  restauro. Verranno affrontati diversi aspetti scientifici quali l’evoluzione geologica del bacino aquilano, la paleobotanica e paleoclima; il confronto tra il Mammut meridionalis di Madonna della Strada con gli altri elefanti del Pleistocene; lo stato dell’arte della diagnostica e del restauro; l’esemplare nella realtà aumentata 3D e bodymass; i primi risultati della paleopatologia, nonché il tema del ruolo sociale attuale della divulgazione scientifica.

Annullo filatelico

Per rafforzare il potenziale narrativo è stato previsto un annullo filatelico dedicato al Mammut

Accompagnamento didattico

Si sta provvedendo, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento  ai visitatori per una maggiore conoscenza del Mammut.

Premio Fossili regionali

Nel corso della conferenza stampa la direttrice del MuNDA Federica Zalabra ha ricevuto la targa di riconoscimento del Premio Fossili Regionali 2023 al Mammut per la Regione Abruzzo consegnata da due membri del comitato regionale della Società Paleontologica Italiana e la paleonotologa Maria Adelaide Rossi e Marco Romano dell’Università degli Studi della Sapienza. L’iniziativa è nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della società Palaeontologist in Progress e il Consiglio SPI per favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico italiano.

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Ancona

A Castelfidardo “Il Condominio Sogni” con Neri Marcorè, promosso dalla Lega del Filo d’Oro

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IL CONDOMINIO SOGNI

ANCONA – Il 13 marzo 2024 alle ore 21, presso il Teatro Astra di Castelfidardo, va in scena lo spettacolo “Il Condominio Sogni”, una produzione della compagnia Il Cantiere dei Sogni, per la regia di Gianni Giorgetti e Marinella Sbiroli, con l’adattamento testi di Francesco Mercurio, l’arrangiamento musicale di Alberto Bodini, i costumi di Fiorisa Bonifazi e le coreografie di Alessia Piscini.

La pièce teatrale, promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. – Ente Filantropico e patrocinata dal Comune di Castelfidardo, con il contributo di Neri Marcorè e il Maestro Leonardo De Amicis – rispettivamente testimonial e ambassador della Fondazione – rappresenta un viaggio emozionante che attraverso il potere dei sogni abbraccia un forte messaggio di inclusione.

La compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni” è composta da ragazzi e ragazze con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, volontari e attori amatoriali. Grazie alla forza creativa dell’immaginazione, i ragazzi della compagnia riescono a valicare i limiti imposti dalla disabilità: l’attività teatrale rappresenta la possibilità di andare oltre se stessi, oltre il buio e il silenzio, permettendo loro di esprimersi sviluppando le proprie capacità. Sul palcoscenico, infatti, va in scena l’attore, non la sua disabilità e con questo approccio positivo ed inclusivo la compagnia intende mettere sempre al centro la persona, valorizzandola nel suo percorso creativo, che trova espressione nel corpo e quindi nel movimento. Ecco che ogni gesto si trasforma in un potente strumento di comunicazione e autentica espressione, aiutando chi non vede e non sente ad uscire dall’isolamento imposto dalla propria condizione.

“Il lavoro della Lega del Filo d’Oro è da sempre orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla minorazione – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Questo stesso approccio inclusivo accomuna la compagnia teatrale Il Cantiere dei Sogni, che porterà in scena un sogno diventato realtà: quello dei nostri ragazzi, che tutti i giorni affrontano la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio facendoci emozionare per ogni traguardo raggiunto, come questo spettacolo che li vede protagonisti di una importante iniziativa di inclusione”.

“Il Condominio Sogni” è uno spettacolo che con la sua semplicità tocca nel profondo il cuore del pubblico. La trama, ambientata in un condominio, fa riferimento ad un tempo passato, in cui persino sognare era diventato difficile, fino a quando il divino Morfeo, accompagnato dai suoi fratelli Fantaso e Fobetore, decide di intervenire rivoluzionando le vite dei protagonisti, aprendo loro le porte dell’immaginazione onirica e della speranza. L’opera è, di fatto, un’allegoria: racconta dell’isolamento vissuto dalle persone sordocieche durante il lockdown e di quella luce di speranza, rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, che a sua volta è nata da un sogno ambizioso, ovvero quello di portare la luce del sogno a chi, vivendo isolato, non aveva il diritto di sognare. L’opera intende diffondere un forte messaggio di speranza sottolineando che “se puoi sognarlo, allora puoi farlo”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

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Abruzzo

Il New York Times celebra i vini abruzzesi: «scena vitivinicola entusiasmante»

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articolo del new york times sui vini abruzzesi

Eric Asimov, uno dei più importanti scrittori enoici del panorama statunitense, ha dedicato un articolo del New York Times ai vini abruzzesi: «L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

TERAMO – Cerasuolo e Montepulciano fanno girare la testa anche oltreoceano. Il New York Times ha dedicato un articolo entusiasta ai vini abruzzesi. La penna che l’ha firmato è quella di Eric Asimov, uno dei più celebri e stimati critici enoici a livello globale.

Il suo articolo intitolato “To Find Great Values in Italian Wine, Look to Abruzzo” (Per trovare grandi valori nel vino italiano, guarda all’Abruzzo, ndr) così comincia: «Ciò che sta succedendo nella scena vitivinicola abruzzese è entusiasmante e non solo per quanto riguarda i vini rossi. L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

Nel suo articolo celebra alcune delle tante famiglie che, con grande coraggio e innovazione, stanno apportando un cambiamento all’interno del panorama enologico della regione, esprimendo – al contempo – identità e coerenza con quelle che sono la storia e le tradizioni.

Un ritratto che esprime tenacia ma anche attaccamento al territorio e la voglia di emergere con vini che possono esprimere il carattere delle uve autoctone, dal Montepulciano D’Abruzzo al Trebbiano D’Abruzzo, con vini moderni e profondamente identitari.

“Questo genere di endorsement conferma che stiamo andando nella giusta direzione – dichiara Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – la spinta verso la qualità, la definizione delle sottozone e la revisione dei disciplinari con l’introduzione della menzione superiore aiuteranno i nostri produttori a specializzarsi sempre di più. Auspichiamo una grande crescita per il nostro territorio e siamo contenti che anche Oltreoceano si stiano sempre più interessando ai nostri progetti vitivinicoli.”

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